Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Settembre 2010

Io sono la Madre di tutti

 

 

Ave Maria!

 

1 settembre 2010
"Quante divisioni all'interno delle parrocchie!"

"Stasera voi pregate per l'unità a cui San Paolo fa riferimento nella Santa Parola. Ecco, Io guardo la terra e la vedo smembrata nelle sue parti, suddivisa nelle nazioni, nelle famiglie, nell'interno della Chiesa; e la divisione nella Chiesa è ciò che più mi arreca dolore. Quanti gruppi, gruppetti, cammini, associazioni … e ognuno di essi crede di essere il datore della Verità rivelata di Dio, che tutto Lo contiene. Non è così! Non è possibile rinchiudere Iddio in alcuni argini, nei limiti, circoscriverlo; limiti che pone l'uomo e che il Signore non possiede poiché non ha confini. Non potete racchiuderlo e abbracciarlo nella sua totalità, pur se quel poco che conoscete, se vissuto, vi conduce già a santità.

Quante divisioni all'interno delle parrocchie ove si fanno rivali l'uno all'altro! "Sì, dicono, siamo umili servitori!", mentre poi basta il passo di uno che supera, o solo l'ombra dell'altro, a ricoprire per scatenare rivalità, invidie, gelosie, di cui parla San Paolo. Perché ciò accade? Siete carnali, non possedete lo spirito che si eleva, per cui queste cose, quest'affanno, non vi apparirebbero grandi e ambite. Dove è il vostro ascolto, figli miei, alla Santa Parola? Ove il vostro cuore nell'Eucaristia? Ove il pensiero quando pregate? Solo se rimanete fissi a Me, che sono l'Unità, voi farete unità. Non potete racchiudere il Signore, l'Altissimo, a voi, ai vostri schemi, al vostro modo di concepirlo e di viverlo. Forse che i vostri volti sono uguali? Siete tutti diversi. O che intorno a voi c'è un solo colore che ha dato pennellate alla natura che vi circonda…? C'è un'unica pianta, un unico fiore…? Tutto è multiforme, vario, dato che Dio crea continuamente in un pensiero smisurato. Quindi non potete contenerlo in un gruppo; nemmeno la Chiesa, che pure porta il suo significato, è segno e sua Casa, lo può contenere e conoscere nella sua interezza. Né la Santa Parola racchiude l'intera sua conoscenza. Ugualmente per i vari cammini che, nell'attesa di farsi Unità, devono vivere l'unità, fusi a Me, che sono l'unico vero Dio, per far sì che giunga una Chiesa unica: un solo Dio in mezzo a voi, un unico popolo che adora, che non può suddividersi in tante parti e gruppi. E perché divisi…? Siete di Apollo, di Paolo? No! Non idolatrate i vari sacerdoti che vi seguono, non fate del gruppo il fine, ma voi siate uniti, guardando "il Maestro", l'unico Pastore, per essere un unico pascolo e un unico gregge. Ti benedico".

 


3 settembre 2010
"Chiamo tutti a farsi miei pastori"

"Stasera nella Parola vi viene presentata la figura del Buon Pastore, che sono Io, il "Cristo", Colui che conduce il gregge verso i pascoli celesti. Chiamo tutti a farsi miei pastori. É pastore la Chiesa: il Santo Padre, i sacerdoti, il cristiano. Come mai allora che tanto gregge va disperso e tanto mio popolo perde la via e precipita nei burroni? Non ritrovano l'immagine del Buon Pastore riflessa in essi. Molta parte della Chiesa l'ha persa, così molti tra i sacerdoti. Sono pochi quelli che portano l'immagine del Buon Pastore e tra questi il Santo Padre. Questo accade poiché non lasciano che sia Io a guidarli, a camminare innanzi, per indicare il giusto cammino. Sacerdoti e cristiani, pur a volte nello zelo, nelle buone intenzioni e nell'intento sano, volendo far da soli, non possono portare il gregge al pascolo; sono molti i lupi feroci che le pecore incontreranno e le sbraneranno, molte le trappole e i pericoli per non precipitarvi. Chi può dare la forza, l'energia, l'amore al gregge e che guida per il retto sentiero se non chi lascia che sia Io il vero Pastore a guidarli, a lasciare che assimilino la mia bontà, la mia sollecitudine, la mia dedizione e il dono di Me stesso? Come possono, solo umanamente?

Stasera che ricordate il grande San Gregorio Magno Papa, cosa credete che ne ha dato la forza, il desiderio, l'ardore, nonostante i tumulti, le burrasche, di poter condurre la barca della Chiesa e procedere in mezzo ad esse, se non che egli si sia lasciato guidare da Me Buon Pastore? Cosa sono stati i Santi se non coloro che si sono lasciati docilmente portare nel cammino dietro di Me, che ne hanno assorbito l'immagine sì da esserne fusi, e tali e quali al Cristo, indicarvi quale via percorrere, quali i mezzi per giungere alla santa vallata?

Venite a Me, venite al Santissimo Sacramento, rifugiatevi in Esso: è qui che vi vengono stampati i lineamenti del Buon Pastore, Io ve ne nutro, e formo. Venite alla Santa Parola; è ancora Voce mia, del Pastore che chiama e vuole radunare tutte le sue pecore per salvarle, per condurle al giusto rifugio, nell'Ovile santo. É la voce del Pastore che vi ama. Ti benedico".

 


4 settembre 2010
"Solo nella croce vi fate i crocifissi risorti"

"Mia piccola Maria, queste dicerie, queste critiche sono fumo, che nel tempo si dileguano al vento, poiché non hanno fondamenta. Sapessi quante ingiurie al tuo Signore, quante crudeltà e calunnie! So che non è solo per la tua persona, che ne viene colpita, ma perché dispiace, è dolore per il tanto seme versato e non accolto. Per molti, figlia mia, è terra dura! Ci vuole più tempo e a volte secoli del purgatorio.

Stasera nel Vangelo Io vi richiedo le condizioni per essere miei discepoli, per essere parte di Me, miei cristiani. Vi si richiede, figli, il tutto, pur della vostra povertà poiché Io vi ho dato tutto. Non sono le mani alzate ad inneggiare, se poi il cuore è lontano; non sono i fiori o i canti, se poi il vostro pensiero è diverso e la vostra vita non ha adesione al mio Insegnamento. Chi mi ama ubbidisce, segue ciò che Io ho detto, vive il Vangelo, che Io sono.

Sono il Crocifisso Risorto. Solo nella vostra croce voi divenite risurrezione. Senza la croce, che molti vogliono rigettare, la vita si svalorizza, si rende insulsa e senza senso, mentre nella croce acquista il suo massimo valore; in essa voi acquistate l'umiltà, la verità, l'ubbidienza, l'insegnamento che vi ho dato e sono. Solo nella croce vi fate i crocifissi risorti. Come potete vivere questa totalità della croce, dato che non vi viene chiesto di essere cristiani in parte o spezzati? Amandomi, figli, amandomi, in modo primario! Elevatevi dai vostri amori umani, così terreni! Elevatevi al mio Amore poiché i vostri affetti, pur benedetti e leciti, vi restringono ad essi, periscono, vi fanno cadere negli errori, e quante idolatrie! Quanti genitori per amor loro (affetti umani) hanno finito per rovinare matrimoni, quante vocazioni mancate, quante mogli e mariti, per possesso dell'altro, non hanno permesso l'elevazione al mio Amore divino e la santità.

Vi è richiesto il combattimento. Il cristiano è colui che combatte per la giustizia, per la verità, per la carità, per la fedeltà al vostro Signore. Non chi rimane nella sua falsa quiete, nella falsa pace, per non avere disturbi, perché non sia privato del suo. Il cristiano rinuncia a sé, combatte per il vero anche tra i propri cari, è fedele alla primaria testimonianza che spetta al Signore Iddio. In queste tre realtà voi vi fate miei discepoli. Voi direte: "É duro! É difficile! Non siamo capaci!". Chiedete a Me, figli miei, chiedete a Me! Sono realtà divine che a Dio dovete chiedere come realtà che vengono vissute nello Spirito. É allo Spirito che dovete chiedere, e il Padre vostro darà tutto ciò che occorre con mani aperte, grondanti e traboccanti; anzi Io le vivrò con voi. Ti benedico".

 


6 settembre 2010
"Credete che Io vi passo accanto e vi tocco, figli miei, vi consolo e vi amo"

"Stasera nel Vangelo Io risano, nel tempio, un uomo dalla mano inaridita. Forse che gli uomini, dinanzi a tale miracolo compiuto, ne traggono inno di lode all'Opera di Dio? Anzi si scandalizzano perché fatto in giorno di sabato. Non è primario e nobile dare la vita? Invece essi cercano scuse per nascondere gelosie e invidie e di sottoporre persino Dio alle loro leggi; usano il Signore perché sia mezzo per innalzare la gloria umana. É il peccato di satana: volersi fare Dio. Ah, a parole negano ciò, ma lo confermano all'atto pratico, nella vita vissuta. É la stessa battaglia dell'intera storia umana, che si perpetua nei secoli. Anche oggi Io vedo non solo mani inaridite, ma menti paralizzate, lingue mute, orecchi sordi, cuori fermi: tutta l'essenza è inaridita. Perché ciò?

Figli miei, è per l'immoralità; nasce da essa, di cui parla la Parola di San Paolo: dall'immoralità, dal peccato che entra nell'uomo, devasta, distrugge, paralizza anche il corpo. Solo portando a Me, ponendomi innanzi i vostri mali, malattie di ogni genere. Io sono l'Energia creatrice che nell'Amore s'irradia e rigenera le cellule del vostro organismo e ridò battito al cuore, luce agli occhi, suono all'udito, favella ala bocca, opera alla mano. Io risano, guarisco, infondo forza, sostegno, e se non c'è una guarigione fisica, ne faccio strumento di redenzione, salvezza per voi e per gli altri.

Credete che Io vi passo accanto e vi tocco, figli miei, vi consolo e vi amo: sono con voi a vivere il vostro male. Credete fermamente che Iddio che fa una storia di bene, trae comunque sempre il bene; ciò che pare condanna ne fa motivo di risurrezione. Non attendetevi però, al miracolo compiuto, che se ne faccia gloria e inno di lode al Signore Dio; pochi lo fanno, gli umili. Quelli che più vivono nell'adesione alla mia Parola e alla Santa Volontà del Padre lo riconoscono, ma i più, le masse si scandalizzeranno e ne trarranno motivo per colpire, attaccare, scandagliando nelle scienze, e nel razionale, per non accogliere l'irrazionalità che la fede è, e lo stesso potere di Dio. Sempre l'uomo cerca di porre l'Altissimo secondo le sue regole e i suoi regimi, cerca di plasmare le stesse leggi di Dio al suo pensiero, lo usa come mezzo a sgabello per innalzarsi e togliere a Lui ciò che ne è diritto, per averne gloria. Venite a Me, figliolini miei, che mi amate, ponetemi innanzi le vostre infermità, quel che vi paralizza, Io ne farò vita, fonte di bene. Ti benedico".

 


7 settembre 2010
"Solo ricevendo in voi i tratti della santità di Dio sarete credibili"

"Mia piccola Maria, tuo padre torna presto a casa. Quel che è importante è che tu oggi riporti il messaggio che rimarrà nel tempo. Chi erediterà la mia terra? Chi l'erediterà? Ereditano i figli, giusti eredi. E chi ne ha appartenenza? La terra appartiene a Iddio che l'ha creata e così, come i figli portano i tratti e la somiglianza dei loro genitori, così gli eredi sono coloro che ne portano l'essenza, il segno di Dio. Qual è la sua essenza? É la santità. Solo nella santità si acquista il suo tratto e la sua riconoscenza, e voi venite accolti nella terra celeste. Gli immorali, gli adulatori, gli ipocriti, gli avari, i fattucchieri, … di cui parla la Parola oggi, non possono accedere. Ognuno appartiene al luogo di cui è composto, si è formato, di cui porta l'essenza. Entrano nella mia terra coloro che si sono lavati nel Sangue dell'Agnello i propri peccati e, purificati, ne hanno acquistato e assorbito in sé la sua retta coscienza.

Stasera voi pregate per l'evangelizzazione dei popoli. Come potete evangelizzare se non nella santità? Solo ricevendo in voi i tratti della santità di Dio sarete credibili, spargerete una predicazione che è seme, lievito santo che si sparge e diffonde il suo bene. Come potete ricevere la santità del Signore vostro? Figli miei, cosa ho fatto per l'intera notte prima di annunciare la lieta Novella, prima di eleggere gli Apostoli, di sanare i malati, di liberare gli ossessi? Ho pregato, ho pregato ardentemente il Padre mio in un colloquio che si fonde e ravviva e dà la forza e l'energia creatrice che ne è la fonte che porta nella santità, ogni verità nella Parola diffusa.

Pregate, pregate! Solo nella preghiera vera, intima, di cuore al Padre, voi ricevete da Lui la santità, la conversione, il cambiamento del cuore e vi viene data quell'Energia santificante che risana. Pure voi, miei cari, potete camminare per le strade del mondo o nel chiuso delle case o dei conventi, nella cura dei malati o ovunque, e spargere la santità dell'evangelizzazione. Le folle accorrevano, sentivano e acquisivano nella Parola, anche quando non emessa con la voce, la santificazione che si diffonde. Ti benedico".

 


8 settembre 2010
"Io sono la Madre di tutti i viventi che rigenera i figli di Dio"

"Mia piccola Maria, sì che lo voglio! Sì che lo voglio che la Madonna venga a parlarti. É qui la Madre mia. Ovunque Io sono Ella è! É nell'Eucaristia, mia Carne e mio Sangue che da Lei ho preso e nel quale vive. Ove Io sono la Madre è!".

La Madonna: "Piccola Maria, Io sono la tua Mamma, che si prende cura di te; ti porto nel mio Grembo. Sei un piccolo feto (*), una creatura che si va formando in Me, sino a quando la tua maturazione si compie ed è completa per la nascita al Cielo. Sono incinta di te e di tutti i figli che nel mio Grembo vogliono essere e irrorarsi. Oggi la Chiesa celebra la mia Nascita. Non sono nata in questo giorno, ma Io mi accompagno alla Chiesa, mi associo ad Essa e a tutte le creature che in questo giorno mi onorano nella mia Santa Nascita. Nasco dalla preghiera, dall'amore, dalla verginità della assoluta trasparenza che tutta mi compenetra e nella quale Dio tutto vi si riversa e si specchia. La mia Nascita è la nascita dell'umanità, per essere Nascita di Dio stesso: dare la mia carne e il mio sangue per formare le sue membra, ma anche nascita per voi, figli miei, ed è così perché così il Padre Santissimo ha voluto.

Io nasco all'aurora. Sono Colei che abbraccia, accoglie in Sé la totalità del giorno; nasco già nel Pensiero del Creatore agli albori del mondo e che fa pieno nel Sole, accolto interamente in Me, e che è la Nascita di Cristo Signore, Vita Energia e Fuoco. Accompagno sino all'imbrunire, al termine del dì con la sua oscurità, così com'è la vostra esistenza. Vi invito ad entrare in Me: nel mio Grembo troverete il Sole di Dio, che riforma in voi una vita nuova e un giorno senza tramonto.

Io sono la Madre! Se Eva è la madre di tutti i viventi nella carne, Io sono la Madre di tutti i viventi che rigenera i figli di Dio: una vita nello Spirito che vi forma a sua Immagine per essere degni di entrare nel Regno. L'intero umano genere deve passare in questo mio Grembo; non c'è nascita se non si vive la mia Nascita. Lo si può, tuffandosi nelle mie acque materne: in questa di esistenza o nell'altra, dovete varcare attraverso questa mia porta.

Così il Padre Santissimo ha voluto. In Me voi venite timbrati al Fuoco Santo; ne ricevete il segno della fiamma nel Sole che è nel mio Grembo. Avete il suo timbro d'amore e siete pronti per una nascita che è vita perenne in Cielo. Ti benedico".

(*) Ognuno di noi è un piccolo feto, una creatura che si va formando in Maria

 


9 settembre 2010
"Se venite applauditi, contraccambiati, amati, preoccupatevi!"

"Mia piccola Maria, ti sto conducendo alla conversione che dura per l'uomo l'intera vita: Si è in conversione persino nell'ultimo istante al sì finale, e per molti non basta: ci vorrà l'oltre del Purgatorio. Per le persone per cui preghi e che ti hanno giudicato così ingiustamente, la mia luce giunge.

‘Stasera il linguaggio è duro da capire!', voi dite. Vi è richiesto di dare senza chiedere contraccambio: non richiedere ciò che pur vi appartiene, di dare l'altra guancia all'offesa ricevuta, la misericordia in risposta all'oltraggio. Come è possibile ciò?

Figli miei, Dio porta la benedizione ed è benedizione per tutti, e la sua Sapienza è inversa all'insegnamento del pensiero umano. Ma vi chiede un agire, un comportamento in adesione all'insegnamento di Cristo, a ciò che Io sono: Misericordia, Perdono, Benedizione, Carità senza riserve, gioia nel dono che non attende ricompensa. La benedizione, figli, spezza la maledizione; la carità, il bene compiuto spezza la malvagità, la preghiera porta la santità ove c'è la corruzione. Dio usa i buoni per combattere i malvagi, per far sì che su tutti si riversi il bene suo, e ci sia vita.

Se venite applauditi, contraccambiati, amati, preoccupatevi poiché ciò rivela che voi nell'umano operate e dall'umano siete gratificati, ma non fate parte di Me. Se venite invece ingiustamente accusati, se venite rifiutati e incompresi, se al bene fatto venite maltrattati, gioite! Siete benedetti perché portate la mia firma, la firma del Crocifisso, che vi dà modo di sperare nel suo Amore, di dare riscatto al male, per far sì che si faccia mio bene. 'É duro!', dite. É vero, ma chiedete a Me, assorbite Me che sono l'Amore. Solo nell'Amore si comprende la Sapienza di Dio, solo nell'Amore voi l'accogliete. Ti benedico".

 


11 settembre 2010
"Ero violento, bestemmiatore, la Misericordia di Dio mi ha salvato"

"Mia piccola Maria, giungerà la luce su questi fratelli. Cosa devi scrivere? Ciò che hai già sentito durante la Santa Messa, che lo Spirito rivela e che nella Comunione si manifesta completamente. É simile ad uno scrigno che si apre piano e fa uscire le sue perle sino a quando nell'Eucaristia si apre tutto: è lo scaturire dell'intera luce alle mie Parole.

Stasera nella Santa Parola vi viene presentato il vitello d'oro, che gli uomini si fanno, si costruiscono per adorare poi in esso il diavolo, chiedendogli di essere asserviti nei loro desideri. Iddio pone la Legge, guida nella giusta via nei suoi Comandamenti, che è via faticosa, pur lunga, ma veritiera. Gli uomini anche oggi seguono e adorano Baal, il vitello d'oro ed ogni demonio, poiché vogliono essere asserviti nei loro voleri, nei loro istinti, nei loro desideri e subito, in una via che credono più facile. Pensano di poter poi sviare, di svincolarsi ed essere liberi dalla sua signoria. Non sanno che, ponendosi all'adorazione di satana, sia palese e manifesto come nascosta in una vita di menzogna che già lo onora, egli ne diverrà il padrone che, per i pochi piaceri e vantaggi dati, richiede il riscatto, il pagamento, alla fine, della vostra anima, che è il vostro maggior bene.

Cosa vi può liberare dalla sua prigionia e il suo possesso se non ricorrere alla Misericordia del Padre? Cosa ci differenzia? Il diavolo è il menzognero che vi odia e si fa padrone per condurvi al suo regno di tenebre: vuole essere pagato! Il Padre Celeste vi ama nella sua Misericordia, nella sua figliolanza, vi vuole salvi, non chiede tributi, ma si fa Egli stesso il saldo. Il pagamento è Sé stesso: la colpa e la pena è lavata, tolta mediante il riscatto della sua Misericordia. La sua Pietà è salvezza.

Cosa annuncia San Paolo? "Ero violento, bestemmiatore, la Misericordia di Dio mi ha salvato, la Grazia ha sovrabbondato su di Me per esser un uomo nuovo". Così voi, figli, tornate, pur malvagi, a Me per essere veri e degni figli di Dio! Non sentireste voi felicità per un figlio morto che ritorna alla vita? Pietà e gioia per un figlio che si era allontanato, da anni, da casa e ritorna non solo fisicamente ma nella coscienza e nel cuore a voi? Tanto più il Padre vostro gioisce e vi dona non i pochi piaceri del menzognero, dell'ingannatore, ma la Croce che è il massimo del valore, dei tesori, che porta per la via veritiera che conduce al Regno dei Cieli, ove il pagamento è il dono di sé in eterno. Ti benedico".

 


13 settembre 2010
"Riceverai sempre le mie parole sino a quando
avrai capacità di espressione"

"Mia piccola Maria, Io sono con te ogni giorno e non ti lascio mai… Nessuno può separarmi da te… Io non ti lascio mai: riceverai sempre le mie parole sino a quando avrai capacità di espressione.

Stasera nella Santa Parola vi viene indicato il farmaco per eccellenza: "l'Eucaristia". L'Eucaristia guarisce, sana da ogni male spirituale, vi libera dai demoni e dalle sue prigioni, vi converte, vi risana nelle malattie: è il Farmaco della salute. Voi, vivendola con fede e nella Grazia, vi fate in Me guaritori, medici delle creature per le quali mi pregate in un percorso che è una cura. Voi date salute, sanità alle anime, guarigione piena secondo i tempi, i modi, e la disposizione di Dio.

San Paolo vi annuncia quali le condizioni per viverla bene: non nelle divisioni, che già erano presenti in certe Comunità di allora, che dissacravano, gozzovigliando alla Sacra Mensa. Oggi questo ancora avviene; se non si gozzoviglia, di certo quanta putredine, quanta mancanza di purificazione, quanta freddezza, quanta mancanza di fede nel riceverLa! Se fosse vissuta bene, quale fonte di grazie, quali miracoli…! Il servo del centurione, nel Vangelo di stasera, viene guarito alla sua preghiera, poiché egli ha avuto fede. É la sua fede che l'ha premiato, una fede vissuta in umiltà e nella carità praticata, che ne danno il merito e la ricompensa nel miracolo. Il centurione ha creduto nella mia Persona e con quale onore, rispetto, umiltà! Si ritiene indegno; ma proprio per tale atteggiamento riceve la grazia.

In questo vostro tempo dov'è la fede? Chi viene con tale onore, umiltà e rispetto? Chi viene con così riverenza, amore, sentendosi povero e indegno nel ricevermi nell'Eucaristia? Io vedo scarsa, poca preparazione a così Santo e Grande Sacramento! A causa di ciò così poco fruttifica e così poco ricevete in grazie.

Amate l'Eucaristia, vivetela nella Grazia! Vi farete medici, salute per gli infermi, guarirete. Quante sorprese nei Cieli, quante anime ritroverete riconoscenti, che si sono salvate e santificate dal vostro amore eucaristico! Ti benedico".

 


14 settembre 2010
"Io sono il Farmaco che risana, il Crocifisso!"

"Mia piccola Maria, sì che accolgo la tua offerta, che stringo nel mio Cuore. Lo so, fa male…! E proprio perché nasce da un'ingiustizia che si fa preziosa, portandola a Me si eleva e si fa dono d'amore. Stasera nella Parola, già vi viene anticipata la Croce, segno di salvezza nel palo innalzato nel deserto; e gli ebrei morsi dai serpenti, al suo sguardo, riprendevano vita.

Oggi, figlia mia, quanti morsi di serpenti! Tutte le creature ne vengono morse, pure i bambini ne vengono infettati: il peccato che è il veleno scaturito è ormai nello sguardo, nel suono, ovunque; persino l'innocenza viene oltraggiata. I demoni sono i serpenti che infettano con il loro veleno, provocando, tentando, avvelenando con il peccato. Chi ne è esente? Sono pochi. Anche i miei santi hanno dovuto lavarsi dai loro mali, venendo a Me, alla mia Croce. I diavoli, figli, sono tanti, innumerevoli: l'inferno è vuoto, hanno ricoperto la terra. Voi non li vedete, ma ne è piena. E come agisce indefesso il malvagio, senza posa, nella sua opera perversa e corruttrice, spandendo dappertutto il suo veleno. Così poco combatte la Chiesa contro il nemico, e i cristiani debolmente si pongono a difesa, così fiacchi, inermi, poiché non hanno più lo Spirito. Cosa fare, quale l'antidoto che vi risana dai loro morsi se non di rimanere fissi, se non ricorrere, se non immergersi nella mia Croce?

Io sono il Farmaco che risana, il Crocifisso! Io, il Cristo, vi ho ridato vita nella Redenzione compiuta con la mia Croce; però a voi è richiesta l'unione ad essa, l'accogliere la vostra e immergerla nella mia, immergerla in Me. Quanti l'aborriscono, ne hanno paura, la rifiutano perché non conoscono la mia Croce; non sono entrati nella profondità della meditazione dei miei dolori, …con quale caro prezzo li ho riscattati! Con quale amore l'ho accolta, pur nei suoi strazi e nella sua irriconoscenza! Se voi rimanete fusi alla mia Croce, meditandola, voi comprendete l'amore mio e mi amereste; e amandomi, amerete la vostra croce, l'accogliereste non più come condanna, ma come salvezza.

Io l'ho sofferta prima di su Me stesso; sono Io che ve la sostengo, che ve la consolo; Io l'Amico che vi è accanto in essa, l'amato che la trasforma da patibolo in Scala celeste, che vi conduce al Regno. Di essa vi ornerete, essa porterete, ed Io vi dirò: "Figlio mio, dov'è la tua croce di dolore?". Non rimane che la sua gloria e l'amore. Ti benedico".

 


15 settembre 2010
"Nessuna creatura vi può capire come la Madre mia e Madre vostra"

"Mia piccola Maria, sì che puoi consolare il dolore della Madre Santissima, che ancora oggi è presente. L'Eucaristia offre a Lei, nella Grazia, molta consolazione e ripara al suo dolore di un Cuore materno, che geme per l'offesa arrecata a Dio, e per i figli che si vanno perdendo. Sei rimasta meravigliata che l'abito del sacerdote sia bianco oggi nel giorno in cui si ricordano i suoi dolori.

Io ti dico che la Madonna è la Regina dei Martiri, per cui non solo l'abito ma anche il capo dovrebbe essere ricoperto di rosso, quel rosso che viene indossato per i Martiri, che hanno effuso il loro sangue per Me. Ma Io ti dico: martirio non è solo quello delle vene, ma il martirio dell'amore e del dolore, che giunge fino alle più intime fibre, squarcia e dissangua il cuore. É il martirio che la Madre ha vissuto come nessuna creatura, sicché si può dire: "É la Regina dei Martiri!".

Con forti grida e gemiti, con suppliche, ho pregato il Padre mio. Maria si è associata in tutto al mio dolore; anche Lei nel nascondimento, con le suppliche e grida verso il Padre: ha gemuto e patito. Conosce il dolore sin da piccola; la sua anima, così affinata nella perfezione, sensibilissima ad ogni incrinazione o lieve offesa, che notava verso il Padre celeste, le dava sofferenza: quel dolore che nella grossolanità dell'uomo non è compreso.

Maria fa da eco ad un amore e ad un dolore sviscerato, che La unisce a Dio totalmente; e questa sua sensibilità e partecipazione così ferita, La prepara e La forma ad un Cuore nel quale sarebbe stato immersa un'umanità che doveva partorire per il Signore Iddio.

La Madonna è l'unica che partecipa realmente, in modo vivo, carnale e spirituale, alla mia tribolazione, alla mia Passione, e che non mi abbandonerà mai. É Lei a dare sostegno a Giovanni e alle pie donne. Se gli Apostoli le fossero rimasti accanto non sarebbero fuggiti. É Lei che mi dà forza, che mi aiuta a rimanere con le braccia aperte. Che non mi fa indietreggiare il passo, che dà speranza a tanta oscurità: è la sua voce che mi giunge all'anima, che mi esorta e ama in mezzo alle grida e alle bestemmie. La Madre mia vede ciò che gli uomini non vedono: i diavoli che sobillano, che mi si scagliano addosso, che s'impossessano delle creature per dilaniarmi; e gli stessi demoni La colpiscono nel segreto e nello spirito, La dilaniano nelle oscurità che Lei accoglieva per alleggerire il mio peso.

É la Madre che riceve tra le sue braccia il mio Corpo martoriato, e piange amare lacrime su di esso, adorando le mie Piaghe. É Lei che mi accompagna e mi depone; è Lei che supplica, senza posa e riposo, il Padre Santissimo, per anticipare la mia risurrezione. É Maria che, sotto la Croce, vive ogni mio gemito, ogni mio spasimo: lo condivide e lo offre all'Altissimo; si fa Mensa sul quale si deposita, dalla Croce, il mio preziosissimo Sangue che discende da essa per effondersi sulla terra e sull'umanità. La Madonna acquista in questa partecipazione il travaglio e la sofferenza di un parto per cui si fa Corredentrice di ogni tempo per l'uomo nuovo che nasce a Dio; è Madre universale!

Rimanete con la Madonna! Ella ha le grazie e vi tiene accanto alla mia Croce, rimane ferma e amante, offerente e donativa, e aiuterà voi a vivere la vostra croce. Nessuno ha sofferto tanto come Maria. Andate da Lei che vi darà consolazione e sostegno, perché nessuna creatura vi può capire come la Madre mia e Madre vostra. Ti benedico".

 


16 settembre 2010
"Molti nella Chiesa daranno la vita"

"Sono con te, e le creature per cui tanto preghi da una vita non andranno perdute. Stasera voi ricordate il martirio di San Cipriano e Cornelio, che hanno firmato la fine della loro storia, fatta santa con il loro sangue per essermi testimoni. Sempre nel corso dei secoli ci sono stati martiri che con il loro sangue sono stati seme di vita rinnovata e santa per la Chiesa. Anche oggi ci sono, pur limitati, nei confronti della moltitudine, e sono i cristiani non solo di nome, ma che vivono fedeli alla Legge e nell'amore del mio Insegnamento; figli che vengono perseguitati, subiscono ingiustizie e torti nei luoghi di lavoro, nei rapporti umani, nelle famiglie. Questi, nella loro adesione fedele e perseverante, molti ne salveranno accanto a loro e per chi essi pregano, dato che sono i figli del loro martirio.

La moltitudine dei cristiani non è testimone della sua fede, non combatte, anzi si allea con il nemico, diventa suo adepto, spargendo il seme del suo male; e il cristiano così non si fa più credibile. Quale grave responsabilità per le innumerevoli grazie, per i richiami, dato che non sono voluti stati ascoltati, per il peccato grandemente commesso, che ha sparso ingiustizia e dolore tra gli innocenti. Con quanta gravità la Chiesa di questo tempo verrà provata, il cristianesimo perseguitato, i cristiani avversati!

Sarà una tempesta di un vento impetuoso che non ha posa e si abbatterà con furore sui cristiani. Molti nella Chiesa daranno la vita: ci saranno benedetti tra i sacerdoti e religiosi, ma anche tra laici che daranno la vita con il martirio del sangue per essere testimoni veraci alla Verità. Quando giungono i tempi allontanatevi dalle città, rifugiatevi lontano, nei luoghi isolati, rifugiatevi nel mio Cuore e nel Cuore di mia Madre, e siate oranti: non si stanchi la vostra preghiera finché non cessi il tumulto. Molti così si salveranno e saranno i costruttori dei tempi nuovi, di una civiltà d'amore, di un cristianesimo rinnovato e Santo. Ti benedico (*)".

(*) Alla sera ricevo una telefonata dalla piccola Maria che non si sentiva di scrivere questo messaggio, che aveva ricevuto da Gesù durante la Santa Comunione, sul suo quaderno, poi lo ha scritto, per obbedienza; e bisogna sempre ricordare il fatto di Ninive che venne risparmiata perché fecero tutti penitenza e si convertirono al Signore con la predicazione di Giona profeta

 


17 settembre 2010
"Io cerco gli occhi di mia Madre, cristallini e trasparenti"

"Chi mi viene a ricevere in stato di Grazia nella Comunione sia conduttore: sono le vene che si diramano e portano il mio divin Sangue lontano, a quelle parti del Corpo che non mi riceverebbero, così che le cellule possano sanarsi e rigenerarsi a nuova vita.

Stasera nel Vangelo vi viene ricordato come Io, il Signore, nel mio ministero di Apostolato e di salute, ho con gli Apostoli le pie donne che avevo sanate da infermità e demoni e che, nella loro riconoscenza e amore, mi seguivano e mi soccorrevano con il loro aiuto e i loro beni, la loro preghiera e il loro soccorso. Erano molte ed Io le ho volute con Me nella mia Passione e nella Risurrezione. riconoscendo ad esse una donatività, un'offerta che è virtù prettamente del genere femminile.

Iddio ha donato alla donna una gemma di ornamento e privilegio nell'unirla alla sua creazione e nel darle spirito di donazione e offerta, di accoglienza e amore. Continuamente nella storia delle generazioni la donna, nella sua maggioranza, è rimasta salda e fedele, ancora di salvezza e caposaldo dell'umanità, ai valori, al sacrificio, alla difesa e servizio alla vita, pur in mezzo a tanta tribolazione e irriconoscenza. E ciò, nel suo dono d'amore ha salvato.

Oggi il demonio è riuscito a scardinare questa potenzialità nel gran numero del genere femminile per una pretesa battaglia di una riconosciuta rivalutazione ad un'ingiustizia vissuta, che è reale, ma data a lui, al nemico, è divenuta menzogna per abbattere le bellezze della virtù in esse, date dal Padre Santissimo, e scardinata la difesa e l'ancora, di poter portare alla sua deriva tutti gli altri.

Da Me dovete cercare, a Me dovete chiedere; ancora Io cerco le donne che mi soccorrano con le loro tenerezze materne, con la loro sollecitudine, con il loro spirito di sacrificio, la potenzialità dell'amore, che in esse è innata, e che le può condurre a vertici di grande santità. Lo possono con i beni nel servire le opere di Dio, nella carità fattiva, nel bene umano e spirituale ricevuto, nel donarsi, che dati a Me, ne faccio fiorire e sbocciare queste vite nel portare frutti di verità e santità a se stesse e al frutto della loro figliolanza.

Venite a chiedere a Me, al vostro Signore! Dinanzi all'adultera, che pur aveva peccato, Io le dico: "Qualcuno ti accusa, donna?", Ella risponde: "Nessuno, Signore!", Sono Io che vi difendo, vi proteggo, vi dono la dignità che vi è dovuta, che vi amo. Sono il Signore che vi vuole accanto come vero vostro Sposo che mai si dimentica e vi ascolta sempre.

Non presentatevi all'Eucaristia, ricevendomi, spesso scoperte, vestite in modo indecoroso. Ciò mi arreca offesa. Tornate al pudore, alla verità delle virtù e dei sentimenti. Io vedo facce che sono maschere, tanta è la pittura, e bocche rosse di fuoco, mentre Io cerco gli occhi di mia Madre, cristallini e trasparenti, e un viso, anche rugoso, ma vero. Venite a Me come le pie donne e sentite l'amore di Dio che appaga il cuore e vi conduce alla Risurrezione. Ti benedico".

 


18 settembre 2010
"Vedo i miei cristiani, i figli della Luce, così apatici, indifferenti…"

"Mia piccola Maria, è bene che tu vada a confessarti; è bene che il lavacro avvenga spesso perché mantiene l'unità più profonda all'intimità del mio Cuore e ti dà possibilità di ascoltare sempre chiaramente.

Stasera il Vangelo ripresenta l'amministratore disonesto e lo elogio. Non lo elogio per la sua disonestà, ma per esortare voi, figli miei. Io elogio il suo darsi da fare, il suo agire, il suo lavoro indefesso, che non ha posa, pur se per un fine sbagliato. Vedo i miei cristiani, i figli della Luce, così apatici, indifferenti, fermi alla poca luce acquisita; di questa s'accontentano senza spargerla, senza operare per infonderla intorno ad essi. Poco lavorano, poco combattono per il bene e per arricchire dei beni celesti.

I figli delle tenebre invece sono scaltri, nelle loro opere malvagie s'affannano, si fanno intrepidi, scavalcano l'altro, accumulando, operosi nel fare i loro intenti. Ogni passo prosegue e si fa veloce per ammassare le loro ricchezze terrene. Io richiamo fortemente i miei figli; ho i forzieri ripieni dei tesori miei, sono posti dinanzi all'altare di tutte le chiese; tutti possono venire a prenderne per arricchire, sono traboccanti. Sono però così pochi i miei figli che prendono a piene mani; i più si contentano di quel piccolo soldo, pur di non lavorare, di farlo fruttificare per il Cielo.

Vi vengono offerti, oltre i doni naturali e creati, i Sacramenti, la Santa Parola… quanto potete in essi! Quanto vi richiamo all'ascolto, alla partecipazione più frequente della Santa Messa, a un'adorazione più profonda, alle opere sante, alla carità, alla sofferenza offerta. Quanto in Me voi potreste arricchire per arricchire tante nudità dei vostri fratelli! Ma tornate a Me così poveri…! Sappiate che dalle ricchezze acquistate sulla terra voi sarete ricchi nel Cielo e ne godrete, e vi verranno incontro i fratelli, grati che mediante il vostro lavoro operoso, si sono potuti rivestire dei beni di Dio. Ricolmatevi dei mie tesori, fate una scelta autentica! Tanto più vivrete delle mie ricchezze tanto più la terra sarà ricolma di ogni bene. Ti benedico".

 


21 settembre 2010
"Sono venuto per i peccatori, sono venuto per i malati"

"Mia piccola Maria, la tua storia si attua. Così come il bocciolo della rosa è chiuso e il giorno seguente, al mattino, sboccia e la rosa apre tutti i suoi petali, ugualmente ciò che Io ti ho detto si compie.

Stasera voi ricordate San Matteo, il mio Matteo, al cui sguardo mi guarda e comprende, e ancora prima del suono della mia Voce, che intima: "Seguimi!", sente il cuore vibrare, e viene, ed Io ne faccio un grande Santo, mio Apostolo. Molti in quel tempo si scandalizzavano poiché chiamavo i peccatori a Me, mi sedevo a pranzo con loro. Dissi allora e dico adesso: sono venuto per i peccatori, sono venuto per i malati, per sanare, liberare, convertire, per trasformare il male in bene, per trasformare e cambiare l'uomo da ferro rozzo, naturale, arrugginito, in metallo nobile, dato che solo da nobili si accede al Regno di Dio. Non desidera un padre e una madre umani il meglio per il suo figlio, il meglio del suo bene? Quanto più il Padre vostro celeste chiama i figli perché si rendano da malvagi a buoni, da peccatori a Santi; desidera che il meglio, la perla che ognuno ha in sé, dono suo, risponda alla chiamata nella vocazione alla quale è già prestabilito, così come Matteo, la cui chiamata era già segnata nel suo cuore, era nato per essere mio Apostolo.

Non sono venuto per condannare, non sono venuto per giudicare, ma per salvare; e vedo tutt'ora un mondo immerso nei mali, peccatori e malati, e vengo per sedermi accanto a loro; non disdegno di raccoglierli alla mia Mensa, non li respingo, ma chiamo con inviti d'amore: "Seguimi!". Seguimi, e sarai una creatura nuova, vero figlio, nobile, per accedere tra i nobili del Cielo, Casa dell'Altissimo, Re supremo di ogni cosa e di ogni esistenza. C'è bisogno però che guardiate il mio sguardo che vi sta fissando, che si ricambi. Che al suono della mia Voce, che chiama, mi si segua e si lascino tutti i registri tali a quelli di Matteo ove fate il resoconto dei vostri affari, dei soldi accumulati, dei prestigi umani perché, giunto il tempo stabilito che vi è dato, li dovrete comunque lasciare e un altro prenderà il vostro posto e continuerà a scrivere, catalogare e accumulare. Guardatemi e mi amerete, ascoltatemi e lascerete tutto ciò che è affanno e spazzatura. Io vi renderò nobili, degni abitanti di un Regno sì ricco che niente vi è più da desiderare.

Giunge l'Ira di Dio, ed è Ira Santissima e reale quando ogni mezzo offerto all'uomo non ha risposta. Dio chiama con invito d'amore, viene non per condannare, ma giunge il tempo della Santissima Ira sua, poiché Iddio ne fa ancora mezzo di salvezza e purificazione dal male e trasfigurazione nel suo bene per far sì che i più, che i molti salvati, possano accedere al Banchetto celeste ove sarete i miei commensali, poiché mi avrete seguito. Ti benedico".

 


22 settembre 2010
"Perché oggi il cristianesimo è così poco credibile?"

"Mia piccola Maria, sei così fragile che ti tengo accanto a Me con tutte le tue miserie. Io sono il tuo vero sostegno; senza di Me, figlia, cadresti.

Stasera la mia Parola vi indica ad essere autentici cristiani, a vivere abbandonati alla Volontà del Padre. Perché oggi il cristianesimo è così poco credibile? Perché i cristiani non vivono in profondità il loro cristianesimo. Molti, pur venendo in chiesa, pur non essendo malvagi, rimangono alla superficie del mio Insegnamento; non scavano se stessi per essere veri miei testimoni. Sono superficiali. Io, il vostro Maestro, vagavo per le strade e i borghi d'Israele, operando continuamente guarigioni, liberazioni, conversioni, senza posa. Sì, ero il Signore! Ma anche a voi è chiesto, ai cristiani, di essere testimoni ed evangelizzatori.

Se per i pagani non è credibile il cristianesimo è perché essi non ne vedono i frutti santi, non è pronto nella testimonianza concreta, in ciò che dice di essere e non vive. Spesso il cristiano non si contenta della Provvidenza del Padre, ma vuole arricchirsi e cerca di defraudare e prevaricare su l'altro. Non porta la misericordia, ma si fa egli stesso tiranno, e quanti pur buoni, vivono nel piccolo loro stare bene, non fanno violenza di sé per divenire dono e testimonianza di un Vangelo incarnato nella profondità del cuore, che realmente mi annuncia.

Non si vive l'amore mio poiché, quando è vissuto, tutti i figli del creato l'amore lo comprendono e, se lo rifiutano, è per propria scelta. Pregate, pregate per far sì che lo Spirito Santo vi irrori e vi renda capaci di vivere e testimoniare il Santo Vangelo. Il cristiano è lievito santo: uno solo, ma autentico, molti ne converte e riconduce a Dio. Dove c'è la luce l'oscurità cessa, dove c'è il calore il fratello si placa, dove c'è la pace termina il tormento.

Quando è che dovete scrollare la polvere dai vostri calzari e allontanarvi dai vostri fratelli? Quando, figli miei, dopo aver operato, in ogni modo possibile, il malvagio persiste, non solo, ma vuole condurre voi al suo male; allora proseguite il cammino, ma conservatelo nella vostra preghiera. Il cristiano ha il segno di Cristo: in esso vive, in esso ama, in esso dà frutti di Verità e le creature credono. Ti benedico".

 


23 settembre 2010
"Padre Pio però è mesto, mesto per una Chiesa che ne fa trionfo di lui"

"Mia piccola Maria, oggi Padre Pio è più splendente che mai nella sua anima. Egli ama, adora, prega e intercede per tutti; e sapessi come gioisce per ogni creatura che, per suo intervento, per la sua preghiera, perché gli si è fatto figlio e discepolo, si è salvato, ed è potuto accedere nel Regno celeste.

Egli, l'uomo della sofferenza, si è dato tutto: eucaristia vivente, ha vissuto perennemente la Passione di Cristo, si è fermato al suo dolore senza attendere la risurrezione, non perché non la sperasse, ma per far sì che il suo dolore crocifisso fosse salvezza per più figli e risurrezione per essi; e implora misericordia per i meriti di Cristo e dei suoi patimenti.

Padre Pio però è mesto, mesto per una Chiesa che ne fa trionfo di lui, ma non ha assimilato il suo intero e vero messaggio: non chiese e templi fastosi, ma luoghi umili che riconducano alla sua povertà vissuta; non l'inneggiamento e l'idolatria alla sua persona, ma l'adorazione a Colui che è l'Altissimo; non una tomba in luogo tempestato di oro, ma nella terra di cui è figlio; non in un luogo che si fa, si costruisce per elogio e gloria dell'uomo, ma Casa di Dio ove si piega il ginocchio e il Cristo è al centro della sua adorazione.

San Pio vive di Dio e gode nel vedere i suoi figli vivere il suo insegnamento. E cosa ha insegnato Padre Pio ad ognuno di voi e particolarmente ai sacerdoti? A dare sé stessi, a porsi in combattimento contro le forze del male per strappare le anime a satana, a porsi in difesa di esse; ad amare la Santissima Passione, a meditarla, a viverla nei suoi Sacri Misteri: tanto più la si ama e la si onora tanto più adorerete l'Eucaristia e vi farete "eucaristia".

Vi richiama ad amare la Madonna, ad andare a Lei, a pregarLa, Lei la Madre: così come l'ha vissuta San Pio vi aiuterà a vivere tutto questo, a divenire veri discepoli di Cristo e di San Padre Pio. Egli non entra nella Risurrezione totale, ne fa privazione a sé, della sua bellezza perfetta, per far sì che ciò, nella sua offerta, possa essere ancora mezzo di accesso per i molti che vorranno accedere in esso.

Padre Pio intercede per la terra, per la Chiesa per le molte preci che a lui giungono, per questo suo amore e suo messaggio, perché giunga a tutti. Ti benedico".

 


29 settembre 2010
"Quanto operano questi Arcangeli per voi e non ve ne avvedete!"

"Oggi la Chiesa celebra i Santi Arcangeli, gli Angeli grandi, che guidano e sono a capo delle miriadi di Angeli in Cielo. "Grandi" perché i più umili, e Michele ancora più umile. Essi hanno l'aspetto splendente e riarso del Fuoco di Dio, dato che sono sempre presenti dinanzi al suo Trono, che è una Fiamma che arde, ardore che brucia e non si spegne, braciere di Fuoco vivo, vero, intenso, le cui Fiamme si diramano e non si esauriscono mai.

Portano su di essi i segni della loro opera che li contraddistingue. Michele ha la spada di luce e santità e il guinzaglio con il quale combat4te e lega satana. Gabriele porta il Libro sacro della Parola e il Cuore della Madre perché gli uomini in esso possano incarnarla. Raffaele ha lo scrigno con la medicina di Dio: vi è racchiuso il rotolo della Legge divina, il Sangue e l'Eucaristia con il Santo Alito da cui ogni cosa riprende vita per essere sanati da ogni malessere spirituale e corporale degli uomini.

Quanto operano questi Arcangeli per voi, e non ve ne avvedete! Il loro combattimento e la loro opera è dagli albori del tempo quando ancora non c'era il creato naturale. Essi combattono contro satana e i suoi alleati, vincendo. In ogni generazione, nel susseguirsi dei secoli, gli Arcangeli hanno lottato per la difesa e la salvezza degli esseri umani. Ma mai come in questo tempo storico essi combattono, corrono, intervenendo per porsi alla difesa e al riscatto del male operato dai demoni.

Michele è accanto alla Madre Santissima, e guida il suo esercito formato dal 'piccolo resto', rimasto fedele, e dai suoi Angeli per avanzare nella battaglia finale contro il diavolo.

Gabriele è sempre accanto alla Madre, e porta tra le mani la Sacra Parola e il Cuore di Maria, cercando di diffondere nella Chiesa, e tra gli uomini, la devozione a Lei per far sì che essi possano, nel suo Cuore, incarnarne la Parola di Dio e farla vivere.

Raffaele si pone accanto, in cammino con essi, con il Santo Insegnamento, la medicina posta nello scrigno, e và a sanare i malati prigionieri di satana, e i mali del corpo provocati, pure essi, spesso dal peccato, o ne sono conseguenza sugli innocenti, perché siano loro stessi mezzi di salute per i malati.

Quanto si adoperano i miei Arcangeli, e quanto però potrebbero fare di più se gli uomini e la Chiesa li onorassero di più, li pregassero, li invocassero quotidianamente nella battaglia contro il male e per l'opera vittoriosa del bene. Il diavolo, lo "scaltro", è riuscito a corrompere molti Padri nella Chiesa per ritenere tutto ciò solo devozionismo, e così si è tolto tanta difesa, baluardo, agli attacchi di satana e tante battaglie, che sarebbero state vinte.

Tolta la preghiera a San Michele, dopo tutte le Sante Messe, tolte tante processioni e novene, lasciate solo a pochi e ad una preghiera personale… quale errore! Amateli, onorateli, pregateli, fate offerte per loro! Vi saranno accanto nei momenti difficili. Nelle prove e nelle tentazioni, nel momento del transito e del Giudizio; alla vostra causa peroreranno in difesa. Pregateli per i mali compiuti dai vostri avi e progenitori della vostra discendenza e non riscattati, ma la cui ombra e conseguenza ricade sulla vostra figliolanza, perché possano dagli Arcangeli essere sanati. Ti benedico".

 


30 settembre 2010
"Come mai in tante Congregazioni, in tanti Ordini, non ci sono più vocazioni?"

"Stasera nel Vangelo Io chiamo i discepoli ad annunziare il Regno di Dio, a diffondere il mio Insegnamento per portarmi anche ai lontani. C'è bisogno di capocordata nello Spirito, di chi guida il popolo a Dio; e in tutti i tempi la mia Voce ha chiamato per far sì che le genti fossero aiutate, assistite dai miei discepoli, che non sono solo gli Apostoli, i sacerdoti, ma tutti quelli che si pongono al servizio dell'Opera di Dio, per il lavoro alla sua Vigna.

Ancora oggi grido, mi pongo come sul più alto dei monti, e sotto di esso si sparge l'intera terra: la mia Voce fa eco, si sparge ovunque, ma ritorna spesso eco a se stesso; non riceve risposta. Questo accade perché l'udito si è fatto sordo per il cerume del peccato, gli occhi ciechi per le cataratte del male, l'intelletto ha perso la luce, il lume alla Verità. Cosa fare?

Pregate il Padre perché mandi operi alla Messe. La preghiera del miei figli rimasti fedeli farà sì che il Soffio dello Spirito, il suo Alito Santo, trovi uno spiraglio perché passi nell'udito e possa ascoltare, faccia luce e varchi le cateratte della oscurità, dia chiarore a ciò che è spento nell'intelletto.

Come mai in tante Congregazioni, in tanti Ordini, non ci sono più vocazioni? Non si vivono più le promesse fatte a Dio, non si vive lo spirito con cui sono state fondate: sono state quindi promesse tradite, voti traditi. La pianta si rivela buona dai suoi frutti, e se non fruttificano sono piante malate o già morte.

Come farle rinascere, ed essere produttive, se non tornando a rivivere le promesse, i voti fatti? Se non tornando ad essere fedeli alla spirito a cui si sono dati? Cosa può far rinascere e dare vita, se non l'amore con cui ci si unisce all'Amato? Si fanno dibattiti, riunioni, pastorali, pranzi… Io vi dico: servono poco o nulla! Ci vuole l'unione e le ginocchia piegate allo Spirito, protesi a Colui che è lo Spirito, al Signore Dio vostro, che darà, nell'amore e nell'orazione, vita feconda ad una figliolanza santa e obbediente. Ti benedico".