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Ave Maria!
1 settembre 2010
"Quante divisioni all'interno delle parrocchie!"
"Stasera voi pregate per l'unità a cui San
Paolo fa riferimento nella Santa Parola. Ecco, Io guardo la
terra e la vedo smembrata nelle sue parti, suddivisa nelle
nazioni, nelle famiglie, nell'interno della Chiesa; e la
divisione nella Chiesa è ciò che più mi arreca dolore.
Quanti gruppi, gruppetti, cammini, associazioni … e ognuno
di essi crede di essere il datore della Verità rivelata di
Dio, che tutto Lo contiene. Non è così! Non è possibile
rinchiudere Iddio in alcuni argini, nei limiti,
circoscriverlo; limiti che pone l'uomo e che il Signore non
possiede poiché non ha confini. Non potete racchiuderlo e
abbracciarlo nella sua totalità, pur se quel poco che
conoscete, se vissuto, vi conduce già a santità.
Quante divisioni all'interno delle parrocchie ove si fanno
rivali l'uno all'altro! "Sì, dicono, siamo umili
servitori!", mentre poi basta il passo di uno che supera, o
solo l'ombra dell'altro, a ricoprire per scatenare rivalità,
invidie, gelosie, di cui parla San Paolo. Perché ciò accade?
Siete carnali, non possedete lo spirito che si eleva, per
cui queste cose, quest'affanno, non vi apparirebbero grandi
e ambite. Dove è il vostro ascolto, figli miei, alla Santa
Parola? Ove il vostro cuore nell'Eucaristia? Ove il pensiero
quando pregate? Solo se rimanete fissi a Me, che sono
l'Unità, voi farete unità. Non potete racchiudere il
Signore, l'Altissimo, a voi, ai vostri schemi, al vostro
modo di concepirlo e di viverlo. Forse che i vostri volti
sono uguali? Siete tutti diversi. O che intorno a voi c'è un
solo colore che ha dato pennellate alla natura che vi
circonda…? C'è un'unica pianta, un unico fiore…? Tutto è
multiforme, vario, dato che Dio crea continuamente in un
pensiero smisurato. Quindi non potete contenerlo in un
gruppo; nemmeno la Chiesa, che pure porta il suo
significato, è segno e sua Casa, lo può contenere e
conoscere nella sua interezza. Né la Santa Parola racchiude
l'intera sua conoscenza. Ugualmente per i vari cammini che,
nell'attesa di farsi Unità, devono vivere l'unità, fusi a
Me, che sono l'unico vero Dio, per far sì che giunga una
Chiesa unica: un solo Dio in mezzo a voi, un unico popolo
che adora, che non può suddividersi in tante parti e gruppi.
E perché divisi…? Siete di Apollo, di Paolo? No! Non
idolatrate i vari sacerdoti che vi seguono, non fate del
gruppo il fine, ma voi siate uniti, guardando "il Maestro",
l'unico Pastore, per essere un unico pascolo e un unico
gregge. Ti benedico".
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3 settembre 2010
"Chiamo tutti a farsi miei pastori"
"Stasera nella Parola vi viene presentata
la figura del Buon Pastore, che sono Io, il "Cristo", Colui
che conduce il gregge verso i pascoli celesti. Chiamo tutti
a farsi miei pastori. É pastore la Chiesa: il Santo Padre, i
sacerdoti, il cristiano. Come mai allora che tanto gregge va
disperso e tanto mio popolo perde la via e precipita nei
burroni? Non ritrovano l'immagine del Buon Pastore riflessa
in essi. Molta parte della Chiesa l'ha persa, così molti tra
i sacerdoti. Sono pochi quelli che portano l'immagine del
Buon Pastore e tra questi il Santo Padre. Questo accade
poiché non lasciano che sia Io a guidarli, a camminare
innanzi, per indicare il giusto cammino. Sacerdoti e
cristiani, pur a volte nello zelo, nelle buone intenzioni e
nell'intento sano, volendo far da soli, non possono portare
il gregge al pascolo; sono molti i lupi feroci che le pecore
incontreranno e le sbraneranno, molte le trappole e i
pericoli per non precipitarvi. Chi può dare la forza,
l'energia, l'amore al gregge e che guida per il retto
sentiero se non chi lascia che sia Io il vero Pastore a
guidarli, a lasciare che assimilino la mia bontà, la mia
sollecitudine, la mia dedizione e il dono di Me stesso? Come
possono, solo umanamente?
Stasera che ricordate il grande San Gregorio Magno Papa,
cosa credete che ne ha dato la forza, il desiderio,
l'ardore, nonostante i tumulti, le burrasche, di poter
condurre la barca della Chiesa e procedere in mezzo ad esse,
se non che egli si sia lasciato guidare da Me Buon Pastore?
Cosa sono stati i Santi se non coloro che si sono lasciati
docilmente portare nel cammino dietro di Me, che ne hanno
assorbito l'immagine sì da esserne fusi, e tali e quali al
Cristo, indicarvi quale via percorrere, quali i mezzi per
giungere alla santa vallata?
Venite a Me, venite al Santissimo Sacramento, rifugiatevi in
Esso: è qui che vi vengono stampati i lineamenti del Buon
Pastore, Io ve ne nutro, e formo. Venite alla Santa Parola;
è ancora Voce mia, del Pastore che chiama e vuole radunare
tutte le sue pecore per salvarle, per condurle al giusto
rifugio, nell'Ovile santo. É la voce del Pastore che vi ama.
Ti benedico".
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4 settembre 2010
"Solo nella croce vi fate i crocifissi risorti"
"Mia piccola Maria, queste dicerie, queste critiche sono
fumo, che nel tempo si dileguano al vento, poiché non hanno
fondamenta. Sapessi quante ingiurie al tuo Signore, quante
crudeltà e calunnie! So che non è solo per la tua persona,
che ne viene colpita, ma perché dispiace, è dolore per il
tanto seme versato e non accolto. Per molti, figlia mia, è
terra dura! Ci vuole più tempo e a volte secoli del
purgatorio.
Stasera nel Vangelo Io vi richiedo le condizioni per essere
miei discepoli, per essere parte di Me, miei cristiani. Vi
si richiede, figli, il tutto, pur della vostra povertà
poiché Io vi ho dato tutto. Non sono le mani alzate ad
inneggiare, se poi il cuore è lontano; non sono i fiori o i
canti, se poi il vostro pensiero è diverso e la vostra vita
non ha adesione al mio Insegnamento. Chi mi ama ubbidisce,
segue ciò che Io ho detto, vive il Vangelo, che Io sono.
Sono il Crocifisso Risorto. Solo nella vostra croce voi
divenite risurrezione. Senza la croce, che molti vogliono
rigettare, la vita si svalorizza, si rende insulsa e senza
senso, mentre nella croce acquista il suo massimo valore; in
essa voi acquistate l'umiltà, la verità, l'ubbidienza,
l'insegnamento che vi ho dato e sono. Solo nella croce vi
fate i crocifissi risorti. Come potete vivere questa
totalità della croce, dato che non vi viene chiesto di
essere cristiani in parte o spezzati? Amandomi, figli,
amandomi, in modo primario! Elevatevi dai vostri amori
umani, così terreni! Elevatevi al mio Amore poiché i vostri
affetti, pur benedetti e leciti, vi restringono ad essi,
periscono, vi fanno cadere negli errori, e quante idolatrie!
Quanti genitori per amor loro (affetti umani) hanno finito
per rovinare matrimoni, quante vocazioni mancate, quante
mogli e mariti, per possesso dell'altro, non hanno permesso
l'elevazione al mio Amore divino e la santità.
Vi è richiesto il combattimento. Il cristiano è colui che
combatte per la giustizia, per la verità, per la carità, per
la fedeltà al vostro Signore. Non chi rimane nella sua falsa
quiete, nella falsa pace, per non avere disturbi, perché non
sia privato del suo. Il cristiano rinuncia a sé, combatte
per il vero anche tra i propri cari, è fedele alla primaria
testimonianza che spetta al Signore Iddio. In queste tre
realtà voi vi fate miei discepoli. Voi direte: "É duro! É
difficile! Non siamo capaci!". Chiedete a Me, figli miei,
chiedete a Me! Sono realtà divine che a Dio dovete chiedere
come realtà che vengono vissute nello Spirito. É allo
Spirito che dovete chiedere, e il Padre vostro darà tutto
ciò che occorre con mani aperte, grondanti e traboccanti;
anzi Io le vivrò con voi. Ti benedico".
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6 settembre 2010
"Credete che Io vi passo accanto e vi tocco, figli miei, vi
consolo e vi amo"
"Stasera nel Vangelo Io risano, nel tempio, un uomo dalla
mano inaridita. Forse che gli uomini, dinanzi a tale
miracolo compiuto, ne traggono inno di lode all'Opera di
Dio? Anzi si scandalizzano perché fatto in giorno di sabato.
Non è primario e nobile dare la vita? Invece essi cercano
scuse per nascondere gelosie e invidie e di sottoporre
persino Dio alle loro leggi; usano il Signore perché sia
mezzo per innalzare la gloria umana. É il peccato di satana:
volersi fare Dio. Ah, a parole negano ciò, ma lo confermano
all'atto pratico, nella vita vissuta. É la stessa battaglia
dell'intera storia umana, che si perpetua nei secoli. Anche
oggi Io vedo non solo mani inaridite, ma menti paralizzate,
lingue mute, orecchi sordi, cuori fermi: tutta l'essenza è
inaridita. Perché ciò?
Figli miei, è per l'immoralità; nasce da essa, di cui parla
la Parola di San Paolo: dall'immoralità, dal peccato che
entra nell'uomo, devasta, distrugge, paralizza anche il
corpo. Solo portando a Me, ponendomi innanzi i vostri mali,
malattie di ogni genere. Io sono l'Energia creatrice che
nell'Amore s'irradia e rigenera le cellule del vostro
organismo e ridò battito al cuore, luce agli occhi, suono
all'udito, favella ala bocca, opera alla mano. Io risano,
guarisco, infondo forza, sostegno, e se non c'è una
guarigione fisica, ne faccio strumento di redenzione,
salvezza per voi e per gli altri.
Credete che Io vi passo accanto e vi tocco, figli miei, vi
consolo e vi amo: sono con voi a vivere il vostro male.
Credete fermamente che Iddio che fa una storia di bene, trae
comunque sempre il bene; ciò che pare condanna ne fa motivo
di risurrezione. Non attendetevi però, al miracolo compiuto,
che se ne faccia gloria e inno di lode al Signore Dio; pochi
lo fanno, gli umili. Quelli che più vivono nell'adesione
alla mia Parola e alla Santa Volontà del Padre lo
riconoscono, ma i più, le masse si scandalizzeranno e ne
trarranno motivo per colpire, attaccare, scandagliando nelle
scienze, e nel razionale, per non accogliere l'irrazionalità
che la fede è, e lo stesso potere di Dio. Sempre l'uomo
cerca di porre l'Altissimo secondo le sue regole e i suoi
regimi, cerca di plasmare le stesse leggi di Dio al suo
pensiero, lo usa come mezzo a sgabello per innalzarsi e
togliere a Lui ciò che ne è diritto, per averne gloria.
Venite a Me, figliolini miei, che mi amate, ponetemi innanzi
le vostre infermità, quel che vi paralizza, Io ne farò vita,
fonte di bene. Ti benedico".
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7 settembre 2010
"Solo ricevendo in voi i tratti della santità di Dio sarete
credibili"
"Mia piccola Maria, tuo padre torna presto a casa. Quel che
è importante è che tu oggi riporti il messaggio che rimarrà
nel tempo. Chi erediterà la mia terra? Chi l'erediterà?
Ereditano i figli, giusti eredi. E chi ne ha appartenenza?
La terra appartiene a Iddio che l'ha creata e così, come i
figli portano i tratti e la somiglianza dei loro genitori,
così gli eredi sono coloro che ne portano l'essenza, il
segno di Dio. Qual è la sua essenza? É la santità. Solo
nella santità si acquista il suo tratto e la sua
riconoscenza, e voi venite accolti nella terra celeste. Gli
immorali, gli adulatori, gli ipocriti, gli avari, i
fattucchieri, … di cui parla la Parola oggi, non possono
accedere. Ognuno appartiene al luogo di cui è composto, si è
formato, di cui porta l'essenza. Entrano nella mia terra
coloro che si sono lavati nel Sangue dell'Agnello i propri
peccati e, purificati, ne hanno acquistato e assorbito in sé
la sua retta coscienza.
Stasera voi pregate per l'evangelizzazione dei popoli. Come
potete evangelizzare se non nella santità? Solo ricevendo in
voi i tratti della santità di Dio sarete credibili,
spargerete una predicazione che è seme, lievito santo che si
sparge e diffonde il suo bene. Come potete ricevere la
santità del Signore vostro? Figli miei, cosa ho fatto per
l'intera notte prima di annunciare la lieta Novella, prima
di eleggere gli Apostoli, di sanare i malati, di liberare
gli ossessi? Ho pregato, ho pregato ardentemente il Padre
mio in un colloquio che si fonde e ravviva e dà la forza e
l'energia creatrice che ne è la fonte che porta nella
santità, ogni verità nella Parola diffusa.
Pregate, pregate! Solo nella preghiera vera, intima, di
cuore al Padre, voi ricevete da Lui la santità, la
conversione, il cambiamento del cuore e vi viene data
quell'Energia santificante che risana. Pure voi, miei cari,
potete camminare per le strade del mondo o nel chiuso delle
case o dei conventi, nella cura dei malati o ovunque, e
spargere la santità dell'evangelizzazione. Le folle
accorrevano, sentivano e acquisivano nella Parola, anche
quando non emessa con la voce, la santificazione che si
diffonde. Ti benedico".
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8 settembre 2010
"Io sono la Madre di tutti i viventi che rigenera i figli di
Dio"
"Mia piccola Maria, sì che lo voglio! Sì che lo voglio che
la Madonna venga a parlarti. É qui la Madre mia. Ovunque Io
sono Ella è! É nell'Eucaristia, mia Carne e mio Sangue che da Lei ho
preso e nel quale vive. Ove Io sono la Madre è!".
La Madonna: "Piccola Maria, Io sono la tua Mamma, che si
prende cura di te; ti porto nel mio Grembo. Sei un piccolo
feto (*), una creatura che si va formando in Me, sino a
quando la tua maturazione si compie ed è completa per la
nascita al Cielo. Sono incinta di te e di tutti i figli che
nel mio Grembo vogliono essere e irrorarsi. Oggi la Chiesa
celebra la mia Nascita. Non sono nata in questo giorno, ma
Io mi accompagno alla Chiesa, mi associo ad Essa e a tutte
le creature che in questo giorno mi onorano nella mia Santa
Nascita. Nasco dalla preghiera, dall'amore, dalla verginità
della assoluta trasparenza che tutta mi compenetra e nella
quale Dio tutto vi si riversa e si specchia. La mia Nascita
è la nascita dell'umanità, per essere Nascita di Dio stesso:
dare la mia carne e il mio sangue per formare le sue membra,
ma anche nascita per voi, figli miei, ed è così perché così
il Padre Santissimo ha voluto.
Io nasco all'aurora. Sono Colei che abbraccia, accoglie in
Sé la totalità del giorno; nasco già nel Pensiero del
Creatore agli albori del mondo e che fa pieno nel Sole,
accolto interamente in Me, e che è la Nascita di Cristo
Signore, Vita Energia e Fuoco. Accompagno sino
all'imbrunire, al termine del dì con la sua oscurità, così
com'è la vostra esistenza. Vi invito ad entrare in Me: nel
mio Grembo troverete il Sole di Dio, che riforma in voi una
vita nuova e un giorno senza tramonto.
Io sono la Madre! Se Eva è la madre di tutti i viventi nella
carne, Io sono la Madre di tutti i viventi che rigenera i
figli di Dio: una vita nello Spirito che vi forma a sua
Immagine per essere degni di entrare nel Regno. L'intero
umano genere deve passare in questo mio Grembo; non c'è
nascita se non si vive la mia Nascita. Lo si può, tuffandosi
nelle mie acque materne: in questa di esistenza o
nell'altra, dovete varcare attraverso questa mia porta.
Così il Padre Santissimo ha voluto. In Me voi venite
timbrati al Fuoco Santo; ne ricevete il segno della fiamma
nel Sole che è nel mio Grembo. Avete il suo timbro d'amore e
siete pronti per una nascita che è vita perenne in Cielo. Ti
benedico".
(*) Ognuno di noi è un piccolo feto, una creatura che si va
formando in Maria
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9 settembre 2010
"Se venite applauditi, contraccambiati, amati,
preoccupatevi!"
"Mia piccola Maria, ti sto conducendo alla conversione che
dura per l'uomo l'intera vita: Si è in conversione persino
nell'ultimo istante al sì finale, e per molti non basta: ci
vorrà l'oltre del Purgatorio. Per le persone per cui preghi
e che ti hanno giudicato così ingiustamente, la mia luce
giunge.
‘Stasera il linguaggio è duro da capire!', voi dite. Vi è
richiesto di dare senza chiedere contraccambio: non
richiedere ciò che pur vi appartiene, di dare l'altra
guancia all'offesa ricevuta, la misericordia in risposta
all'oltraggio. Come è possibile ciò?
Figli miei, Dio porta la benedizione ed è benedizione per
tutti, e la sua Sapienza è inversa all'insegnamento del
pensiero umano. Ma vi chiede un agire, un comportamento in
adesione all'insegnamento di Cristo, a ciò che Io sono:
Misericordia, Perdono, Benedizione, Carità senza riserve,
gioia nel dono che non attende ricompensa. La benedizione,
figli, spezza la maledizione; la carità, il bene compiuto
spezza la malvagità, la preghiera porta la santità ove c'è
la corruzione. Dio usa i buoni per combattere i malvagi, per
far sì che su tutti si riversi il bene suo, e ci sia vita.
Se venite applauditi, contraccambiati, amati, preoccupatevi
poiché ciò rivela che voi nell'umano operate e dall'umano
siete gratificati, ma non fate parte di Me. Se venite invece
ingiustamente accusati, se venite rifiutati e incompresi, se
al bene fatto venite maltrattati, gioite! Siete benedetti
perché portate la mia firma, la firma del Crocifisso, che vi
dà modo di sperare nel suo Amore, di dare riscatto al male,
per far sì che si faccia mio bene. 'É duro!', dite. É vero,
ma chiedete a Me, assorbite Me che sono l'Amore. Solo
nell'Amore si comprende la Sapienza di Dio, solo nell'Amore
voi l'accogliete. Ti benedico".
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11 settembre 2010
"Ero violento, bestemmiatore, la Misericordia di Dio mi ha
salvato"
"Mia piccola Maria, giungerà la luce su questi fratelli.
Cosa devi scrivere? Ciò che hai già sentito durante la Santa
Messa, che lo Spirito rivela e che nella Comunione si
manifesta completamente. É simile ad uno scrigno che si apre
piano e fa uscire le sue perle sino a quando nell'Eucaristia
si apre tutto: è lo scaturire dell'intera luce alle mie
Parole.
Stasera nella Santa Parola vi viene presentato il vitello
d'oro, che gli uomini si fanno, si costruiscono per adorare
poi in esso il diavolo, chiedendogli di essere asserviti nei
loro desideri. Iddio pone la Legge, guida nella giusta via
nei suoi Comandamenti, che è via faticosa, pur lunga, ma
veritiera. Gli uomini anche oggi seguono e adorano Baal, il
vitello d'oro ed ogni demonio, poiché vogliono essere
asserviti nei loro voleri, nei loro istinti, nei loro
desideri e subito, in una via che credono più facile.
Pensano di poter poi sviare, di svincolarsi ed essere liberi
dalla sua signoria. Non sanno che, ponendosi all'adorazione
di satana, sia palese e manifesto come nascosta in una vita
di menzogna che già lo onora, egli ne diverrà il padrone
che, per i pochi piaceri e vantaggi dati, richiede il
riscatto, il pagamento, alla fine, della vostra anima, che è
il vostro maggior bene.
Cosa vi può liberare dalla sua prigionia e il suo possesso
se non ricorrere alla Misericordia del Padre? Cosa ci
differenzia? Il diavolo è il menzognero che vi odia e si fa
padrone per condurvi al suo regno di tenebre: vuole essere
pagato! Il Padre Celeste vi ama nella sua Misericordia,
nella sua figliolanza, vi vuole salvi, non chiede tributi,
ma si fa Egli stesso il saldo. Il pagamento è Sé stesso: la
colpa e la pena è lavata, tolta mediante il riscatto della
sua Misericordia. La sua Pietà è salvezza.
Cosa annuncia San Paolo? "Ero violento, bestemmiatore, la
Misericordia di Dio mi ha salvato, la Grazia ha
sovrabbondato su di Me per esser un uomo nuovo". Così voi,
figli, tornate, pur malvagi, a Me per essere veri e degni
figli di Dio! Non sentireste voi felicità per un figlio
morto che ritorna alla vita? Pietà e gioia per un figlio che
si era allontanato, da anni, da casa e ritorna non solo
fisicamente ma nella coscienza e nel cuore a voi? Tanto più
il Padre vostro gioisce e vi dona non i pochi piaceri del
menzognero, dell'ingannatore, ma la Croce che è il massimo
del valore, dei tesori, che porta per la via veritiera che
conduce al Regno dei Cieli, ove il pagamento è il dono di sé
in eterno. Ti benedico".
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13 settembre 2010
"Riceverai sempre le mie parole sino a quando
avrai capacità
di espressione"
"Mia piccola Maria, Io sono con te ogni giorno e non ti
lascio mai… Nessuno può separarmi da te… Io non ti lascio
mai: riceverai sempre le mie parole sino a quando avrai
capacità di espressione.
Stasera nella Santa Parola vi viene indicato il farmaco per
eccellenza: "l'Eucaristia". L'Eucaristia guarisce, sana da
ogni male spirituale, vi libera dai demoni e dalle sue
prigioni, vi converte, vi risana nelle malattie: è il
Farmaco della salute. Voi, vivendola con fede e nella
Grazia, vi fate in Me guaritori, medici delle creature per
le quali mi pregate in un percorso che è una cura. Voi date
salute, sanità alle anime, guarigione piena secondo i tempi,
i modi, e la disposizione di Dio.
San Paolo vi annuncia quali le condizioni per viverla bene:
non nelle divisioni, che già erano presenti in certe
Comunità di allora, che dissacravano, gozzovigliando alla
Sacra Mensa. Oggi questo ancora avviene; se non si
gozzoviglia, di certo quanta putredine, quanta mancanza di
purificazione, quanta freddezza, quanta mancanza di fede nel
riceverLa! Se fosse vissuta bene, quale fonte di grazie,
quali miracoli…! Il servo del centurione, nel Vangelo di
stasera, viene guarito alla sua preghiera, poiché egli ha
avuto fede. É la sua fede che l'ha premiato, una fede
vissuta in umiltà e nella carità praticata, che ne danno il
merito e la ricompensa nel miracolo. Il centurione ha
creduto nella mia Persona e con quale onore, rispetto,
umiltà! Si ritiene indegno; ma proprio per tale
atteggiamento riceve la grazia.
In questo vostro tempo dov'è la fede? Chi viene con tale
onore, umiltà e rispetto? Chi viene con così riverenza,
amore, sentendosi povero e indegno nel ricevermi
nell'Eucaristia? Io vedo scarsa, poca preparazione a così
Santo e Grande Sacramento! A causa di ciò così poco
fruttifica e così poco ricevete in grazie.
Amate l'Eucaristia, vivetela nella Grazia! Vi farete medici,
salute per gli infermi, guarirete. Quante sorprese nei
Cieli, quante anime ritroverete riconoscenti, che si sono
salvate e santificate dal vostro amore eucaristico! Ti
benedico".
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14 settembre 2010
"Io sono il Farmaco che risana, il Crocifisso!"
"Mia piccola Maria, sì che accolgo la tua offerta, che
stringo nel mio Cuore. Lo so, fa male…! E proprio perché
nasce da un'ingiustizia che si fa preziosa, portandola a Me
si eleva e si fa dono d'amore. Stasera nella Parola, già vi
viene anticipata la Croce, segno di salvezza nel palo
innalzato nel deserto; e gli ebrei morsi dai serpenti, al
suo sguardo, riprendevano vita.
Oggi, figlia mia, quanti morsi di serpenti! Tutte le
creature ne vengono morse, pure i bambini ne vengono
infettati: il peccato che è il veleno scaturito è ormai
nello sguardo, nel suono, ovunque; persino l'innocenza viene
oltraggiata. I demoni sono i serpenti che infettano con il
loro veleno, provocando, tentando, avvelenando con il
peccato. Chi ne è esente? Sono pochi. Anche i miei santi
hanno dovuto lavarsi dai loro mali, venendo a Me, alla mia
Croce. I diavoli, figli, sono tanti, innumerevoli: l'inferno
è vuoto, hanno ricoperto la terra. Voi non li vedete, ma ne
è piena. E come agisce indefesso il malvagio, senza posa,
nella sua opera perversa e corruttrice, spandendo
dappertutto il suo veleno. Così poco combatte la Chiesa
contro il nemico, e i cristiani debolmente si pongono a
difesa, così fiacchi, inermi, poiché non hanno più lo
Spirito. Cosa fare, quale l'antidoto che vi risana dai loro
morsi se non di rimanere fissi, se non ricorrere, se non
immergersi nella mia Croce?
Io sono il Farmaco che risana, il Crocifisso! Io, il Cristo,
vi ho ridato vita nella Redenzione compiuta con la mia
Croce; però a voi è richiesta l'unione ad essa, l'accogliere
la vostra e immergerla nella mia, immergerla in Me. Quanti
l'aborriscono, ne hanno paura, la rifiutano perché non
conoscono la mia Croce; non sono entrati nella profondità
della meditazione dei miei dolori, …con quale caro prezzo li
ho riscattati! Con quale amore l'ho accolta, pur nei suoi
strazi e nella sua irriconoscenza! Se voi rimanete fusi alla
mia Croce, meditandola, voi comprendete l'amore mio e mi
amereste; e amandomi, amerete la vostra croce,
l'accogliereste non più come condanna, ma come salvezza.
Io l'ho sofferta prima di su Me stesso; sono Io che ve la
sostengo, che ve la consolo; Io l'Amico che vi è accanto in
essa, l'amato che la trasforma da patibolo in Scala celeste,
che vi conduce al Regno. Di essa vi ornerete, essa
porterete, ed Io vi dirò: "Figlio mio, dov'è la tua croce di
dolore?". Non rimane che la sua gloria e l'amore. Ti
benedico".
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15 settembre 2010
"Nessuna creatura vi può capire come la Madre mia e Madre
vostra"
"Mia piccola Maria, sì che puoi consolare il dolore della
Madre Santissima, che ancora oggi è presente. L'Eucaristia
offre a Lei, nella Grazia, molta consolazione e ripara al
suo dolore di un Cuore materno, che geme per l'offesa
arrecata a Dio, e per i figli che si vanno perdendo. Sei
rimasta meravigliata che l'abito del sacerdote sia bianco
oggi nel giorno in cui si ricordano i suoi dolori.
Io ti dico che la Madonna è la Regina dei Martiri, per cui
non solo l'abito ma anche il capo dovrebbe essere ricoperto
di rosso, quel rosso che viene indossato per i Martiri, che
hanno effuso il loro sangue per Me. Ma Io ti dico: martirio
non è solo quello delle vene, ma il martirio dell'amore e
del dolore, che giunge fino alle più intime fibre, squarcia
e dissangua il cuore. É il martirio che la Madre ha vissuto
come nessuna creatura, sicché si può dire: "É la Regina dei
Martiri!".
Con forti grida e gemiti, con suppliche, ho pregato il Padre
mio. Maria si è associata in tutto al mio dolore; anche Lei
nel nascondimento, con le suppliche e grida verso il Padre:
ha gemuto e patito. Conosce il dolore sin da piccola; la sua
anima, così affinata nella perfezione, sensibilissima ad
ogni incrinazione o lieve offesa, che notava verso il Padre
celeste, le dava sofferenza: quel dolore che nella
grossolanità dell'uomo non è compreso.
Maria fa da eco ad un amore e ad un dolore sviscerato, che
La unisce a Dio totalmente; e questa sua sensibilità e
partecipazione così ferita, La prepara e La forma ad un
Cuore nel quale sarebbe stato immersa un'umanità che doveva
partorire per il Signore Iddio.
La Madonna è l'unica che partecipa realmente, in modo vivo,
carnale e spirituale, alla mia tribolazione, alla mia
Passione, e che non mi abbandonerà mai. É Lei a dare
sostegno a Giovanni e alle pie donne. Se gli Apostoli le
fossero rimasti accanto non sarebbero fuggiti. É Lei che mi
dà forza, che mi aiuta a rimanere con le braccia aperte. Che
non mi fa indietreggiare il passo, che dà speranza a tanta
oscurità: è la sua voce che mi giunge all'anima, che mi
esorta e ama in mezzo alle grida e alle bestemmie. La Madre
mia vede ciò che gli uomini non vedono: i diavoli che
sobillano, che mi si scagliano addosso, che s'impossessano
delle creature per dilaniarmi; e gli stessi demoni La
colpiscono nel segreto e nello spirito, La dilaniano nelle
oscurità che Lei accoglieva per alleggerire il mio peso.
É la Madre che riceve tra le sue braccia il mio Corpo
martoriato, e piange amare lacrime su di esso, adorando le
mie Piaghe. É Lei che mi accompagna e mi depone; è Lei che
supplica, senza posa e riposo, il Padre Santissimo, per
anticipare la mia risurrezione. É Maria che, sotto la Croce,
vive ogni mio gemito, ogni mio spasimo: lo condivide e lo
offre all'Altissimo; si fa Mensa sul quale si deposita,
dalla Croce, il mio preziosissimo Sangue che discende da
essa per effondersi sulla terra e sull'umanità. La Madonna
acquista in questa partecipazione il travaglio e la
sofferenza di un parto per cui si fa Corredentrice di ogni
tempo per l'uomo nuovo che nasce a Dio; è Madre universale!
Rimanete con la Madonna! Ella ha le grazie e vi tiene
accanto alla mia Croce, rimane ferma e amante, offerente e
donativa, e aiuterà voi a vivere la vostra croce. Nessuno ha
sofferto tanto come Maria. Andate da Lei che vi darà
consolazione e sostegno, perché nessuna creatura vi può
capire come la Madre mia e Madre vostra. Ti benedico".
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16 settembre 2010
"Molti nella Chiesa daranno la vita"
"Sono con te, e le creature per cui tanto preghi da una vita
non andranno perdute. Stasera voi ricordate il martirio di
San Cipriano e Cornelio, che hanno firmato la fine della
loro storia, fatta santa con il loro sangue per essermi
testimoni. Sempre nel corso dei secoli ci sono stati martiri
che con il loro sangue sono stati seme di vita rinnovata e
santa per la Chiesa. Anche oggi ci sono, pur limitati, nei
confronti della moltitudine, e sono i cristiani non solo di
nome, ma che vivono fedeli alla Legge e nell'amore del mio
Insegnamento; figli che vengono perseguitati, subiscono
ingiustizie e torti nei luoghi di lavoro, nei rapporti
umani, nelle famiglie. Questi, nella loro adesione fedele e
perseverante, molti ne salveranno accanto a loro e per chi
essi pregano, dato che sono i figli del loro martirio.
La moltitudine dei cristiani non è testimone della sua fede,
non combatte, anzi si allea con il nemico, diventa suo
adepto, spargendo il seme del suo male; e il cristiano così
non si fa più credibile. Quale grave responsabilità per le
innumerevoli grazie, per i richiami, dato che non sono
voluti stati ascoltati, per il peccato grandemente commesso,
che ha sparso ingiustizia e dolore tra gli innocenti. Con
quanta gravità la Chiesa di questo tempo verrà provata, il
cristianesimo perseguitato, i cristiani avversati!
Sarà una tempesta di un vento impetuoso che non ha posa e si
abbatterà con furore sui cristiani. Molti nella Chiesa
daranno la vita: ci saranno benedetti tra i sacerdoti e
religiosi, ma anche tra laici che daranno la vita con il
martirio del sangue per essere testimoni veraci alla Verità.
Quando giungono i tempi allontanatevi dalle città,
rifugiatevi lontano, nei luoghi isolati, rifugiatevi nel mio
Cuore e nel Cuore di mia Madre, e siate oranti: non si
stanchi la vostra preghiera finché non cessi il tumulto.
Molti così si salveranno e saranno i costruttori dei tempi
nuovi, di una civiltà d'amore, di un cristianesimo rinnovato
e Santo. Ti benedico (*)".
(*) Alla sera ricevo una telefonata dalla piccola Maria che
non si sentiva di scrivere questo messaggio, che aveva
ricevuto da Gesù durante la Santa Comunione, sul suo
quaderno, poi lo ha scritto, per obbedienza; e bisogna
sempre ricordare il fatto di Ninive che venne risparmiata
perché fecero tutti penitenza e si convertirono al Signore
con la predicazione di Giona profeta
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17 settembre 2010
"Io cerco gli occhi di mia Madre, cristallini e trasparenti"
"Chi mi viene a ricevere in stato di Grazia nella Comunione
sia conduttore: sono le vene che si diramano e portano il
mio divin Sangue lontano, a quelle parti del Corpo che non
mi riceverebbero, così che le cellule possano sanarsi e
rigenerarsi a nuova vita.
Stasera nel Vangelo vi viene ricordato come Io, il Signore,
nel mio ministero di Apostolato e di salute, ho con gli
Apostoli le pie donne che avevo sanate da infermità e demoni
e che, nella loro riconoscenza e amore, mi seguivano e mi
soccorrevano con il loro aiuto e i loro beni, la loro
preghiera e il loro soccorso. Erano molte ed Io le ho volute
con Me nella mia Passione e nella Risurrezione. riconoscendo
ad esse una donatività, un'offerta che è virtù prettamente
del genere femminile.
Iddio ha donato alla donna una gemma di ornamento e
privilegio nell'unirla alla sua creazione e nel darle
spirito di donazione e offerta, di accoglienza e amore.
Continuamente nella storia delle generazioni la donna, nella
sua maggioranza, è rimasta salda e fedele, ancora di
salvezza e caposaldo dell'umanità, ai valori, al sacrificio,
alla difesa e servizio alla vita, pur in mezzo a tanta
tribolazione e irriconoscenza. E ciò, nel suo dono d'amore
ha salvato.
Oggi il demonio è riuscito a scardinare questa potenzialità
nel gran numero del genere femminile per una pretesa
battaglia di una riconosciuta rivalutazione ad
un'ingiustizia vissuta, che è reale, ma data a lui, al
nemico, è divenuta menzogna per abbattere le bellezze della
virtù in esse, date dal Padre Santissimo, e scardinata la
difesa e l'ancora, di poter portare alla sua deriva tutti
gli altri.
Da Me dovete cercare, a Me dovete chiedere; ancora Io cerco
le donne che mi soccorrano con le loro tenerezze materne,
con la loro sollecitudine, con il loro spirito di
sacrificio, la potenzialità dell'amore, che in esse è
innata, e che le può condurre a vertici di grande santità.
Lo possono con i beni nel servire le opere di Dio, nella
carità fattiva, nel bene umano e spirituale ricevuto, nel
donarsi, che dati a Me, ne faccio fiorire e sbocciare queste
vite nel portare frutti di verità e santità a se stesse e al
frutto della loro figliolanza.
Venite a chiedere a Me, al vostro Signore! Dinanzi
all'adultera, che pur aveva peccato, Io le dico: "Qualcuno
ti accusa, donna?", Ella risponde: "Nessuno, Signore!", Sono
Io che vi difendo, vi proteggo, vi dono la dignità che vi è
dovuta, che vi amo. Sono il Signore che vi vuole accanto
come vero vostro Sposo che mai si dimentica e vi ascolta
sempre.
Non presentatevi all'Eucaristia, ricevendomi, spesso
scoperte, vestite in modo indecoroso. Ciò mi arreca offesa.
Tornate al pudore, alla verità delle virtù e dei sentimenti.
Io vedo facce che sono maschere, tanta è la pittura, e
bocche rosse di fuoco, mentre Io cerco gli occhi di mia
Madre, cristallini e trasparenti, e un viso, anche rugoso,
ma vero. Venite a Me come le pie donne e sentite l'amore di
Dio che appaga il cuore e vi conduce alla Risurrezione. Ti
benedico".
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18 settembre 2010
"Vedo i miei cristiani, i figli della Luce, così apatici,
indifferenti…"
"Mia piccola Maria, è bene che tu vada a confessarti; è bene
che il lavacro avvenga spesso perché mantiene l'unità più
profonda all'intimità del mio Cuore e ti dà possibilità di
ascoltare sempre chiaramente.
Stasera il Vangelo ripresenta l'amministratore disonesto e
lo elogio. Non lo elogio per la sua disonestà, ma per
esortare voi, figli miei. Io elogio il suo darsi da fare, il
suo agire, il suo lavoro indefesso, che non ha posa, pur se
per un fine sbagliato. Vedo i miei cristiani, i figli della
Luce, così apatici, indifferenti, fermi alla poca luce
acquisita; di questa s'accontentano senza spargerla, senza
operare per infonderla intorno ad essi. Poco lavorano, poco
combattono per il bene e per arricchire dei beni celesti.
I figli delle tenebre invece sono scaltri, nelle loro opere
malvagie s'affannano, si fanno intrepidi, scavalcano
l'altro, accumulando, operosi nel fare i loro intenti. Ogni
passo prosegue e si fa veloce per ammassare le loro
ricchezze terrene. Io richiamo fortemente i miei figli; ho i
forzieri ripieni dei tesori miei, sono posti dinanzi
all'altare di tutte le chiese; tutti possono venire a
prenderne per arricchire, sono traboccanti. Sono però così
pochi i miei figli che prendono a piene mani; i più si
contentano di quel piccolo soldo, pur di non lavorare, di
farlo fruttificare per il Cielo.
Vi vengono offerti, oltre i doni naturali e creati, i
Sacramenti, la Santa Parola… quanto potete in essi! Quanto
vi richiamo all'ascolto, alla partecipazione più frequente
della Santa Messa, a un'adorazione più profonda, alle opere
sante, alla carità, alla sofferenza offerta. Quanto in Me
voi potreste arricchire per arricchire tante nudità dei
vostri fratelli! Ma tornate a Me così poveri…! Sappiate che
dalle ricchezze acquistate sulla terra voi sarete ricchi nel
Cielo e ne godrete, e vi verranno incontro i fratelli, grati
che mediante il vostro lavoro operoso, si sono potuti
rivestire dei beni di Dio. Ricolmatevi dei mie tesori, fate
una scelta autentica! Tanto più vivrete delle mie ricchezze
tanto più la terra sarà ricolma di ogni bene. Ti benedico".
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21 settembre 2010
"Sono venuto per i peccatori, sono venuto per i malati"
"Mia piccola Maria, la tua storia si attua. Così come il
bocciolo della rosa è chiuso e il giorno seguente, al
mattino, sboccia e la rosa apre tutti i suoi petali,
ugualmente ciò che Io ti ho detto si compie.
Stasera voi ricordate San Matteo, il mio Matteo, al cui
sguardo mi guarda e comprende, e ancora prima del suono
della mia Voce, che intima: "Seguimi!", sente il cuore
vibrare, e viene, ed Io ne faccio un grande Santo, mio
Apostolo. Molti in quel tempo si scandalizzavano poiché
chiamavo i peccatori a Me, mi sedevo a pranzo con loro.
Dissi allora e dico adesso: sono venuto per i peccatori,
sono venuto per i malati, per sanare, liberare, convertire,
per trasformare il male in bene, per trasformare e cambiare
l'uomo da ferro rozzo, naturale, arrugginito, in metallo
nobile, dato che solo da nobili si accede al Regno di Dio.
Non desidera un padre e una madre umani il meglio per il suo
figlio, il meglio del suo bene? Quanto più il Padre vostro
celeste chiama i figli perché si rendano da malvagi a buoni,
da peccatori a Santi; desidera che il meglio, la perla che
ognuno ha in sé, dono suo, risponda alla chiamata nella
vocazione alla quale è già prestabilito, così come Matteo,
la cui chiamata era già segnata nel suo cuore, era nato per
essere mio Apostolo.
Non sono venuto per condannare, non sono venuto per
giudicare, ma per salvare; e vedo tutt'ora un mondo immerso
nei mali, peccatori e malati, e vengo per sedermi accanto a
loro; non disdegno di raccoglierli alla mia Mensa, non li
respingo, ma chiamo con inviti d'amore: "Seguimi!". Seguimi,
e sarai una creatura nuova, vero figlio, nobile, per
accedere tra i nobili del Cielo, Casa dell'Altissimo, Re
supremo di ogni cosa e di ogni esistenza. C'è bisogno però
che guardiate il mio sguardo che vi sta fissando, che si
ricambi. Che al suono della mia Voce, che chiama, mi si
segua e si lascino tutti i registri tali a quelli di Matteo
ove fate il resoconto dei vostri affari, dei soldi
accumulati, dei prestigi umani perché, giunto il tempo
stabilito che vi è dato, li dovrete comunque lasciare e un
altro prenderà il vostro posto e continuerà a scrivere,
catalogare e accumulare. Guardatemi e mi amerete,
ascoltatemi e lascerete tutto ciò che è affanno e
spazzatura. Io vi renderò nobili, degni abitanti di un Regno
sì ricco che niente vi è più da desiderare.
Giunge l'Ira di Dio, ed è Ira Santissima e reale quando ogni
mezzo offerto all'uomo non ha risposta. Dio chiama con
invito d'amore, viene non per condannare, ma giunge il tempo
della Santissima Ira sua, poiché Iddio ne fa ancora mezzo di
salvezza e purificazione dal male e trasfigurazione nel suo
bene per far sì che i più, che i molti salvati, possano
accedere al Banchetto celeste ove sarete i miei commensali,
poiché mi avrete seguito. Ti benedico".
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22 settembre 2010
"Perché oggi il cristianesimo è così poco credibile?"
"Mia piccola Maria, sei così fragile che ti tengo accanto a
Me con tutte le tue miserie. Io sono il tuo vero sostegno;
senza di Me, figlia, cadresti.
Stasera la mia Parola vi indica ad essere autentici
cristiani, a vivere abbandonati alla Volontà del Padre.
Perché oggi il cristianesimo è così poco credibile? Perché i
cristiani non vivono in profondità il loro cristianesimo.
Molti, pur venendo in chiesa, pur non essendo malvagi,
rimangono alla superficie del mio Insegnamento; non scavano
se stessi per essere veri miei testimoni. Sono superficiali.
Io, il vostro Maestro, vagavo per le strade e i borghi
d'Israele, operando continuamente guarigioni, liberazioni,
conversioni, senza posa. Sì, ero il Signore! Ma anche a voi
è chiesto, ai cristiani, di essere testimoni ed
evangelizzatori.
Se per i pagani non è credibile il cristianesimo è perché
essi non ne vedono i frutti santi, non è pronto nella
testimonianza concreta, in ciò che dice di essere e non
vive. Spesso il cristiano non si contenta della Provvidenza
del Padre, ma vuole arricchirsi e cerca di defraudare e
prevaricare su l'altro. Non porta la misericordia, ma si fa
egli stesso tiranno, e quanti pur buoni, vivono nel piccolo
loro stare bene, non fanno violenza di sé per divenire dono
e testimonianza di un Vangelo incarnato nella profondità del
cuore, che realmente mi annuncia.
Non si vive l'amore mio poiché, quando è vissuto, tutti i
figli del creato l'amore lo comprendono e, se lo rifiutano,
è per propria scelta. Pregate, pregate per far sì che lo
Spirito Santo vi irrori e vi renda capaci di vivere e
testimoniare il Santo Vangelo. Il cristiano è lievito santo:
uno solo, ma autentico, molti ne converte e riconduce a Dio.
Dove c'è la luce l'oscurità cessa, dove c'è il calore il
fratello si placa, dove c'è la pace termina il tormento.
Quando è che dovete scrollare la polvere dai vostri calzari
e allontanarvi dai vostri fratelli? Quando, figli miei, dopo
aver operato, in ogni modo possibile, il malvagio persiste,
non solo, ma vuole condurre voi al suo male; allora
proseguite il cammino, ma conservatelo nella vostra
preghiera. Il cristiano ha il segno di Cristo: in esso vive,
in esso ama, in esso dà frutti di Verità e le creature
credono. Ti benedico".
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23 settembre 2010
"Padre Pio però è mesto, mesto per una Chiesa che ne fa
trionfo di lui"
"Mia piccola Maria, oggi Padre Pio è più splendente che mai
nella sua anima. Egli ama, adora, prega e intercede per
tutti; e sapessi come gioisce per ogni creatura che, per suo
intervento, per la sua preghiera, perché gli si è fatto
figlio e discepolo, si è salvato, ed è potuto accedere nel
Regno celeste.
Egli, l'uomo della sofferenza, si è dato tutto: eucaristia
vivente, ha vissuto perennemente la Passione di Cristo, si è
fermato al suo dolore senza attendere la risurrezione, non
perché non la sperasse, ma per far sì che il suo dolore
crocifisso fosse salvezza per più figli e risurrezione per
essi; e implora misericordia per i meriti di Cristo e dei
suoi patimenti.
Padre Pio però è mesto, mesto per una Chiesa che ne fa
trionfo di lui, ma non ha assimilato il suo intero e vero
messaggio: non chiese e templi fastosi, ma luoghi umili che
riconducano alla sua povertà vissuta; non l'inneggiamento e
l'idolatria alla sua persona, ma l'adorazione a Colui che è
l'Altissimo; non una tomba in luogo tempestato di oro, ma
nella terra di cui è figlio; non in un luogo che si fa, si
costruisce per elogio e gloria dell'uomo, ma Casa di Dio ove
si piega il ginocchio e il Cristo è al centro della sua
adorazione.
San Pio vive di Dio e gode nel vedere i suoi figli vivere il
suo insegnamento. E cosa ha insegnato Padre Pio ad ognuno di
voi e particolarmente ai sacerdoti? A dare sé stessi, a
porsi in combattimento contro le forze del male per
strappare le anime a satana, a porsi in difesa di esse; ad
amare la Santissima Passione, a meditarla, a viverla nei
suoi Sacri Misteri: tanto più la si ama e la si onora tanto
più adorerete l'Eucaristia e vi farete "eucaristia".
Vi richiama ad amare la Madonna, ad andare a Lei, a pregarLa,
Lei la Madre: così come l'ha vissuta San Pio vi aiuterà a
vivere tutto questo, a divenire veri discepoli di Cristo e
di San Padre Pio. Egli non entra nella Risurrezione totale,
ne fa privazione a sé, della sua bellezza perfetta, per far
sì che ciò, nella sua offerta, possa essere ancora mezzo di
accesso per i molti che vorranno accedere in esso.
Padre Pio intercede per la terra, per la Chiesa per le molte
preci che a lui giungono, per questo suo amore e suo
messaggio, perché giunga a tutti. Ti benedico".
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29 settembre 2010
"Quanto operano questi Arcangeli per voi e non ve ne
avvedete!"
"Oggi la Chiesa celebra i Santi Arcangeli, gli Angeli
grandi, che guidano e sono a capo delle miriadi di Angeli in
Cielo. "Grandi" perché i più umili, e Michele ancora più
umile. Essi hanno l'aspetto splendente e riarso del Fuoco di
Dio, dato che sono sempre presenti dinanzi al suo Trono, che
è una Fiamma che arde, ardore che brucia e non si spegne,
braciere di Fuoco vivo, vero, intenso, le cui Fiamme si
diramano e non si esauriscono mai.
Portano su di essi i segni della loro opera che li
contraddistingue. Michele ha la spada di luce e santità e il
guinzaglio con il quale combat4te e lega satana. Gabriele
porta il Libro sacro della Parola e il Cuore della Madre
perché gli uomini in esso possano incarnarla. Raffaele ha lo
scrigno con la medicina di Dio: vi è racchiuso il rotolo
della Legge divina, il Sangue e l'Eucaristia con il Santo
Alito da cui ogni cosa riprende vita per essere sanati da
ogni malessere spirituale e corporale degli uomini.
Quanto operano questi Arcangeli per voi, e non ve ne
avvedete! Il loro combattimento e la loro opera è dagli
albori del tempo quando ancora non c'era il creato naturale.
Essi combattono contro satana e i suoi alleati, vincendo. In
ogni generazione, nel susseguirsi dei secoli, gli Arcangeli
hanno lottato per la difesa e la salvezza degli esseri
umani. Ma mai come in questo tempo storico essi combattono,
corrono, intervenendo per porsi alla difesa e al riscatto
del male operato dai demoni.
Michele è accanto alla Madre Santissima, e guida il suo
esercito formato dal 'piccolo resto', rimasto fedele, e dai
suoi Angeli per avanzare nella battaglia finale contro il
diavolo.
Gabriele è sempre accanto alla Madre, e porta tra le mani la
Sacra Parola e il Cuore di Maria, cercando di diffondere
nella Chiesa, e tra gli uomini, la devozione a Lei per far
sì che essi possano, nel suo Cuore, incarnarne la Parola di
Dio e farla vivere.
Raffaele si pone accanto, in cammino con essi, con il Santo
Insegnamento, la medicina posta nello scrigno, e và a sanare
i malati prigionieri di satana, e i mali del corpo
provocati, pure essi, spesso dal peccato, o ne sono
conseguenza sugli innocenti, perché siano loro stessi mezzi
di salute per i malati.
Quanto si adoperano i miei Arcangeli, e quanto però
potrebbero fare di più se gli uomini e la Chiesa li
onorassero di più, li pregassero, li invocassero
quotidianamente nella battaglia contro il male e per l'opera
vittoriosa del bene. Il diavolo, lo "scaltro", è riuscito a
corrompere molti Padri nella Chiesa per ritenere tutto ciò
solo devozionismo, e così si è tolto tanta difesa, baluardo,
agli attacchi di satana e tante battaglie, che sarebbero
state vinte.
Tolta la preghiera a San Michele, dopo tutte le Sante Messe,
tolte tante processioni e novene, lasciate solo a pochi e ad
una preghiera personale… quale errore! Amateli, onorateli,
pregateli, fate offerte per loro! Vi saranno accanto nei
momenti difficili. Nelle prove e nelle tentazioni, nel
momento del transito e del Giudizio; alla vostra causa
peroreranno in difesa. Pregateli per i mali compiuti dai
vostri avi e progenitori della vostra discendenza e non
riscattati, ma la cui ombra e conseguenza ricade sulla
vostra figliolanza, perché possano dagli Arcangeli essere
sanati. Ti benedico".
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30 settembre 2010
"Come mai in tante Congregazioni, in tanti Ordini, non ci
sono più vocazioni?"
"Stasera nel Vangelo Io chiamo i discepoli ad annunziare il
Regno di Dio, a diffondere il mio Insegnamento per portarmi
anche ai lontani. C'è bisogno di capocordata nello Spirito,
di chi guida il popolo a Dio; e in tutti i tempi la mia Voce
ha chiamato per far sì che le genti fossero aiutate,
assistite dai miei discepoli, che non sono solo gli
Apostoli, i sacerdoti, ma tutti quelli che si pongono al
servizio dell'Opera di Dio, per il lavoro alla sua Vigna.
Ancora oggi grido, mi pongo come sul più alto dei monti, e
sotto di esso si sparge l'intera terra: la mia Voce fa eco,
si sparge ovunque, ma ritorna spesso eco a se stesso; non
riceve risposta. Questo accade perché l'udito si è fatto
sordo per il cerume del peccato, gli occhi ciechi per le
cataratte del male, l'intelletto ha perso la luce, il lume
alla Verità. Cosa fare?
Pregate il Padre perché mandi operi alla Messe. La preghiera
del miei figli rimasti fedeli farà sì che il Soffio dello
Spirito, il suo Alito Santo, trovi uno spiraglio perché
passi nell'udito e possa ascoltare, faccia luce e varchi le
cateratte della oscurità, dia chiarore a ciò che è spento
nell'intelletto.
Come mai in tante Congregazioni, in tanti Ordini, non ci
sono più vocazioni? Non si vivono più le promesse fatte a
Dio, non si vive lo spirito con cui sono state fondate: sono
state quindi promesse tradite, voti traditi. La pianta si
rivela buona dai suoi frutti, e se non fruttificano sono
piante malate o già morte.
Come farle rinascere, ed essere produttive, se non tornando
a rivivere le promesse, i voti fatti? Se non tornando ad
essere fedeli alla spirito a cui si sono dati? Cosa può far
rinascere e dare vita, se non l'amore con cui ci si unisce
all'Amato? Si fanno dibattiti, riunioni, pastorali, pranzi…
Io vi dico: servono poco o nulla! Ci vuole l'unione e le
ginocchia piegate allo Spirito, protesi a Colui che è lo
Spirito, al Signore Dio vostro, che darà, nell'amore e
nell'orazione, vita feconda ad una figliolanza santa e
obbediente. Ti benedico".
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