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Ave Maria!
2 agosto 2017
"Oggi, giorno del perdono d'Assisi, io sono qui a braccia
aperte
ad attendere le anime che lo richiedono e con un pentimento
sincero di ogni peccato;
ed anche le sue conseguenze vengono cancellate.
Ma quanti, quanti vengono ad usufruire di tale grazia?
"Mia piccola Maria, l'offerta sul perdono d'Assisi sulla
tua genealogia fa sì che il mio Sangue redima e lavi le
antiche colpe. Di essi molti sono i salvi, alcuni andati
perduti, ma l'offerta del Santo Sacrificio nel giorno
dell'indulgenza del perdono fa sì che le loro conseguenze di
male non decadano più sopra la propria discendenza. Oggi il
Vangelo vi presenta le parabole: la prima è quella del
tesoro trovato nel campo, per cui l'uomo che lo trova vende
tutti i suoi averi per acquistarlo, e la seconda, quella di
un venditore di perle che, trovatane una sì preziosa,
anch'egli vende tutti i suoi beni posticipandoli alla
priorità del valore di tale gemma.
Figli miei, qual è il tesoro della vostra vita? Quale la
perla nel vostro cuore? Perché se voi pensate e vi guardate
nel vostro intimo, c'è già la risposta. Sono forse Io il
tesoro, la perla preziosa, l'assoluto bene per cui a tutto
sono prioritario da non avere rimpianti del mondo con i suoi
richiami? Lasciate tutto per la mia conquista e non date
peso al vostro stato di povertà per la ricchezza del mio
possesso? Per avere coscienza del bene massimo della mia
Persona e conquistarla, dovete, come primo passo, emendarvi
dal vostro male, fare ammenda dei vostri peccati, dato che
il Santo dei santi non può entrare in una terra dell'anima
che non sia santa, pulita, scevra di ogni colpa; e come lo
potrete se non venendo a Me per chiedere il mio perdono? Ed
oggi, giorno del perdono d'Assisi, io sono qui a braccia
aperte ad attendere le anime che lo richiedono e con un
pentimento sincero di ogni peccato; ed anche le sue
conseguenze vengono cancellate. Ma quanti, quanti vengono ad
usufruire di tale grazia?
San Francesco l'ha ottenuta, prostrato nella cenere tra
digiuni e suppliche, immerso tra le lacrime; e gli uomini
cosa fanno? Lasciano disperdere una sì grande grazia
celestiale che è un tesoro e una perla d' inestimabile
valore, che la Chiesa offre nella sua indulgenza. Per chi
vuole mandare un defunto in Paradiso, per chi vuole pregare
ed offrire per tutti i suoi defunti, il mio perdono li
raggiunge in modo che siano aiutati nel loro riscatto ed
abbreviata la pena, e le loro colpe non ricadono sulla loro
discendenza; se lo donate per un peccatore: Io vengo accanto
a lui per indurlo e spronarlo alla conversione.
Non lasciate, figli, gettati a terra tali doni che sono
gemme ed ori finissimi di preziosità immensa, poiché con
essi voi potete ricolmare i forzieri della vostra anima.
Solo possedendo una Sapienza incarnata, che li pone al di
sopra di ogni cosa terrena, è grazia con la quale
conquisterete il Cielo. Ti benedico".
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5 agosto 2017
"É un Cuore che trasuda lacrime di sangue: è una Madre che
vede i suoi figli perdersi!
Ella guarda, e vede che gli uomini non vogliono salire sul
monte,
non vogliono incontrare il Padre Santissimo, né vogliono
fare fatica:
restano sdraiati a terra, o li vede impantanati nella melma,
nel fango, se non precipitare nel baratro.
Ecco perché chiede il vostro aiuto:
il suo Cuore è un'Ancora di salvezza per questa umanità,
e voi vi fate corde alle quali i fratelli possono
aggrapparsi per non precipitare"
"Mia piccola Maria, oggi la Santa Parola vi presenta la
mia Trasfigurazione: Io salgo il monte con i miei Apostoli e
per un poco mi distacco dalla terra, e m'immergo
nell'infinito in cui sempre sono stato raccolto, nella
Rivelazione della mia divinità. Io trasfondo la mia luce e
ne compenetro i miei Apostoli perché mi siano di
testimonianza. Mi stacco dalla terra, ma indico il Cielo.
Bisogna salire il monte, figli, il monte della vostra
conversione, dell'impoverimento e il distacco da voi stessi,
per potervi colmare e possedere Dio: salire per contemplare
la sua bellezza e la sua gloria; e salire è fatica, costa
sudore, sacrificio, sofferenze, per questo oggi, nel primo
sabato del mese in onore al Cuore della Madre, Iddio ve lo
offre come sostegno, come mezzo per aiutare alla sua Ascesa.
Beati coloro che a Lei si consacrano! Lei dona gli elementi
del suo Cuore per fare in modo che possiate porvi in cammino
verso le altezze dell'ascesi mistica, che tutti dovete
incontrare per raggiungere il Regno.
Come quando, per andare in montagna, vi attrezzate con il
vestiario adatto: scarponi, bastoni, bisaccia, Maria vi
offre gli attributi nel suo Cuore: fortezza, vigore,
perseveranza, speranza, il rinnovato desiderio dell'incontro
divino, il suo braccio pronto ad alzarvi ad ogni vostra
caduta, e vi è di segnaletica per non farvi smarrire il
cammino. Richiede però che vi poniate anche a riparazione di
tale Cuore, che viene così gravemente offeso e oltraggiato
dagli uomini e che soffre per la dissacrazione al Signore
Dio. É un Cuore che trasuda lacrime di sangue: è una Madre
che vede i suoi figli perdersi! Ella guarda, e vede che gli
uomini non vogliono salire sul monte, non vogliono
incontrare il Padre Santissimo, né vogliono fare fatica:
restano sdraiati a terra, o li vede impantanati nella melma,
nel fango, se non precipitare nel baratro. Ecco perché
chiede il vostro aiuto: il suo Cuore è un'Ancora di salvezza
per questa umanità, e voi vi fate corde alle quali i
fratelli possono aggrapparsi per non precipitare.
La vostra riparazione, il vostro amore, fa sì che la
misericordia della Madre si effonda, e in questo giorno a
Lei dedicato come Madonna della Neve, Ella può espandere il
suo Manto di grazia infinita, un manto di bianco candore
come la neve che scende e porta i suoi doni di benedizione,
che si fanno nuvole soffici sulle quali i figli possano
rifugiarsi: nuvole che li portano in alto per l'incontro con
la beltà divina ove vengono raccolti nell'infinito,
compenetrati della sua luce, rivestiti della bellezza della
Gloria di Dio. Ti benedico".
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7 agosto 2017
"Io sto già preparando tutto per chi mi è stato fedele, che
prega e mi è unito.
Non giungeranno i tempi previsti con il suo castigo
finché non siate pronti sia spiritualmente che
materialmente;
e nella misura in cui in Me avrete fede non avrete timore:
sarete nella mia protezione!"
"Mia piccola Maria, Io sto già preparando tutto per chi
mi è stato fedele, che prega e mi è unito. Non giungeranno i
tempi previsti con il suo castigo finché non siate pronti
sia spiritualmente che materialmente; e nella misura in cui
in Me avrete fede non avrete timore: sarete nella mia
protezione!
Per Don… puoi dire che egli, se vuole attuare il ministero
di esorcista, può chiedere al vescovo dicendogli che molte
sono le anime sofferenti che vengono a chiedere liberazione,
sottoponendosi alla sua risposta di adesione, alla sua
volontà.
Stasera il Vangelo vi presenta la scena mentre cammino sulle
acque destando stupore e spavento. Può un uomo, pensavano
gli apostoli, camminare sulle acque? Sarà un fantasma! Ed Io
li tranquillizzo: "Sono Io, non temete!". Un essere umano,
per le leggi fisiche, non può essere sostenuto il suo peso,
e precipita, ma in Me sovviene la mia Divinità! Anche a voi
Io chiedo di raggiungermi, camminando pure sulle acque, e lo
potrete, ma dovrete aggrapparvi, unirvi alla mia Divinità.
L'uomo crede di poter fare da solo ma, dinanzi a certi
eventi, decade e precipita nei suoi flutti. Pietro viene a
Me, e sino a quando mi guarda e fissa il mio sguardo, con Me
cammina sul mare, ma alla vista delle onde minacciose si
spaventa e ne viene sommerso; ma al grido: "Signore,
salvami!", Io accorro, e lo traggo fuori.
Il mare rappresenta la vostra esistenza; le burrasche, i
venti contrari, sono le tempeste della vita con i suoi
travagli; se mi siete uniti Io vi trasporterò pure, in mezzo
alle sue onde furiose, all'altra parte della riva, illesi.
Senza di Me come potrete? C'è bisogno della vostra fede, che
rimaniate fusi alla mia Persona: sguardo nello sguardo,
cuore nel cuore, mano nella mano, e allora Io metto a tacere
la tempesta, e le sue acque si placano, si fanno placide nel
loro leggero e piacevole mormorio, al vostro passaggio.
Come avere fede? Contemplate, adorate, pregate, nutritevi
spesso dell'Eucarestia che vi fonde alla mia Divinità, e se
per debolezza decadete, chiamatemi, come Pietro: "Signore,
salvami!", ed Io accorro in vostro aiuto.
Si affrettano i tempi in cui l'oceano si scaglierà contro
l'uomo e il suo peccato. Beati coloro che, rimastimi
accanto, si sono fidati; i mezzi che Io vi offro sono i
salvagente che permetteranno di restare a galla, e tornare
al sereno porto della mia salvezza. Ti benedico".
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10 agosto 2017
"Tutte le creature, nelle loro anime, sono mie spose:
ognuna è chiamata a vivere tali nozze con me, loro Signore.
E l'unione sponsale si attua mediante l'Alleanza con il
proprio Creatore,
nell'adempimento dei suoi Dettami e l'unità al mio Sangue
divino,
che la firma e la stringe ad unità per sempre"
"Mia piccola Maria, le grazie che tu chiedi per queste
persone già sono state concesse, ma si attuano attraverso
gli avvenimenti che portano alla loro maturazione. Tutte le
creature, nelle loro anime, sono mie spose: ognuna è
chiamata a vivere tali nozze con me, loro Signore. E
l'unione sponsale si attua mediante l'Alleanza con il
proprio Creatore, nell'adempimento dei suoi Dettami e
l'unità al mio Sangue divino, che la firma e la stringe ad
unità per sempre. Vivendo il mio Vangelo, e nutrendosi ai
miei Sacramenti, sarete alimentati dell'Olio santo che vi
lubrifica, vi modella, vi plasma l'anima, che fa sussistere
e trionfare le nozze dello spirito: l'olio della grazia,
della fede e dell'amore. L'olio della grazia perché viviate
esenti dal peccato nella trasparenza del mio Insegnamento
per essere simili a Me nella santità; nella fede che vi fa
credere in me oltre ogni logica e valore umano; nell'amore
che arde nel possesso della mia Persona.
A questi cardini incarnati Io vi allaccerò, stringendovi con
vincoli di passione: vi porrò l'anello al dito che
testimonia la mia appartenenza; vi condurrò nel talamo
nuziale per amare, e ove è il talamo se non nel cuore, ove
il mio e il vostro si fondono ad unità?
Stasera nel vangelo vi vengono presentate le cinque vergini
sagge e le cinque stolte: entrambe sono chiamate ad essere
spose; ma quali se ne riconosceranno degne se non quelle che
possiedono dell'olio della mia Alleanza? Sempre oggi ne
ricordate la testimonianza in Santa Benedetta della Croce
che, pur essendo di religione ebraica, e cresciuta nelle sue
tradizioni, ed essendo una donna di forte intelletto e fine
sensibilità, poteva ambire a posti di rilievo nell'ambito
culturale mondiale, sì è invece posta in discussione poiché,
alla ricerca della Verità quale bene supremo da proseguire,
trovandone risposta piena nella mia fede. Ella mi si offre
con slancio e fedeltà, quale mia sposa, al di sopra di ogni
sofferenza, privazioni e del rifiuto postogli dai suoi
affetti. Disposta a dare la vita per mantenersi a Me fedele,
il suo sangue a me donato, sì è fuso al mio per darmi
santità alla Chiesa e abbondante frutto nella nascita della
mia eredità nella sua figliolanza spirituale.
Ugualmente voi, figli, se pur non giungete alla mèta delle
vette della sponsalità divina, vivetene l'amore per quel che
potete nel massimo di voi stessi: a Me donatevi, ed Io vi
amerò, e come se foste l'unica sposa, ognuna con uno sguardo
privilegiato, vi condurrò nel Regno ove sono Sovrano, e
poiché, uniti a Me, siete stati fedeli nella Croce in
grazia, fede e amore, Io, come vi espone la prima lettura,
vi rivestirò in abiti di broccati e tessuti preziosi, ornati
in ori e gemme uniche, degne di essere onorate per sempre a
mie spose. Ti benedicono".
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11 agosto 2017
"Mia piccola Maria, è stato mio dono che oggi don Armando
sia venuto per portarvi la benedizione in casa e a benedire
questo tuo figlio.
Anche questa tappa si fa liberazione:
un altro passo, un altro strappo alla fune che lo lega.
Oggi la Chiesa ricorda Santa Chiara, la mia piccola
Chiara, trasparente e fresca come le sorgenti di montagna,
acqua limpida che scorre veloce per tuffarsi nel mare
dell'amore di Dio: verace e autentica come un cristallo che
riflette in ogni sua sfaccettatura la purezza. Alle sue
acque si sono dissestate e rinfrancate di genuinità e
candore le anime sì che guardandole mi specchiano, e si
riflette il mio Volto, il cui tocco giocoso rallegra il mio
Cuore.
Chiara candida e sincera, di spirito autentico e mai
corrotto: per mantenere la sua fedeltà all'innocenza della
sua interiorità, ha vissuto fino in fondo la sua vocazione
pur in mezzo a povertà, dolori, nel dono di se stessa nella
croce della malattia. Pur nel suo chiostro, legata alla sua
clausura, ella era uno spirito viaggiante, aperto, cui non
erano le mura a trattenerla. Viaggiava nelle mistiche
estasi, correva con lo spirito alle anime affrante e nel
bisogno.
S'avvicendava negli incontri spirituali con Francesco: le
loro anime si intrattenevano in colloqui celestiali. A cosa
vi richiama Chiara? Ad essere onesti, trasparenti, veri
nell'interezza della vostra persona, a non conoscere
doppiezza o sotterfugio, ma chiarezza nella verità del
proprio intimo e della propria coscienza, sì da divenire uno
scrigno nel quale abita e filtra la luce di Dio. Solo in
tale stato d'animo verginale, Iddio può prendere dimora,
solo in stato di grazia voi siete capaci di vivere ciò a cui
vi richiama stasera il Vangelo: a rinnegare voi stessi e a
portare la croce. Ma come potete avere questa purezza
interiore, sì che il pensiero si faccia lieve, fine, lineare
in modo da associarsi e farsi pensiero divino? È
dall'interiorità del pensiero che guida, voi siete creature
ricreate nella bellezza virginea del Creatore. Chiedetene il
dono, così come dovete chiedere la fede o l'amore: chiedete
l'incorruttibilità del cuore, la sua veracità. Ponetevi
sotto la croce, rimembrate le antiche e attuali colpe,
esaminatevi bene e invocate con pentimento sincero il
perdono di Dio; andate spesso al confessionale per mantenere
la grazia di stato, e poi andate dalla Madre: la perfezione
di ogni Immacolatezza, di ogni virginea purezza!
Consacratevi, per tuffarvi nelle sue acque candide: per far
sì che irrorino le vostre anime di profumi santi e di una
natura che è candore di trasparenza, anime ove Io stesso mi
fermerò per rinfrancarmi e dissetarmi per poter dire: "sono
le mie acque, le acque create appena sorte, limpide e
intatte, dal Dito di Dio. Ti benedico".
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12 agosto 2017
"Figli miei, quando soggiunge la paura, l'inquietudine,
l'angoscia,
non siete con Me, pur se umanamente è comprensibile:
il demonio prende potere su di voi e del vostro timore;
in esso trova il varco per portare al suo abisso.
Non guardate voi stessi, né tutti i dolori, gli affanni, e
le turbolenze del mondo:
vi prevaricherebbero!
Guardate fissi a Me per avere fede che Io in voi li supero,
li domino, li vinco nella mia pace"
"Mia piccola Maria, i venti impetuosi di guerre si
innalzano, e tutto vorrebbero sommergere. Satana soffia e
usa dei capi di stato, che sono come burattini fra le sue
mani. Se tutti i cristiani pregassero invocando: "Signore
salvaci, aiutaci, scampaci da esse!", ove la loro furia?
Però pure una sola preghiera che viene a Me offerta, si fa
da muro alla sua avanzata. Per G. non demordere anche se
vedi continuare le sue reazioni: il demonio si va
indebolendo e la fune del suo possesso si sta sfilacciando.
La Parola stasera vi rivela la Manifestazione del Signore
Dio, che è "il Potente", ma anche la quiete, che è il vigore
ma pure la mansuetudine, che è l'altezza della maestà ma
anche l'umiltà, e ciò viene bene espresso nella prima
lettura. Elia, portato sul monte Oreb, non riconosce la
presenza dell'Onnipotente nel vento gagliardo, né nel
frastuono del terremoto, ma nella sua brezza leggera, e si
pone al suo ascolto.
Il Vangelo ancora vi presenta la furia del mare che, nella
sua burrasca, fa quasi soccombere la barca ove sono i miei
Apostoli, ed Io giungo nella mia podestà, fermo, sicuro,
sereno, di chi ha dominio sugli elementi sì da camminarvi
sopra: ne ho supremazia, sicché gli abissi che si agitano
rimangono sottoposti al suo posto e non possono lambire le
mie vesti. Pietro, al mio sopraggiungere, mi viene incontro
per un tratto: come Me cammina sulle acque impetuose, poiché
il suo sguardo è fisso a Me, ma quando se ne discosta,
quando guarda a sé stesso, si spaventa e decade, precipita
nei flutti, cosicché al suo grido di aiuto Io accorro per
salvarlo e trarlo da essi.
Figli miei, quando soggiunge la paura, l'inquietudine,
l'angoscia, non siete con Me, pur se umanamente è
comprensibile: il demonio prende potere su di voi e del
vostro timore; in esso trova il varco per portare al suo
abisso. Non guardate voi stessi, né tutti i dolori, gli
affanni, e le turbolenze del mondo: vi prevaricherebbero!
Guardate fissi a Me per avere fede che Io in voi li supero,
li domino, li vinco nella mia pace.
Non temete! Non temete! In tutta la santa Parola c'è questo
invito perché non abbiate a pensare di poter farcela da
soli; ma date a Me! Pregate ogni giorno, affidatemi le
vostre sofferenze, i sacrifici, le montagne e i mari agitati
da dover attraversare. Io lo farò per voi: vi camminerò
davanti. Ma dovete vivere con Me e partecipare, creare un
rapporto da persona a persona, in un unione che si fa
figliolanza, amicizia, sponsalità del cuore; e allora, occhi
negli occhi, non avrete paura. Con me varcherete gli oceani
per giungere illesi e salvi al porto di Dio. Ti benedico"
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13 agosto 2017
"Figli miei, dovete rimanere occhi negli occhi miei con Me,
e riposare sul mio Cuore: senza di Me tutti soccombereste,
mentre con Me voi venite trasportati senza essere sommersi
dall'ondeggiare furioso delle acque lungo tutto il suo
corso.
Il demonio vi fa credere che venite alla vita per dilettarvi
dei piaceri del mondo,
per questo vi sentite traditi quando vi attacca la
sofferenza.
Siate consci che nascete invece per essere dono e sì è dono
nella Croce"
"Mia piccola Maria, non allarmarti per G.! Ormai è tutto
nelle mie mani, ma devi pazientare, saper attendere, gli
acini sono spuntati ma bisogna che l'uva giunga a
maturazione perché sia raccolta. Siete nati per conoscere e
raggiungere la salvezza e lo potrete solo in Dio, ed egli vi
si rivela nella sua pace, nel suo ordine, nel suo equilibrio
e nel suo dono, dato che il Signore Dio è dono perenne per
tutti e vi chiama a farvi dono per l'altro. Solo nel dono
c'è la salvezza. San Paolo lo afferma apertamente nella
seconda lettura, preferirebbe essere anatema, perdere la
vita per i suoi fratelli israeliti purché conoscano la vera
fede in Gesù Cristo. Se anche voi non foste chiamati a
raggiungere le più alte mete della santità o del martirio,
la massa deve raggiungere la salvezza nel farsi dono nel
tratto del loro percorso fatto di cose semplici, nella
propria quotidianità che, pur comunque presenta i suoi
travagli, le sue durezze, i suoi dolori. Il mare della vita
comporta sempre le sue tempeste: si alzano le onde impetuose
delle prove, ed i più, anche se devoti, si spaventano, si
sentono abbandonati e delusi, perdono la fede e finiscono
per precipitare sotto di esse.
Figli miei, dovete rimanere occhi negli occhi miei con Me, e
riposare sul mio Cuore: senza di Me tutti soccombereste,
mentre con Me voi venite trasportati senza essere sommersi
dall'ondeggiare furioso delle acque lungo tutto il suo
corso. Il demonio vi fa credere che venite alla vita per
dilettarvi dei piaceri del mondo, per questo vi sentite
traditi quando vi attacca la sofferenza. Siate consci che
nascete invece per essere dono e sì è dono nella Croce. Come
lo potrete? Se non salendo nella barca del mio Divin Cuore,
Cuore ove Io vi mantengo a galla, vi faccio navigare, e vi
conduco alla salvezza nell'ordine, nell'equilibrio, nella
pace. Ti benedico".
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15 agosto 2017
"La Madonna si trattenne con sofferenza ancora, per del
tempo sulla terra,
per offrirlo per i figli che faranno fatica alla loro
dipartita a volersi distaccare da sé stessi e dal mondo,
e per non addolorare Giovanni che, come un fanciullo, piange
e La vuole ancora accanto a sé,
nonostante Ella lo prepari maternamente al suo distacco"
"Mia piccola Maria, sappi che tutto è predisposto per G.
ed anche il giorno e l'ora in cui si attua la sua
liberazione. Per Don A…, ogni mio progetto si compie, mentre
Io indirizzo il suo cammino.
Oggi nel Paradiso è tripudio di canti e inni di lode: i nove
Cori angelici esultano inneggiando l'Onnipotente per la
presenza di Maria Santissima, ed i Beati La contemplano
estasiati nella sua bellezza, onorandola. È proprio in
questo giorno di gaudio, a Lei offerto, che la Madre si
protende con le sue grazie particolarmente sulla Chiesa, per
fortificarla e sostenerla, e sul Purgatorio, per elevare le
anime verso le altezze divine e liberarle dalla loro
prigionia in modo che si congiungano finalmente all'Unità di
Dio.
In questo giorno, che ricorda proprio la sua Ascesa, vi
viene ricordato che Maria è sempre vissuta Assunta verso il
Cielo: la sua Persona, compenetrata totalmente nello
Spirito, era già risorta; mai il suo Pensiero si è
discostato, nemmeno per un attimo, dal pensiero creativo del
Padre, tutta irradiata della luce della sua presenza. Quale
creatura umana ha potuto vivere tale perfezione? Lei
preannuncia, nella sua perfezione di Creatura perfetta, ciò
che l'umanità a divenire ed essere. Ella ne è la Primizia
sublime che l'Altissimo pone a rilievo al mondo, e di cui si
compiace lo sguardo, e ne respira beato il suo profumo.
Maria "tutta santificata", poiché rimasta intatta e virginea
così come è uscita dalle mani creative del Padre, "tutta
cristificata", poiché visitata e dimorata dal suo Figlio
Divino, è tutta irrorata perennemente dallo spirito Santo
che La inonda dei suoi doni, fecondandola a sua Sposa. La
Madre, da sempre è pronta per il Cielo: ogni sua cellula,
ogni lembo della sua corporeità, è trasfuso di divinità; ma
negli ultimi tempi (della sua vita terrena), maggiorata in
questa fusione, è distaccata ancor più da ogni cosa terrena,
emozione o sentimento, da ogni stato che non sia albergato e
vissuto nel divino. Nell'ultimo tratto sulla terra Ella
cammina, non toccando quasi più il suolo: la sua anima grida
e geme di veemenza, di desiderio e nostalgia della Patria
Celeste, tutta protesa e anelante a ricongiungersi alla
Natura alla quale appartiene che, pur nella sua carnalità,
sì è fatta trasparente e fusa nello Spirito sì da elevarla
dalla materia e farne solo Carne risorta.
La Madonna si trattenne con sofferenza ancora, per del tempo
sulla terra, per offrirlo per i figli che faranno fatica
alla loro dipartita a volersi distaccare da sé stessi e dal
mondo, e per non addolorare Giovanni che, come un fanciullo,
piange e La vuole ancora accanto a sé, nonostante Ella lo
prepari maternamente al suo distacco.
La Madre geme e si assopisce, non potendo più trattenersi al
suo desiderio ed alla chiamata dell'Eterno: s'addormenta,
anelando in un' estasi d'amore. Gli Angeli La portano con sé
sino alle altezze del trono della Maestà infinita, ove si
ricongiunge all'ardore, alla santità, all'amore
nell'Abbraccio che La circondano le Tre Santissime Persone.
Quale il compito della Madonna se non di aiutare ad elevare
la povera carne corruttibile e corrotta a trasformarsi, a
nobilitarsi nella sua metamorfosi a Dio, sicché la materia
non sia più decaduta ma degna, non più destinata al sepolcro
della morte, ma risorta: Carne spiritualizzata e
santificata, che può presenziarsi dinanzi al Santissimo,
riformata per il Cielo alla sua Divinità. Ti benedico".
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18 agosto 2017
"Il matrimonio è stato creato ad immagine e somiglianza
della Santissima Trinità,
culla di amore e vita, che nello scambio reciproco, forma
unità,
mentre le creature per un nonnulla oggi lo gettano alle
ortiche.
Il maligno colpisce lì: alle fondamenta, distruggendo la
culla della vita e dell'amore.
L'uomo decadrà sempre più nel vuoto della ricerca dei suoi
piaceri senza mai appagarsi;
e la divisione della famiglia è divisione e fallimento
dell'edificio dell'intera società"
"Mia piccola Maria, guardo il mondo e le strade ricoperte
di sangue che grida: "assassinio!". Le mie lacrime si fanno
di sangue e mi struggo per gli uomini che si sono fatti
sordi, ciechi: hanno perso i loro sensi spirituali e non
sanno più riconoscere Dio. Se le strade sono coperte di
tante uccisioni è perché il demonio non trova argine alla
difesa. L'uomo precipita nel male e corre verso il suo
baratro, dissacra ciò che Iddio gli ha dato, come per il
matrimonio di cui parla oggi il Vangelo.
Mi viene chiesto: "Signore, è lecito per un uomo ripudiare
la propria moglie?". E al mio diniego, purché non sia solo
nel caso di concubinato, essi riprendono scandalizzati:
"Allora non è conveniente per un uomo sposarsi!". L'essere
umano ragiona con il proprio istinto e per la propria
soddisfazione, e non ha compreso, o non dà credito, che
l'unione sponsale il Padre Santissimo l'ha elevata a dignità
altissima, ad Alleanza santa, a Sacramento, nel quale Dio
vive. È cosa sua, e gli appartiene: e non va dissacrata, né
separata!
Il matrimonio è stato creato ad immagine e somiglianza della
Santissima Trinità, culla di amore e vita, che nello scambio
reciproco, forma unità, mentre le creature per un nonnulla
oggi lo gettano alle ortiche. Il maligno colpisce lì: alle
fondamenta, distruggendo la culla della vita e dell'amore.
L'uomo decadrà sempre più nel vuoto della ricerca dei suoi
piaceri senza mai appagarsi; e la divisione della famiglia è
divisione e fallimento dell'edificio dell'intera società con
le relative conseguenze di sofferenza sulla figliolanza e
sui rapporti tra le creature. Si dimenticano di Dio, che è
il Motore che mantiene l'amore e l'unità; e senza di Lui
tutto decade. Si pensa che l'amore sia solo sentimento e
passione ma, passati i primi entusiasmi, alla prima
difficoltà, non si sostiene il rapporto.
L'amore è accoglienza, è portare la croce dell'altro,
amando, nel farsi dono. Come possono però gli sposi vivere
tali nozze, una sponsalità che si è alta e nobile, ma nella
croce, con le loro povere forze umane, cercando invece di
appagarsi solo per sé? Figli miei, quando e chi ha mai
pensato ancor prima del matrimonio di ricercare nell'altro
la dote più fondamentale che non sia la fede? Invece si
guarda e si dà importanza all'esteriorità che il tempo porta
via. Quanti alimentano le nozze con la preghiera, i
sacramenti, la Parola di Dio? Dato che se così fosse è cosa
ardua farle decadere! Voi mi direte: "E quando, Signore, uno
sposo crede e ti è fedele, e l'altro va per altra strada?".
Figli, il matrimonio per l'anima fedele si fa martirio: è
crocifisso! Ma voi dimenticate che siete prima sposi con Me,
siete sposati e uniti con il vostro Signore nell'anima
vostra, e che vi sostiene, combatte con voi, vi dà forza,
luce, e tutto ciò che occorre per mantenere l'unità alla
vostra salvezza. E per chi viene abbandonato Io gli resto
sempre accanto, e gli è richiesta per il sacramento la
fedeltà: sono coloro che si fanno eunuchi per il Regno dei
cieli. La loro storia si fa storia di santità per loro e
salvezza per molti sposi lontani e per altri matrimoni. In
caso di pericolo per sé e per la propria figliolanza, la
Chiesa accoglie la separazione e a volte l'annullamento, che
va valutato caso per caso, in modo che si ravvedino gli
elementi che attestino tale invalidità.
Ricordate: Iddio ha unito l'uomo alla donna per far sì che
siano un'unica cosa: sia che nella partecipazione come nella
solitudine, Egli vive nel sacramento per chi rimane ad esso
fedele, e l'amore che vi offre in chi lo crede e lo ama
veramente, è superiore ad ogni privazione ed istinto.
Io sono lo Sposo, che me ne prendo cura in ogni bisogno, e
lo innalzo a santità nelle mie nozze divine. Ti benedico".
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20 agosto 2017
"Ogni demonio verrà cacciato, e le creature e il mondo
liberato. Coraggio quindi, persistete!"
"Mia piccola Maria, non temere né per G., né per la
provvidenza, né per la casa: tu hai riposto ogni cosa in Me
ed hai detto: "Gesù pensaci Tu!", ed Io ci penso. Oggi il
Vangelo vi presenta la figura di una donna, intrepida,
coraggiosa, temperata dalla sofferenza e dalla fede. Questo
episodio viene ricordato, e lo sarà fino alla fine dei tempi
nel Vangelo, perché vi sia di esempio. La cananea mi viene
dietro, implorandomi e gridando: chiede la grazia della
liberazione dal demonio di sua figlia. Ella non si cura del
giudizio delle persone lungo la strada alla sua
implorazione, non si cura della mia mancanza di risposta e
attenzione, né che la paragoni a dei cagnolini ai quali non
si possono disperdere grazie.
La sua preghiera va oltre sé stessa: ella è colma di amore
sofferto e crede nella mia Persona, in colui che tutto può:
ogni guarigione e santità. A tanta fede Io non resisto, e le
concedo ciò che chiede. Guardate la sua preghiera! É
perseverante, continua, non desiste, non si stanca. È umile,
sincera, piena di cuore: si sottopone anche all'umiliazione
per essa.
Questa è fede! Ella crede in Me oltre ciò che non è
sperabile. Anche voi, figli miei, perseverate orando: sia il
vostro pane quotidiano sulle labbra e nel cuore; e nei tempi
più gravi siate coraggiosi, osate, siate intrepidi bussate
forte al mio Divin Cuore, chiedete nel mio Nome, come ho
detto nel Vangelo. E se è cosa giusta e buona, nel nome di
Gesù Cristo vi verrà concessa. Se la preghiera è umile, non
pretenziosa, arrogante, inutile e vana, ma veritiera e
amorevole, e sottoposta al volere di Dio, Io vengo e
soccorro. Se è piena di fede che crede nel mio potere e
nell'amore della mia divina Persona: Io accorro dinanzi al
bene, e dinanzi ad una fede concreta esaudisco.
Se quest'umanità, se le persone pregassero in questo modo,
se mi chiamassero venendomi dietro senza stancarsi: "Gesù,
Figlio di Davide, abbi pietà di noi!". E se la moltitudine a
questa fede m'invocasse Io ancora direi: "la vostra fede vi
ha salvato, e ciò che chiedete vi verrà concesso!".
Ogni demonio verrà cacciato, e le creature e il mondo
liberato. Coraggio quindi, persistete! Ti benedico".
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21 agosto 2017
"Difficilmente i ricchi entreranno nel Regno dei Cieli!
Solo quelli che hanno saputo far fruttificare nel bene i
loro averi ne potranno avere l'accesso,
ma la maggioranza di essi finiscono per idolatrare i loro
possedimenti,
a chiudersi in sé stessi, e a farsi dio della propria vita,
dato che con i loro averi hanno potere sugli uomini.
Non condividono, non vanno a donare i loro beni ai poveri
e, a loro responsabilità, quante lacrime non verranno
asciugate,
quanti malati non curati o infelici e piccoli abbandonati al
loro misero destino e ai loro bisogni!
"Mia piccola Maria, e non comprendi che la grazia ti è
stata già data e che si adempie nel percorso che traccio e
porta alla sua liberazione? Stasera nel Vangelo il giovane
ricco mi accosta e mi chiede: "Signore, cosa devo fare per
avere la vita eterna?". Ed Io dico a lui, e dico a voi:
"Adempite i divini Comandi!". Molti credono di seguirli, ma
non vanno oltre la loro superficialità, non scandagliano
l'essenza, non vivono l'intensità del loro insegnamento, che
conduce alla santità. Quanti, affermano di viverli, ma ne
attuano alcuni e ne trasgrediscono altri; ma Io chiedo
l'assolutezza del loro vissuto. Il giovane mi risponde di
seguirli sin dalla sua più tenera età, cosa deve fare di
più? Allorché, amandolo, gli dico, indicando la via della
perfezione: "Vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri, e
poi seguimi!". Fattosi triste se ne andò via perché molto
ricco.
Difficilmente i ricchi entreranno nel Regno dei Cieli! Solo
quelli che hanno saputo far fruttificare nel bene i loro
averi ne potranno avere l'accesso, ma la maggioranza di essi
finiscono per idolatrare i loro possedimenti, a chiudersi in
sé stessi, e a farsi dio della propria vita, dato che con i
loro averi hanno potere sugli uomini. Non condividono, non
vanno a donare i loro beni ai poveri e, a loro
responsabilità, quante lacrime non verranno asciugate,
quanti malati non curati o infelici e piccoli abbandonati al
loro misero destino e ai loro bisogni!
Il grido dei poveri, dei malati, dei bisognosi e dei piccoli
giunge a Me, non ascoltato, poiché viene ristretto e
rinchiuso dall'egoismo dei ricchi. Non vi viene chiesto di
lasciare solo possedimenti e denaro per farne dono al
prossimo, ma anche di saper offrire voi stessi, i vostri
talenti umani, del vostro tempo e delle vostre possibilità
che hanno origine sempre dal dono di Dio che se, trattenuto
a voi, si disperde nella vanità del mondo, nel vuoto che
tutto annulla, e non produce carità per cui vi è stato dato,
e cioè far fruttificare per il bene comune. Come saper
lasciare il vostro ego? Cercando di guardare
nell'interiorità. L'uomo non si guarda dentro, si appaga del
suo giudizio e del suo pensiero, della sua valutazione
personale, e non va oltre; dovrebbe invece fare
introspezione su sé stesso per valutarsi nella verità.
E come si può farlo se non accostandosi a Me? Se non
guardando attraverso la mia Persona che, simile ad uno
specchio riflesso, mette in luce la veridicità di ciò che
siete, e ne scoprite i difetti, le storture, le sozzure, nei
mezzi divini che vi offro con la Santa Parola e i
Sacramenti.
Solo allora potrete cambiare, trasformarvi, per saper
lasciare voi stessi, e farvi dono. Nella misura in cui
avrete dato, voi formerete il vostro tesoro nel Regno dei
Cieli. Ti benedico".
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23 agosto 2017
"Iddio guarda con sguardo compiaciuto gli ultimi, i
dimenticati e bistrattati sulla terra,
i poveri e gli infelici, coloro che non hanno voce nel mondo
e sono stati e sono perseguitati, vilipesi, oppressi e
sfruttati,
ma essi continuano ugualmente ad amare"
"Mia piccola Maria, il mio Cuore è un albo d'oro, e le
persone che vengono a Me offerte, vengono trascritte a
caratteri preziosi, se a Me consacrate: stampate a fuoco e
fuse in Esso. Stasera il Vangelo vi presenta la parabola del
padrone del podere che chiama i lavoratori ad ogni ora del
giorno perché guadagnino il salario e non rimangano oziosi
in giro. Io sono il Padrone del podere del mondo, e chiamo
tutti i figli a lavorare in esso ad ogni tempo della vita,
sia all'aurora della più giovane età, sia nella radiosità
del giorno pieno della propria giovinezza, come alle canizie
del suo tramonto. Non pago però secondo i criteri umani, ma
secondo il mio Pensiero divino.
Iddio non guarda tanto all'opera grandiosa compiuta, ma
all'intensità del cuore, all'amore dato, per cui una
creatura può avere amato di tale ardore il suo Signore solo
nella maturità o nell'ultimo tempo della sua vecchiaia con
tanta veemenza, che altri, pur nella loro fedeltà di una
vita, non hanno mai conosciuto e dato. Ci sono alcuni che
vivono un'ultima purificazione sì tale, e con tale trasporto
e donazione, che altri, pur nel loro retto agire vissuto,
non hanno donato. Sono simili a una fiamma che, come un
fiammifero, tutto riarde senza trattenere niente a sé,
consolandomi e dandomi gloria con il suo calore. Ci sono
anime che, pur sconosciute al mondo, sono state eroiche
nella fede, ed hanno superato di molto coloro che pure
occupavano posti di prestigio nella Chiesa, altri ancora che
hanno subìto gravi ingiustizie e prove, sostenute con
coraggio e a Me offerte, seppure mai gratificate e
riconosciute dal mondo: essi risiedono su seggi nei Cieli,
diversamente da quelle anime che, pur devote, hanno vissuto
più lievemente e senza essere gravati da si pesanti
fardelli.
Iddio guarda con sguardo compiaciuto gli ultimi, i
dimenticati e bistrattati sulla terra, i poveri e gli
infelici, coloro che non hanno voce nel mondo e sono stati e
sono perseguitati, vilipesi, oppressi e sfruttati, ma essi
continuano ugualmente ad amare. Il Santissimo Padre prende
la vita dei suoi eroi e ne fa tesoro celestiale nel darne il
massimo valore. Figli miei, rinfrancatevi! Beati gli ultimi
perché saranno i primi, dice il Vangelo, poiché essi, nel
mio Cuore, saranno pienamente riscattati nel gaudio eterno.
Non rammaricatevi se siete dimenticati su questa terra
perché siete i ricordati da Dio: se siete non amati, poiché
siete amati da Dio, e se non avete avuto rilievo, lo sarete
in Cielo accanto a Me. Ti benedico".
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25 agosto 2017
"Ciò che aborrisce il demonio è proprio l'amore:
egli non può stare ove c'è una culla che lo contiene.
Voi ne portate stampate le effigie: e se Iddio è Amore, egli
è l'odio,
se Iddio è Fuoco, egli è il gelo, se Iddio è Unità, egli è
divisione"
"Mia piccola Maria, allietati poiché il cambiamento di
questo figlio giunge prima di quanto tu creda; e tu vedrai
formarsi dinanzi a te un uomo, un figlio mio; non saranno
state vane tante pene e preghiere. Stasera nel Vangelo vi
viene chiesto qual' è il primo dei Comandamenti, ed Io
rispondo: "É amare, è l'amore!". E cos' è l'amore se non
Dio? Amerai il Signore Dio tuo con tutto te stesso per
essere e divenire carità che ama nei fratelli. E cosa è
l'amore di Dio se non un fuoco che ama, il dono che nello
slancio vuole il bene dell'altro, e la partecipazione alla
sua Vita? L'amore è, nella sua genesi, da sempre increato:
vive nell'eternità nelle Tre Santissime Persone, e si
effonde e si fa dono l'uno nell'altro. È questo amore
compartecipato, che scorre, vibra, s'irrora: è un incendio
che brucia nel suo ardere e straripa nella sua effusione sì
da ricreare figliolanza: figli a sua immagine e somiglianza,
che possiede in essi la sua capacità d'amare.
Come avere quest'amore se non andando alle fonti divine,
così come quando siete assetati vi abbeverate a piene mani
alle sorgenti: accostandovi ve se ne offrirà in abbondanza
colmandovene il cuore, nei mezzi che il Cielo vi ha offerto,
nei Sacramenti, e particolarmente nell'Eucarestia. Essa vi
unirà a Sé e vi formerà: diverrete come un braciere, come
una fiamma che divampa, e ovunque va si fa esorcismo,
liberazione e benedizione, effondendo e testimoniando
l'amore suo. Ciò che aborrisce il demonio è proprio l'amore:
egli non può stare ove c'è una culla che lo contiene. Voi ne
portate stampate le effigie: e se Iddio è Amore, egli è
l'odio, se Iddio è Fuoco, egli è il gelo, se Iddio è Unità,
egli è divisione.
Nell'amore vissuto voi partorite la vita. Il vostro essere
deve essere intessuto di questa linfa che va a nutrire la
persona vostra nella sua totalità: il vostro pensiero è
unitivo al suo Creatore, il vostro cuore al suo palpito, il
vostro passo al suo cammino, le vostre mani alla sua opera,
il vostro stesso alito emette l'alito suo, che emana,
diffonde ciò che l'Altissimo Signore è: l'amore. Il Padre
Santissimo vi ama immensamente. Come nessuno Egli vi segue e
vi conosce: dagli albori della vostra nascita nella genesi
del suo Pensiero, nell'istante del vostro concepimento nel
plasmarvi nel grembo materno, alla vita che esplode nella
nascita e nel suo percorso che Egli vive e condivide.
Il Santissimo Padre è nelle vostre prove, nei vostri dolori,
nella vostra morte, per ricondurvi, dopo la prova della
conoscenza dell'amore sacrificato e sofferto, a
ricongiungervi al suo Incendio, voi piccola fiamma, e
divenire un tutt'uno, che arde in eterno, ed ama, e in esso
gode, e si glorifica. Ti benedico".
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27 agosto 2017
"Oggi gli uomini di Chiesa e i cristiani mi attestano nella
loro consuetudine:
"Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!",
ma a parole e non con il cuore, poiché il loro spirito è
lontano da Me"
"Mia piccola Maria, nel giorno in cui viene ricordata la
memoria di Santa Monica, di lei si ricorda la sua fervente
preghiera che, con veemenza di dolore e suppliche, di
sacrifici e lacrime di fuoco, hanno impetrato da Dio la
grazia della conversione di Agostino; e sì che era tanto
arduo il suo cambiamento: ostinato, duro nel suo modo
d'essere, sempre bramoso di conoscere senza porsi in umiltà
alla ricerca del vero: ne accoglieva le teorie in
opposizione anche a Dio; ma le lacrime di sua madre, goccia
a goccia, unite al Sacrificio divino, hanno scardinato anche
una roccia pietrificata per farne Creta morbida da
amalgamare santità.
Oggi nel Vangelo Pietro mi attesta la sua testimonianza: "Tu
sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!". Lo Spirito Santo
glielo ha rivelato. Oggi gli uomini di Chiesa e i cristiani
mi attestano nella loro consuetudine: "Tu sei il Cristo, il
Figlio di Dio!", ma a parole e non con il cuore, poiché il
loro spirito è lontano da Me. Cosa sono Io per essi e per
voi? Forse un personaggio storico, un concetto astratto? O
una Persona viva, il Salvatore e Redentore vostro, l'Amore
della vostra vita? Dato che, se così fosse, mi seguirebbero
e mi amerebbero.
Pietro, uomo semplice e istintivo, pur nei suoi errori, ha
poi creduto a tale mia podestà, sì da firmarla con il sangue
del suo martirio. Quanti Papi, dopo di lui, ci sono stati,
tra santi e peccatori,e alcuni andati persino perduti: per
loro sono stato il Cristo, il Figlio del Dio Vivente? Se la
Chiesa credesse fortemente in Me, che sono l'Unto
dell'Eterno, il Messia, il Salvatore, il loro Signore, la
chiesa sarebbe già innalzata ai Cieli, la terra un paradiso
terrestre, il mondo interamente evangelizzato, i demoni
gettati tutti agli inferi, il purgatorio svuotato.
La realtà vissuta parla da sola; chi sono quindi Io per
essi, per voi? Eppure tutto attesta di Me: il creato che
parla dell'opera del Padre mio che crea la terra e gli
uomini per farmi nascere in essa, la santa Parola che mi
annuncia da sempre, la mia Venuta nella carne, i prodigi che
compio e la mia Redenzione, la Chiesa che sussiste nello
Spirito Santo con i suoi sacramenti, i santi, i martiri, i
cristiani amanti in essa con i loro miracoli ed opere, e
quanti carismi, visioni, per arricchire della mia
conoscenza! Pure il bene vissuto e perpetuato dalle creature
che lo vivono nel mio Nome mi testimonia poiché, se
praticato senza di Me, perde il suo senso, finisce solo
nell'umano e muore, mentre nella mia Persona ne acquista il
massimo valore nell'eternità!
Figli miei, credete in Me! Sono la vostra unica certezza;
nel mondo tutto è relativo e fugace. Io sono il Signore Dio
vostro, il Cristo, il Figlio del Dio Vivente: con Me voi
siete il sempre! Ti benedico".
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29 agosto 2017
"Siete chiamati ognuno a versare una vostra goccia di sangue
per irrorarne il campo dell'opera che Iddio vi ha dato;
e solo per il vostro dono, che s'immola nella carità,
farà germogliare la vita di grazia, rinnovata in Dio.
Dovete unirvi al Redentore per farvi redentivi,
e con la vostra goccia di sangue diventate partecipi alla
Redenzione universale,
ad associarvi alla mia Passione. Vi sembra dura, figli
miei?"
"Mia piccola Maria, D. viene a me, ma i suoi bambini
troveranno un riparo sicuro alla loro protezione e crescita,
e lei da qui in Cielo potrà stare maggiormente accanto a
loro e seguirli. Oggi la Chiesa ricorda il martirio di San
Giovanni Battista, un martirio che conoscete bene delineato
nel suo racconto nel Vangelo, ma poco sapete che il suo
martirio è stato da sempre, fin dalla più tenera età. Egli
se ne è preparato e si è formato ad esso nel sacrificio e
nella mortificazione, rinnegando sé stesso fino a dare il
sangue per la fedeltà al suo dono, per il Signore.
Tutti siete chiamati a vivere il vostro martirio: i
cristiani sono segnati dal segno della Croce e portano la
firma del sangue di Cristo a loro appartenenza, ma essi oggi
si professano tali a parole, dato che nel tempo della prova,
quando la Croce si fa martirio con il suo dolore o le sue
privazioni e affanni, la rifuggono come la peste. Notate il
fuggi-fuggi, il vuoto che si fa attorno a chi ne viene
visitato tra parenti, conoscenti, spesso anche tra gli sposi
e gli stessi figli, e Colui che è crocifisso rimane solo.
Quand'anche non potendo fuggire si rimane, ma quanti urli di
rifiuto, imprecazioni contro il Cielo e il disamore per chi
deve essere aiutato!
Lo so la Croce fa male! Il Battista vi sì è arreso
dolcemente per mio amore, e ugualmente hanno fatto i Santi,
i Martiri: chi in un martirio di sangue, chi in un martirio
di cuore e lacrime. Io mi sono disteso alla Croce,
disarmato, senza rifuggirne, e bevendone l'intero amaro
calice, versandone tutto il mio Sangue, simile ad una
bestiola che agonizza, dissanguandosi per voi. Come potrete
accogliere il vostro martirio se non ricorrendo al mio? Se
non irrorandovi della forza del mio divin Sangue, e
richiedendo per i meriti del Sangue dei miei Martiri?
Siete chiamati ognuno a versare una vostra goccia di sangue
per irrorarne il campo dell'opera che Iddio vi ha dato; e
solo per il vostro dono, che s'immola nella carità, farà
germogliare la vita di grazia, rinnovata in Dio. Dovete
unirvi al Redentore per farvi redentivi, e con la vostra
goccia di sangue diventate partecipi alla Redenzione
universale, ad associarvi alla mia Passione. Vi sembra dura,
figli miei?
Ma quando si ama si accoglie la Croce per l'amato. Per i
miei amanti il giorno del loro martirio o della stessa
intera vita, è stato il tempo dell'esultanza di chi si offre
all'amore, e ad esso si unisce a nozze vincolate, fuse e
abbracciate, nel gaudio della sponsalità eterna. Ti
benedico".
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31 agosto 2017
"Pensate prima al vostro Giudizio personale, all'incontro
con Me,
che sarà nella Giustizia per chi non si sarà rifugiato,
nella vita terrena, alla mia Misericordia"
"Mia piccola Maria, Io stendo su tutti questi malati il
velo della mia benedizione. Stasera il Vangelo vi richiama:
state pronti, perché non sapete né l'ora e né il giorno
quando il Signore verrà, quando sarà il tempo della vostra
morte! Tutti sanno che devono morire, ma la moltitudine non
se ne preoccupa: crede che capiti sempre agli altri,
pensando di vivere eternamente. Molti dicono che ci
penseranno alla vecchiaia, ma quanti giovani oggi non hanno
visto il tramonto! Ogni età ha la sua dipartita: chi per
malattie, o per disgrazie, per omicidi, eccetera, e vengono
dinanzi al mio Giudizio meravigliati, perplessi,
impreparati. Poveri figli, che vanno o perduti, o ad un
lungo percorso di purificazione, che poteva non esserci, se
vigilanti alla mia chiamata.
Perché non farvi conoscere la data della vostra morte?
Perché vi è richiesto di vivere ogni giorno, improntandolo
nella speranza della fede, nel rapporto d'amore con Dio, che
ha per frutto la carità nei fratelli. Perché siate
meritevoli del tempo vissuto e impreziosito di fede.
Sappiate anche che molti, senza la grazia della fede, e
conoscendo il giorno della loro dipartita, non ne
vivrebbero, o si darebbero alla disperazione. Non datevi
pensiero di quando il Signore verrà negli ultimi tempi o nel
tempo intermedio con i suoi castighi, pensate piuttosto ad
essere sempre pronti e vigilanti, come se fosse il vostro
ultimo giorno.
Pensate prima al vostro Giudizio personale, all'incontro con
Me, che sarà nella Giustizia per chi non si sarà rifugiato,
nella vita terrena, alla mia Misericordia. Siate rivestiti
della tunica della carità, profumati dell'incenso della
preghiera, cinti della cintura della fede. Simili a
sentinelle che sono state in guardia, pronti a scrutare
l'orizzonte e la fisionomia del Signore che viene! Non
abbandonatevi al torpore del sonno malato e fatuo del mondo.
Giunge all'alba la Stella del mattino e, trovandovi desti e
desiderosi dell'incontro, vi prenderà come stella tra le
stelle perché siete vissuti desiderosi e contemplanti del
suo Cielo. Ti benedico". |
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