Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Ottobre 2009

Santa Teresina e la via dell'infanzia spirituale

 

 

Ave Maria!

 

1 ottobre 2009
"Santa Teresina e la via dell'infanzia spirituale"

"…La relazione scritta da don… è cosa buona. É sempre bene fare un'analisi attenta dei mali che sono nati nella vita di questi Ordini religiosi, e quali siano i mezzi per potersi sanare.

…Oggi vi viene rivelato, tramite questa Santa, Santa Teresina, la via dell'infanzia spirituale, che è il mezzo per eccellenza che aiuta a vivere bene in ogni Ordine, in ogni stato di vita, ogni tipo di spiritualità, dato che nell'infanzia dello spirito vi è l'umiltà: il cuore è piccolo, morbido, duttile e accogliente. Chi è umile ritiene gli altri superiori a sé, vive per amore di Dio e per il bene di tutti. La vita, nell'infanzia, è una donazione totale di sé, e ciò è molto gradito al Signore perché lo può vivere sia la suora del chiostro, nel convento, come la madre nella famiglia, chiunque e in qualsiasi stato, poiché nella sua piccolezza emana umiltà al Padre del Cielo, si fa offerta piena, e donazione che giunge e sconfina sino alle terre più lontane, ai cuori più sperduti, dato che è Dio che l'accoglie e vi opera.

Lo può chi è sacerdote, umile parroco, chi occupa le responsabilità più alte nella Chiesa, come un cardinale, o il Santo Padre. Qualsiasi opera essi compiano nel mondo, si fa offerta, purché si mantenga questo cuore puro e semplice, poiché in un cuore di fanciullo c'è l'innocenza, il poco conto di sé, la piccola via dove il demonio non può entrare, non può infiltrasi con il suo male, e Dio vi può operare per continuare a versare, in queste anime, la sua Verità, la sua Virtù, il suo Amore. É cuore che rimane continuamente fuso all'amore suo.

Ancora in Cielo Teresina è una piccola bimba che gioca. Ha accanto le sue sorelle e i suoi santi genitori; gioca tra le messi dei sacerdoti che sono giunti ad arricchire il Cielo per la sua offerta d'amore alla mia Misericordia, al mio Amore Misericordioso. Ti benedico".

 


2 ottobre 2009
"Oggi, venerdì, è dedicato anche agli Angeli custodi"

"Mia piccola Maria, oggi primo venerdì, è dedicato al mio Sacro Cuore. Esso pulsa con più veemenza d'amore verso gli uomini. Trabocca e vorrebbe riversare con più trepidazione per portare soccorso a questa povera umanità. Ma se non vedete aiuto, se sembra che non vi sia soccorso è perché gli uomini non vogliono, rifiutando il mio Amore e così il mio Soccorso.

Oggi è dedicato anche agi Angeli custodi che io continuamente mando sulla terra perché soccorrano e custodiscano le creature, i figli di questo mondo. Oltre all'Angelo custode che vi viene dato nel momento del concepimento, che vi segue durante la formazione nel grembo materno, durante la crescita e l'intero percorso della vita, nel tempo del trapasso; egli vi guida e vi accompagna nel giudizio e per la via di chi deve vivere la purificazione del Purgatorio, e sino in Cielo, ove il dialogo e l'inno d'adorazione a Signore continua insieme perenne.

Altri Angeli vengono mandati sulla terra perché difendano gli uomini dai pericoli e per guidarli verso il cammino e lo sguardo proteso al Cielo, al Padre Creatore. Loro guardano sempre il Volto del Padre, sono irradiati pienamente dal suo Alito. La totalità del loro essere vive in loro di questa adorazione, completamente compenetrati nello spirito della sua presenza, e vivono gioiosi di compiere il volere di Dio, di ubbidire ai suoi comandi, gioiosi di rendere gioia all'Altissimo con il loro sì, e la loro opera.

Essi vi guidano, ma c'è bisogno della vostra preghiera, del vostro onore, del vostro ricordo nella Santa Messa per far sì che acquistino fortezza, luce, e sostegno, perché si arricchiscano di maggiore sollecitudine per soccorrere e aiutare il popolo nel cammino della salvezza.

C'è bisogno che ascoltiate la loro voce, i consigli che continuamente essi sussurrano e danno al vostro cuore, l'adempimento ai Comandamenti di Dio. Seguiteli poiché il mio nome è scritto in loro, ed essi vi conducono a Me. Il loro compito è portare le vostre anime nelle loro mani, presentarle dinanzi alla Santa Messa, con tutto ciò che di buono e santo le avete ornate e colmate, e vengono così santificate e rendano gloria al Padre.

Quanti angeli però rimangono mesti e tristi perché a mani vuote, non possono presentare niente di queste anime!

Quanti figli sono dimentichi di questi fratelli custodi più vicini a voi di chiunque altro. Pregate allora voi, figli miei, e onorate non solo il vostro Angelo, ma i tanti Angeli che non ricevono onore e ringraziamento, ai loro fratelli custodi, perché ne ricevano lietezza e forza nel proseguire il cammino di salvezza per i lontani verso la via di Dio.

I puri vedono la faccia degli Angeli. Colui che, come un bambino è innocente e puro li vede. I bimbi piccini, innocenti, vedono gli Angeli. E così voi, figli miei, nella misura in cui la vostra anima si purifica e si fa radiosa, può contemplare, a faccia a faccia, il suo Angelo. Se ciò non avviene su questa terra, avviene poi in Purgatorio, ove l'anima si fa pulita, si illumina, si fa vergine e trasparente, sicché può vedere e conversare con il proprio Angelo, che conduce nella gloria celeste, ove il dialogo e l'unione continua in eterno. Ti benedico".

 


3 ottobre 2009
"Non è bene che l'uomo sia solo"

"…Oggi è giorno dedicato al Cuore di Maria. Ella s'appressa al trono della Santissima Trinità, e porta, tra le sue mani, il suo Cuore per offrirlo, con tutto ciò che lo forma e lo contiene, con l'amore di cui è intessuto; con un amore con cui nessuna creatura ha mai glorificato Dio. Lo offre per intercedere per questa umanità decaduta, per questa terra lacerata e colpita così gravemente dal demonio.

Come corre l'iniquo e devasta! E lo può perché non trova resistenza, non trova muraglie che lo fermano: la difesa e il m uro di protezione che viene dall'aiuto di Dio e che non si ha perché gli uomini non vi ricorrono. Devasta particolarmente le famiglie, i matrimoni, in questo tempo, devasta il matrimonio di cui parla stasera la mia parola.

"Non è bene che l'uomo sia solo". Se Iddio ha creato la famiglia, l'unione tra l'uomo e la donna è perché, nella solitudine, l'uomo sarebbe precipitato. Da sempre il matrimonio è attaccato dal maligno nei tradimenti, soprusi e domini, ma il bene della sua istituzione è superiore ai suoi fallimenti, dato che esso si fa protezione e difesa dell'amore, dei sentimenti: culla della vita, sostegno e fondamento dell'equilibrio della società.

Oggi però, come non mai, il demonio lo devasta, lo distrugge. A quanti rimangono soli, che vengono abbandonati e traditi, Io non imputo colpa della loro separazione, ma chiedo la fedeltà, la perseveranza di chi aderisce al mio insegnamento. Sono martiri; il loro è un martirio che salva. Sono coloro che, rimasti saldi sotto la mia Croce, hanno continuato a pregare e offrire per la conversione di chi era loro accanto. Così è per te, figlia mia, per la tua fedeltà e l'unione a Me, che rimani in attesa sotto la Croce, offrendo continuamente per la tua famiglia.

Per quelli che hanno il cuore lacerato e offeso dall'altro Io dico: non disperatevi, unitevi a Me, che sono uno Sposo, ed Io vi amerò e vi darò amore anche per colui che vi ha lasciato. Offrite il vostro matrimonio lacerato, spezzato, con i suoi dolori, al Cuore di Maria, e perseverate con Lei in preghiera. Molti ritorneranno, ed altri ritroveranno la loro unità in Paradiso. La vostra fedeltà li salva per il Cielo. Ti benedico".

 


4 ottobre 2009
"Oggi celebrate San Francesco, che è luminosissimo in Cielo"

"Mia piccola Maria, prendo in Me e stringo profondamente le creature e le intenzioni che mi porti. Essi si fanno simili ai bimbi che venivano portati a Me, e che Io, come dice stasera il Vangelo, benedico, ponendo sopra il capo le mani. Le intenzioni date a Me con il cuore, autentiche, si fanno come dei bimbi che Io benedico perché abbiano ulteriore grazia.

Oggi celebrate San Francesco, che è luminosissimo in Cielo; è tra i più vicini al trono di Dio, poiché è colui che più intimamente ha vissuto il Vangelo. Lo ha incarnato, vivendolo alla lettera. In Cielo è ancora semplice e umile, ma il suo vestito non è più di stracci: è ora un abito regale, in quanto è conforme al luogo del Regno di Dio, ove si vive un continuo banchetto regale in cui è presente e celebrato lo Sposo Santissimo. Il suo sguardo è sempre adorante, proteso al Signore, l'Altissimo. E con i suoi fratelli Beati egli ha un sguardo sempre mite e umile: lascia che tutte queste anime, che a lui accorrono, innumerevoli, si riversino nella sua, si fondano al suo spirito, perché ne ricevano ricchezze d'amore e doni di grazie preziose. É come una fonte inesauribile, in quanto il Signore Iddio lo irrora continuamente del suo per far sì che tutti ne ricevano ulteriore gioia e grazia.

Francesco guarda la terra e il suo Ordine, la sua famiglia da lui fondata, e si fa mesto: … sono così pochi i suoi figli rimasti santi, fedeli al suo insegnamento, ai suoi dettami, alle regole,…così pochi! A tanta povertà c'è così tanta opulenza, a tanta obbedienza c'è molta disobbedienza, a tanta castità e purezza, quanta mancanza!…

Per questo egli offre al Padre celeste il suo amore e la sua vita, e la vita dei suoi, rimasti ancora fedeli e santi, per la conversione dei suoi figli lontani. Francesco sa che giungeranno nuovi tempi, e una nuova fioritura per la sua famiglia, che tornerà ad essere integrale, autentica, innestata alla vita della Regola, come agli inizi della sua nascita. Ti benedico".

 


5 ottobre 2009
"L'umanità e la Chiesa nella tempesta,
nel buio di tre giorni, come Giona"

"Mia piccola Maria, non è tuo compito di sapere e di preoccuparti dell'esito di questi scritti. Tu hai il compito di ascoltare e scrivere, lasciare fare al tuo Padre. É poi mio compito il dilatare, di portarne il frutto. Tu puoi solo pregare.

Stasera la Sacra Parola è molto lunga, e vi parla del naufragio di Giona, di come egli fugga dinanzi alla chiamata di Dio, che lo vuole a predicare nella città di Ninive per la salvezza di molti suoi figli. Giona fugge, non vuole l'impegno, ma il Signore scuote forte, come Lui sa fare, anche i mari, e rivela il suo volere, conducendo Giona a tornare per far vivere la missione alla quale lo chiama.

Oggi quanti miei cristiani non evangelizzano più, non dicono più una buona parola di salvezza, si sono acquietati. Non richiamano più ai Comandi di Dio, a tagliare con il male, sia in famiglia come nelle parrocchie, nei Conventi, e ci si acquieta, si ristagna, si rimane inerti e nel silenzio, e si lascia il male agire. Non si combatte più, mentre il male và combattuto, non accolto. La Verità và manifestata sempre per la carità della salvezza del fratello. Per questo scuoterò forte l'umanità e la Chiesa; la porrò tra le onde e i flutti della tempesta, nel buio di tre giorni, come Giona, perché torni comprendere e a vivere la missione alla quale è chiamata da Dio.

Come mai avverrà ciò? Non si ama più Dio, non c'è più il suo amore. Quante processioni, catechesi, riunioni, incontri, celebrazioni così fredde, senza amore, e così vane al mio sguardo! E come acquistare questo amore? Venite a me, venite alla mia adorazione, pregate: Io vi infonderò l'amore su cui voi poi riverserete ai fratelli, dato che le opere di misericordia, la carità sugli altri, se vissuta con Verità, con il cuore, attestano e testimoniano il mio amore. Ti benedico".

 


6 ottobre 2009
"Giungeranno uomini pieni di fuoco, sacerdoti santi…"

"…Oggi nella sacra Parola Giona grida a Ninive la sua distruzione, se il popolo non si converte. A questa Parola, accolta, il popolo si pone a penitenza, e il grido di distruzione annunciata non avviene. Ancora in questo tempo Io grido: sono anni che la Madre chiama alla conversione gli uomini, e ancora, seppur pochi, ci sono figli che annunziano il Regno di Dio, ma per lo più, gli uomini non ascoltano, e non vogliono vivere la mia Parola. Preferiscono i pochi soldi, le misere monete che il demonio getta a terra, e vi si tuffano sopra, barattando il bene più prezioso, che è la loro anima.

L'umanità va per il precipizio, non ascolta i richiami d'amore, richiami accorati del suo Signore, e allora Io mando i miei avvertimenti; richiamo attraverso il timore, che è sempre segno d'amore e di misericordia, per la salvezza del mondo. Giungeranno uomini, pieni di fuoco, sacerdoti santi, pronti a dare la vita, che annunceranno ovunque, nelle strade e nelle piazze, questa prossima distruzione e il richiamo del ritorno al Padre. Ci saranno segni prodigiosi in Cielo che vengono per dare forza e testimonianza ai miei richiami, alla mia Parola. Ma quanti, figlia mia, ancora non ascolteranno e preferiranno il precipizio del baratro eterno!

Il Signore Iddio è prodigo, lascia ancora la scelta all'uomo di poter cambiare e tornare a Lui. Se si ponesse in preghiera e Lo invocasse, se si ponesse in penitenza, il Padre dimentica allora la storia del passato, pur se gravemente si è peccato, ed è pronto a continuare il proseguo dell'umanità.

Se l'uomo non accoglie il suo invito, ciò che è detto si attua in una grande tribolazione, che porterà molti a distruzione, e sarà purificazione, per far sì che sia tolto tutto il male, e sia data così la possibilità di una rinascita, di una generazione nuova, che può finalmente tornare vivere in grazia e porsi in un cammino, alla santità.

La grande tribolazione viene poiché l'uomo non ascoltala mia Parola, mentre dovrebbe mettersi, come dice stasera il mio Vangelo, ai miei piedi, adorando la mia Persona, come Maria, per avere vita, dato che da Dio siete stati creati, da Dio provenite, e solo da Dio potete aver vita. E solo dalla sua adorazione voi ricevete amore poiché non siete capaci di amare; solo da Cristo potete ricevere la luce che vi indica come percorrere bene la strada.

Non siete nati da un altro dio, ma solo vivendo la sua Essenza, l'uomo ritrova sé stesso. Ti benedico".

 


7 ottobre 2009
"Voi potete, attraverso il Rosario, allontanare guerre, catastrofi…"

"Mia piccola Maria, sii fiduciosa nella mia Provvidenza, per quanto vedrai la dispensa vuota. Io la riempirò. Fidati della mia parola!

Oggi celebrate la Madonna del Santo Rosario. Schiere di Santi si sono santificati mediante la sua recita, e milioni di Beati si sono salvati, e giunti in Cielo, per la preghiera del Santo Rosario. Perché la Madonna lo raccomanda in tutte le sue apparizioni? Perché è così importante? Lei prende le invocazione della sua persona, e nell'enunciazione dei Misteri, della Sacra Parola, si unisce a voi, e ve li fa incarnare. Vi alita attraverso di esso per far sì che la Parola di Dio s'incarni nel vostro pensiero, nel cuore, perché sia l'agire della vostra vita.

Il Rosario è simile ad un cordone ombelicale, mediante il quale la Madre vi manda la sua energia, la sua grazia, la Sapienza, quella Sapienza, attraverso la quale ha cresciuto il suo divin Figlio. Maria vi rende sempre più somiglianti a Lui, vi forma a figli di Dio, donandovi sempre più Sé stessa. La Madonna unisce a Sé, con il Santo Rosario, alla sua Persona, perché abbiate a divenire una parte che cresce di Lei, che incarna e vive la Parola di Dio.

Voi potete, attraverso la recita di questa santa preghiera, allontanare guerre, catastrofi, carestie. É la preghiera dell'umiltà, che vi circonda di Lei, della sua Maternità, che vi protegge e vi cura, vi trasmette il suo Amore di Dio, e vi dona i suoi sentimenti, per viverLo.

Il demonio ha sempre odiato questa preghiera. Oggi egli si fa più ardito e può persino prendere la corona tra le mani e fare finta di recitare, ma elenca solo parole, perché non riesce a meditare i Misteri, né ad amare le sue parole. Egli odia la Madonna più di Dio perché Dio si può pur temere… è l'Altissimo Onnipotente! Ma Maria, per quanto sia la Madre del Signore, è una povera creatura, che lo ha sempre vinto, lo ha sempre schiacciato e, l'intercalare di questa preghiera, ripresenta a lui la sua presenza e la sua vittoria. La Madonna irrora di Sé, del suo amore, e satana non può sostenere tutto ciò. Questa è la preghiera che lo umilia. Maria lo sconfigge nella interezza della sua persona, ma lo schiaccia nella parte debole del suo tallone, che siete voi, figli miei, che L'amate e La seguite. E lo vincete attraverso anche la recita del santo Rosario. Ti benedico".

 


8 ottobre 2009
"Come mai Iddio non ferma colui che è colpevole?"

"Mia piccola Maria, … ciò che vivi è nel profondo del mio Cuore, e quanto tu pensi è come rivela pure stasera la mia Parola: come mai Iddio non ferma colui che è colpevole? Come mai Egli lascia che il malvagio viva ed operi? Figlia mia, il malvagio è mio figlio e, come voi amate anche i vostri figli cattivi, ancor più Io sono un Padre che ama i suoi figli, per quanto malvagi, e cerco di dare tempo al loro cambiamento, al loro ravvedimento, dato che so ciò che attende loro, quale tribolazione infinita per l'eternità, mentre questo è solo un tempo umano; e per i figli che sono retti e giusti, pur perseguitati e sofferenti, so che li attende la vita eterna e la beatitudine; breve pena poiché vivranno con Me per sempre, invece un figlio che non si ravvede è un figlio perso che non rivedrò più.

Non crediate che la colpa non venga espiata, dato che, se il malvagio, pur nell'ultimo istante, si ravvede, e le mie braccia misericordiose lo accolgono, lo attende una grave riparazione perché si deve far riparo al male compiuto, e nel Purgatorio si offre la sofferenza anche per fare il bene non fatto e per la carità non vissuta per i fratelli. Per questo beati voi, figli miei, che mi amate, che siete buoni! Beata la vostra sofferenza, e il vostro peregrinare penoso sulla terra! Non vi attende la grande tribolazione, dato che siete pronti per la Patria celeste".

 


9 ottobre 2009
"Oggi la Parola chiama i sacerdoti a penitenza"

"Mia piccola Maria, no, non mi deludi. La fede, figlia mia, è un crescendo. Nessuno può dire di aver raggiunto la pienezza della fede, poiché essa è simile a un torrente impetuoso, che scorre e poi si fa fiume, e poi mare, e così via, in una evoluzione che continua. La fede è un dono di Dio, è sua grazia! Ma presuppone, da parte della persona, un'adesione, un anelito del Cielo e della sua realtà, un desiderio vivo dei doni di Dio; e nella misura in cui voi invocate e anelate, la fede vi sarà data. Il Padre provvede a darvela: ve ne ricolma il cuore. La fede è un dono da chiedere e, nella misura in cui voi chiedete e desiderate, il Padre vi darà lo Spirito Santo.

Oggi la mia Parola chiama i sacerdoti a penitenza, alla mortificazione, al grido del dolore per il proprio peccato e per quello del mondo, che è peggiore dei tempi antichi. Se l'umanità va alla perdizione, il mondo allo sfacelo, ciò è pur dovuto alla mancanza della santità dei sacerdoti, che non hanno pregato, non hanno offerto, non hanno dato sé stessi, non hanno amato e hanno anche gravemente peccato.

Il sacerdote ha il potere di scacciare il diavolo con benedizioni, imposizione delle mani, esorcismi e altro; ma sono così pochi quelli che lo combattono, pochi, e pure così perseguitati. La Chiesa non combatte, rimane in silenzio; vi è entrata la diplomazia, il compromesso, la freddezza, che ha permesso al diavolo d'invaderla e, invadendo la Chiesa, da essa, di far perire e rendere prigioniera del diavolo l'umanità. Egli ovunque, con ceppi, incatena, lega gli uomini, e per questo l'umanità sarà duramente provata; e la Chiesa, per la sua omissione e il suo peccato, sarà gravemente, ma gravemente, purificata!

Chiamo i miei piccoli agnelli, le mie pecorelle, quelle rimaste fedeli, per lo più nell'ovile di mia Madre, a prendere il suo latte; con esse riformerò la nuova umanità e la nuova Chiesa. Ti benedico".

 


11 ottobre 2009
"L'amore di Dio è la vera Sapienza che dà vita"

"Mia piccola Maria, sì che ti perdono! Quando mi è chiesto, con il cuore e in verità, Io perdono sempre. Sii però più avveduta per le spese per i tuoi figli, nell'assecondare i loro capricci. I figli non comprendono, tutto si rilega al proprio io.

Io vengo, e ti parlo perché questa sapienza sia sostegno, sia luce alla tua piccola età. La Sapienza, figlia mia, lo dice la mia sacra Parola, è il bene che si preferisce alle ricchezze, alla bellezza, dato che essa non tramonta. La Sapienza nasce dalla conoscenza e dalla fusione con Dio, dall'amore vissuto con Lui. Tutto ciò per cui avrete lottato per la terra, le sofferenze che avrete avuto per conquistare, tutto si perde, ma l'amore vissuto con Dio rimane, fosse pure una scintilla, anche la più nascosta; il Signore mantiene per sempre.

L'amore di Dio è la vera Sapienza che dà vita. É in quest'amore che voi vivete la vera vita. Le ricchezze, i pesi dell'errare umano, non permettono questa visuale, l'assimilazione della Sapienza, dato che esse fanno da muro, ostacolo, e coprono sì da non comprenderla.

Quando il giovane ricco Mi incontra, sebbene seguisse i Comandamenti, non comprende il mio invito. Egli li segue per tradizione, ma è lontano dal mio Cuore; è così attaccato ai beni, alla sua persona, che non capisce che la vera Sapienza è l'incontro con Cristo e la fusione a Lui: l'amore, totalmente vissuto e donato, perché è nel tutto dato di sé che si riceve e ci si arricchisce del tutto di Dio. Queste parole che ti rivelo sono Sapienza, e Io voglio che si diffondano, per far sì che raggiungano direttamente il cuore, che riviva così la fusione con Me. Ti benedico".

 


12 ottobre 2009
"Sarà la Passione dell'umanità…
tre giorni di oscurità e caligine…"

"…É un tempo duro, figlia mia, duro! Lo era già ai miei tempi: i romani erano dominatori e feroci, molti degli ebrei vivevano nell'ipocrisia, nell'orgoglio e nella sete di potere. Oggi è ancor più duro, e l'uomo non si converte, non accoglie Dio, nonostante che il Signore, in tutti i tempi, ha dato segni, ha mandato profeti e santi; ha dato Sé stesso. Eppure gli uomini ancora non Lo accolgono. Se l'uomo ricevesse in sé sentimenti d'amore, il suo cuore cambierebbe, e si farebbe morbido, duttile, umile. E quando il cuore cambia, anche la persona si trasforma, e gli stessi lineamenti del viso, i lineamenti esteriori, cambiano: così lo sguardo, così il sorriso, così l'agire. Il cuore si fa morbido e, in questa morbidezza, facilmente comprende la presenza di Dio, la riconosce, e ne è gioioso.

É un richiamo continuo quello del Padre Celeste di dare, e venirsi ad unire a Lui per abbeverarsi dei suoi sentimenti. Ma l'uomo non ascolta, si volta. Se non basteranno quindi gli inviti d'amore, si dovrà dare, a questa generazione, solo il segno di Giona, i tre giorni, che sono il buio dei giorni di Giona nella balena, sono i tre giorni della mia Passione, morte e sepoltura, i tre giorni di oscurità e caligine, di dolore e terrore, che vivrà la terra. Sarà la Passione dell'umanità, degli animali e della natura, perché possa tornare la luce, la risurrezione di una nuova vita".

 


13 ottobre 2009
"Ah, se l'umanità e la Chiesa guardassero a questo Cuore!"

"Mia piccola Maria, la Madonna si rallegra di vedere i suoi figli di nuovo intorno a Lei, e chiede di continuare per l'intero anno questi Cenacoli, guardando al suo Cuore, che è il faro di luce, che vi conduce al sicuro porto di Dio.

Ah, se l'umanità e la Chiesa guardassero a questo Cuore! Esso farebbe luce, guidandoli per il retto sentiero, verso il Padre, e non si disperderebbero. Oggi l'uomo guarda a ciò che è esteriore, vive per l'esteriorità e per l'esteriorità muore.

La Madre, attraverso il suo Cuore, vuole far luce per guidare all'interiorità che l'uomo deve vivere con Dio, alla sua assimilazione. Ella conduce all'intimità del Cuore di suo Figlio e, per questo, forma l'anima, la plasma, per far sì che la creatura possa accogliere e vivere la comunione, l'intimità, l'unione con Dio, che è Vita che sfama e abbevera di ogni fame e di ogni sete. Ti benedico".

 


14 ottobre 2009
"Sono severo dinanzi al fariseismo!"

"…Stasera la mia Parola è severa. Sono severo dinanzi al fariseismo, che c'era ai miei tempi e che tutt'ora vive. E cos'è il fariseismo? É dire una cosa e farne un'altra. É dare facciata esteriore di sé, e dentro essere diversi. É dire e non fare.

É l'ipocrita che nasconde ciò che è, non come il peccatore che, pur essendolo, si riconosce tale. Ma colui che si ritiene giusto, insegna agli altri, si fa maestro, e così, come dice la Parola, certi pesi li posa sulla spalle degli altri, ma egli non li porta nemmeno con un dito.

A che serve insegnare ciò che non si vive? Il Signore vuole ciò che è vissuto, il vostro vivere! Mentre l'uomo cerca solo l'apparenza, la gloria umana, il successo di sé, la bella facciata davanti al mondo. E a che cosa serve questo dinanzi a Dio, che vede ciò che si è nell'interno?

Si possono ingannare gli uomini, ma non Dio, che vede, e vuole l'autenticità, la sostanza, l'essere, la Parola che sia un tutt'uno con l'opera. Un unico pensiero, un'unica Verità, un unico agire. Vuole ciò che è autentico, leale, vero, e aborrisce l'ipocrisia, la doppiezza, il nascondimento reale di sé nella falsità per vivere la mostra della propria persona, come il pavone che ruota la coda per farsi rimirare.

Questo peccato era ai miei tempi, e oggi ancor più, per la smania di apparenza, di aver successo, e …ahimè, quanto ve n'è anche nella Chiesa!

Il Signore Dio, a cui nulla può essere celato, vede, e ha bisogno di uno sguardo limpido per guardarvi: occhi negli occhi, uno sguardo nel quale vi si può rispecchiare, e riconoscersi.

Ove non c'è questa limpidezza, vede la putredine dell'anima, e il suo sguardo si gira altrove. Vi chiamo, figli miei, all'umiltà, la grande virtù, la più grande, perché, tramite di essa potete avere tutte le altre. Nell'umiltà il nemico non trova incrinature per entrare. Chiedete il dono dell'umiltà, chiedete nella preghiera: Signore, fa che io sia dimenticato per ciò che sono ed opero, ma viva nel tuo ricordo. Ti benedico".

 


18 ottobre 2009
"É lo Spirito Santo che vi fa battere il cuore"

"Oggi celebrate la Cresima su questi ragazzi, e lo Spirito Santo scende, scende su di essi. Egli già è presente nell'Eucaristia. Chi Mi riceve in essa può ricevere anche lo Spirito Santo, dato che nell'Eucaristia è presente il Padre, la mia Persona, lo Spirito Santo, la Madonna, con l'intero Paradiso.

Lo Spirito dà vita e calore. É Colui senza il quale non è possibile mantenere l'esistenza. Il mondo, la natura, l'uomo ha preso vita, è iniziata a pulsare, dall'Alito del suo Respiro, che vi ha infuso, e che continua a mantenere la vita. É lo Spirito Santo che vi fa battere il cuore, vi fa scorrere il sangue nelle vene, dà respiro fisico; ed è lo Spirito che dà vita all'anima, donandole il calore, l'energia che è il sangue, il respiro del suo Alito, che circola in essa, perché pulsi e viva.

Quando l'uomo perde lo Spirito Santo, poiché pecca e si allontana da Dio, l'anima geme, muore; eppure lo Spirito continuamente cerca di effondere il suo respiro e soffia su di essa per far sì che riprenda il suo cammino. Egli soffia sulla natura, sulla Chiesa, continuamente.

Quando una creatura vive nella Grazia di Dio essa si fa collaboratrice dello Spirito Santo, genera intorno a sé il suo respiro, lo alita ovunque vada, e vi porta la sua vita; ma maggiormente è la sofferenza, accolta e offerta a Dio, ciò che fa discendere grazie continue e generose dal Cielo; è l'intercessione potente che si fa motore alla massima potenza, diviene come un treno in corsa, alla sua maggiore energia, più di un'esplosione atomica; la sofferenza, donata a Dio, fa discendere, fa alitare, fa rivestire l'umanità, le creature, di Spirito Santo.

Così la tua pena, figlia mia, offerta a Me, sono grazia nello Spirito Santo, che ti è Padre, l'Amore dell'anima tua. Ti benedico".

 


20 ottobre 2009
"Siate pronti, desti, con i fianchi cinti!"

"Mia piccola Maria, don… darà risposta. Egli ha accolto con entusiasmo, inizialmente, ma poi, letto l'intero contenuto, che è serio, è gravoso, e comporta delle responsabilità, sta avveduto e cerca appoggi e conferme. Le Gocce di luce troveranno modo di diffondersi; lo Spirito sa come ampliare e dove andare: esse sono il richiamo alla vigilanza del Ritorno del Signore, così come parla stasera il Vangelo: "Siate pronti, desti, con i fianchi cinti!", perché il Signore viene, e vuole che i suoi figli siano vigilanti, operosi, nell'attesa del suo Ritorno. Come sentinelle guardino continuamente l'orizzonte per vedere il suo arrivo, (*) operosi nel tenere pulita, aver cura della Chiesa, tenerla nella Grazia, lavorando per la sua santità, secondo la missione, la vocazione a cui Dio chiama. E se un padrone, tornando, trova la casa a posto, dato che i suoi operai hanno lavorato bene, quanto sarà felice il padrone, e quanto lauta la sua ricompensa!

Quanto più ciò è per il Padre Celeste! Ma guai a coloro che, tornando, li troverà addormentati, dimentichi, o nei bagordi! Saranno cacciati dalla casa. Mentre quale gioia quando il Padre troverà i suoi figli diletti fedeli al suo amore, al loro mandato, alla sua santa Volontà.

Così, figlia mia, queste Gocce di luce, pur nel nascondimento, servono e richiamano, anche nella tua vita, nella tua offerta, sofferta e nascosta, alla vigilanza, e nell'attesa del tuo Sposo che viene. Ti benedico".

(*) Fin di primi tempi della Chiesa il sacerdote celebrava l'Eucaristia, rivolto verso il sorger del sole, perché doveva essere il primo a vedere il ritorno glorioso di Gesù Cristo, per poi annunziarLo a tutti. C'era in tutti la convinzione che Egli verrà dall'oriente e la notte di Pasqua. Ecco anche perché le chiese, ancora oggi, vengono costruite rivolte verso oriente.

 


21 ottobre 2009
"Beati coloro che sono morti in grazia di Dio!"

"Mia piccola Maria, …rimani in attesa, fiduciosa. Oggi la mia Parola vi richiama alla vigilanza, a dare priorità, nella vostra vita, alla salvezza dell'anima, al valore infinito dell'eternità. Ma cosa non fa il demonio per smemorare l'uomo! Quante allucinazioni, luci false, quanti assordamenti di rumore, che tramortiscono e ricolmano l'uomo di vuoto! Quanto correre dietro le cose e gli eventi che si accavallano nel procedere dell'esistenza, che ne prende il valore massimo, che occupa l'intera persona sì da dimenticarsi di Dio, da rifiutarlo e giungere spesso così, in questo stato, dinanzi alla morte! Quanti di essi, seppur da bambini hanno avuto conoscenza della fede, del Padre divino, che con amore si sono accostati alla Mensa celeste, eppure la terra li ha strappati e si ritrovano improvvisamente dinanzi alla morte impreparati! Quante giovani vite, quante giovani vite spezzate! Quanti, nel percorrere della strada della propria esistenza, muoiono senza giungere alla vecchiaia, e alla grazia della sua preparazione, vita breve dinanzi all'eternità!

Molti dicono: beati quelli che muoiono improvvisamente perché non hanno sofferto! Io dico: beati coloro che sono morti in grazia di Dio, che hanno ricevuto gli ultimi Sacramenti, e si sono salvati! Beati anche quelli che hanno avuto acciacchi e dolori della vecchiaia, che purificano e preparano, e l'agonia della sofferenza poiché essa è segno della grazia, che il Signore ancor concede, di purificazione e di salvezza.

Quante vite spezzate sulla strada per la violenza, per le guerre! E si ritrovano queste anime improvvisamente, increduli, nel buio eterno del terrore, ove imprecano il Nome Santo di Dio continuamente, quel Dio di cui erano dimentichi, che avevano rinnegato, o dicevano non esistente.

Cosa fare per questi poveri figli, che vanno perduti? Molti sono i figli che precipitano all'inferno, così come disse la Madonna a Fatima, e vi cadono perché non c'è nessuno che preghi per loro.

Pregate, pregate per essi, fatevi dono per Iddio, offrite la vostra piccola vita al Signore, così diverrete scrigno di luce che emana i suoi raggi tutt'intorno a voi, e darete luce su quanti si trovano a passare sul vostro cammino perché non precipitino nel buio, e voi sarete i Benedetti di Dio. Ti benedico".

 


22 ottobre 2009
"Ecco, Io sono la spada che viene a dividere"

"Mia piccola Maria, Don… darà la sua risposta, e varie saranno le possibilità per far sì che il mio messaggio si diffonda. Io voglio che questo mio scritto sia conosciuto per entrare nella intimità di molti cuori e poterli così forgiare.

…Ecco, io sono la spada, che viene a dividere, la spada che divide l'umanità, che divide il bene dal male, i capri dalle pecore, il mio Spirito da 'non il mio spirito'. Solo Io posso dare la luce, il discernimento della mia Verità, e chi è dalla mia parte sceglie di essere nel bene, si fa mia pecora e vive il mio Spirito.

Anche nella Chiesa si cerca di travisare, di camuffare, di deformare quello che è il mio Spirito, e si dice: "Non è questo quello che Cristo vuol essere, non è questo che voleva dire!". Si cerca di cambiare, dato che, cambiando il mio Spirito, non vive più la mia Persona e non è più la mia Chiesa. Se non si cerca di attaccarla apertamente, si cerca di deformarla interiormente. Chi è nel mio Spirito, vive, porta i segni della mia Persona: è buona, è mite, misericordiosa, è umile, è veritiera, combatte per la Verità.

Chi mi segue porta in sé i miei segni, e vive del mio Spirito e, come Me, verrà perseguitato, dovrà lottare nella vita, ma vivrà nell'intimità dell'Amore di Dio.

Chi vive del mio Spirito, come Me desidera il Fuoco di quest'amore che sia acceso sull'umanità, come Me vivrà il battesimo di sangue, che se non è il sangue del martirio fisico, è il sangue delle lacrime della propria testimonianza. Ma avrà la vita nel gaudio eterno, ove Io sono presente, e così voi sarete presenti ove Io vivo, vivrete ove Io regno, e così voi regnerete. Ti benedico".

 


23 ottobre 2009
"Sì, mi faccio poi un po' di Purgatorio…!"

"…Il Paradiso, figlia mia!… Beata sofferenza espiatrice sulla terra, che ve ne permette subito l'accesso! Molti dicono: Sì, faccio poi un po' di Purgatorio…!, ma non comprendono che il Purgatorio è gravoso, doloroso, a secondo delle proprie responsabilità. C'è una Giustizia cui riparare, all'amore di Dio offeso, e all'amore offeso dei fratelli.

Sì, beati quelli che si sono salvati, e non sono precipitati all'orrido oscuro, nel luogo del terrore, che non ha uscita. Ma beati coloro che possono salire subito all'abbraccio del Padre, senza conoscere l'intensità dei dolori del Purgatorio! Nel Purgatorio molti sono i vari stadi e l'intensità della purificazione. C'è chi è immerso nelle fiamme del fuoco, simile a tormenti dell'inferno, anche se ha fine. C'è chi viene immerso nelle tenebre della propria oscurità, dalle quali esce nel chiarore acquisito dell'anima sua. C'è chi geme di nostalgia di Dio, ne sente la mancanza: una fame e una sete, un vuoto, che può essere appagato solo in Paradiso.

In Purgatorio però avvengono anche degli eroismi; delle anime che s'innalzano così nello spirito da farsi Santi, così Santi, che non saranno mai conosciuti dalla Chiesa sulla terra, ma saranno astri splendenti in Paradiso. Esse offrono, dopo effettuata la loro purificazione, un tempo prolungato di Purgatorio, per altre anime, per la salvezza e la redenzione dell'umanità, per il riscatto dei propri cari e la loro conversione poiché, senza di esse, andrebbero perduti, per le altre anime in Purgatorio, per alleviarle e abbreviare il loro percorso doloroso di purificazione.

Beata sofferenza sulla terra, che è più leggera, sostenuta, consolata, ed ha molto valore presso Dio; è così meritoria che essa vi conduce subito all'abbraccio gioioso del Padre Celeste. Ti benedico".

 


25 ottobre 2009
"La fede, di cui parla oggi il Vangelo"

"Tu vivi, figlia mia, un pezzetto del mio Getzemani, la mia solitudine. Ma mentre il tuo orto è da Me sostenuto, e ti mando gli Angeli, non solo quelli di spirito, ma anche gli umani, che ti sollevino, Io ero completamente solo nella mia solitudine, e nel mio dolore.

Questa tua oscurità è per dare luce a tanti che vivono nelle tenebre del loro peccato, perché riabbiano la luce della fede. La fede, figlia mia, di cui parla oggi il Vangelo; la fede che vi è richiesta per vivere quest'unione con Dio e la vita cristiana. Quella fede, che la maggior parte non vive più, dato che l'umanità non guarda più verso il Cielo, non prega, e si lascia travolgere e trascinare dalla terra, perdendo le realtà di Dio. Solo attraverso lo sguardo proteso e le mani elevate a Lui, avete fede che alimentate, e vi dà vita, fortezza, speranza.

Molti dicono: non ci sono più i miracoli eclatanti di un tempo, i miracoli eclatanti dei miei anni terreni. Se ciò non avviene è perché non c'è più la fede. L'uomo non vuole più incontrarsi con il Padre Celeste, chiedere, aver necessità, desiderio di Lui, e non sa più avere luce per comprendere, guardare il grande miracolo che il Signore ancora concede, ancora compie, nell'avere pazienza e misericordia nel dare proroga a questa umanità così colpevole, e caduta gravemente nel peccato.

Allora Io chiamo i miei piccoli figli che, pur provati nella fede, pur non vedendo i frutti della loro perseverante preghiera, rimangono, per fede, con le mani supplichevoli a intercedere, a chiedere per questo sventato popolo, per le loro lacrime essi seminano, camminano per la via della loro esistenza, piangendo; e questo pianto, che ora pare non aver risposta, ma provato e testimoniato da questa fede, che persevera, farà nascere un copioso raccolto di un'umanità rinata alla fede. Ti benedico".

 


26 ottobre 2009
"Chiedete i sacramentali di cui si fa poco uso"

"Mia piccola Maria, Io sono l'infinito. Io sono Colui che è l'immensità, che non ha fine, che tutto può contenere, oltre l'universo, ma che si fa uomo tra gli uomini, piccolo come bambino, e al cui potere niente si può arrestare, poiché tutto gli è possibile. Abbiate questa fiducia, figlia mia! Tuffatevi nel mio Cuore e portate più anime che potete.

Oggi la mia Parola vi parla delle malattie, dei mali a cui Dio vuole dare guarigione. Chiedete i sacramentali di cui si fa poco uso. Chiedete il sacramento dell'Olio Santo; che venga così posto sui malati che, come dice il sacerdote, non è solo per ben morire; è, sì, viatico per la vita eterna, ma anche per la salute, per la guarigione dei molti. Quante malattie hanno una diretta derivazione malefica! Sono fomentate dal maligno, che ha il potere di sconvolgere la mente e il corpo. E l'uso, con fede, del Sacro Crisma molti ne porta a guarigione, perché scaccia dal potere di satana, così come è avvenuto con l'emorroissa al mio incontro, così come con la donna curva, sottoposta dal diavolo, l'Olio è la mia benedizione che sana.

E se non avviene la guarigione? Il Santo Olio da fortezza, vigore, dà slancio per vivere la propria sofferenza, e trasforma in opere di salvezza e santificazione: di deporla e offrirla ai piedi di Cristo e unirla alla mia Croce, perché si faccia dono di Redenzione. Tutti i dolori, le sofferenze, i mali, gli sconvolgimenti umani, sono opera di satana, e provengono dal peccato. Per questo sono venuto al mondo tra voi: per cambiare la sofferenza da opera di dannazione, di condanna, in opera di salvezza e santificazione, in opera divina che trasforma ciò che viene pure dal male, da satana, in dono benedetto, santo, che porta la vita, poiché, figli miei, siete nati per la gioia; ed è la trasformazione del vostro dolore in amore offerto, che si fa dono, che vi introduce nella sua vittoria e al gaudio eterno. Ti benedico".

 


27 ottobre 2009
"La Madonna sa fare il Pane"

"Mia piccola Maria, Io sono con te, pur in mezzo alle tue timidezze, i tuoi timori, i tuoi rossori. Io sono con te, e accolgo la violenza che fai su di te, per mio amore, che si fa offerta, e che Io benedico.

La piccolezza, figlia mia, si fa umiltà: è il più piccolo seme, di cui parla stasera il Vangelo, e che viene posto nelle profondità della terra; è il più piccolo dei semi, il seme di senape, che però, crescendo, si fa pianta forte, rigogliosa, che dà rifugio e riparo, possibilità di vita a molte creature. La piccolezza è l'umiltà che si fa lievito nello spirito, per crescere e divenire pane buono, che va ad essere cibo per molti.

La tua anima piccola (*) si fa lievito che, posta nelle mani della Madonna, si lascia plasmare, e così tutte le anime dei piccoli, perché Ella, lavorandole, vi unisce il suo amore, vi lega le sue virtù, sicché si formino anime belle, buone, il più somiglianti al suo Gesù.

La Madonna sa fare il pane: ha formato il Pane di Gesù Cristo, formerà il vostro. Datele il poco che avete, il poco del vostro essere, pur se misero. Datele la vostra piccolezza: Ella la impasta nella sua santità, per far sì che sia lievito che cresce, e forma un Pane santo che va a nutrire molti alla santità. Il vostro poco Lei lo lievita per farne grandezze per il Regno di Dio. Ti benedico".

(*) Ripeto: Gesù, rivolgendosi alla piccola Maria, intende rivolgersi ad ognuno di noi.

 


28 ottobre 2009
"Se volete sacerdoti santi dovete pregare, pregare, pregare!"

"…Oltre alle lamentele della gente per la situazione di certe parrocchie, ci vuole molta preghiera. Chi è che prega perché ci sia un ricambio nelle parrocchie, per una crescita nell'amore di Dio? Ecco, Io prego di notte il Padre mio per far sì che dia luce alla scelta degli Apostoli, e la preghiera ha dato nascita ad essi, ne ha seguito la formazione, e la cura.

Stasera voi ricordate i miei cari Apostoli: Simone lo Zelota e Giuda Taddeo. Essi ora seggono qui in Paradiso, sui troni disposti sulle dodici tribù d'Israele, e ancora gioiscono dell'Amore di Dio e della loro amicizia. Sulla terra erano caratterialmente così diversi tra loro, eppure così uniti, così fratelli. Simone dal carattere impetuoso, passionale, pronto a combattere contro le ingiustizie, e così ardente poi anche nel combattere la battaglia del suo Signore. Giuda così umile, mite, dolce di carattere, pensoso, riflessivo. Essi si amalgamano a vicenda, si compensano nei loro modi di essere così diversi, da stare sempre insieme.

Tra i miei Apostoli si formano questi duetti, questi fratelli che si scelgono tra loro, e uniti, Mi seguono nel cammino, nel posto per mangiare o per riposare, stanno insieme. Ancor ricordo come mi guardavano con i loro occhi meravigliati, mentre seguivano i miei insegnamenti, e l'Opera che Io compivo ovunque. Sempre Io li seguivo con la preghiera, persino quando fuggono, per la paura. Durante la mia Passione li seguivo con il Cuore; e pregavo per loro, mentre ero Crocifisso, perché acquistassero fortezza, perché il mio Sangue desse a loro il vigore e lo slancio di seguirMi, fino in fondo. E così sarà, quando, fortificati ulteriormente dallo Spirito, essi daranno testimonianza di Me, della mia Parola, ovunque andranno, anche quando si separeranno tra le genti, sino a dare il sangue.

Ancora oggi, figli miei, se volete sacerdoti santi che, seppur non debbono giungere all'effusione del sangue, debbono però dare se stessi, la santità della propria vita, dovete pregare, pregare, pregare. Nella preghiera voi dovete chiedere. E, nelle mani che si congiungono e si aprono, il Padre Celeste dona, ricolma. Ma se non chiedete, le mani rimangono vuote. Ti benedico".

 


29 ottobre 2009
"Ah, se si vivesse l'amore di Dio!"

"Mia piccola Maria, ti sto conducendo all'amore, all'unione con il mio amore, quell'amore che è il motore della vostra vita. Io sono l'Amore. Per amore Dio Padre ha creato il mondo, l'uomo, ogni cosa creata, per darvi vita. Per amore Io ho vissuta la mia Santissima Passione, i dolori inenarrabili della crocifissione e il rinnegamento totale di Me stesso per darvi vita. É per amore che lo Spirito Santo continuamente effonde il suo calore, la sua energia, santifica continuamente, perché voi sappiate amare e l'Amore vi dia vita. Dio opera perennemente nell'amore.

Il Padre ha le mani stese per dare all'uomo, ma è l'uomo che si volge dietro. Iddio cerca lo sguardo per guardarvi negli occhi, vi sussurra le sue parole all'orecchio, vi vuole stringere, a cuore a cuore, per incontrarsi con voi, e cerca d'infondervi ciò che Egli è, il suo Amore. Se l'uomo non sa amare è perché non si fonde in Dio, e si volta altrove. Ah, se si vivesse l'amore di Dio!

Cosa dice la Parola?…: Chi vi può separare dall'Amore di Dio? Né le sofferenze, né le malattie, né le guerre, le persecuzioni, le tribolazioni, la morte, poiché quest'amore vi dà una fortezza grande, vigore e speranza nel vostro peregrinare. Diviene il colore della vostra esistenza, la motivazione, il fondamento della vostra persona, per cui ciò è primario, si fa battaglia, testimonianza per la Verità del vostro Maestro, il perseverare, e il vivere per raggiungerLo, per possederLo. Se ci fosse questo Amore non avreste paura.

Sapete che questa vita è un ponte, che l'amore di Dio vi aiuta a percorrere, per quanto, sotto di esso, ci siano gli orridi precipizi, che le assi di legno, su cui camminate, siano traballanti; quest'amore vi mette le ali per raggiungere l'altra sponda, che v'introduce nel Regno, ove voi vivrete in perfezione quest'amore. Cos'è infatti la gioia del Paradiso se non godere, nella pienezza, del proprio essere, l'intensità della fusione, dell'incontro, nella visione di Dio presente, partecipata, che irradia l'amore, che è in voi? Ve ne ricolma, e ne traboccate, e ne godete per l'infinità? Ti benedico".

 


30 ottobre 2009
"La legge per la legge non dà più vita"

"Mia piccola Maria, la mia legge è nell'amore, è finalizzata all'amore. La Legge sono le indicazioni della via giusta per percorrere, per non perdere il retto sentiero, che vi conduce diritti alla mia Casa. Ma il vostro Signore sapeva della fragilità umana e per questo condisce la legge nell'amore, nella sua Carità. Io stesso vi sostengo, vi mando gli Angeli, e vengo a sopperire alle vostre cadute con la mia Misericordia.

San Paolo, nella sua trasformazione, ha compreso bene ciò, e lui, così ligio alla legge dei farisei, supera la legge nell'amore, che nasce e vive per la salvezza e la santificazione dell'uomo.

Io nasco tra gli ebrei. Il mio popolo è prediletto da Dio, favorito da celesti favori e grazie, visitato da profeti e annunciatori del Regno, detentori della Santa Parola, viene formato perché riconosca e accolga il Dio che viene tra loro; eppure essi, alla mia Venuta, non Mi riconoscono, e non Mi accolgono. Io vengo crocifisso particolarmente per questo popolo, che ancora non Mi riconosce, e come mai?… Io che sono il Compimento della Legge, che è l'Amore? Non Mi riconoscono per l'orgoglio, la grandezza, la voglia di potere, che sottopone la stessa Legge di Dio alle condizioni, agli usi del pensiero umano, che ne fa motivo di prestigio e potere. Non può quindi accogliere un Dio debole, che si fa uomo per stare con essi, che si umilia, che viene a parlare di un Amore che è per loro sentimentalismo. Un Dio che muore per dare la vita, un Dio che viene a scombinare i loro progetti, e l'uso che fanno della stessa sua Legge, che sottopone i voleri dell'Eterno ai desideri e agli scopi umani.

…É lecito quindi salvare, guarire un uomo di sabato?… Così Mi viene chiesto dai farisei. Sì, perché è un'opera d'amore, e Dio opera continuamente nell'amore. La legge per la legge non dà più vita, ma chiude nel recinto del rigore umano, che diviene potere che schiaccia, e non ama l'uomo. Ti benedico".