Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Dicembre 2009

Sei in cammino di conversione

 

 

Ave Maria!

 

1 dicembre 2009
"Sei in cammino di conversione"

"Mia piccola Maria, sei in cammino di conversione (*). Non sei una santa, ma per questo ti dono la mia parola, per darti luce, sicché tu in essa riconosca la tue miserie e ti distacchi da esse, ti porti in conversione per venire a Me, al mio completo abbraccio. Come è difficile spesso per l'uomo vedere se stesso, riconoscere il proprio peccato, le proprie miserie. Una fitta nebbia o l'oscurità lo ricopre, ed essa gli viene dal mondo, dal demonio, dal proprio io, e per questo Io mi pongo in cammino con l'uomo per dargli luce, in modo che egli possa vedersi dentro, guardarsi all'interno del suo cuore, scoprirne, saperne vedere anche il male, per porsi nel cambiamento al bene, e cioè in conversione. Come può attuarsi questo?

Pur nelle miserie umane, nei suoi limiti, negli errori della vita, se la creatura si pone in ascolto, se ha un desiderio vero di Dio, se è piccola, ne riceve la luce, sa vedere per porsi in un cammino di conversione. Quanti sono i dotti, sapienti nelle Scritture, eppure non si pongono in conversione, perché mancano queste tre cose: l'ascolto autentico per ricevere, per assorbire la mia Parola; il desiderio di incontrarsi con Dio; e la piccolezza, l'umiltà di cui parla il Vangelo.

Non ti rattristare quindi; Io vengo a portarti la Luce, sei in cammino. Cosa sono tutte le controversie, le difficoltà, i dolori, gli eventi dell'esistenza se non un cammino di purificazione dal peccato perché l'uomo incontri Dio? E una volta incontrato, Lo ama perché Lo possa vivere".

(*) …Siamo tutti in cammino verso la conversione!

 


2 dicembre 2009
"La santità nasce dalle mani di Maria"

"Mia piccola Maria, sono Io la santità, sono Io che ti conduco alla santità. Sono Io che ti prendo per mano e, nel tuo percorso di vita, ti infondo la mia santità. Voi siete simili a tronchi di alberi naturali, di cui Io sono la linfa dello Spirito, che li fa vivere, li fa fiorire e fruttificare. Senza di Me non potete avere santità. La santità nasce nel riempirvi della mia Persona, di ciò che Io sono, e ne ricevete l'amore, la sapienza, le virtù con cui dovete spennellare l'opera del disegno che Dio ha tracciato per voi, perché ne abbiate i suoi colori; e compiuta l'opera, il Signore vi passi accanto e, compiaciuto, riconosca che è la sua Opera.

La santità, come dice bene il sacerdote, nasce dalle mani di Maria, che va dritta al centro del mio Cuore, per l'ascesa più breve che vi conduce a santità. É Colei che vi fa nascere ad essa e vi forma, vi plasma, vi cresce, sino a quando siete maturi per entrare nella sua casa di Nazareth, ove vivrete con Me, il Signore, la Madre Santissima, San Giuseppe. La casa di Nazareth celeste, ove coesistono Santi maggiori o minori, poiché ognuno, per entrare in Paradiso, ha raggiunto la purezza della sua santità, quel progetto che il Signore gli ha dato da compiere. E coloro che già dalla terra sono stati eccelsi e maggiori nella santità, si rallegrano, si deliziano di andare da quelli più piccoli per arricchire maggiormente; ma tutti sono colmi di ciò che il Signore ha donato ad essi per la loro santità. Sono ripieni, come dei recipienti, nelle loro anime, hanno portato a compimento il loro bel disegno, hanno coltivato tutto il piccolo orto, e ne hanno dato frutti buoni di santità. La santità è farsi Me, nutrirsi di Me,e con Me farsi pane santo che nutre nell'amore.. Ti benedico".

 


4 dicembre 2009
"Il mio Cuore nasce dal Cuore di mia Madre"

"Mia piccola Maria, oggi è dedicato al mio Cuore. Esso batte, con tanta veemenza d'amore. Io già ero, ma il mio Cuore umano nasce dal Cuore di mia Madre, e da Lei si è formato nella sapienza e nei sentimenti. Questo Cuore, che vi ha amato allora, dandovi tutto sé stesso, vi ama oggi, vi amerà sempre. Il mio Cuore batte ancora, e batte per amore, in Cielo, per tutte le creature sante e benedette, ma particolarmente ama le anime sofferenti in Purgatorio e per tribolati, i disperati, i sofferenti della terra; per essi ancora, con più veemenza, Io mi protendo.

É un mondo nelle tenebre, che non sa dove sta andando, una Chiesa oscurata, un'umanità di ciechi, che però non cerca la mia guarigione, il mio sguardo che risana, il mio tatto, la mano che vi prende e vi accompagna, il posare il cuore sul mio, per capire Chi sono e quanto vi ami e v'infiammi di questo Amore. La luce che potreste avere da questo Cuore, …quali miracoli! Eppure è così sconosciuto, così poco gli uomini vi fanno ricorso. La stessa Chiesa non sviscera le sue profondità, che contiene tesori e ricchezze, amore e potenza. Tutto gli è possibile! Non vi si fa ricorso, ma se Lo supplicaste, se Lo invocaste, se gridaste con fede, come stasera ricorda il Vangelo: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di Me!"… quante cecità sarebbero sanate, quante menti illuminate, quanti cuori tornerebbero amanti! Il mio Cuore darebbe la luce al giusto percorso da riprendere, la via che conduce a Dio, l'amore di cui non siete capaci, e per questo non amate.

Ah, quali grazie di salvezza avreste! É il mio Cuore che dà vita, che è respiro per il vostro spirito, per l'anima che torna a vedere. Purtroppo gli uomini vanno per i precipizi, dove poi cadono per l'oscurità di questo tempo, poiché non Mi cercano. É solo da questo mio Cuore, e dal Cuore di mia Madre, che questa generazione, questo periodo storico, potrà ancora avere salvezza; e il suo battito farà trovare il vostro. L'amore del mio Cuore continua oltre la grande purificazione, oltre il dolore, oltre la morte; tornerà sempre ad emanare luce e salvezza. Ti benedico".

 


5 dicembre 2009
"Giovanni grida, e annuncia come preparare la via al Signore, che viene"

"Mia piccola Maria, oggi ricordate, onorate il Cuore di Maria, nel primo sabato del mese, e viene ricordata la seconda settimana di Avvento. Nel Vangelo, Giovanni Battista vi guida come andare incontro al Signore che viene, come prepararne la strada. E oggi qui la Chiesa vi invita a parlare dell'Eucaristia. Queste tre realtà sono intimamente legate l'una all'altra. Il Cuore della Madre è il Cuore di Colei che ha dato l'Eucaristia. Se onorate e amate questo Cuore, Lei vi dona la formazione del vostro, per far sì che l'incontro con l'Eucaristia per voi sia più consapevole, vero, intimo; per accoglierlo, viverlo, e farvi divenire anime eucaristiche.

Giovanni ulteriormente grida e annuncia come preparare la via al Signore, che viene, e nasce per voi. Come? Abbassando i colli della superbia e colmando i vuoti delle miserie con la virtù dell'umiltà, nella povertà, nell'ubbidienza, nella purezza, mortificandovi nel digiuno e nel distacco da voi stessi e dai beni materiali. Solo così può avvenire una vera preparazione all'incontro con Dio, che viene a voi! La povertà, la purezza, l'obbedienza: tutto ciò è ricchezza per l'intero popolo, ma ancor più per i sacerdoti che celebrano l'Eucaristia, e che debbono farsi Eucaristia. Nel distacco da se stessi, dai beni, nella mortificazione, lo spirito si svuota e s'innalza, e l'anima libra verso il Cielo.

Quanti sono i sacerdoti che fanno digiuno e si mortificano? Sono così pochi! I più gozzovigliano. Le tavole sono imbandite, gli stomaci pieni, la materia li appesantisce, e lo spirito non vola. Il sacerdote in questo stato non sa riconoscere il Signore che viene, non si fonde a Lui, e non è capace di farlo riconoscere al popolo.

L'Eucaristia è l'incontro con Dio. Egli si fonde a voi. E cosa è l'Eucaristia se non l'Amore? L'amore che vuole darsi a voi, e nutrirvi di esso? Ma solo se il vostro involucro, il vostro spirito si è preparato, se ha pregato, se si è mortificato, se ha vissuto la povertà, la purezza, l'obbedienza, ne riconosce l'Amore e lo accoglie. Quando si è pieni di sé, l'Amore non entra, e non lo si riconosce; non lo si vivrà.

Andate al Cuore di Maria, andate da Lei, che vi forma, che vi aiuta a vivere tutto ciò, che vi prepara a vivere l'incontro con suo Figlio nell'Eucaristia, che potrà nascere in voi. Ti benedico".

 


6 dicembre 2009
"Colmate le valli, raddrizzate le vie, appianate i colli, e cioè: convertitevi!"

"Mia piccola Maria, questa sofferenza che tu vivi è benedetta. Essa rende umile la terra dell'anima tua, ove vengono posti, come semi, le anime delle creature altrui perché crescano in esse la salvezza, la fede, la vita. Come si salvano le anime se non con la sofferenza? É il dolore la via della Croce che redime. Hai scelto la parte vera, e non è come dice tua figlia: che la fede va vissuta nelle gioie. La gioia è uno degli effetti, a cui può portare questa via dello Spirito. É uno degli effetti, ma mai è che, tramite le gioie e gli agi vissuti, si salvano le anime! É la via della Croce vissuta che è redenzione. Il dolore, la sofferenza è benedizione, è salvezza, offerta a Dio che diviene santità per sé e per gli altri, figlia mia.

Cosa dice stasera Giovanni Battista? Colmate le valli, raddrizzate le vie, appianate i colli, e cioè: convertitevi! Vivete la conversione per riformare a Grazia il vostro spirito. E come è possibile questo se non temprandosi nella sofferenza, nel tempo delle prova? Come è possibile accettare e vivere la Parola di Dio se non nel deserto di sé, nel vuoto de mondo? Il deserto è duro, ma vi tempra, e vi aiuta ad anelare al Signore, al Cielo; a chiedere il suo aiuto, il desiderio della sua salvezza, d'incontrarsi, di raggiungere la sua Oasi. Sono con te a vivere questa battaglia. Ti benedico".

 


7 dicembre 2009
"E cos'è l'Immacolata Concezione?"

"Mia piccola Maria, stasera, in questa Santa Messa vespertina, voi annunziate e già celebrate l'Immacolata Concezione di mia Madre. E cos'è l'Immacolata Concezione? L'Immacolata è Colei che è tutta pura, la 'non toccata dal peccato', pur minimo o veniale. É la 'tutta trasparente' in cui mai è albergato il male, nemmeno quello originale, per divina preservazione da parte del Padre Celeste in previsione dei meriti di Gesù Cristo. Non solo Ella è Immacolata, così chiara nella sua interiore bellezza, ma Iddio l'ha ulteriormente maggiorata tramite i suoi meriti e nelle sue virtù, vissute in perfetta e continua unione alla Volontà del Padre, come nessun'altra creatura.

Ma Maria è ancora di più: è "L'Immacolata Concezione", cioè Colei che ha avuto da Dio, in dono, parte della sua Maternità, il dono di dare origine alla vita. Così come il Padre Creatore crea con il pensiero, e nella sua Parola, si attua la creazione, si concretizza l'atto e poi ne fa fluire il suo spirito, che ne prende vita. Così l'esistenza creativa da parte di Dio prende origine nella Madonna, nello scorrere continuo delle acque sante, che scendono dal Pensiero del Creatore al suo Grembo.

Ella ha concepito in sé, e ha dato vita a Dio stesso: gli ha dato Carne, Cuore, Sangue. Queste acque si sono ulteriormente santificate dalla sua divina presenza, e ulteriormente benedette mediante la sua esistenza, arricchita di meriti e Cooperatrice al piano di salvezza di suo Figlio, unendosi nelle tribolazioni e nei dolori del parto, sotto la Croce, si è congiunta alla Redenzione e si è fatta così Corredentrice. Queste acque, irrorate dal Sangue di Cristo e dalle lacrime del suo patire, si fanno ancor più sante, vengono poi sempre irradiate, fuse, e colmate dallo Spirito Santo, che le fa tutte sue. Si fanno acque pronte ad essere origine di vita, concepimento alla Grazia per l'umanità, per tutti i cristiani, che in questo Grembo prendono forma ad immagine di Gesù Cristo, e anche di quelli che, consenzienti, pur essendosi allontanati da Dio, a Lei ritornano, e nelle sue acque Ella riforma, ricrea, risana per ricondurre al Signore, per ridare vita nella Grazia, per ridonare l'immagine a somiglianza di Colui che vi ha creati. Ti benedico".

 


8 dicembre 2009
"Maria non è solo Immacolata, ma è l'Immacolata Concezione"

"Mia piccola Maria, oggi in varie parti della terra, e nella Chiesa, si celebra l'Immacolata. La si ricorda Immacolata, la Purissima: trasparenza dell'anima, limpida e chiara più delle sorgenti delle alte montagne, e trasparente come l'azzurro più terso del cielo. Maria non è però solo l'Immacolata, ma è "L'Immacolata Concezione"! La Chiesa poco ha sviscerato questo mistero. Alcuni Santi, irradiati dallo Spirito Santo, sono entrati un poco nella sua conoscenza, ma la Chiesa non ne ha approfondito la sua Sapienza.

Maria è Immacolata Concezione, cioè Colei che concepisce; è la Concezione che concepisce i figli alla Chiesa. É Madre della Chiesa, che genera i suoi figli; e lo può perché è Immacolata. La Madonna è fusa alla Santissima Trinità, è la creatura più vicina, che vive nella Trinità, da cui riceve continuamente Immacolatezza. É Colei che è stata ed è pienamente unita alla volontà del Padre Creatore. Ella è la Figlia per eccellenza, che ha vissuto questa Paternità, e mai si è distaccata, per un istante, dal suo Pensiero, e da Esso riceve continuamente il dono dell'Immacolatezza nel Pensiero che genera.

Maria è Colei che ha incarnato la Parola di Dio, che si è fatto Uomo in Lei; e la sua Carne, il suo Sangue, la sua Presenza Le hanno dato Immacolatezza; fusa al Figlio, che redime, Ella stessa, nella sua Carne e Sangue, rigenera.

Maria è Sposa dello Spirito Santo, completamente unita a Lui, all'Amore di Dio, che La compenetra nel suo Fuoco, irrorandole, in pieno, il Cuore e l'Anima; e questo Fuoco ulteriormente Le dona Immacolatezza, e brucia d'Amore per dare vita. La Madre della Chiesa è intimamente unita ai suoi Sacramenti, ove il Signore vi offre i suoi doni, di cui Ella stessa ne è parte, e ve ne offre la sua Immacolatezza, e ne ricopre tutti i figli che lo desiderano. Ti benedico".

 


9 dicembre 2009
"Il mio Cuore si posa in chi Lo cerca con cuore sincero"

"Mia piccola Maria, non é stato infruttuoso questo Cenacolo per questa signora. É la Madonna che la chiama, e non è casuale la sua venuta; se ti ha dato dolore, niente va perduto; è un seme che crescerà, dato che ancora la Madre Santissima la chiamerà a sé. Il suo sposo, dal Cielo, prega molto per lei: egli ha compreso bene quanto la sua sposa sia lontana da Me.

Ecco, il mio Cuore è aperto a tutti, il mio Amore è inesauribile, supera gli orizzonti dell'universo, non ha confini, non ha tempo, non ha spazio: Egli è, ed ama! Si protende particolarmente sui malati dello spirito, su quelli che sono più restii, che Mi combattono, che possono andare perduti. Il mio Amore farà del tutto per salvarli. Mi protendo su chi è dalla mia parte, e combatte per Me e per il bene, e viene perseguitato, per dare ad essi fortezza e consolazione. Tutti amo, e il mio divin Cuore è per chi, ferito, ricerca e, come dico nel Vangelo e invito: " Venite a me, voi che siete stanchi ed oppressi, ed Io vi ristorerò ". Il mio Cuore si posa in chi lo cerca con cuore sincero, che anela incontrarsi con esso; diviene il suo riposo: lo rinfranco, lo ritempro, do pace, e nuovo vigore per continuare il cammino, speranza, luce, calore di un'esistenza nuova, risano le ferite aperte. Do vita! Venite al mio Cuore, e vi troverete l'Amore, che non avete. Il mio Cuore trabocca e vuole riversarsi nei vostri cuori; quando avrete pienezza del mio Amore, voi sarete felici. Ti benedico".

 


10 dicembre 2009
"Chi è l'Elia che viene preparare la strada al Signore, se non la Madonna?"

"Mia piccola Maria, è bene che tu non cada in questo linguaggio, che non è appropriato ad una mia sposa, dalla cui bocca deve nascere sola grazia. Appena ti è possibile vai alla fonte per rendere di nuovo la tua parola pura e benedetta.

Oggi la mia Parola vi presenta il mio Giovanni Battista, il nuovo Elia, tanto atteso, poiché è come lui: uomo di verità e fuoco nello Spirito Santo, pieno di Spirito Santo. Egli è colui che prepara la strada alla venuta del Signore, che porta ed alita lo Spirito Santo, e che prepara così la venuta alla stessa discesa dello Spirito sulla Chiesa nascente. Giovanni grida nel deserto, tra i suoi pur pochi discepoli, che poi saranno anche quelli di Cristo, e il fuoco dello Spirito Santo, da lui, inizierà ad irradiarsi sull'intera terra.

Chi è, in questo tempo, il Giovanni Battista, l'Elia che viene a preparare la strada al Signore che viene, e alla discesa dello Spirito Santo, se non la Madonna? Giovanni prepara questa via, indicando la penitenza e il ravvedimento per accoglierLo. La Madonna ugualmente richiama alla penitenza, e al ravvedimento, e grida come Giovanni, in un deserto. L'umanità è diventata un deserto, e Lei chiama le genti per far sì che ci si prepari all'incontro del Signore, per esserne pronti, sia per l'incontro personale, nella vita, come nella morte e giudizio, e sia a quella nei tempi che dovranno venire con il suo Fuoco di purificazione. É un deserto; e così pochi ascoltano. Ma, così come ai tempi di Giovanni, pur nella aridità del deserto, vi nascono dei fiori, dei virgulti, ci sono delle oasi; é da essi, che sono preparati e irrorati dello Spirito, che rinasce la vita.

Basta questa piccola parte, che la Madre Purissima, ne faccia un seme che sia intatto da ogni germe che possa contaminarlo, per far sì ché sia sano, per far nascere una pianta sana. É da questo seme che rinascerà una nuova vegetazione sull'intero deserto, un nuovo giardino terrestre nel quale il Padre Celeste potrà tornare per conversare con l'uomo, tornato ad essere suo figlio. Ti benedico".

 


11 dicembre 2009
"Cosa è stato Padre Pio se non amore vissuto? (*)"

"Mia piccola Maria, l'amore non è istantaneo; è una scuola, s'impara camminando per la vita, nell'evolversi della vostra crescita, e gli eventi di essa, che il Signore Dio usa per formarvi all'Amore. L'amore si riceve soprattutto nell'incontro con Dio, nel rapporto e la fusione con Lui. Voi siete ciò che assimilate, e se assimilate da Colui che è l'Amore, voi diventate Amore.

Cosa è stata la vita di Padre Pio se non amore vissuto? L'amore ricevuto da Dio, che ha cercato di contraccambiare a Dio stesso e donandoLo ai fratelli, facendosi dono d'amore. Egli viveva questo rapporto con il Padre Celeste, da persona a persona, in un'intimità figliare di una creatura umana, pur consacrata e sacerdote, con Colui che è Iddio, e che è l'Infinito. Questo rapporto familiare, amoroso, lo trasfondeva e lo arricchiva continuamente di amore.

Padre Pio voleva dare questo amore ai fratelli, che erano poveri, fragili, peccatori, malati nello spirito, per sanarli. E cosa è quindi la Casa sollievo della sofferenza se non il compimento e la descrizione di ciò che lui è stato? Ed è stato sollievo alla sofferenza del Signore, amareggiato ed offeso da tanto peccato dagli uomini, e sollievo per i fratelli, così schiacciati dal male, da dover sollevare, e così sottoposti, che non riescono a portarne le conseguenze. Padre Pio prende su di sé; è il Cireneo che prende su di sé i pesi per dare sollievo ai tanti; e tanti sono stati quelli salvati per mezzo di lui. Quanti ne ha portati in Cielo, ove egli, alle sue porte, prega e intercede continuamente per le creature, per far sì che imparino ad amare l'Amore! Ti benedico".

(*) Le reliquie di San Padre Pio sono state venerate per due giorni nella nostra chiesa

 


12 dicembre 2009
"L'attesa dell'Avvento è la via che guida al Cielo"

"Mia piccola Maria, siete nel tempo dell'Avvento, che è tempo di attesa per la Nascita del Signore. Però, figlia mia, tutta l'intera esistenza è tempo di Avvento, è tempo di attesa di questa vostra nascita nell'incontro di Dio, che ha il suo compimento in Cielo. Le prove, le contraddizioni, le durezze, che dovete vivere nel vostro cammino, sono Avvento: è questa preparazione che vi forma, che vi dona la vostra nascita il Cielo, in eterno. Siete in cammino verso il Regno, e spesso questa vostra attesa, nella preghiera per gli altri, dura sino all'ultimo respiro, poiché il vostro avvento, la vostra attesa, e poi nascita, diviene avvento e nascita per le altrui creature.

Così per te, nella tua vita; non vedi niente: è un'attesa che dura un'esistenza, eppure essa si fa nascita per molti, non solo tra i tuoi familiari, ma particolarmente per i sacerdoti.

Come potete avere questa nascita se non avete cercato, desiderato, se non vi siete posti in cammino per giungere alla grotta di Betlemme, per porvi in adorazione di Cristo, che è nato per voi? Solo in questo incontro, e a questa adorazione, voi venite trasformati, venite illuminati da Gesù Bambino per divenire, voi stessi, nascita per i fratelli. Così come è stato il viaggio di Maria e Giuseppe nel giungere a Betlemme, così voi percorrete la notte, che può venire illuminata dalla stella cometa, che è la fede che vi guida; venite illuminati dagli astri del cielo, che sono gli amici di Dio, che vi aiutano.

Il viaggio vi è accompagnato dalla Madonna, che ha in sé Gesù, e da Giuseppe. Essi vi indirizzano e vi incoraggiano per condurvi a farvi partecipi della Nascita del Signore. Pur rocciosa, o deserto, la strada che voi fate è allietata dalla presenza dei miei Genitori, che si fanno vostri, e che vi aiutano ad unirvi al Signore, che è nato e che continuamente nasce, salvezza di vita per il mondo.

L'attesa dell'Avvento è la via che vi guida al Cielo per imparare ad amare, dato che solo nell'amore c'è questa nascita. Così, come dice bene stasera il sacerdote, quando ricorda l'episodio di Padre Pio che piange, sotto al Crocifisso, ed Io gli dico: "Perché piangi, Padre Pio?". Egli mi risponde: "Quest'attesa di dolore, Signore, non ha mai fine!". Ed Io gli dico: "Figlio mio, è sotto la Croce che s'impara ad amare".

 


13 dicembre 2009
"Come avviene la conversione?"

"Mia piccola Maria, questo luogo che oggi vedi così scarno, povero, un giorno si farà una chiesa, dedicata al Cuore della Madre, ove sarà onorata, e ci sarà adorazione continua. Vi sorgerà il seminario nel quale verranno formati sacerdoti secondo il suo Cuore. Quello che oggi sembra un sogno, nel tempo di Dio, si realizza; e già la preghiera, le Sante Messe, che vengono qui effettuate, l'annunciano. Pure in parrocchia avverranno grandi cambiamenti; verranno i miei figli, e figli della Madre, per compiere i miei desideri.

Oggi nel vangelo vengono a chiedere a Me e a Giovanni cosa fare per seguire la via di Dio. La risposta vi annuncia la conversione, che passa attraverso la rinuncia, la povertà, l'accontentarsi di ciò che viene offerto e che il Signore dona, e di non sovrastare e fare prepotenze sugli altri. Sembrano cose così semplici ed evidenti, eppure come è difficile per gli uomini seguirle! Siano ricchi o poveri, non si accontentano di ciò che hanno, prevaricano sugli altri, vogliono dominare; e questo accade perché non c'è conversione; quella conversione che avviene nell'adesione a Dio.

Come avviene la conversione? Quando ci si abbandona alla Volontà del Padre Celeste, nella vita, a ciò che Egli ha preparato per voi. Ci si fida del Padre, e si rinuncia a sé stessi; in questo atteggiamento c'è un distacco dalla materia, dalla carnalità, dalla chiusura della terra, che appesantisce e lega a sé, e ci si eleva: lo spirito allora respira, si fa leggero, e lieve può salire per incontrare le realtà celesti, che si fanno così evidenti, chiare; si comprendono, e ci si può quindi fondere ad esse ed amarle. E lo Spirito trasforma, e può infondersi nell'anima, sicché queste realtà divine in voi, si fanno vita: le fate vivere. Ti benedico".

 


13 dicembre 2009
"Siete nati e finalizzati alla gioia eterna!"

"Mia piccola Maria, oggi è la domenica del "gaudete": vi chiama alla gioia poiché siete nati e finalizzati ad essa. Tutto il vostro penare, il vostro sacrificio, la vostra croce, è finalizzata alla gioia eterna. Questo tempo è transitorio. Giubilate poiché ogni passo in più che fate, ogni giorno che passa, vi abbrevia il tempo al mio incontro. Giubilate, rallegratevi, pur nelle tribolazioni, pur nel dolore, dato che tutto passa, tutto è vano; è un tempo che vola via, ma che, nel percorso, vi introduce alla gioia eterna, all'incontro con lo Sposo Celeste.

Come raggiungere questa gioia perenne, se non vivendo ciò che vi indico: la povertà, accontentandovi di ciò che avete, e non maltrattando i fratelli. Solo chi è povero, ed è docile, fa sì che la propria materia si spogli per entrare nella realtà spirituale ove finalmente potrete veramente vivere e conoscere la vera vita. Ti benedico".

 


14 dicembre 2009
"Oggi ricordate il mio Giovanni della Croce"

"Mia piccola Maria, oggi ricordate il mio Giovanni della Croce, così gravato nella vita da prove dure e penose, così perseguitato dai suoi confratelli. Egli vive tutto questo perché potesse penetrare le tenebre dello spirito, nella prova della fede, e in essa potesse avere quella luce, che supera le tenebre, che sa riconoscere la luce oltre la totale oscurità.

Giovanni visse l'interiore ottenebrazione per acquistare la sapienza dello Spirito, perché venisse tramandata all'intera Chiesa, nelle varie generazioni. Egli acquisisce la conoscenza di tutti i passaggi della crescita dell'anima che sale, che, dal buio della prova, dal fondo del dolore e della tenebra della fede, persevera, cresce, e sa vedere oltre, in alto, per riconoscere la bellezza, la grazia e la luce di Dio che l'attraversa.

Cosa è questa tenebra per voi se non le croci che ognuno deve vivere? Giovanni ve ne fa comprendere il senso, le motivazioni, ve ne offre la speranza, vi fa crescere oltre il buio e la stessa tenebra che, vissuta nella verità, nella fedeltà, nell'amore, si fa crescita dello Spirito.

Solo chi ha vissuto profondamente questa tappa sa unirsi più profondamente a Dio, e conoscerne i segreti: l'anima sua sa unirsi intimamente a Lui in una sponsalità d'amore e, di due nature, una divina e una umana, si fa 'Uno' in voi.

Questa Croce, vissuta così nella fedeltà, nella verità, e nell'amore, guarda oltre di essa, al Cielo; e ne scopre la luce, la irradia di Cristo; e in questa fusione al Signore, la stessa oscurità, anche nel buio di una cecità assoluta, avviene e diviene crescita dello spirito, che si dirama, si dilaga, si riempie di chiarore, sì da farsi lieve e trasparente, da potersi unire per sempre alla Luce perenne. Ti benedico".

 


15 dicembre 2009
"Pur se molti conoscono le sacre scritture e fanno bei discorsi…"

"Mi piccola Maria, questo ragazzo, che si è tolto la vita è in Purgatorio e soffre, ma si è salvato, dato che così poco mi conosceva; ed ora mi sta conoscendo. E, man mano che cresce la mia conoscenza, viene a Me, nella pienezza. L'ho accolto: soffriva, si sentiva così solo!

Figlia mia, stasera il vangelo vi parla dell'obbedienza alla Volontà del Padre. La Parola serve per indicarvi la via, vi dà luce al suo percorso, per far sì che abbiate ad aderire. La Parola va poi vissuta, deve prendere concretezza. Essa è valida se si attua, dato che, nella Santa Volontà di Dio c'è il compendio del progetto di santificazione, che Iddio ha deposto nella vostra vita; la sua adesione vi santifica. Pur se molti conoscono le sacre scritture e fanno bei discorsi, usano belle parole, se non vivono ciò che dicono, se non testimoniano con l'opera, cosa li salva: le belle parole, le dotte catechesi?… Non chi parla di giustizia è giustificato, ma chi la vive. Non chi dice di aver misericordia, ma chi si fa misericordia. Non chi dice: "Siate veritieri!", ma chi si fa veritiero: la concretezza vissuta di ciò che è detto è adesione al Signore; vi rende santi, e dà santità.

Perché Io dico: "I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno dei Cieli"? Perché se chi, pur avendo gravemente peccato, si pente, cambia, si pone in conversione, accogliendo la sofferenza purificatrice, il suo dire: "mi pento!", è adesione al Padre Celeste, si fa Volontà di Dio, accolta, vissuta; il perdono che riceve lo ricrea a creatura nuova e lo fortifica nel bene. Questo figlio si fa vita nella Volontà di Dio ed entra nel suo Regno. Quante figlie sono cadute in prostituzione, in questo stato gravoso di peccato, per gli eventi duri e drammatici in cui sono state sottoposte e non aiutate. Quante, per debolezza estrema, usate, e quanti di coloro, che si ritengono giusti, vanno a prostituzione e si fanno così doppiamente colpevoli, e la loro colpa è più gravosa di esse, dato che ne sfruttano la persona.

Il Signore Dio guarda alla bontà del cuore; basta questo germe nell'anima perché sia possibile il cambiamento e la creazione a nuova vita, il ritorno alla Volontà Santa del Signore. Ma per chi vive di superbia, di orgoglio, di durezza, quanto difficilmente ci sarà il ritorno e il cambiamento, pur conoscendo la Parola di Dio ed il suo insegnamento!

Miei piccoli figli, pregate voi, pregate e aderite nell'ubbidire al Volere del Padre; nella sua adesione voi aiutate altri ad accoglierla, a condurli nuovamente alla salvezza. Ti benedico".

 


16 dicembre 2009
"In Paradiso non ci si viene da soli"

"Mia piccola Maria, le preghiere che tu offri per queste anime tu le vedrai tutte realizzate, alcune già qui sulla terra, altre nella gloria celeste. Così è quando una preghiera è di cuore, autentica, conforme alla Volontà del Padre, non può che realizzarsi, o già sul cammino terreno, o in Paradiso, ma viene attuata. Questa preghiera quante anime salva! Quante, che non avrete conosciuto qui; ma in Cielo vi verranno incontro, grate e riconoscenti, e vivrete con loro di questa riconoscenza celestiale.

La preghiera autentica non ha orizzonti, non ha confini, giunge dove voi non potete, giunge nei paesi più lontani, al di là degli oceani e della terra, giunge in Purgatorio, o in Paradiso, sino al Cuore di Dio. Quando la preghiera è vera, sincera, di cuore, autentica, l'azione di Gesù Cristo vive in voi e voi potete operare, raggiungere ogni luogo e ogni uomo.

Stasera, nel vangelo, Giovanni è tormentato dal dubbio: egli che ha riconosciuto Me, "l'Agnello di Dio", dinanzi a tutti, vive, nelle notti in preghiera, il suo Getzemani. Viene tormentato dal diavolo, che fomenta suggestioni alla mente, dubbi alla fede e alla mia Persona, e per quanto egli combatta per restare saldo a Me, richiede con veemenza al Padre nei Cieli di avere risposte alle sue domande, e manda a dirmi dai discepoli, accorsi a lui: "Sei tu Colui che dobbiamo attendere, il Messia. o è un altro?". Ed Io rispondo per dare sostegno e pace al suo animo, luce di conferma: "Ecco, i ciechi vedono, i sordi ascoltano, gli zoppi riprendono il cammino, i morti risuscitano!". E chi può fare questo se non Dio, se il regno di Dio non è venuto in mezzo a voi?

A questa risposta il cuore di Giovanni prende pace, si rasserena e si abbandona alla Volontà del Padre, offrendo egli stesso la sua vita perché fosse sostegno e fortezza nella mia Opera di Redenzione.

Figli miei, anche voi potete essere ciò, pur nel piccolo, portandomi anche un'anima sola alla salvezza, tramite l'offerta della vostra esistenza e della vostra preghiera, che permette che la mia azione salvifica continui e si attui. In Paradiso non ci si viene da soli, ma ognuno deve portare il dono della sua offerta d'amore, che mi ha condotto altri fratelli sino a Me. Ti benedico".

 


19 dicembre 2009
"Cosa fa Maria appena ha conoscenza della sua Maternità?"

"Sono così felice quando le anime, nella santa Comunione mi portano e mi offrono molte altre creature, quando non pensano solo alle loro intenzioni, ma si dilatano, perché la preghiera giunga a Me, che posso giungere ai tanti lontani, che non ricevono mai una preghiera. La carità non si chiude a sé ma si dilata, si irradia intorno a sé e, data a Me, può giungere ove occorre e dove voi non potete.

La fede, l'amore di Dio, è un tesoro inestimabile; chi l'ha ne comprende la ricchezza, il valore, e non ne fa uno scrigno nascosto e geloso, ma desidera ardentemente condividerlo, donarlo e spargerlo, e diffondere queste ricchezze su tutti affinché tutti se ne facciano ornamento.

Cosa fa Maria appena ha conoscenza della sua Maternità: che ha con sé l'Amore, il Figlio di Dio che si fa Uomo in Lei, e che è il Bene supremo? Non lo ritiene un suo bene personale, non lo chiude a Sé. Ma ne comprende la grandezza, la grazia; e il suo desiderio è di voler diffondere e far acquistare a tanti figli umani la sua santità, per rivestirli di essa. E va da colei che, nell'annuncio della sua Maternità, le è stata annunciata quella di Elisabetta, che era allora tra i più bisognosi della sua visita. Durante il viaggio però, tra le strade e i paesi, la Madonna benedice, benedice con Me nelle sue Acque nel Grembo, diffondendo la Grazia di Dio, che è in Sé, e diffonde questo Amore, che risana, porta vita, riconduce a Dio.

Così è per chi possiede veramente Gesù Cristo in sé ed ha il suo Amore: non può contenerlo, ma deve portarlo ovunque e trasmetterne la gioia, la pace, e sia mezzo di salvezza per i fratelli, poiché questa è la vera carità. Solo con Gesù, e portando Gesù, voi date e portate vita. Ti benedico".

 


20 dicembre 2009
"La Madonna comprende che la sua Maternità
non si restringe al suo divin Figlio"

"Mia piccola Maria, le anime per cui preghi e che si sono tolte la vita non sono andate perse. Queste creature, che si suicidano, la maggior parte sono da Me accolte, dato che solo una minima parte lo fa in modo determinato e finalizzato anche per fare del male e colpire gli altri. I più sono sofferenti, il cui dolore ha occupato, condizionato e stravolto la mente in modo tale da non capire, e quasi non sono responsabili del loro atto, mentre spesso i veri responsabili sono coloro che, nel loro comportamento, li hanno indotti a fare ciò, o lasciati nell'abbandono e nella solitudine. Queste anime, dopo la loro purificazione, tornano a casa del loro Padre, che li farà sentire sempre protetti e amati.

Stasera il mio vangelo vi presenta la visita di Maria ad Elisabetta: un viaggio faticoso, difficile, come dice bene il sacerdote, dato che la distanza era lunga e notevole per quei tempi, in cui le strade erano poche e disagevoli, e spesso interrotte, e continuavano per lo più in viottoli di montagna; e la Madonna, con breve seguito va, pur in un viaggio che può comportare gravi pericoli.

La Madre mia Santa va perché comprende, già dall'Annuncio dell'angelo, che la maternità di Elisabetta è benedetta, è importante, santa, e Dio ne farà meraviglie. E comprende che da Lei deve essere accolta e sostenuta, che Lei, oltre ad Elisabetta, sarà Madre per Giovanni, al quale darà amore e sapienza.

La Madonna, nell'effusione di cui lo Spirito la irrora e le dona, comprende che la sua Maternità non si restringe al suo divin Figlio, ma in essa si dilata per portare la benedizione, il mezzo di santificazione e di salvezza per tutti.

Maria saluta Elisabetta, e il bambino, nel suo grembo, viene benedetto, e gioisce dell'incontro con la Grazia di Cristo, già presente nel suo utero materno. Questa benedizione di Cristo toglie ogni peccato in Giovanni, anche quello originale. Lo Spirito Creatore, che forma le carni immacolate del Verbo e le acque materne e purissime di Maria, che sono il Battistero, infondono e irrorano di santità, e le acque lavano; per cui Giovanni è già benedetto e puro tra gli uomini, per prepararsi alla sua grande missione.

Maria è tra le prime ad accoglierlo nella sua nascita, tra le sue braccia, e sempre lo avrà accanto, nel Cuore e nella preghiera. Spesso s'incontreranno, e lo accompagnerà, con il suo sguardo, nella crescita. Gesù e Giovanni spesso, da bambini, si vedranno e giocheranno insieme. La cura della Madonna è stata fondamentale nella crescita della vita nello spirito per Giovanni.

Anche voi, figli miei, siate come la Madonna che va a far visita ad Elisabetta, prendendo da Lei: il suo Cuore, nelle virtù e nella sapienza, e come Lei verrete irrorati dallo Spirito, che farà sì che diveniate madri, madri che portano la Grazia e la benedizione, ovunque vadano.

La Madonna vive una Maternità Santissima, ma anche Elisabetta, infusa nella sua, vivrà una maternità santa, irrorata di Dio; e così sarà per tutti coloro che vorranno viverla. Queste maternità saranno poi grazia di nascita, come loro, di figli santi, di consacrati, sacerdoti e uomini di Dio; si viene rigenerati alla vita, alla vita di Grazia. Come la Madonna voi vi fate madri che vengono a sostenere, difendere, aiutare la vita che nasce dal suo sorgere, al suo percorso di crescita, nei momenti dolorosi, e sino all'ultimo respiro, quando ancora si alita vita, e aiuto nel passaggio che non è morte, ma trasformazione ad una esistenza nuova.

Chi ha in sé la Madre mia porta Me, e dove andrete benedirete, porterete Cristo; e chi è in Dio, vi accoglierà con amore, risponderà nella gioia, dandovi gioia. Chi è nel male si sentirà irritato, vi creerà dolori e persecuzioni, ma così come quando si getta il disinfettante su una ferita, che può quindi essere sanata. É un amore che, pur ostacolato, viene a sanare e sarete sempre colmi dello Spirito, che vi farà simili alla Madonna e capaci così di cantare in eterno il magnificat. Ti benedico".

 


22 dicembre 2009
"La Madonna giubila, grida il suo magnificat"

"Mia piccola Maria, giubila, la Madonna è prossima al parto, Ella è in cammino, e il suo viaggio è vissuto nelle difficoltà, tra i disagi, è gravoso. Ma Lei rimane in continuo colloquio con Me, il suo Figlio divino, che vive nel suo grembo.

Maria non sa come avverrà la Nascita, chi l'accoglierà, come sarà il parto, Lei che è Vergine, ma si affida completamente alla Volontà del Padre. É completamente abbandonata e fiduciosa in Lui. É tranquilla e si fida totalmente della sua Provvidenza. Giuseppe L'accompagna nella preghiera, ma egli è più pensoso, poiché, come capofamiglia, sente tutto il peso della responsabilità e della grandezza di questa nascita.

La Madonna giubila, grida il suo magnificat nel tempo della gratitudine per il dono della vita e della mia Venuta, per la riconoscenza, per le meraviglie che Iddio compie in Lei. L'intera sua esistenza è un magnificat, un inno di lode e di adorazione a Colui che è. E il suo magnificat è canto perenne dell'intero suo cammino terreno, sia nei momenti di giubilo, come nel tempo della Croce nella santissima Passione, ove Maria canta il magnificat in un inno di dolore e di offerta, lo continua nella sua solitudine di Desolata: dalla missione da compiere per la Chiesa nascente sino al compimento perfetto al Cielo.

In Paradiso ancora il suo magnificat continua, con i Santi e gli Angeli, per glorificare la Santissima Trinità, e canta il magnificat per le anime purganti che gemono e soffrono, per i figli della terra che non cantano più. Ella inneggia l'inno della gratitudine, della lode, dell'adorazione, dell'amore per voi, che non ne siete più capaci. Guardate a Lei, andate a Lei perché vi insegni e vi faccia parte di Sé, per essere capaci di dare il vostro magnificat. Sia così la vostra vita, nel tempo del gioire come in quello del dolore, un canto d'offerta a Colui da cui tutto proviene, e ogni cosa vi è stata data in dono. Ti benedico".

 


23 dicembre 2009
"Ecco, nasco in un piccolo paese, già rifiutato e non accolto"

"Mia piccola Maria, tutte le creature, che mi porti ed hai nel cuore, sono qui. Io le vedo, una ad una: sono dinanzi al mio sguardo, e su tutti accorro per aiutarli a raggiungere la salvezza.

Ecco, s'approssima la mia nascita. Nella notte, per Giuseppe, verso Betlemme la stella si fa più lucente per indicare la strada. Già in lontananza, s'intravede la piccola Betlemme; non manca che un giorno di cammino per arrivare, ma c'è bisogno di fare soste, dato che la Madonna ha bisogno di fermarsi per riprendere forza: Ella sente in Sé l'approssimarsi della mia nascita, e per far riposare il povero asinello, che ne porta il peso.

Betlemme è stata scelta, essa così piccola e sconosciuta, per la nascita del Signore, così come Iddio sceglierà sempre, per i suoi disegni, ciò che è piccolo e nascosto al mondo.

Giunto ad essa, Giuseppe è così preoccupato di trovare un'abitazione che accolga la mia Venuta, ma… quanto bussare invano!… Quanti no al mio incontro! Ed è dolore, non tanto per le loro persone, ma per Me, per il rifiuto alla mia Persona. É il primo incontro e scontro con la durezza del cuore degli uomini, che non mi accolgono perché vedono la povertà dei viandanti, in Maria e Giuseppe. Non sono nobili cavalieri o ricchi mercanti; le porte per essi si sarebbero aperte, ma per loro poveri, poveri pellegrini, che non hanno denaro per risarcire...

Maria e Giuseppe sanno che Iddio non li avrebbe abbandonati, e viene offerta loro una grotta, poco distante dal paese, una grotta che è una stalla, poiché fa da riparo agli animali. Quanto si dà da fare Giuseppe per renderla più accogliente e pulita, per essere al meglio degna di ricevere la nascita del Figlio di Dio, mentre la Madre mia si racchiude in una profonda, intima orazione, che La unisce, in un dialogo e in un abbraccio di fusione, al Padre Celeste, ponendosi in attesa del parto.

Ecco, nasco in un piccolo paese, già rifiutato e non accolto, nasco nell'umiltà, nella povertà e nell'abbandono totale alla Volontà del Padre mio, nel silenzio di un'orazione profonda: queste sono le disposizioni che mi fanno nascere.

Oggi, figli mia, quanto chiasso, quanto commercio! Quanta abbondanza nelle tavole, che fa dimenticare il senso della mia nascita! Tutto ciò mi allontana dal cuore e dallo spirito. Ci vorrà ancora altro tempo per far sì che l'uomo possa tornare a vivere questo, e comprendere che il Natale è Natale quando si fa condivisione con chi vive nell'indigenza, con chi ha bisogno, quando si sa condividere con il fratello ciò che ha. Ciò sarà quando saprà vivere la mia nascita. Ti benedico".

 


24 dicembre 2009
"L'amore sarà sempre più grande, trionferà sempre"

"La mia Nascita è prossima. La stella cometa si è fermata a Betlemme, ed anche Maria e Giuseppe vi sono giunti e si mettono alla ricerca di un alloggio, e ne ricevono il rifiuto. Betlemme, pur prescelta da Dio, non li accoglie, e questo perché i suoi abitanti non hanno luce, non pregano, e non sono quindi irrorati dallo Spirito Santo, che avrebbe dato luce al mia Venuta ed accoglienza, o quantomeno avrebbero avuto carità umana per dei poveri pellegrini e per una madre nell'attesa del parto. Questo gelo nei cuori non mi fa riconoscere e non mi riceve.

Oggi ancora quanto gelo, quanto ghiaccio! Se guardo tutt'intorno a voi vedo un mondo immerso in tanto gelo poiché non si prega e non si sa attendere e accogliere la nascita di Cristo. Io però vi dico che ugualmente nasco, ogni volta nell'Eucaristia, in ogni Santa Messa, in ogni cuore che mi ama, in ogni atto di carità sincera, Io nasco. É l'amore che mi fa nascere, e basta una scintilla d'amore per sciogliere tanto gelo. L'amore sarà sempre più grande, trionferà sempre.

Come preparare la mia nascita? Così come l'hanno vissuta Maria e Giuseppe: in preghiera e profonda adorazione, nell'abbandono fiducioso della propria vita al Padre celeste, condividendo con chi è povero, misero ed ha bisogno. La mia nascita avviene nel dare a chi vive indigente e, pellegrino, bussa per avere ristoro, e in chi mi adora, prega e ama, ripara e consola nell'Eucaristia, nella quale vivo, e sono così abbandonato e non amato.

Nel vivere queste condizioni voi aiutate la mia nascita, il mio venire continuamente nel mondo. Vi fate stelle comete, che portano in sé la luce che aiuta i fratelli a riconoscere la grotta, ove Io nasco, perché mi incontrino, mi adorino e partecipino alla mia nascita. Il freddo si trasformerà in tanto caldo nel cuore. Ti benedico".

 


24 dicembre 2009
Nella notte santa

"Mi piccola Maria, il prossimo anno avrai modo di vivere l'attesa della mia nascita in preghiera, stando in adorazione, trepidante per la mia Venuta. Ti stringerai con più intimità a Me, diversamente da quest'anno che, per motivi familiari, non hai potuto. Io ti aiuterò.

Ecco, Io nasco nel tempo della storia umana, nasco per venire tra gli uomini, nasco perché la mia nascita sia nascita per essi, poiché se non si nasce in Me, non c'è nascita al Cielo. Solo se parteciperete della mia nascita voi potrete vivere e venire in Paradiso. In questa notte sono molti i cuori che tornano a nascere a Me, che guardano verso la capanna di Betlemme e il divino Bambino. Ma ancora sono i più, i tanti che, pur cristiani, non comprendono la mia nascita. Festeggiano al mondo, si appesantiscono e si riempiono di cose vane, che li allontanano e non la comprendono.

Come capire la mia nascita? Ripercorrendo i passi di coloro che ve l'hanno indicata e percorsa, e che hanno lasciate le orme, che sono Maria e Giuseppe, e nel vivere la piccolezza, la piccolezza, la piccolezza! La piccola età del cuore ve lo fa capire e amare, vi distacca dal mondo, da tante esigenze umane, che non hanno così più attrattiva, ne divenite distaccati, dato che la piccolezza vi stacca dalla terra, vi mette le ali, vi fa volare in alto per conoscere i misteri di Dio.

Il demonio fa di tutto per gravarvi, per assordarvi, per colmarvi di vuoto e di cose inutili; ve le rende vitali, sicché si fanno catene, che pesano e portano ai precipizi degli inferi. Solo nel distacco, nell'umiltà voi adorate il divino Bambino, vi fate come Lui, e potete nascere al Cielo, ove l'adorazione sarà perenne, ove giocherete con Gesù Bambino, che vi benedirà per sempre. Ti benedico".

 


26 dicembre 2009
"Queste vostre famiglie sono così attaccate dal nemico!"

"Stasera la Chiesa, nella giornata di Santo Stefano, vi preannuncia la Sacra Famiglia. La presenta al genere umano e alla Chiesa quale Famiglia sacra, benedetta, santa, nella quale è nato Dio, nella quale Dio ha preso carne per venire ad incarnarsi nella vostra e prendere così tutte le miserie, le colpe, le scorie in Sé per sanarle, purificarle, rigenerando, dando la sua Carne, dilatandosi, coprendovi, innestandovi con la sua per renderla santa.

Ciò è possibile poiché vi soffia, vi inala il suo Spirito. E cos'è lo Spirito se non il Sangue suo che scorre nelle vostre vene e vi rigenera a vita nuova? Vi incarna alla sua Vita, facendovi parte di Sé: uomini spirituali che si fanno simili a Gesù Cristo. La Santa Famiglia è vissuta nella presenza di Dio, che ne ha il trono: di un'Incarnazione, che è fisica, ma incarnata e fusa nell'amore del loro vivere quotidiano. Maria e Giuseppe vivono nella perenne obbedienza alla Volontà del Padre, nell'amore esercitato sul Figlio che ricambia, irrorando e soffiando lo Spirito Santo, che genera continuamente il suo Amore. Essi amano e partecipano, fondendosi ad Esso, e ricambiano vicendevolmente. La Santa Famiglia è la culla dell'Amore poiché vi regna Dio.

Così voi, figli miei; se queste vostre famiglie sono così attaccate dal nemico che riesce a dividere e a devastarle, è perché non c'è difesa, non c'è più la presenza del Signore che è Colui che le alimenta e vive, per cui la famiglia muore. Al posto dell'amore c'è spesso la divisione e l'odio, al posto dell'unione e la fedeltà c'è il tradimento; al posto della castità dei corpi e la purezza degli intenti c'è un oltraggio continuo e peccaminoso nella carne. Tutto questo la corrode, la corrompe, la divide e la fa morire.

Vivete la preghiera, i Santi Sacramenti, l'adorazione a Dio e l'ubbidienza alla sua Legge. Così la famiglia tornerà ad essere casta, fedele nel servizio: e lo Spirito viene ad alitare su di voi e irrora del suo Amore, che la rigenera e la fa di nuovo vivere. Ti benedico".

 


27 dicembre 2009
"I miei Santi si confessavano spessissimo, pure tutti i giorni"

"Mia piccola Maria, sì, è bene che tu vada a confessarti! Ti voglio specchio nel quale mi possa continuamente specchiare. Così sono le spose di Cristo: pure e trasparenti, come un fonte terso, nel quale poter vedere anche il suo fondo. La Confessione, figlia mia, è un sacramento ancora poco compreso. Non solo bisogna confessarsi per le colpe gravi, ma è bene confessare anche quelle minime per raggiungere il meglio del vostro spirito. Ed è bene confessarsi per un cammino, e per una crescita spirituale, che si faccia più serio e profondo, almeno un volta alla settimana, o nel bisogno.

I miei Santi si confessavano spessissimo, pure tutti i giorni, ritenendosi grandi peccatori, poiché più ci si avvicina al Sole e più l'anima si illumina e si vedono le ombre, che vengono lievemente ad oscurarla. Questo sacramento vi aiuta ad avere sempre più luce per venire a Me. Il perdono di Dio vi fa crescere, vi fortifica, vi lava e vi ricrea.

Oggi che ricordate la Santa Famiglia: Gesù, Giuseppe e Maria. Io vi dico che il loro è stato un perdono continuo nella vita, non tanto fra di essi ma quanto per i vicini, gli abitanti del paese e parenti, che spesso li hanno contrastati, molestati, perseguitati. Ed essi hanno risposto continuamente nel perdono, nell'amorevolezza, nell'accoglienza. Questo perdono alimentava ancor più la loro fede e il loro stesso amore.

Oggi, se la famiglia decade è perché non ha più il perdono; a qualsiasi offesa diviene dura, intransigente, non perdona più; e questa posizione non le permette di rigenerarsi e riprendere vita. Non si perdona più perché non c'è più Dio. Il perdono dà vita.

Ci si pone in matrimonio con molta facilità, e senza prendere la responsabilità di capire che il matrimonio è sposarsi la Croce dell'altro, è l'intrecciarsi della propria esistenza all'altro, è l'innesto dei pezzi del mosaico l'uno nell'altro, e ciò è possibile per far sì che si attui intero e armonioso nel matrimonio, se ci si sposa con Dio.

Il matrimonio, che è famiglia, è un amore che va condiviso in tre: l'uomo, la donna e il Signore: è un amore trinitario, che alimenta l'amore in esso, dato che quello, solo umano, ahimè, finisce presto! L'amore di Dio che l'irrora dà la grazia di farla vivere. Ti benedico".

 


28 dicembre 2009
"Questo grido di dolore innocente ha salvato, molte volte,
l'umanità dalla di distruzione"

"La sofferenza è santa; vi cura, vi risana dal male, aiuta l'uomo a scoprire se stesso, e spesso ad essere conoscenza di Dio, e di maturare. La sofferenza fa male, lo so, per questo è santa. Io la conosco in ogni fibra della sua essenza, in ogni particella, in ogni cellula che ne ha ricoperto e vestito l'intero mio corpo, il mio Cuore, il mio Spirito. Chi vi può capire più di Me, che tutta l'ho conosciuta e vissuta?

Per questo mi faccio accanto a voi e vi aiuto, vi consolo e vi fortifico. Questa mia sofferenza però è santa poiché ne avete avuto la Redenzione e la Salvezza. Così è per la sofferenza nella vostra vita: vi lava dai peccati, vi redime, porta alla salvezza voi ed altre anime.

Oggi che celebrate i Santi Innocenti: …quanta sofferenza innocente grida, e il suo grido giunge fino a Me. Questo grido di dolore innocente ha salvato molte volte l'umanità dalla sua distruzione. É simile all'argine che evita che il fiume straripi, la barriera che recinge e difende dagli attacchi dei nemici; è potente intercessione anche per questa generazione, così corrotta dal male. Per questa motivazione il demonio cerca di colpirla, defraudandola, dissacrando con l'invasione del peccato alla purezza, all'innocenza, con l'uccisione dei piccoli per togliere questa potente intercessione che aiuta l'umanità a salvarsi.

Quanti bimbi innocenti uccisi! Quanti aborti nel grembo materno che sono rifiutati, e il loro sangue, e il loro grido di dolore, giunge sino a Me, ed è un grido che richiede riparazione perché il peccato è grave!

Il demonio non sa che Io trasformo la sofferenza, che pur proviene dall'uccisione, dalla violenza, dall'ingiustizia vissuta su questi bimbi, che in Me viene trasformata in santità. Essi salgono in Paradiso ove offrono questo sangue prezioso, che si unisce al mio perché si faccia redenzione per l'umano genere. Le anime degli innocenti in Cielo si fanno intercessione e difesa degli stessi loro genitori, che li hanno uccisi. Si fanno accanto ad essi, come piccoli angeli custodi, per condurli a salvezza.

Pregate i Santi Innocenti, che hanno questo potere d'intercessione per voi e così, come i miei Santi Innocenti dei miei tempi terreni sono venuti a Me e, da sempre, sono proprio dinanzi al mio trono, e mi aleggiano intorno, così questi Angioletti li guardo negli occhi, sguardo nello sguardo, mi sussurrano negli orecchi, e alito nella loro piccola bocca. Molto essi possono presso di Me. Pregateli e otterrete ciò che chiedete. Ti benedico".

 


30 dicembre 2009
"Io sono vivo, presente, e vi amo"

"Ogni rintocco del mio Cuore batte per voi, ogni battito è per un'anima, e per molte più, il mio alito vi respira sopra, e in voi nella bocca, il mio Amore. Io sono vivo, presente, e vi amo. Cerco il rapporto con la creatura, che si unisca a Me, mi senta vivo. Quando il mio rapporto si fa confidenza, da persona a persona, Io vivo in lei. Quanti non mi riconoscono più, si dimenticano di Me! Quanti, nella Chiesa, mi sentono distante, mi pensano solo potente in Cielo, ove Io sono; ma sono anche qui, in mezzo voi, vivo, presente: amo, soffro, attendo, vi cerco.

Solo quando la mia Chiesa comprenderà che dovrà cercare un rapporto, prima personale, a tu per tu, che si fonde in Me, mi vive come Persona reale nella sua esistenza, allora il mio Spirito vivrà in essa. Quante celebrazioni in mio Nome, ma così fredde, ove Io non sono vissuto nei cuori.

Oggi ricordate Anna nel tempio, che è dinanzi alla mia Presentazione, e mi riconosce, giubila di Me; e ciò è possibile, dato che la sua vita, come quella di Simeone, è stata purificata e preparata da un'attesa desiderata e ardente di Me. Hanno offerto la loro esistenza per la Venuta del Messia, e si sono spesi, nei lunghi anni, nella preghiera, nella mortificazione, nell'educazione dei giovani, dei fanciulli, nell'aiuto ai poveri. Ciò ha reso trasparente il loro sguardo perché potessero riconoscermi vivo, presente e visibile ai loro occhi! La Colomba dello Spirito Santo era sopra di Me, e manifesta al loro vedere.

Anna aveva avuto la grazia di preparare la Madonna, sin da bambina; è stata una seconda mamma, che ha ornato ulteriormente di bellezza e virtù Maria, per far sì che fosse ancor più degna di essere tutta di Dio.

Così voi, figli miei, in queste disposizioni d'animo mi riconoscerete, mi amerete e acquisterete l'ardore di Me. Quando il vostro sguardo entrerà nel mio, quando il vostro alito si unirà alito nell'alito della bocca, quando il cuore batterà all'unisono, allora voi mi percepirete; la mia presenza si farà visibile ed Io vivrò in voi. Ti benedico".

 


31 dicembre 2009
"Si celebra la Maternità della Madre mia Santissima,
che rappresenta la seconda creazione"

"Mia piccola Maria, sei venuta a Me per rendermi grazie. Lo hai fatto con sacrificio e questo è più meritorio.

É passato questo anno, secondo la storia del vostro tempo, e ne nasce uno nuovo. Quanti eventi sono passati in questo appena trascorso! Quanti occhi si sono chiusi a questo mondo per venire a vivere nell'altro! Quanti occhietti si sono aperti al vostro! Come passa il tempo, come è fugace! Come è breve e relativo! Tutto passa, e l'uomo non se ne avvede, e spesso vive nel vuoto, senza senso, e si perde, mentre l'intercalare degli anni, dell'esistenza, vanno riempiti e conditi della presenza di Dio, che ne dà il senso, la motivazione, la pienezza, la santità.

Per questo prendo anime che mi amano, pur nascoste, come te, che trascinano, che si fanno portatori, che trainano, come le locomotive, i vagoni che rimarrebbero fermi; mentre così vengono portati a Me, e si riempiono, nel loro percorso, della presenza dell'Onnipotente.

Oggi celebrate la Maternità di Maria, nel primo giorno di vita dell'anno, che è al suo albore, così come viene ricordato e celebrato il primo tempo della creazione della terra, in tutti suoi elementi, e dell'uomo. Si celebra la Maternità della Madre mia Santissima, che rappresenta la seconda creazione, l'inizio di una nuova creazione, che è quella della Redenzione, quella dell'uomo nuovo, ricreato alla Grazia.

La Madonna vi invita ad entrare nella sua Maternità, a viverla, a parteciparla. In essa vi aiuta a riformare l'uomo nuovo, uomo risorto. Ella vi aiuta a vivere la vostra vita nell'intercalare del tempo, riempiendolo di Dio e della sua santità. Ti benedico".