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Ave Maria!
14 agosto 1996
"Io vengo a rivelarti il mio Cuore,
che è simile al Cuore della vostra Mamma Celeste"
"Mia piccola Maria, non ti preoccupare se
non ti ricordi tutto quel che ti dico. Può un'anima, che ha
avuto la grazia di contemplare in visione la vostra Mamma
Celeste, descriverne esattamente la bellezza? Può forse
descrivere la luce che la illumina? Può farne solo una vaga
descrizione. Così tu non puoi riscrivere il tono con cui
parlo, la dolcezza, il calore o le precise parole che
partono dal mio Cuore divino. Tu basta che riporti
l'essenziale, il succo, che già mi contempla e porta il mio
segno: sono le gocce di santità che traboccano dal mio
Cuore.
Io vengo a rivelarti il mio Cuore, che è simile al Cuore
della vostra Mamma Celeste: …si fondono! Uno ha una natura
divina, l'altra umana. Ma si sono così donati, e fusi l'Uno
nell'Altro, da essere complementari. Da Essi, da questi
Cuori, nasce la santità, e voi dovete trovarne, assorbirne
le gocce, gocce che giungono a voi per essere santi.
Sei chiamata a vivere nella piccola casa di Nazareth: tu qui
conosci, ti viene rivelato, insegnato, come amano, operano,
pensano Gesù, Maria e Giuseppe; la santità della loro vita,
della loro essenza. Sei chiamata tu, per prima, ad
immergerti in questi Cuori, ad assorbirne le gocce, gocce di
santità da vivere in te, e da trasmettere poi ai tuoi figli
sacerdoti.
Come vorrei che i sacerdoti, alle fonti di questi Cuori,
ricevessero la rugiada della santità, e soprattutto i miei
nuovi sacerdoti, che formeranno la mia Chiesa, improntata
alla spiritualità del Cuore di mia Madre: un Chiesa
ricostruita sull'offerta dei figli del suo Cuore.
Oggi la Chiesa celebra un eroe di santità: San Massimiliano
Maria Kolbe. Egli anticipa, nella sua vita, abbagliato dalla
Grazia, alla quale ha pienamente risposto, anticipa le
meraviglie di salvezza del Cuore Immacolato di Maria. Egli
anticipa la spiritualità che sarebbe stata poi annunciata e
vissuta nei vari Movimenti Mariani.
Oggi si ricorda di lui il suo martirio, ma ti dico: la sua
vita è stata tutta un'offerta d'amore. Già dal grembo della
sua santa mamma era un'offerta, nella sua innocenza di
fanciullo, e fino al suo sacerdozio, dedicato e vissuto nel
Cuore di Maria, nelle incomprensioni e nelle difficoltà dei
suoi confratelli, per l'apostolato all'Immacolata, al Cuore
di questa Mamma.
Alla sua Passione, vissuta nel campo di concentramento,
dalle persecuzioni anche fisiche sino all'offerta della vita
per altre creature. Era un'offerta non solo per salvare un
solo uomo, ma per donarsi, con amore e generosità, per la
diffusione dell'Immacolata (dei suoi sentimenti, dell'amore
che risiede nel Cuore Immacolato di Maria) nel mondo e nella
Chiesa, per riparare le offese arrecate a Lei, e per la fine
della guerra.
Nessuno conoscerà mai i segreti dell'offerta di tante anime
sante. Che profondità hanno avuto! I frutti che ne hanno
portato non sono visibili. Così è con Massimiliano: nemmeno
la Chiesa sa il frutto della santità che egli ha donato,
dove è potuto giungere, in quali cuori. Ma Dio, che tutto
vede, non dimentica mai nulla. Egli ricorda, nella totalità,
ogni gesto, e persino il bicchiere d'acqua dato (*), e tutto
valorizza.
Massimiliano ha amato la Madonna, e da Lei ha potuto
acquisire le gocce di santità del suo Cuore, ricoprirsi del
suo Manto di candore immacolato, e così vivere, ricevere, il
rosso dei dolori di questa Madre, il suo martirio, per
riviverlo e offrirlo. Così vorrei i miei sacerdoti: pieni di
questo Amore di purezza, e rosso del dolore della propria
offerta.
Come poco si contemplano i dolori di mia Madre, il valore
che essi hanno; davvero Ella è Regina dei martiri! Ancor nel
grembo materno la Madonna si offriva, si offriva nella sua
infanzia e fanciullezza, nella sua preparazione a Madre, e
ancor maggiore si fa la sua offerta con Me. Mi donava
continuamente al Padre, mi curava ed amava, come la più
tenera delle madri. Mi donava al Padre, quando ero nascosto
in un piccolo e tenero bimbo da crescere (così come voi
adorate Dio nascosto nell'Eucaristia), mi donava, guardando,
contemplando, il suo Signore dei cieli. Mi vedeva già
ricoperto di piaghe, con le manine e i piedi trafitti dai
chiodi, e insanguinato. Vedeva il mio corpicino martoriato e
ricolmo di dolore. …Mi ristringeva per proteggermi, e con il
Cuore mi offriva, mi offriva al Padre.
La chiamavo, la chiamavo continuamente, e Lei con
un'infinita pazienza, mi rispondeva sempre senza lasciarmi
mai. Mi offriva, e offriva Se stessa nelle privazioni, nelle
fughe, nel pazientare con le persone, nelle critiche delle
donne a Nazareth, alle quali rispondeva con silenzio e
mortificazione, pazientava nel lavoro non pagato, e nelle
ingiustizie.
Il suo dolore poi continua con la malattia di Giuseppe.
Nessuno può capire l'intensità di questo amore; Maria e
Giuseppe, nella loro purezza e castità, si sono amati molto.
E, per Maria, perdere l'appoggio di Giuseppe, è stato un
grande dolore. Lo ha curato con tanta sollecitudine, non
trascurandomi, e cercando di adempiere pure al lavoro
fisico, per poter vivere.
Mi ha seguito nel dolore del mio insegnamento (**): sentiva
tutti i miei stati d'animo, le incomprensioni, il dispiacere
ricevuto. Ha sentito il mio martirio nell'orto e il
tradimento dei miei, la verga che penetrava nella mia Carne,
i chiodi che mi trapassavano, il dolore smisurato nel mio
Cuore e l'indifferenza e l'odio delle creature. Tutto ha
partecipato e sofferto, donando. Ha sentito il mio Cuore
dilaniarsi da tanto amore respinto. Il mio ultimo grido,
dopo il Padre, è stato per Lei: un grido soffocato "Mamma!",
un'invocazione di aiuto e di ringraziamento per il suo
sostegno e il suo amore.
Mia Madre mi ha aiutato a tenere le braccia aperte, a non
distaccarmi dalla Croce. Il suo amore mi ha dato forza e
consolazione. Dopo la mia morte ancora le sue braccia mi
attendevano, e mi ha ricolmato di baci, contemplando tutte
le mie piaghe: le sue lacrime si univano al mio Sangue. Mi
stringeva come quando ero piccolo. Mi accompagna al
sepolcro, e ancora le sue mani mi coprono, e mi dona baci al
Volto e ai Piedi. Chiusa la pietra, il suo Volto si appoggia
ad essa, …che rimane bagnata dalle sue lacrime. Tutto in
Maria è dolore, offerta e adorazione.
Mia piccola Maria, sei chiamata anche tu a ricoprirti del
Manto Immacolato di Maria: il rosso del dolore del martirio
del suo Cuore, l'essenza della sua vita, del suo Spirito.
Sei chiamata alla donazione; e se non sarà un martirio con
lo spargimento del sangue, sarà un martirio, nell'anima e
nel corpo, di lacrime che diventano sangue; ma sarai
ricoperta del mio preziosissimo Sangue, che darà forza.
Ecco la via di Maria! É la strada che porta dritta a Dio.
Verrà ostacolata dal maligno, ma saranno sempre vittoriosi
coloro che la percorrono. In essa si conosce la mia
intimità. In essa non ci sono errori di fede o eresie ad
attraversarla. Questa è la strada dei forti, la strada dei
miei Santi. Ti benedico".
(*) Mt 10, 42
(**) Nella vita pubblica
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16 agosto 1996
"Prega per i sacerdoti!"
"Mia piccola Maria, offrimi, consacra i sacerdoti al Cuore
Immacolato di Maria. I tuoi sacerdoti consacrali! Questo Io
attendo… Prega per i sacerdoti! Sapessi come è importante la
santità del sacerdozio! Essi mi sono cari. Li amo, li curo,
li prediligo, veglio sui loro passi, sui loro gesti, sui
loro pensieri. Tanto mi è cara la loro santità. Il sacerdote
è sacro, è chiamato a rappresentarmi ed essere Gesù, a
consacrare il mio Pane che è la mia Persona. La sua vita
deve essere un'offerta di purezza, di amore e di luce.
In questi tempi di vacanza quanto peccato! E quanti
sacerdoti cadono nelle spire delle vacanze del mondo! Quanti
celebrano poco e a fatica! Quanti non capiscono più la mia
Parola o la celebrano con delle parole, ma non la vivono!
Quanti non amano più Gesù che consacrano! Offrono un Dio
Santo, ma la loro offerta è avariata: donano un Pane
macchiato dalle loro stesse mani.
Il mio popolo sente la santità del sacerdote, sente la sua
parola ardere, e viene ad ascoltare, và al suo confessionale
per ricevere questa sua parola, che è goccia di Verità di
Dio, avverte il suo amore verso l'Eucaristia. Per questo è
importante la sua santità.
La Chiesa sussiste e vive perché Io vi sono, e la santifico.
Ma la Chiesa ha bisogno di sacerdoti santi. Senza di essi
crolla, non si sostiene. Li cerco, li cerco con il
lanternino. Oh, come desidero i nuovi tempi quando la mia
Chiesa avrà nuovi figli, figli che Mi ameranno e serviranno
con un cuore di fanciulli! Così li voglio: che offrano il
loro sacerdozio con un cuore di fanciullo, come Giovanni
che, pieno di ardore e di ricerca di Me, sempre voleva
sapere, sempre chiedeva, sempre cercava di starmi accanto,
sempre mi guardava con meraviglia: capiva di Me! Così li
voglio, con questo candore e questo desiderio, con questo
ardore di fanciullo.
Vengano, vengano a prendere da Me! Prendano, prendano! Mi
rubino. Tutto mi faccio prendere: sono inesauribile. Se
prendono da Me sempre potranno dare. Io riempio le loro
mani; se rimangono vuote di Me, i richiami del mondo si
fanno pressanti, e cadono. La loro purezza, la loro santità
di vita, il loro amore mi devono portare nell'Eucaristia.
Devono vivere in un continuo stato di Grazia. E per
acquistare questa santità, devono pregare, pregare qui alla
fonte del mio Cenacolo, ove Io sono. É inutile cercarmi
altrove: sono qui, e vi amo.
Come è legata la santità del sacerdote alla santità del
popolo! Se un sacerdote ama, prega, adora Dio, quanti miei
figli tornano ad adorarmi! Se un sacerdote è temperante nel
nutrirsi, quanti figli non cadono più nei peccati di gola!
Se un sacerdote non defrauda e non ruba nella chiesa, quanto
popolo smette di rubare! Se un sacerdote non è più avido,
orgoglioso, ricercatore di potere, quanto popolo diviene
semplice e si accontenta di ciò che Dio dona loro! Se i
sacerdoti non cadono più nella lussuria, nei peccati della
carne, ma si ammantano di purezza, quanto mio popolo torna
alla castità!
Vedi come la loro santità è legata alla vostra; e il popolo,
per avere sacerdoti santi, è chiamato a pregare per essi,
perché il sacerdozio, il sacerdozio santo nasce dalla
preghiera.
Nasce il sacerdote, e così è formato già nel grembo materno,
anche quando non lo sapesse; egli è poi chiamato da Dio
perché le anime, anime madri, hanno offerto la loro vita per
lui. Lo hanno rivestito della loro santità. Quanti sacerdoti
si sono salvati e santificati da un'anima madre che li
genera: siete legati dalla comunione dei santi. E la
preghiera del popolo per essi è potente".
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25 agosto 1996
"A te
chiedo l'amore, che è come l'amore di un piccolo, per
donarlo ai sacerdoti, che Mi devono amare con un cuore da
bambino. Desidero dai miei, dalla mia Chiesa soprattutto,
che torni ad adorarMi: guarda quanta indifferenza! Iddio è
esigente, è severo, e vuole il tutto del cuore dell'uomo,
perché tanto lo ha amato, tanto gli ha donato, e tanto vuole
che, nel suo limite umano, gli dia in cambio. Desidero che
mi amino come fanciulli. Solo nella piccolezza tutto mi
viene donato. Essere piccoli non è essere infantili:
assumere pose e modi infantili, ma avere, da adulti,
l'umiltà di chi si nasconde in Dio, e acquistare l'innocenza
del cuore di un bimbo, che spalanca le sue braccia per
riamarmi…".
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