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Ave Maria!
1 novembre 2012
"Il Regno dei Cieli, che è il luogo e lo stato delle delizie
e del diletto,
è la glorificazione della croce vissuta in terra"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra la festa di tutti
i Santi; e cosa Iddio ha preparato per i suoi Santi? Il
Regno dei Cieli, che è il luogo e lo stato delle delizie e
del diletto, è la glorificazione della croce vissuta in
terra. In esso l'iride di mille colori, a voi sconosciuti,
lo colora d'oro e d'argento, e di luce profusa l'irradia; le
melodie sublimi lo rallegrano, al cui suono, se voi ne
sentiste un accento, ne svenireste per la perfezione della
sua armonia. Là sono profuse le bellezze di un creato
spirituale, che porta l'impronta della creatività, della
magnificenza, della meraviglia dell'Essenza di Dio: e parte
dal Cuore delle Tre Santissime Persone. É l'emanazione di
un Amore infinito che compenetra e colma i Beati, facendoli
tripudiare di gaudio; è una felicità che si comunica nella
comunione dei Santi che entrano e si fondono l'uno
nell'altro per godere dei tesori che essi stessi offrono e
che ne accrescono la gloria.
Le anime si ricongiungono ai propri cari, agli affetti persi
nel tempo umano, che si ricompongono per vivere di un amore
nella pienezza della Beatitudine. Si tuffano i Santi nel mio
Cuore divino e nel Cuore della Madre, e si rallegrano con
gli Angeli ritrovati amici nella loro rivelata percezione.
É il Regno che è: luogo e stato della perfezione della
Grazia e della bellezza nella gioia piena. Non si può
descrivere a parole umane ciò che il Signore ha preparato
per voi… Cosa è il Paradiso?… Per capirlo, comprenderlo,
dovrete prima divenire carne spirituale santificata per
accedere, assimilarlo e viverne.
Il demonio fa di tutto per farvi attaccare a questo mondo
perché non giungiate a possederlo, dato che sa, conosce, le
sue meraviglie: che il Cielo è la vita vera che il Padre
Santissimo vuole dare a tutti voi. Ogni bambino nasce per
essere santo, anche quello che poi si farà malvagio… ma voi
non trattenete il vostro cammino al loro sguardo: anelate
alla santità, pregate i Santi che vi si fanno vicini, come
anche le anime purganti: vengono a soccorrervi nel tempo
della croce, e vi aiutano a far sì che sia per voi
risurrezione e glorificazione.
Come poter accedere al Cielo? Il vangelo oggi vi risponde:
vivete le Beatitudini: siate poveri in spirito,
misericordiosi, miti, umili. Accogliete le sofferenze, le
persecuzioni in mio Nome… Vivete in questo stato; il Padre
Celeste non si scandalizza delle miserie a cui Egli
supplisce, ma vuole la vostra buona volontà; vuole Il
sacrificio, l'adesione a vivere il suo volere divino, e
basta un poco perché lo Spirito Santo penetri con la sua
Grazia e vi formi a santificazione. Siate pazienti,
accogliete la vostra croce, amando: vi farete santi e
aiuterete gli altri a farsi santi. Il Cielo sarà l'esultanza
dell'esser venuti alla luce dell'esistenza. Ti benedico".
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2 novembre 2012
"I defunti vivono: vivono nel luogo e nello stato
che si sono scelti con la loro vita terrena"
"Mia piccola Maria, tuo padre è salito molto, e si fa sempre
più presso Dio… Non lo riconoscereste… vi è vicino e vi
aiuta; ti ringrazia per le tue preghiere.
Oggi, giorno dei defunti: ove sono tutti i vostri cari che
vi hanno preceduto, coloro che sono esistiti ed ora non sono
più, quelli con i quali avete condiviso gioie e dolori, con
i quali avete fatto progetti di vita, avete guardato negli
occhi, li avete abbracciati, mentre ora le vostre braccia ne
abbracciano il vuoto…? Ove sono? Sono tutti dinanzi a Me:
miriadi di miriadi senza numero. Eppure Io li conosco uno ad
uno: ognuno è presente al mio sguardo, anche fossero stati
solo un istante di luce nell'esistenza. Essi sono i viventi,
coloro che vivranno sempre sia nella gloria come nella
condanna.
Può perire il pensiero, i sentimenti, l'amore, che sono gli
ingredienti dell'anima?... può spegnersi l'alito dello
spirito che Iddio vi ha immesso?... I defunti vivono: vivono
nel luogo e nello stato che si sono scelti con la loro vita
terrena; ma mentre i dannati sono i perduti in eterno, e per
loro nulla si può più fare, i Santi e le anime purganti vi
sono vicini: vi amano, vi aiutano, vi assistono.
A voi è richiesta la carità per le anime sante, che hanno
bisogno della vostra preghiera che accelera il tempo della
pena e il raggiungimento della gloria. Offrite per loro
Sante Messe, il Sangue di Cristo, consacrateli alla Madonna:
Lei è lì alle porte del Purgatorio per condurli al Cielo.
Spesso Ella vi si reca per esortarli e confortarli, ma ha
bisogno del vostro sostegno per far sì che sia accelerata la
loro uscita.
Il Purgatorio è doloroso, figli! A secondo del proprio
peccato le anime scontano la pena: chi più lieve,
nell'attesa nella nostalgia del Cielo, quelle che non hanno
ancora luce piena; e chi più grave, quelle immerse in un
fuoco purificatorio o altro; ma tutte attendono la vostra
carità che le sollevi e le aiuti. Esse poi corrisponderanno
in modo generoso, riconoscente, verso di voi nella misura
della loro nuova dimensione, aiutandovi nel tempo della
prova, nel trapasso, e nelle vostre di prigioni poi.
I defunti fanno meditare e pensare alla morte, pure a quella
vostra: passaggio necessario, dato che è il transito che
permette di poter accedere all'altra vita. Si nasce per
poter vivere bene, in modo che nell' esistenza vissuta
nell'amore ci sia una morte nella Grazia di Dio. Io lo
attraverso con voi questo pellegrinaggio; con Me voi non lo
temerete: vivete in Me per essere poi i viventi della
gloria; e avrete dato vita per altri viventi. Ti benedico".
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4 novembre 2012
"Solo se si ama Iddio con tutto sé stessi si amerà in modo
autentico e fraterno:
l'amore divino ha per frutto la carità"
"Mia piccola Maria, Stasera nel Vangelo vi viene chiesto.
"Quale è il più grande dei Comandamenti?". Ed Io rispondo:
"Il primo: amerete il Signore Dio con tutto voi stessi!". Il
più grande… dato che da questo amore prescinde ed è
concatenato al seguente: l'amore del prossimo. Solo se si
ama Iddio con tutto sé stessi si amerà in modo autentico e
fraterno: l'amore divino ha per frutto la carità. E come
ricevere questo amore? Il Padre Santissimo profonde e vi
dona il suo amore per grazia e lo offre già al Battesimo.
Toccherà poi a voi… ne avete la responsabilità: saper
mantenere e accrescere questo amore, tramite la preghiera, i
Sacramenti, la Comunione… Più ne sarete alla ricerca,
desiderando, tanto più vi abbandonerete ad esse, e più ne
riceverete: ne sarete arricchiti e ne parteciperete.
Come viverlo? Vi è richiesto per questo un atteggiamento
fondamentale: l'ascolto! "Ascolta, Israele, ascolta il
Signore Dio tuo!", poiché nell'ascolto voi ricevete,
acquistate, partecipate del Soffio che Dio alita del suo
Amore, tramite l'ascolto della Parola divina, rimanendo,
stando attenti in silenzio, senza distrazioni in pensieri
inutili o lontani; nell'Eucaristia, vissuta non in modo
superficiale, distaccata, ma che sia un tempo di silenzio
sacro, profondo, sia nella Consacrazione come nella
Comunione, portando e unendo voi stessi.
Nel ringraziamento ci sia il silenzio per ascoltare il
Signore che parla al vostro cuore, per colloquiare con Me.
Siate in intimità dinanzi al tabernacolo, confidenti amici e
amanti: pregate con il cuore. Per ascoltare e ricevere
l'amore dovete fare silenzio in voi e con il mondo: è
deserto che aiuta nel mio incontro e per stabilire un
rapporto, un dialogo, per conoscersi, e amarsi. …Cosa fanno
gli innamorati? Si ascoltano l'un l'altro, si frequentano,
colloquiano per potersi amare; ugualmente è con Me vostro
Signore.
Acquistate questa unione! É il medesimo Spirito Santo che
poi vi infonde e vi tuffa verso l'amore dei fratelli, nel
servizio. I Santi che sono coloro che più hanno ricevuto,
acquisito e condiviso l'amore di Dio, sono quelli che sono
stati i più prodighi e proficui verso la carità fraterna con
fondazioni di ogni genere verso i poveri, i malati, gli
orfani, l'educazione …
Anche le anime claustrali che, pur non operano in modo per
lo più concreto, offrono la propria vita al servizio del
puro amore divino, che si fa riscatto, riparazione,
oblazione al Padre Santissimo e dono per la salvezza degli
altri. Ugualmente per i malati, che a Me si offrono: è
grande opera di carità la loro che vive e si attua in
risposta e corroborata dal motore che la genera: l'amore di
Dio.
Figli miei, guardate le tortorelle, i colombi che tubano,
che si cercano l'un l'altro… fatevi simili a loro! Cercate e
desiderate tubare con Me, come Io cerco e desidero l'anima
vostra per amarvi. Ti benedico".
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8 novembre 2012
"Ho compassione degli uomini, così prigionieri di
satana,
dai cui tentacoli essi non riescono a divincolarsi, e ne
sono legati e schiavi"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo i farisei dicono di
Me: "Costui accoglie i peccatori e mangia con essi!". Si
scandalizzano e dicono fra sé: "Come è possibile che
quest'uomo sia veritiero e puro se accoglie coloro che sono
nel male?". Cosa significa accogliere i peccatori e mangiare
con essi? Io non partecipo e non accolgo il male del
peccatore, ma ho pietà della povertà dell'umanità. Ho
compassione degli uomini, così prigionieri di satana, dai
cui tentacoli essi non riescono a divincolarsi, e ne sono
legati e schiavi. Io vengo ad essi, cammino con loro per
condurli, mediante la mia Persona, a sanità e alla salvezza.
Mi pongo accanto: chiamo, apro le mie braccia per far sì che
l'uomo, nel mio incontro, si veda e scopra il suo vero stato
dell'anima, si riconosca prigioniero di satana, e mi dica: "Aiutami!", ed Io accorro a liberarlo; che egli veda e
scopra il suo peccato e mi chieda: "perdonami!", ed Io nel
mio perdono lo sani e lo riavvolga nel mio abbraccio.
Cosa è mangiare con Me e condividere il pasto con voi? É
condividere il Banchetto dell'Eucaristia. Io mi spezzo per
voi, mi faccio vostro Pane per nutrirvi e darvi Me stesso.
Partecipando a questa Comunione, Io mi attendo che voi
spezziate la vostra vita, offrendola a Me, unendola
All'Eucaristia. Così facendo, vi fate una mia piccola
particola che forma, unite alle altre, il mio intero Corpo
mistico, santo e immolato, dato per voi. Se avrete vissuto
l'abbandono nella mia accoglienza che sana, voi vivrete del
mio abbraccio perenne di gaudio infinito. Se avrete
condiviso la Comunione nel Banchetto dell'Eucaristia,
vivrete la condivisione del Banchetto divino del Regno dei
Cieli, che vi nutrirà a sazietà della felicità nella vastità
di un oceano che non ha orizzonti e né confine. Ti
benedico".
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9 novembre 2012
"Quante Celebrazioni sono espressioni solo di esteriorità…!
Quanti riti frettolosi, battimani, grida e noncuranza
nei confronti del Santissimo che è presente!"
"Mia piccola Maria, l'Eucaristia è il Farmaco della salute.
Essa risana, guarisce, converte: ha potenzialità infinite
che ancora la Chiesa non conosce. Quando mi ricevete nella
Comunione pregate per i vostri mali, ed Io vi vengo a curare
la psiche, il cuore, lo spirito, gli organi del corpo: Io
sono la Medicina che risana da ogni male. Nel tempo che mi
ricevete Essa si fa cura che dà guarigione.
Stasera nel vangelo Io dico: "Non fate che la Casa di Dio si
faccia un mercato!", e con energia e forza lo grido per
evidenziare quanto mi stia a cuore l'onore e il rispetto del
luogo che è santo perché è Casa dell'Onnipotente. A Mosè che
si porta dinanzi al Roveto ardente il Padre, tre volte
Santo, gli intima: "Togli i calzari poiché la terra su cui
poggi è santa!". Come allora, e continuamente, Io torno a
ribadire, anche attraverso questa mia figlia, l'urgenza del
comportamento che sia consono alla solennità del luogo.
Se nei miei tempi terreni si veniva al tempio e mi si
onorava con le labbra ma spesso si era così lontani con il
cuore, oggi accade con più frequenza che mi si disonora
anche con la parola. Quante Celebrazioni sono espressioni
solo di esteriorità di un vestiario indecoroso, di
chiacchiere e confusione! Quanti riti frettolosi, battimani,
grida e noncuranza nei confronti del Santissimo che è
presente! E dinanzi a Me, che vedo, ascolto, partecipo, sono
l'Assente dimenticato: non si curano se mi sia di offesa
tale disamore, tanta dissacrazione in un luogo che dovrebbe
essere solo Casa di preghiera e di adorazione.
Fanno teatri, cori, discussioni e tavole rotonde, e mi danno
anche le spalle! Io non ci sono per loro!... Sono dimentichi
per Chi sono venuti in chiesa. Quanta mancanza di rispetto
nell'interrompere la preghiera altrui o l'ascolto della
Santa Messa, e farsi persino prossimi ad ascoltare le
Confessione di altri, ponendosi dinanzi al confessionale o
accanto al sacerdote che sta confessando! E quanta mancanza
di silenzio…! E accade anche durante la Consacrazione, ma
particolarmente durante il Ringraziamento ove i canti si
fanno inopportuni per la priorità del dolce e intimo
colloquio da avere con Dio.
Quanti avvisi dati dagli stessi sacerdoti che interrompono
il ringraziamento alla Comunione dei fedeli quando
andrebbero dati prima dell'inizio della Santa Messa o dopo
la pausa del silenzio e della benedizione. I canti siano
sempre per i tempi giusti, melodiosi e sacri. Varie volte
poi nelle chiese entrano, ancora oggi, banchetti di vendita,
pur se di oggetti religiosi, o persino segni pagani,
credendo che, facendo entrare il mondo nella Chiesa, sia più
facile ai fedeli ad amalgamarsi ad essa.
Figli, non è la Chiesa e Dio, che ne è l'espressione,
l'essenza e il senso che ne dà vita, che deve plasmarsi al
mondo. Non può Egli cambiare la sua Natura; ma è il mondo
che deve incontrarsi con Dio, accogliendolo per quel che É.
La responsabilità maggiore non è del popolo, ma è dei
Pastori che, per il timore umano, per rispetto dell'uomo e
per compiacerlo, non educano, posticipando il dolore e
l'offesa arrecata al Signore, l'onore dovutogli. Non
riprendono, non formano, iniziando dall'infanzia, all'onore
al Culto, nel vivere una liturgia profonda e improntata alla
massima sacralità. Quante Eucaristie diventano fredde e
frettolose, senza amore…! Molti sacerdoti non si
genuflettono più dinanzi alla mia Persona: non pregano,
innamorati del loro Maestro, dinanzi al tabernacolo; non
portano avanti la preghiera, ogni sera, prima della Santa
Messa, assieme ai i loro fedeli.
E quanti confessionali che rimangono vuoti…! I fedeli
scrutano e sanno riconoscere la santità di un sacerdote:
guardano i suoi atteggiamenti e riconoscono la parola se
irrorata di Spirito ed emulano nei loro segni i Pastori. Lo
spirito nasce nel vivere bene la sacralità del luogo della
chiesa: se non viene vissuto prima ciò, come potrete vivere
bene il resto? Se non si prepara bene il terreno, come può
poi accogliere la semina? Se non arde nel cuore dei Pastori
lo zelo per la Casa di Dio come potranno insegnare e
diffondere nelle anime l'amore divino? Ti benedico".
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10 novembre 2012
"Guardatevi oggi dai ricchi, dai potenti, dai
famosi, dagli intellettuali…
sono essi che defraudano il
mondo, che lo impoveriscono
nei loro beni terreni e morali"
"Mia piccola Maria, nel vangelo di stasera, dinanzi alle
offerte gettate nel tesoro del tempio, guardando l'obolo
dato da una povera vedova, Io dico: "Davvero questa povera
vedova ha dato più di tutti poiché, nel suo poco, ha donato
tutto, mentre gli altri, pur nelle loro più esose e ricche
offerte, hanno dato il superfluo, la loro rimanenza". Chi
sono coloro che rendono migliore il mondo? Sono i generosi,
coloro che si fanno dono, e sono i poveri in spirito: gli
umili, i semplici, i piccoli, perché essi, non legati alle
idolatrie del mondo, sono i liberi, liberi di amare e di
offrirsi a Dio, liberi di amare per essere dono per i
fratelli. Guardatevi dagli scribi che amano occupare i primi
posti e di essere onorati!
Guardatevi oggi dai ricchi, dai potenti, dai famosi, dagli
intellettuali, attaccati alle loro poltrone, ai loro nomi e
al loro prestigio, alle loro ricchezze: sono essi che
defraudano il mondo, che lo impoveriscono nei loro beni
terreni e morali. Non fidatevi! Non poggiatevi ad essi
poiché se anche vi facessero dei favori è per legarvi e per
tenervi sottoposti ad avere poi il loro rendiconto; e quando
avrete bisogno e sarete nelle necessità vi chiuderanno la
porta. Fidatevi degli umili, dei piccoli innamorati in modo
autentico di Dio! Essi saranno quelli che condivideranno il
poco pane che hanno, sapranno aiutarvi e sostenervi nella
necessità.
Fatevi dono, figli miei, così come potete, donando ciò che
iddio vi ha dato, nei beni dello Spirito come in quelli
umani, offrendo il tempo, il servizio, offrendo voi stessi
quale obolo di carità al Signore vostro Dio; vi farete così
testimoni anche per quelli che hanno un cuore duro e una
coscienza dormiente, in modo che molto possano addolcirli
per risvegliarli, per prendere esempio e convertirsi, ma se
pure rimanessero tali, di certo il vostro bene non andrà
perduto: avrà arricchito altri e nobilitato il mondo.
Non trattenete a voi ciò che avete ricevuto perché gli
stessi tesori, se non fruttificati, si fanno sterili e
muoiono con voi. É dando che si porta arricchimento e
raccolto d'abbondanza che è per tutti; e voi, a vostra
volta, usufruite del dono che i vostri fratelli vi offrono.
Questa è la comunione che il Padre Celeste vuole che
viviate. Io guardo il passaggio di tutti gli uomini della
storia, e vedo l'obolo che ognuno ha offerto, ed è divenuto
il dono che è stato per arricchire, il tesoro della Casa
dell'Eterno ove si riceverà per quel che si è dato. Ti
benedico".
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14 novembre 2012
"Fanno fatica gli uomini a non comprendere come l'origine
di tutti i mali fisici, spirituali, psichici… abbiano
origine dal peccato"
"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo i dieci lebbrosi si
approssimano a Me e mi chiedono a gran voce: "Gesù Maestro,
abbi pietà di noi!". Ed Io dico loro: "Andate a presentarvi
dai sacerdoti!", e mentre andavano furono purificati dal
loro male e sanati. Ancora oggi Io dico a tutti voi: "Andate
dai sacerdoti per la vostra purificazione!". Andate alla
Confessione per essere giustificati e ricevere guarigione!
Ancora non è compreso, vissuto e partecipato questo
Sacramento. Vedo file lunghissime di fedeli verso l'altare
per la Comunione, e sapeste quanti di essi hanno corrosa
l'anima nel peccato!... Molti si sono confessati male e
quindi non hanno ricevuto perdono e benedizione: essi
aggravano il loro stato di male che contamina ed è
conseguenza per l'intera umanità. Fanno fatica gli uomini a
non comprendere come l'origine di tutti i mali fisici,
spirituali, psichici… abbiano origine dal peccato; essi sono
la conseguenza dei propri peccati vissuti, autori personali
di un male compiuto, e sia come vittime innocenti poiché
legati dalla vita comune e dalla comunione nello spirito; e
ciò accade nel bene come nel male.
Se tutti si confessassero, se gridassero con dolore il loro
peccato al Padre Santissimo. scomparirebbero tutte le
malattie, i dolori, le ingiustizie, le tribolazioni alle
quali siete sottoposti, dato che il peccato è il tarlo che
viene ad invadere e a corrodere, portando ogni genere di
malattie e sofferenze. Sappiate però che ognuna di quelle
creature che tornano alla Confessione, e che si confessano
bene, esse ricreano l'armonia, l'Alleanza, la comunione con
il Creatore e con gli uomini, con la natura e con il mondo
intero: si fanno terreno e spirito che vive unito in Dio.
Ogni creatura ben confessata, che ha ricevuto il perdono
divino, si fa, pur rimanendo nella sua infermità fisica,
fornace di salute per la sua anima redentrice; la sua
malattia non è più lebbra di condanna e contagio al male, ma
portatrice di guarigione e di salvezza ovunque, bene che
migliorerà il mondo.
Uno solo dei dieci lebbrosi sanati torna a ringraziarmi…
quanto poco sono riconoscenti gli uomini dei benefici
ricevuti! Quanto spesso, pur avendo ricevuto grazie
importanti, non ne danno poi testimonianza, non sono
riconoscenti, non ricambiano operando il bene! Poco sanno
che la lode all'Altissimo, la gratitudine, il
ringraziamento, nobilita l'anima e innalza verso l'alto: fa
scaturire la tenerezza del Padre che ricambia con
benedizioni e grazie.
La riconoscenza che loda si fa purificazione e guarigione
perché Iddio, tramite voi, che ringraziate, fa scendere
misericordia e salute, e per quanto intorno a voi sia un
terreno secco, arido, sterile, la vostra lode fa discendere
dal Signore piogge di benedizione, manna di misericordia che
rinverdisce il terreno per il nuovo germoglio a santità. Ti
benedico".
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18 novembre 2012
"Perché c'è la vostra fine mortale, quella dei vostri tempi
malvagi,
e poi la fine del mondo? Perché ad essi segue la rinascita"
"Mia piccola Maria, tu ti lasci sommergere dagli eventi, e
dalle persone: il demonio cerca così, facendole sovrastare,
che essi superino il mio amore. Sappi che Io li supero tutti
e volo alto sopra di essi.
Stasera il vangelo ripresenta la fine del tempo. Ogni tempo
ha la sua scadenza. C'è la fine del vostro tempo mortale e
il giudizio, c'è la fine di questi tempi malvagi, e c'è la
fine che chiude il ciclo di ogni esistenza. Perché c'è la
vostra fine mortale, quella di questi tempi malvagi e poi la
fine del mondo? Perché ad essi segue la rinascita.
Sussistono per la vostra rinascita. É dalla vostra vita
fisica, è dalla sua chiusura la nascita alla vita eterna. La
chiusura di questi tempi malvagi è per la nascita di tempi
migliori: il termine di ogni tempo per la nascita di una
esistenza spirituale, di un nuovo mondo che preclude ad ogni
lutto, dolori e tribolazioni, che è vita nella gloria del
gaudio divino. Questa nascita, per far sì che sussista, ha
bisogno che sia stata vissuta, se rimasti uniti a Me. A voi
è richiesta la vigilanza. Se siete stati vigilanti, se siete
rimasti a Me uniti: la vigilanza ravviva la speranza,
incrementa la fede che vi innalza e vi tiene pronti, vi fa
da zattera che naviga sopra le tribolazioni e le prove,
sopra la purificazione e il travaglio che essi comportano
con il loro cambiamento. Uniti a Me e vigilanti, non
temerete: sarete fiduciosi e abbandonati. Il resto è nelle
mani di Dio. Ti benedico".
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20 novembre 2012
"Voi riparate ponendovi alla difesa della vita, della
giustizia,
di ogni forma di prevaricazione,
accudendo al bisogno nel povero, nel malato, nel
perseguitato…"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Zaccheo si accosta e
mi dice: "Signore, se ho defraudato il mio prossimo,
restituirò quattro volte tanto". Chi di voi pensa che al
peccato fatto e nel perdono ricevuto c'è poi bisogno poi
della sua riparazione?... che dopo e oltre al perdono
divino, che è un dono grande che si riceve, c'è bisogno del
vostro intervento in una carità fattiva che ripari e che
testimoni l'avvenuta conversione?... Il peccato è uno
strappo, una lacerazione all'amore di Dio e all'amore dei
fratelli; esso comporta però le sue conseguenze che hanno
bisogno di un riscatto nella sua riparazione. Iddio vi offre
una tunica bella, integra, pura, nella vostra anima che poi
voi, con il peccato, strappate. Il perdono di Dio è una
ricucitura che rinsalda la tunica strappata, ma c'è poi
bisogno della vostra opera con una carità operosa, sia
spirituale che in modo concreto, che vada quasi a cancellare
la vostra sutura nella ricerca della perfezione dell'amore,
che rinsaldi gli strappi delle tuniche altrui che avete
provocato.
Come riparare? Offrendo al Signore Sante Messe e preghiere,
ma poi intervenendo dando il mal tolto a colui che
ingiustamente ne è stato privato e, s'intende, non solo
negli averi, ma anche negli affetti, affetti altrui rubati e
lacerati, e riparare alla maldicenza, alle calunnie date,
all'ignominia, all'onore del nome del fratello,
all'usurpazione del posto di lavoro…
Voi riparate ponendovi alla difesa della vita, della
giustizia, di ogni forma di prevaricazione, accudendo al
bisogno nel povero, nel malato, nel perseguitato… Dopo aver
saldato il vostro conto personale, la vostra offerta si fa
saldo anche per il fratello, che pur non conoscete, dato che
l'amore è comunione che cura da lontano e cicatrizza tutte
le ferite, dà giustizia a tante povertà, ricopre molte
nudità morali e fisiche…
La Parola vi dice: "Io sto alla porta e busso". Il mio
perdono fa sì che la porta si apra; ma ha bisogno della
vostra riparazione e conversione per far sì che Io entri e
ceni con voi. In questo stato dell'anima allora, pur non
essendo piccoli di statura come Zaccheo, ma tiepidi, vi
farete giganti nell'amore. Ti benedico".
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22 novembre 2012
"Cercano di comprendere e vogliono una fede con la mente
e, nella loro razionalità, non capiscono…"
"Mia piccola Maria, non temere, ci sono Io… Io che agisco
nello Spirito!
Oggi nel vangelo Io piango su Gerusalemme, sulla sua
prossima devastazione: verrà cinta e distrutta dai suoi
nemici che la circonderanno tutt'intorno, uccidendo i suoi
figli, non lasciando pietra su pietra. E perché questo
accade? Perché non hanno riconosciuto il tempo della pace,
non hanno riconosciuto il tempo in cui è stata da Me
visitata: non mi hanno accolto. Quello che dico a
Gerusalemme lo dico a voi: Gerusalemme è la vostra anima…
piango sulle vostre anime poiché lasciate che siano cinte
dal nemico che le distrugge. Vedo lo stillicidio delle mie
lacrime sparse invano a terra, e questo accade perché non mi
avete riconosciuto, non avete accolto il Signore vostro Dio,
Salvatore e Maestro che libera, guarisce, protegge, ed è
difesa delle vostre anime. Guardate oggi a Santa Cecilia che
non si è sottratta al martirio, non ha temuto, e pensato a
sé; non si è piegata all'uomo, per amore di Cristo. Cosa
sono oggi i cristiani così pavidi? Cosa hanno compreso del
cristianesimo?
Cercano di comprendere e vogliono una fede con la mente e,
nella loro razionalità, non capiscono la mia visita. Solo se
avviene l'incontro nel cuore il cristiano mi accoglie, dato
che Io sono l'amore; ed è solo nell'amore mio, alla sua
fusione che si dà luce anche alla mente. La Sapienza divina
nasce ed origina prima dal cuore. Nell'incontro del cuore Io
giungerò alla vostra anima: sarò roccaforte e vostra difesa,
e non potrete cadere nelle mani dei nemici. Non temerete per
il corpo e per voi stessi perché Io sarò avanti a voi. Come
Me vi farete, a vostra volta: maestri, liberatori e
difensori anche delle anime altrui. Ti benedico".
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25 novembre 2012
"Mi fa Re chi vive della Verità: la Verità che è aderente al
mio Insegnamento
e che, per essa, combatte e paga di persona"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra la mia Regalità:
Io che sono il Re del tempo e della storia, Re di ogni
realtà creata, terrena e celestiale, che pongo il punto
dell'inizio di ogni cosa e ne traccio il termine… Io sono il
Re di una Regalità così discussa… Pilato mi chiede se sono
Re, e alla mia risposta affermativa egli va sondando che
tipo possa essere una regalità che non ha potere e autorità
sugli uomini secondo la mentalità umana. …"Cosa hai
fatto?!", quale colpa?... e che Regalità puoi avere se viene
messa in discussione e in giudizio?..". Per questo egli non
comprende, e mi ritiene un visionario, un esaltato, che paga
per gelosia umana; ma mi lascia al mio destino perché non
contribuisco a dargli nessun compenso e beneficio terreno.
Appartiene alla terra e non comprende il Cielo.
Oggi la mia Regalità è ancora discussa poiché anche molti
credenti la ritengono relegata solo al Paradiso: divengo
solo una pura astrazione, … per essi non vivo! In Cielo ove
sono Re e vengo onorato, amato, glorificato, ove i Beati si
inchinano al mio passaggio, e cercano trepidanti il mio
sguardo d'amore che li fa esultare di gioia, la mia Regalità
vive ed è partecipata. Essa però si estende dal Cielo alla
terra e dalla terra al Cielo: è il collante che cerca di
amalgamare lo spirito all'umano per far sì che il mondo
divenga un Eden terrestre, spirituale e divino, ed Io suo
Re.
Chi mi fa Re? Chi mi pone realmente sul trono? Mi fa Re chi
vive della Verità, la Verità che è aderente al mio
Insegnamento e che, per essa, combatte e paga di persona per
testimoniare la fedeltà alla mia sudditanza. Mi fa Re chi mi
ama, chi mi porta nel cuore come un innamorato, come la
persona più cara: che mi cerca, mi desidera, e mi fa vivere
in sé. Mi fa Re chi partecipa, con fervore, la sua fede con
profondità, partecipando alla vita sacramentale e alla
preghiera: mi fa compagnia dinanzi al tabernacolo, e adora;
chi costruisce un rapporto di privilegio ed intimità. Mi fa
Re chi cammina con i piedi sulla terra ma il suo sguardo è
proteso ai Cieli: il cuore si ricolma del mio amore e le sue
mani spandono la Carità, che da Me riceve. Questi mi fa Re,
Ti benedico".
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27 novembre 2012
"Dinanzi alle tribolazioni… catastrofi, terremoti, fame,
guerre…
voi varcherete, con Lei sul cuore, da vincitori,
e non vi piegheranno questi eventi"
"Mia piccola Maria, oggi la Chiesa ricorda la Medaglia
miracolosa, la Medaglia che la Madonna ha fatto dono agli
uomini, e che porta impressa parte di Sé. É un suo Segno
perché sia un mezzo che aiuti nella via della salvezza.
…Quanti doni fa la Madre ai suoi figli!... E cosa non
farebbe per salvarli…! Questa Medaglia è segno della sua
trasparenza, del suo candore, della sua Immacolatezza, della
sua estraneità al peccato, e ricorda a voi di seguirla.
Portare la Medaglia è assimilarsi alla Madre, è emularla
nella sua natura. Molti la portano, ma, se portata nella
menzogna e nell'oscurità, che senso ha? Non porterà i suoi
effetti, il frutto delle sue promesse. Essa è Segno di Maria
che vuole essere portata sul cuore perché si stampi come
impronta tangibile nell'anima, luce che irradia, che vi
timbra a sua appartenenza, che dall'esterno si faccia
interiore Medaglia che illumina l'intero vostro essere:
Sigillo di consacrazione.
Nel vangelo, dinanzi al tempio che fa gridare di meraviglia
per la sua bellezza, per i marmi pregiati, per i voti e le
sue sculture, Io dico: "Esso verrà distrutto: non rimarrà
pietra su pietra!". Come ciò che è puramente umano, pur
nella sua grandiosità, ha il limite della caducità e di una
esperienza sempre transitoria o legata al tempo. Anche voi
siete templi, ma creati dal Signore Iddio, meraviglie del
suo pensiero, fattura della sua opera creatrice, ricchi nei
doni che vi adornano: l'anima immortale, la vita, la
salvezza… Ma chi non vivrà nella trasparenza, nel candore,
in una vita di stato di grazia, non nobilitata
dall'esperienza di Dio, decade e si distrugge sì da non
rimanerne pietre su pietre, e nemmeno nel ricordo umano.
Per questo la Madre Santissima soccorre e porta un Segno di
Lei: fatelo vivere, portandolo con fede! Assimilandovi a
Lei, vi farete luci che passano e attraversano le tenebre
senza poter essere spenti. Dinanzi alle tribolazioni che
enuncia il vangelo: catastrofi, terremoti, fame, guerre, …
voi varcherete, con Lei sul cuore, da vincitori, e non vi
piegheranno questi eventi.
Questa Medaglia vi sarà di difesa e protezione contro gli
attacchi del maligno, degli uomini e della storia; voi
vincerete poiché, portando impressa Lei, l'Immagine di
Maria, vi farete suoi autentici figli, figli dell'unica
Madre del grande Figlio, miei veri fratelli: non potrete che
vincere! Ti benedico".
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29 novembre 2012
"Alzate il capo poiché la vostra liberazione è vicina!"
"Mia piccola Maria, alzate il capo poiché la vostra
liberazione è vicina! Dinanzi a Gerusalemme di cui predìco
la distruzione, Io ancora invito a sperare perché verrà poi
devastata, ma Gerusalemme si ricostruirà. Guardate verso
l'alto, dato che la vostra liberazione viene dal Cielo.
Iddio crea continuamente cose nuove: dinanzi alle città che
vengono circondate dagli eserciti, e devastate, dinanzi alla
natura che soffre e porta i suoi effetti dolorosi, dinanzi
alla morte di uomini, donne, bambini dei quali, per paura e
per violenza, ci sono sempre più violenze e uccisioni, Io
dico: alzate lo sguardo in alto! Aggrappatevi a Me che sono
il vostro Liberatore! E innanzi a questi tempi malvagi,
posseduti dal demonio, che occupa e devasta la terra, a cui
gli uomini non possono più porre riparo, voi dovete pensare
e credere che solo Iddio può intervenire con la sua opera.
Ed Io vengo, vengo sopra una nuvola bianca, vengo sempre,
per liberare la terra da satana e cacciarlo agli inferi.
Quando questi eventi si faranno più pressanti e dolorosi non
temete per il vostro corpo poiché la libertà è del suo
Regno, e ciò che qui perdete in esso lo riacquisterete.
Alcuni saranno chiamati ad essere martiri in offerta a Dio e
per la purificazione di tanto male, altri verranno
preservati per la ricostruzione, ma il mondo non perisce, e
la sua storia continua.
Quando poi la terra avrà raggiunto il termine del suo tempo,
quando di nuovo regno sarà contro regno, opposizioni ad
opposizioni e segni grandi nel cielo, sappiate che la
liberazione sarà vicina poiché Iddio verrà con potenza per
decretare la fine del tempo della materia che, nei suoi
limiti corporei, tratteneva in prigione: sarete allora
finalmente liberi per potervi librare pienamente alla pura
vita dello spirito.
Guardate in alto! La vostra liberazione è vicina: quando
decade il corpo umano e la vostra fisicità allora il boato
dell'anima grida di esultanza per la sua avvenuta e piena
liberazione che la guida e la fa vivere in eterno nel Regno
della libertà. Ti benedico". |
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