Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Gennaio 2011

"Pregate lo Spirito Santo per far sì che diffonda la sua Sapienza
che è trasparenza della Verità"

 

 

Ave Maria!

2 gennaio 2011
"Dio che è Spirito e prende Carne:
continuamente avviene questa Incarnazione"

"Stasera la Parola vi presenta l'Incarnazione. Dio che è Spirito, e prende Carne: continuamente avviene questa Incarnazione. Dio Padre dà vita, corpo e sostanza a tutte le cose create; dà fisicità e concretezza, dà carne alle membra della natura umana. Cristo, il Figlio Santissimo, che è Dio, prende Carne Egli stesso e si fa uomo per dare la sua Carne a salvezza e Redenzione dell'umanità. Lo Spirito Santo, che è sempre presente in questi eventi, infonde il suo Spirito, unendosi alla carne fisica creata, perché si riempia della sua Santità. Continuamente avviene il processo dell'Incarnazione: Dio Padre crea sempre; Egli dà perennemente sussistenza al creato, all'universo, dando corpo alle cose e dando carne alle membra dell'uomo, che nasce. Cristo prende Carne nell'Eucaristia per darne a nutrimento agli uomini, per far sì che la corporeità degli uomini si fonda in Lui: la ricevano nel Sacramento, perchè l'uomo s'incarni in Dio. Lo Spirito Santo, che è sempre presente in ogni sviluppo, in ogni processo di questi eventi di nascita alla vita, sia fisica che spirituale, unisce queste realtà, vi infonde la sua Energia, il suo Soffio vitale, la sua Santità, in modo che ciò che è naturale, solo carne fisica, si divinizzi tramite la mediazione del Cristo, santificando tutto ciò che è di Dio, che giunge all'uomo perché l'uomo le sappia vivere in sé, e aiuta nella sua assimilazione, nella sua trasformazione e cambiamento.

La creatura umana nasce per far sì che viva la metamorfosi, l'evento dell'incarnazione. Come avviene questo processo? Iddio vi ha dato i mezzi, vi ha donato Sé stesso nell'ascolto attento, di chi è alla ricerca veritiera della Parola di Dio, che ascolta, medita e rumina in sé perché essa venga accolta e vissuta. Nell'adesione all'Eucaristia, non solo ricevuta alla domenica, ma quanto più è possibile e in stato di grazia, vissuta non frettolosamente e distrattamente, ma in modo autentico, profondo, intimo, nel colloquio partecipato di un'anima innamorata di Cristo, che partecipi nell'Eucaristia l'incontro con il Signore Gesù nella sua sponsalità d'amore.

Da cosa vedrete e riconoscerete che è avvenuta questa trasformazione? Quando la creatura vive in modo assiduo e profondo una vita di adorazione e preghiera, di fusione al Signore nella vita sacramentale; quando la sua vita apre e si dona e, colma dell'amore ricevuto, si offre all'Amore di Dio per i fratelli. L'Incarnazione con il Signore Santissimo vi dona un amore che solo in Lui vi apre ad una carità vera, fattiva, di un amore partecipato all'altro.

L'incarnazione dell'amore acquisito lo si legge già dallo sguardo sereno e cristallino dell'anima, dalle sue parole umili e sincere, dalle sue mani donative e aperte. L'incarnazione vi cambierà il modo di pensare, il modo di amare, il modo di agire poiché avrete acquisito in voi la Sapienza di Dio. Solo quando si è giunti a questa fusione, all'incarnazione dell'uomo carnale a spirituale e santo, si accede al Paradiso ove l'incarnazione sarà totale e perfetta: la carne spiritualizzata e santificata si fonderà con l‘Altissimo e si fa divina in eterno. Ti benedico".

 


3 gennaio 2011
"E cosa mai ha fatto di straordinario quest'uomo?
É stato solo ammalato!"

"Mia piccola Maria, ciò che ti è stato svelato durante la Santa Messa ora ti è rivelato pienamente, così come un fiore sboccia e apre tutti i suoi petali, pur se era già presente. L'amore si paga, figlia mia! L'amore si paga! E stasera nel Vangelo Giovanni grida: "Ecco l'Agnello di Dio!"…l'Agnello Immolato. E cosa è l'agnello se non carne per il macello? E a cosa nasce un agnello, se rimane a questa età, se non ad essere dato in macello e le sue carni per nutrire gli uomini? …La sua purezza, il suo candore d'innocenza, il suo sangue in riscatto è ciò che è più gradito, che possa essere offerto in dono, in oblazione presso Dio: e questo è l'Agnello Immolato, che lava i peccati dell'umanità, Gesù Cristo Signore, Trasparenza finissima, in cui non c'è difetto o neo, il cui candore è virgineo e il cui Sangue è Fuoco, Fuoco che brucia e purifica, che riscatta, rinnova e ricrea l'Alleanza con il Padre Santissimo e l'umano genere: l'unico vero Sacrificio offerto e accolto, degno per il divin Padre.

Quando gli Apostoli Giovanni a Giacomo, Andrea e Pietro …ascolteranno il mio richiamo, cosa li fa accorrere e acconsentire a Me se non questo spirito già formato da Dio per questa chiamata che, al mio incontro, si accende e si rivela pienamente nel seguirmi. Essi lavano nel Sangue mio il loro peccato per divenire anch'essi agnelli che si immolano per dare sostegno, nutrimento e salvezza ai fratelli. Questo stato è amore; e l'amore non guarda al merito, alle ingiustizie; l'amore ama e supera la giustizia, ama per amore, poiché Iddio è l'Essenza dell'Amore: è l'amore all'ennesima potenza e supera le ristrettezze umane. L'uomo vive e fa difficoltà nel farsi dono già verso una persona dabbene, e come può superarsi se non tuffandosi nel Sangue del divino Agnello, se non seguendo le mie orme che vi offrono e v'insegnano l'amore che non potete, l'amore mio che ama oltre le ingratitudini e la giustizia, che dà il senso, il valore, la fortezza a viverlo.

Questa sera che celebrate L…, giovane fanciulla; cosa mai ha fatto di straordinario se non esser un agnello immolato che ha lavato i peccati degli altri? Gli uomini compiono scoperte strabilianti, fanno edifici, costruzioni imponenti, opere artistiche nei secoli, viaggi straordinari, e sono in continua evoluzione nel progresso umano. Ugualmente nella vita dello spirito, dinanzi ad un fecondo apostolato, ad opere sante compiute, ad una teologia dotta e finissima, a trattati mistici, … pur santi, cosa è più gradito a Dio, cosa Lo glorifica maggiormente, quale è il gioiello, la perla della santità che si eleva sopra gli altri se non essere un agnello immolato, che offre e dona sé stesso? Il sacrificio puro e accolto, che lava e santifica, che dà guarigione e maggior frutto di conversione.

Molti diranno dinanzi ad un malato che è vissuto unito al Signore: "E cosa mai ha fatto di straordinario quest'uomo? …É stato solo ammalato!". Sappiate che una malattia offerta per amore e data a Dio è l'amore gratuito, fruttuoso, è lo scoppio della fiamma che si unisce al Padre e dà vita. Questi agnelli si ritroveranno nelle verdi vallate insieme a Me, al divin Pastore che, uno ad uno, li prenderà a Sé in braccio e li amerà per sempre. Ti benedico".

 


5 gennaio 2011
"Sono gli studiosi che, da Paesi lontani, vengono per adorare,
sapienti che conoscono le Sacre Scritture"

"Mia piccola Maria, stasera i Re Magi si pongono in adorazione alla vista della capanna di Betlemme. Sono gli studiosi che, da Paesi lontani, vengono per adorare, sapienti che conoscono le Sacre Scritture, che seguono la luce della cometa, segno che la Provvidenza dona perché sia indicato il luogo del Grande Evento, che annuncia la Nascita di un Dio. Ed essi vanno per disporre la loro scienza, il loro studio, la conoscenza che posseggono, ed offrirgliela, dato che hanno compreso che Chi vi è nato è l'Autore di ogni cosa creata, e che in Lui si apre la luce perfetta e piena di ogni Sapienza; e ogni realtà può essere sondata. Quando la ragione, e anche la scienza, si sottopone al servizio di Dio, l'uomo non si antepone ma sta nell'adorazione della sua Verità divina, allora Iddio apre e dà luce ai lumi della conoscenza. Diversamente da chi osteggia Colui che è Santissimo e che, nella sua santità, tutto conosce, che non si pone in adorazione, vive per sé stesso e per il pensiero della sua mente. Coloro che antepongono la ragione e la scienza contro la fede si ritroveranno a decadere nell'egoismo, e spesso nel male. Molto verrà precluso della conoscenza. I Magi portano doni, regali, pur se si ritroveranno dinanzi ad una povera capanna e ad un piccolo bimbo; e illuminati dalla Grazia e dalla Verità, cui ambiscono, essi hanno Luce e comprendono che la realtà che si presenta e si rivela dinanzi ad essi è divina.

Di fronte al retto agire, alla ricerca del vero in uno spirito umil, Dio dona ad essi la comprensione, la capacità di capire che davanti a loro c'è il Signore, Colui che si erge sulla essenzialità dell'uomo e della terra, con il primato dello Spirito, che nel divino Bambino vive, c'è: è la Perfezione e il completamento, la Nascita e il contenuto di ogni Sapienza.

I Magi portano oro per dare Gloria ad un Re, incenso per dare onore alla sua santità, mirra per rendere vittoria e lode a quel Sacrificio offerto che dovrà vivere.

Venite anche voi, figli miei, alla capanna ad adorare il divin Gesù! Ponetevi con i tre Magi in adorazione, in spirito di ricerca interiore di Dio, portando quei doni e regali, che ne rendono degna la visita, e che sono: l'oro della carità, dell'amore vissuto; la santità dell'incenso, che sono la preghiera, e le belle virtù; la mirra del vostro sacrificio offerto; ed il divino Bambino vi attrarrà a Sé; vi farà entrare nella capanna, e nel suo Cuore, per illuminarvi di Sé, della sua Essenza, che dà luce alla vostra esistenza, vita al vostro pensiero. Dio si manifesta a tutti gli uomini, ma chiama perché siano sempre più coloro che si dipartono dalla capanna di Betlemme per far sì che la sua Luce si diffonda per il mondo intero. Gesù Cristo non si chiude ad Israele, ma nasce come la luce che, da quella terra, raggiunge ogni uomo per dare vita, e perché da Lui ne vengano rivelate e manifestate tutte le realtà fisiche, naturali e spirituali che in Dio hanno ogni senso, motivazione e fine. Ti benedico".

 


6 gennaio 2011
"L'umanità di questo tempo cerca il potere, le ricchezze, il piacere
e non l'innocenza, l'onestà, la purezza, la preghiera con il Signore"

"Mia piccola Maria, abbi fede in Me, abbi fede oltre l'oscurità! Tutto si compie. Oggi Io mi manifesto nell'Epifania a tutte le genti; chiamo alla mia conoscenza e alla mia adorazione tutti i popoli. Le mie piccole mani di Bimbo si aprono per dare a tutti la mia benedizione e la mia salvezza.

I Re Magi, venendo a Me, cosa trovano? Forse la ricchezza, la potenza, la magnificenza?... Essi trovano un piccolo Bambino, bello, ma solo un Neonato; vedono solo povertà, nascondimento, silenzio. É un Figlio che non è accolto dal mondo e che presto verrà già perseguitato. Chi può vedere e riconoscere in questo Bambino la presenza di Dio? Solo dei sapienti alla ricerca della Verità, dei poveri pastori, povera gente di campagna, che vengono a visitarlo: Io, l'umile degli umili, povero dei poveri, già segnato dal segno della Croce e della sofferenza. Chi può vederne l'Onnipotenza di Dio? Solo chi è povero, chi è umile, semplice, sofferente, dato che chi è simile si riconosce e si attrae, si pone nell'ascolto e nell'accoglienza, sicché lo Spirito vi può entrare, e nello Spirito si assimila e cresce per dare santità.

Il divino Bambino porta ciò che è l'Essenza di Dio: l'amore, la purezza, la delicatezza, la Misericordia, la tenerezza… Ancora oggi viene e nasce Gesù Bambino, portando con Sé la sua verità e la sua benedizione, ma l'uomo, per lo più, non Lo riconosce perché in sé ha la durezza, l'orgoglio, la superbia, la falsità; e lo Spirito non può varcare la soglia… L'umanità di questo tempo cerca il potere, le ricchezze, il piacere e non l'innocenza, l'onestà, la purezza, la preghiera con il Signore, cosicché lo Spirito non varca soglia e non c'è incontro.

Venite a Me, figli, venite alla Santa Capanna, portando in mano anche solo un pizzico di buona volontà; da essa Io prendo il varco per darvi Me stesso: Io vi faccio dono di Me. Vi do morbidezza alla vostra durezza, luce alla cecità, ordine e armonia al caos. Vi dono le mie virtù e i sentimenti del mio Cuore: lo Spirito penetra e vi arricchisce, vi forma a mia Essenza. Salirete ed entrerete così nella Reggia mia ove vivrete della bellezza di un Dio: nella sua perfezione e magnificenza. Voi vedrete rivelato e riceverete il suo Splendore e la sua grandezza sì da farvi potenti, ricchi e santi. Ti benedico".

 


8 gennaio 2011
"Io entro in queste acque create dal Padre,
unite alle lacrime del dolore dell'uomo"

"Mia piccola Maria, rimani in attesa fiduciosa. Stasera voi ricordate il tempo del mio Battesimo. Ecco, Io entro nelle acque del Giordano e Giovanni, vedendomi, dice: "Signore, Tu vieni a battezzarti da me? Sono io che devo venire ad essere battezzato da Te!". Ma Io rispondo: "Lascia stare! É bene che sia ora così per adempiere ogni giustizia!". É bene che vada così: che sia un processo di cambiamento che parta dalle acque naturali al mio venire, poiché le acque naturali, le acque create, e quelle delle lacrime della sofferenza umana, già lavano, purificano, danno un battesimo di penitenza e desiderio che prepara al mio Battesimo. Ecco, Io entro in queste acque create dal Padre, unite alle lacrime del dolore dell'uomo, e vengo per immergervi il Sacrificio di Me stesso e in Esso ricevere il mio Sangue e lo Spirito, che santifica e trasforma queste acque, da battesimo di penitenza in Sacramento, che non solo lava, ma rigenera, ricrea una vita nuova in Dio: vi rende figliolanza divina. Io entro, Io che sono il ‘Battesimo'.

Cos'è il Battesimo se non un tuffo in Dio? Le creature entrano nelle acque del Padre, nel Sangue del Figlio, nel Fuoco della Spirito Santo, che si uniscono e si accendono per dare, in questa Fiamma, una creazione nuova, l'accesso a divenire figli, eredi, progenie di Dio.

A voi il compito di mantenere il Battesimo, di far alimentare e non spegnere questa Fiamma di vita data, di far continuare a scorrere le Acque del Creatore, di far fluire il Sangue del Figlio, di ravvivare la Fiamma dello Spirito, che continuamente santifica e lo fa vivere. E dove poter ravvivare e alimentare se non da Dio, che lo possiede e ne è l'Autore, se non dalla vita unitiva e sacramentale nella Santissima Trinità? Il Battesimo è vivo quando ve ne nasce la carità, l'amore: il suo frutto è l'amore. Da cosa lo vedete? Nelle opere concrete di bene fatte, nel sacrificio di sé che si fa offerta in un'esistenza di orazione e di donazione che tutto spiritualizza e santifica. Vi fate così ‘Battesimo' che vive e dà vita, trasmette amore nella Santissima Trinità. Vi fate ‘Battistero Santo' in cui molti potranno tuffarsi per far sì che, mediante il vostro battesimo, esso viva in loro. Ti benedico".

 


9 gennaio 2011
"Nel Battesimo si entra in possesso di Gesù Cristo,
nelle mie realtà più profonde"

"Oggi ancora la Chiesa pone in rilievo il mio Battesimo. Cosa differenzia tutti i figli di Dio creati dall'Unico Padre ai quali è infuso il suo Alito santo che accende e dà vita all'esistenza umana, da chi ha ricevuto il Battesimo? Nel Battesimo si entra in possesso di Gesù Cristo, nelle mie realtà più profonde: se ne acquistano i miei beni, tutti i doni nei Sacramenti, via che va diretta alla santità e al Paradiso. Vi fa regali! Quanti, i più oggi dei miei cristiani, ahimé, lo fanno perire! Dato che lo dissacrano con il peccato o la noncuranza: non lo alimentano, non ne danno valore. Quale responsabilità grave, di cui si dovrà dar conto! É simile a chi ha ricevuto un tesoro ricco e prezioso, e non gli accredita merito e valore e lo nasconde, lo getta in un anfratto, e così non se ne abbellisce la sua persona, non ne riceve pregio e onore e grazie. Di cosa si sono potuti rivestire per farsi nobili? É simile ad una carrozza regale che Iddio vi offre perché possiate fare il viaggio, pur in mezzo a strade impervie e tortuose, in difficoltà di ogni genere; ma che in essa vi aiuta a superare per giungere direttamente alla meta. Quale grave colpa per i tanti cristiani che non vi sono voluti salire e l'hanno abbandonata e così, rimasti a piedi, non sono riusciti a giungere sino al Regno e, per loro causa, molti dei miei figli non vi sono potuti salire e accedere per giungervi.

Se il Battesimo è dono grande e vi conduce a santità per il Cielo, si è però più gravemente responsabili e maggiore sarà la richiesta di Dio sulla vostra condotta e il vostro frutto! Se vissuto e alimentato, il Battesimo porta direttamente i cristiani in Paradiso, ma anche di più a penare: maggiore la pena in Purgatorio per essi, e più doloroso il travaglio eterno dell'inferno per i battezzati. Perchè a tanto dato, molto è richiesto. Ti benedico".

 


10 gennaio 2011
"Oggi questo mondo non ascolta: è superbo, bastante a sé stesso;
gli uomini credono di non aver bisogno di Dio"

"Mia piccola Maria, ci sono Io che ti difendo. Ci sono Io! Stasera nel Vangelo richiamo alla conversione: "Convertitevi e credete al Vangelo! Il Regno di Dio è vicino". Questo richiamo è continuamente rivolto in tutta la Santa Parola dalla Chiesa nel Vangelo di tutti i tempi. Io sono con le braccia aperte, e tutti accolgo: i più grandi peccatori. Non mi scandalizzo ma chiedo conversione, cambiamento, trasformazione nel bene, per condurre alla salvezza. Ho chiamato gli Apostoli, e poi i poveri, i semplici, i peccatori: parlavo loro ed essi, nella loro umiltà, accoglievano il mio Insegnamento che trasformava la loro vita, la loro persona, l'agire e il pensiero.

Oggi questo mondo non ascolta: è superbo, bastante a sé stesso; gli uomini credono di non aver bisogno di Dio, non ci si riconosce peccatori, poiché non si riconosce più il senso del peccato. Guarda questi figli così giovani che hanno colmato la chiesa nel ricordo del loro amico defunto…guarda!... sono pervasi da uno spirito muto! Il loro spirito è paralizzato poiché non più alimentato dall'amore di Dio, …eppure il sacerdote non richiama a ricevere il Sacramento senza prima esser confessati e, in questo modo: peccato si aggiunge a peccato! E cosa ne è valso se a non darmi dolore? Non si richiama alla sacralità del luogo, non si educa il popolo a venire in adorazione del Signore Dio presente. Io accolgo tutti e non per riempire i banchi della chiesa, ma per dare a tutti la via della Redenzione e del Riscatto, della guarigione nella via alla Verità che conduce alla Salvezza.

Non si può fare connessione con il male. Bisogna avere la misericordia per il peccatore, ma la fermezza per il peccato: educare alla via dello spirito e richiamare alla confessione nel pentimento sincero, nella volontà ferma di voler abbandonare il peccato, di porsi in cambiamento verso il bene.

Non accogliete certe situazioni peccaminose e non cedete ai compromessi al male, dinanzi a dati di fatto e unioni che sono disobbedienza alla Legge di Dio. Non è la Legge divina che si deve plasmare alle esigenze e ai modi del vivere errati umani, ma è l'uomo che deve plasmarsi, forgiarsi, facendo violenza a sé stesso, alla Legge che è Verità, che è Bene supremo: Carità eccelsa, che conduce al Regno, la vostra vera Patria. Se operate così, figli miei, per una falsa visione di fratellanza che accoglie il peccato e non risana dal suo male, che ne trarrete per l'eternità? Ti benedico".

 


12 gennaio 2011
"Se l'umanità intera si ponesse in conversione troverebbe pace:
non più guerre, ma quieto vivere! Non più odio, ma amore!"

"Mia piccola Maria, presto ti confesserai! Ecco, Io mi faccio Fratello degli uomini: ne prendo carne e sangue, perché venga sconfitto satana che fomenta ed è generatore di tutti i mali, e per portare la mia salute e il bene. Passo di villaggio in villaggio e sano i malati, libero gli ossessi, annuncio la lieta Novella.

Già al professare della mia Parola le creature hanno guarigione; nell'accoglienza del mio Insegnamento ricevono la salute: l'uomo acquista sanità in sé. Ancora Io vengo a sanare, ma c'è bisogno che mi si accolga, che ci si ponga in ascolto di ciò che insegno, di ciò di cui il Vangelo vi richiama. In esso troverete la salute, dato che al suo consenso l'uomo cambia, trasforma il suo cattivo comportamento, si pone in conversione.

Se l'umanità intera si ponesse in conversione troverebbe pace: non più guerre, ma quieto vivere! Non più odio, ma amore! Non più violenza, ma bene. Non più cataclismi e malattie, poiché l'Alleanza ricreata con Dio acceca satana che dà origine al male. Il percorso della via non sarà più così penoso, travagliato, e la croce diverrà soave e leggera, sì da condurvi in Cielo nella letizia; i diavoli verranno tutti cacciati. É il demonio che fomenta le sciagure e le devastazioni all'umanità, che distrugge la natura, dà origine alle malattie, influenza verso l'odio e verso le menzogne con le sue conseguenze, e dà mano all'omicida.

Io porto nella predicazione, nella pedagogia della mia Parola, la mia Persona: che il Regno di Dio è in mezzo a voi, se voi lo volete, se date il sì nella coscienza e nel cuore; nell'accettazione è la Grazia; e la Salute che ne segue testimonia, ne è l'effetto, che prova la sua efficacia. Essa, se accolta, guarisce e fa di chi è sanato un portatore della mia Salute. Vi fate cellule sane che vincono le cellule malate del maligno per ridare guarigione al mio Corpo Mistico. Io sono il Medico, ma voi dovete accogliere la cura. Ti benedico".

 


13 gennaio 2011
"Oggi in molte parrocchie è difficile il silenzio,
la parola umana sovrasta e non ci si pone più in ascolto:
tutto è finalizzato alla preghiera comunitaria"

"Stasera il mio Vangelo richiama alla preghiera personale con Dio. Ecco, io mi trovo di notte in luoghi solitari per pregare, per ritemprarmi dell'Energia del Padre mio, per sviscerare il mio Cuore, per pormi nell'ascolto dei suoi desideri, della sua Santa Volontà. Mi ritiro a pregare in luoghi desertici: nel deserto c'è il silenzio, è possibile l'ascolto. Il deserto rappresenta l'aridità, l'asprezza, il secco di tante anime, che rinverdiscono, tornano a germogliare dalla mia preghiera. Dalla ripresa e dalla risposta dell'ascolto di Dio torna la vita! In questo modo, ritemprato, torno tra gli uomini e ne porto il frutto nel bene e nella salute.

Oggi la Chiesa dà sopratutto valore alla preghiera comunitaria che è bene: è forte, fondamentale. Ma Io vi dico che ancora più bene, forte e fondamentale è la preghiera personale con il Padre perché senza prima di essa non vivreste in modo buono, partecipato, e in verità, la preghiera in comune. Ritiratevi nei luoghi più angusti e solitari della vostra casa per incontrarvi con il Padre Santissimo, venite dinanzi ai tabernacoli ove Io sono: a tu per tu, cuore a cuore, per colloquiare con Me.

Andate dalla Madre Santissima: Ella nella privata e partecipata preghiera vi unisce a Sé, raccoglie le lacrime e le pene, vi forma nello Spirito. Ritiratevi nel deserto di un silenzio che sa ascoltare la Voce di Dio. Lo so, oggi in molte parrocchie, non solo nella tua, è difficile il silenzio: la parola umana sovrasta e non ci si pone più in ascolto: tutto è finalizzato alla preghiera comunitaria; il demonio, nella sua astuzia, è riuscito ad entrare nelle disposizioni ecclesiastiche per occupare il più possibile lo spazio del tempo nelle liturgie comuni, e limitare, quanto maggiormente se ne può, per distogliere la comunione intima, il rapporto personale tra Dio e l'anima, perché sa che attraverso esso ci si avvia verso la santità, si entra nella conoscenza dell'amore di Dio, che vi cambia, e si impara ad amare.

La gente non sa più ascoltare, non comprende il valore del silenzio, lo teme, non sa viverlo, non sa esternare i sentimenti del cuore, in confidenza al suo Signore, ne ha pudore, vergogna, o ne è incapace. Non c'è ascolto e non c'è silenzio; e ne consegue incapacità di partecipazione e di ‘Parola'. Quanta parola vuota nei vostri colloqui, dove spesso divengono monologhi: ognuno parla sempre di sé, espone la sua situazione, non ascolta l'altro, prevarica con le sue parole e vuole essere ascoltato, e l'altro è solo un orecchio. Non ci si sofferma e non ci si pone a dare spazio; si vuole essere capiti e la propria storia è primaria su tutto! Ov'è l'ascolto e la comprensione altrui, e l'immedesimarsi al problema del fratello? Manca l'umiltà, manca l'orazione personale con Dio che vi forma, vi forgia e vi dona questa carità.

Nella Santa Messa, che è la Preghiera comunitaria per eccellenza, quella che dovrebbe essere più unitiva… quanta dispersione! Il cuore deve essere proteso al Signore Dio, alla partecipazione del suo Mistero; ed è questa fusione a Lui che si fa per voi unione, diffusione di un amore che s'irradia, dato che porta all'uomo l'unità con Dio da cui riceve il bene e la santità. Venite con Me, unendovi alla preghiera mia in solitudine e confidenza! Ne seguirà un cambiamento profondo nello spirito. La mia Voce si farà capire. Ti benedico".

 


14 gennaio 2011
"Molti si tengono lontano dal confessionale e perdono il senso del peccato"

"Stasera vi richiamo alla confessione. Nel Vangelo mi portano un paralitico. Ed Io lo sano, dicendogli: "Ti vengano rimessi i tuoi peccati!", e si scandalizzano di Me: "…Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?". Ancor oggi quanti si scandalizzano del Sacramento della Confessione! "…Perché mi devo confessare? Perchè dire le mie colpe ad un sacerdote?... Io mi confesso direttamente con Dio: Lui solo mi può perdonare".

Figli, è il Signore Iddio che ha disposto che il sacerdote sia l'intermediario nei Sacri Misteri: è Gesù Cristo presente nella persona del sacerdote nel Sacramento della Penitenza. A lui lo Spirito Santo dà grazia nel discernimento di poter essere sì e no giustificati dal vostro peccato e andare in pace. Molti si tengono lontano dal confessionale e perdono il senso del peccato; non si riceve più la sua Grazia nel perdono, che dà luce e fortezza sicché ci si oscura sempre di più da non concepire più il male fatto ed il pentimento ad esso. In questo stato si rimane prigionieri del male. La confessione vi lava e c'è bisogno continuamente di lavacro per l'uomo, che pecca sempre. Il Sacramento della riconciliazione vi rigenera e dà vita nuova. Nella benedizione del Sangue di Cristo ricevete fortezza per sconfiggere il peccato, liberazione dalla dannazione; e tanto più vi lavate in esso, tanto più vi fate puri; e di molto abbreviate il Purgatorio, nella misura in cui ve ne siete santificati.

La Confessione vi libera dal demonio. É il primo esorcismo che vi toglie dal suo possesso e dalla sua schiavitù; vi dà conoscenza dello Spirito e vi eleva a Dio. Questo Sacramento si fa anche direzione spirituale. Pregate per avere un Padre spirituale poiché è una grazia grande; molti confessano i grandi peccati, ma rimangono impantanati a certe miserie di una intera esistenza, ad imperfezioni anche gravi, a una tiepidezza di comunione con il Signore. La direzione vi libera da ciò, e vi dona profondità spirituale, v'innalza, vi guarisce dai piccoli mali e vi aiuta a scoprire nell'intimo l'unione dell'amore di Dio che penetra nell'anima.

Questo Padre si fa così medico dell'anima vostra: la cura, la sana, la rende florida, sicché Iddio possa viverci dentro. Tanto più verrà vissuto questo Sacramento che, unito agli altri Mezzi offerti dalla Chiesa, tanto più le anime si liberano e guariscono dal peccato e, di conseguenza, da malattie psichiche, depressioni e problemi pure fisici, che spesso sono recesso del maligno. La Confessione vi dona la libertà, quella vera; rompe le catene e vi fa volare verso Me. Ti benedico".

 


15 gennaio 2011
"E voi, figli miei, nella misura in cui vi immergete nel Battesimo
e lo fate vivere in voi, venite immersi nelle Acque create dal Signore Dio,
nel Sangue di Cristo, nel Fuoco dello Spirito"

"Mia piccola bambina, sono con te! Andrà tutto bene. Ancora stasera nel Vangelo il Battista vi indica, e mi manifesta agli uomini: "Ecco l‘Agnello di Dio!". Ed egli vede sopra di Me la divina Colomba che testimonia di Me, la mia divinità: "Ecco, è l'Atteso, l'Amato!". La mia Persona è rivestita di Carne, ma in essa vive l'incendio, le vampe dell'Amore, l'Energia sconfinata dello Spirito Santo, che sempre opera attraverso di Me: in Unità! Continuamente la divina Colomba m'irrora delle sue Fiamme d'Amore e Santità. Perennemente le Santissime Persone sono in Unità nella trinità Santissima: Una Persona, nella propria fusione, si unisce all'Altra ed opera; Una prescinde dall'Altra e, pur distinte, ognuna nella sua funzione, dà vita nell'Essenza dell'Amore che è! La Santissima Trinità dà vita nella sua unità, e crea.

Questo processo avviene da sempre. Anche l'opera creativa del Padre viene irrorata della Redenzione del mio Sangue, che si accende nella Fiamma dello Spirito, per dare vita. La Trinità è in eterno, in un tempo che non ha età con la nascita; ma si presenta in un dato tempo e si manifesta; e ciò è già agli albori della creazione, prima che Io nascessi all'umanità, alla sua storia, ma già vivente. Sicché le acque create dal Pensiero del Padre erano librate dalla presenza dello Spirito che aleggiava su di esse, e la mia Parola attua per dare unità, forma al creato, sostanza e concretezza ad ogni esistenza.

Nel Roveto ardente: il Roveto è creato nella fisicità, è bruciato dalle Fiamme dello Spirito, e la mia Parola risuona e romba per dare atto a ciò che è e viene dato nella Legge. Nel mio Concepimento è presente la creatura, la Madre Santissima creata, irrorata dallo Spirito che dà in unità e insieme accensione alla Parola che prende Carne.. Continuamente la mia Opera di predicazione e di redenzione si attua nell'Unità della Santissima Trinità. Molte volte la divina Colomba si presenta ai miei eletti, non solo a Giovanni, ad Anna, a Simeone; molte volte agli Apostoli e ad altri, per dare conferma alla mia Divinità: che opero nell'unione a ‘Colui che É, e che ‘Sono'.

Ancora la vita si accende nel creato e nella Grazia: nella vita sacramentale e nella Chiesa. E voi, figli miei, nella misura in cui vi immergete nel Battesimo e lo fate vivere in voi, venite immersi nelle Acque create dal Signore Dio, nel Sangue di Cristo, nel Fuoco dello Spirito, e vivrete in questo modo sempre più lavati, resi puri, salvati: la vostra essenza si fa amore, si fa santità, e divinizza l'anima vostra perché anche essa sia una colomba che vada in altri per portare il Fuoco dello Spirito ovunque. Più ne venite irrorati, più vi fate spirito, e tanto più comprenderete ciò che è di Dio: Lo riconoscerete, Lo amerete, avrete discernimento, saprete ciò che è spirito, dato che lo Spirito chiama e si unisce allo Spirito. Vi farete così piccoli agnelli di Dio, gli attesi, gli amati. Ti benedico".

 


17 gennaio 2011
"Il sacerdozio si è fatto debole poiché non vive più
la sponsalità d'amore con il suo Dio, la preghiera e…"

"Stasera la Chiesa vi ricorda Sant'Antonio Abate, meno noto dell'altro Santo mio figlio, eppur così grande! Egli abbandona tutte le sue sostanze, i suoi beni e si rifugia in luoghi aridi e impervi per farmi dono della sua vita, tramite l'asprezza, la mortificazione, la preghiera profonda, per vivere un'unione di sponsalità con Dio, sì da fondersi in un tutt'uno; e per questo si allontana dal mondo. Questa sua sponsalità è vissuta e offerta per far sì che da quest'amore ne scenda il frutto e la benedizione sulla figliolanza umana. Antonio, così delicato d'animo e d'intenti eppur combattente dinanzi agli attacchi furiosi del demonio che, in tante sembianze mostruose, viene a tormentarlo poiché la sua offerta, la sua sponsalità d'amore con Dio gli toglie anime, che si redimono e tornano al Padre.

Gli unici, oltre agli Angeli, che vengono ad allietare la sua solitudine sono dei piccoli animali che saranno suoi amici; e per i meriti di questa consolazione Sant'Antonio ancora benedice e protegge gli animali, che sono sempre creature create dal Signore che, nella benedizione, possono essere esentati da possessioni che colpiscono anche gli animali.

Stasera la Parola vi presenta il sacerdozio, chiamato nobile e santo da Dio, che oggi, dinanzi a questa figura che si staglia, grande nella santità, in confronto per lo più langue. Il sacerdozio si è fatto debole poiché non vive più la sponsalità d'amore con il suo Dio, la preghiera e l'unione… questa è la forza del sacerdozio: l'anima che si fonde e vive unitamente al Signore Gesù il suo sacerdozio, dal quale ne riceve fortezza, amore, santità. Quanti sacerdoti non si raccolgono più nella solitudine del cuore alla ricerca del loro Maestro nell'orazione fervente e nel desiderio di Me, mentre invece si abbandonano al frastuono del mondo e decadono!

Andate dalla Madonna, sacerdoti! Amatela! Rifugiatevi in Lei! Ai sacerdoti che si offrono con cuore autentico alla Madre, Lei ne riformerà il sacerdozio, li aiuterà a vivere la sponsalità con il Signore Iddio. Ella vi renderà capaci, vi renderà anima che s'incontra e si unisce come lo sposo si unisce alla sposa nello Spirito, vi aiuterà a fortificarvi; e solo allora sarete pronti e saldi per affrontare la battaglie contro il male, che il nemico pone per impedire di liberare tanti figli di Dio che ne sono oppressi, tanti figli della Chiesa che ne sono schiavi. La benedizione sacerdotale potrà discendere, portando liberazione e bene. Ti benedico".

 


19 gennaio 2011
"Pregate per i sacerdoti! Mai come in questo tempo
il sacerdozio è attaccato: il demonio cosa non fa per portarli a sé"

"Mia piccola Maria, la tua parola sia pura e il tuo pensiero sia casto, dato che la mia sposa deve farsi simile ad una colomba tutta candida. Stasera la mia Parola vi parla del sacerdozio: "Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedech!" Il sacerdozio è eterno. La sua dignità è onore e regalità, e dura oltre la vita terrena: è per sempre! In Paradiso i sacerdoti continuano il loro ministero, unendosi ai sacerdoti sulla terra; essi benedicono ciò che loro benedicono: sono uniti nella Consacrazione alle Sacre Specie, in tutte le Sante Messe. Ancora le loro mani si alzano per dare, nell'unione ai sacerdoti, il perdono nel Sacramento della Penitenza, o per dare la santa Unzione nei sacramenti ai malati. Si fondono all'intera funzione che svolgono i sacerdoti nella Chiesa.

Lo stesso avviene, pur nella sofferenza, con i sacerdoti in Purgatorio, che pregano e intercedono, ed anch'essi benedicono e seguono particolarmente le anime sofferenti e i malati. I Ministri di Dio Beati in Paradiso hanno abiti d'oro tempestati di gemme, di pietre finissime e a voi sconosciute. I loro occhi si fanno di fuoco acceso, la loro voce si è fatta celestiale, le loro mani sono di un candore e di una soavità che incanta lo sguardo. Sono benedetti perché hanno benedetto e cantano verso Colui che è il Benedetto, ornati dei sacri paramenti per l'eternità, e di una disposizione e un onore dato solo a loro. Sono sempre seguiti e, riconoscenti, con onore e riconoscenza, da tutti i Beati.

Mentre coloro che sono andati perduti, nell'inferno portano sempre l'impronta di ciò che sono stati, e riconosciuti per il Ministero che hanno professato; ma è un segno che ormai è di condanna; essi non partecipano più alle sacre funzione e non partecipano, non vivono più degli effetti del sacerdozio; e pagano per l'eternità le conseguenze di una responsabilità tremenda per aver dissacrato il popolo e le cose di Dio. Più di tutti i dannati essi soffrono, e satana vi si scaglia contro con maggiore ferocia.

In Purgatorio i sacerdoti, più che per le colpe gravi, molti vi vanno per la superficialità, per non aver vissuto l'avvedutezza e la profondità dell'onore dato loro e dei Misteri Santi, che vanno vissuti nella dignità e nella santità che meritano. Per questi figli il loro Purgatorio spesso, se non suffragato da molte preci e Sante Messe, è molto doloroso.

Pregate per i sacerdoti! Mai come in questo tempo il sacerdozio è attaccato: il demonio cosa non fa per portarli a sé!... Quale grido egli lancia, grido di esultanza contro Dio quando riesce a prendere dalla sua parte un sacerdote! Egli sa che è come togliere la copertina con la rilegatura di un libro: tutti i fogli poi andranno persi; sarà come togliere la radici di una pianta: essa senza nutrimento si disseccherà; simile a sganciare la locomotiva dai suoi vagoni, che così si fermeranno. Satana sa quale conquista è nel sacerdote, poiché molte anime con lui andranno perdute. G

li Angeli sono accanto al sacerdote e molto operano per aiutarli, ma c'è bisogno di anime ardenti che preghino sempre per loro, e che il popolo offra sacrifici e orazioni per essi. Molto può la preghiera e l'offerta, il digiuno e la carità. Tutto ciò si fa baluardo e difesa che toglie l'accecamento di satana, che cerca continuamente di addormentarli, per togliere il rilievo spirituale al loro vissuto nell'affanno di tanti compiti puramente umani. Pregate perché il sacerdozio, come Melchisedech, deve essere indefettibile, deve profumare d'incenso e santità, per dare un raccolto che sia santo. Il sacerdote è per sempre, al modo di Melchisedech! Ti benedico".

 


20 gennaio 2011
"La terra è posseduta e schiava del demonio…
Ovunque egli si è infiltrato"

"Mia piccola Maria, andrà tutto bene! Stasera nel Vangelo viene messa in evidenza la mia opera di liberazione dell'uomo dal nemico. Al mio solo passaggio, alla mia ombra i diavoli si scatenano e gridano. "Tu sei il Figlio di Dio!", ed Io gridavo rimproverandoli di tacere. Anche ai miei tempi il nemico percorreva le strade del mondo, portandosi ad occupare i luoghi di potere, e fomentando ovunque al peccato: pure tra i figli di Israele. Oggi, più di allora il mondo ne è invasato, la terra è posseduta e schiava del demonio. Non c'è realtà terrena, non c'è realtà sociale nella quale non operi e non inquini. Ovunque egli si è infiltrato e invasa. Attacca i bambini e la gioventù per togliere l'innocenza e la virtù. Possiede e si è ramificato in quasi l'intera politica e nei luoghi di comando. Corre indefesso e senza posa!

Pure nella Chiesa si è ramificato e molto è riuscito a penetrare sino a giungere ad alti livelli. Io, il Signore, posso sempre operare per la liberazione dell'uomo da satana, ma c'è bisogno che la creatura umana invochi e chiami, e che il sacerdote operi nella mia unità. Il sacerdote è chiamato ad offrire doni e sacrifici al Signore Iddio e a dare in offerta anche se stesso; e tanto più egli offre e unisce la sua vita a Cristo, maggiormente la sua azione di liberazione è forte. Il demonio è entrato nella Chiesa: limita, ingegna in ogni modo per allontanare quest'opera di esorcismo contro di lui; si adopera con tutti i mezzi perché non si effettui questa liberazione che la Chiesa può mettere in atto verso il popolo di Dio. Egli cerca, da decenni, non tanto di attaccarla direttamente, ma di scardinarla dall'interno, di dissacrarla nei costumi, nell'annacquare, nel dare tiepidezza alla fede, alla sua sacralità, nel banalizzare l'azione santa che in essa si deve vivere, per ricordare la presenza di Dio a chi viene data: ai suoi fedeli. Egli corrompe la moralità e cerca di contrastare, di circoscrivere, in ogni modo, l'intimità con Dio, l'incontro, la vita di sponsalità con Lui, che acceca satana e lo indebolisce.

Viene dato il catechismo ai bambini già grandi perché vadano a ricevermi già nella perduta innocenza, intaccati dal peccato, per togliere la fortezza di questa impetrazione pura al mio Cuore. Egli cerca di allontanare il tabernacolo nei luoghi più nascosti, in molte chiese, cosicché i fedeli più difficilmente abbiano ad incontrarmi; mentre Io voglio che il tabernacolo sia posto al centro, dinanzi all'altare; e non dare il seggio principale al sacerdote. Si cerca di togliere gli inginocchiatoi per far sì che l'uomo non si ponga in adorazione, in modo che il corpo si unisca all'anima in un tutt'uno verso il Signore iddio, e perché ciò aiuta a vivere la sacralità del luogo e a porsi nel silenzio dell'adorazione e dell'ascolto. Io voglio che ci si inginocchi per chi è possibilitato, soprattutto nel tempo della consacrazione e nel ricevermi. Si torni, durante la Consacrazione, al rituale in lingua latina, a un canto soave e tendente al sacro, a ricevermi con abito degno; e per le donne il capo coperto. Si torni a ricevermi come Io desidero direttamente in bocca. Tornino i sacerdoti, al termine della Santa Messa, a pregare la preghiera d'invocazione a San Michele Arcangelo.

I sacerdoti devono benedire, benedire, benedire, e dare la santa unzione non solo ai malati ma a tutti coloro che vengono a chiedere benedizione e nel sacramento della confessione; molti così riceveranno guarigione, particolarmente dalle malattie psichiche, spesso scaturite dal demonio. I sacerdoti hanno tutti la possibilità di esercitare il Ministero di liberazione e di fare esorcismi: si uniscano profondamente a Me con una vita santa di preghiera, ma pure di rinuncia, che si fa offerta d'amore; allora, come dei chirurghi, essi toglieranno tante metastasi contagiose e maligne che si diffondono, per ridare santità al mio Corpo Mistico. Per mezzo di loro ancora Io passerò nel popolo, ancora Io alzerò la mano e i diavoli grideranno: "Tu sei il Figlio di Dio!" e, al mio potere, venire cacciati. Ti benedico".

 


22 gennaio 2011
"L'Unità è armonia, è perdono, è pace.
Unitevi all'Unità dell'Onnipotente, e la vivrete"

"Mia piccola Maria, Gabriel è in paradiso. E come gioisce! Egli si diletta ed è nel gaudio grande presso il trono di Dio: innocente e martire, le sue sofferenze sono sante. Le sofferenze, e anche i soprusi sopportati dagli innocenti, sono di grande santità presso il Signore Dio, e non vengono dimenticate. Egli, mentre moriva, vedeva la Madonna e gli Angeli che lo chiamavano a sé nella Luce.

Stasera la Parola vi richiama all'Unità. E che cos'è l'Unità? L'Unità è Dio che, pur distinto in Tre Persone, non soffre la sua diversità, ma essa è a perfezionamento e arricchimento dell'Altro. Esse si pongono a servizio, e l'amore che ne deriva è il collante della sua Unità. Perché l'uomo è così diviso con sé stesso e con gli altri? Perché non vive più l'unità con Dio. É pieno dei suoi interessi e della sua persona: la superbia e l'egoismo, l'attaccamento alle poltrone, al proprio stato; chiedono e non permettono l'entrata dell'amore di Dio che dà Unità. Pure all'interno della Chiesa quante divisioni: gruppi, gruppetti, movimenti che finiscono per divenire chiusi e fine a se stessi. Si formano in essi superiorità e rivalità, ambivalenze, ritenendosi di essere i soli depositari della Verità. Non si pongono ad essere, pur nelle loro differenze, complementari e arricchimento per l'altro: a servizio, cosicché l'amore ne diviene il collante.

Cosa ha fatto nel Vangelo il vostro Maestro? Io offro la Parola, vado per i paesi in cammino, mi pongo a servizio, vado a sanare e a liberare: chiamo a conversione. La conversione è la tappa fondamentale per aderire all'Unità. Se non c'è conversione ci sono intoppi, pesi: le porte sono chiuse. Nella conversione si riaprono, si spalancano, il cuore torna ad amare, e le mani a servire. L'Unità rivive nella rettitudine, nella verità, nella carità. La fraternità autentica non si vive a tavola, si vive nell'incontro della sofferenza dell'altro, nella visita ai malati, ai tribolati, nel prestare soccorso, nella partecipazione di un aiuto effettivo, nell'educazione dei fanciulli, nell'aiutare la famiglia alla loro crescita. Unitevi a Dio, e riceverete l'unità con i fratelli: Dio vi dona il suo amore che si esplicita nella carità effettiva verso l'altro. Esso è il collante che vi unisce e vi raccorda al Signore.

Il profeta, colui che vive il carisma di Dio, lo riconoscerete se conduce all'unità nella Verità dell'Insegnamento divino. Se così non fosse non seguitelo! Il demonio fa comunella nel peccato, ma poi defrauda l'uomo, lo rende solo e lo divide da Dio e dai fratelli, divide dal bene e dalla vita eterna, lo divide in sé stesso, togliendo la pace.

L'Unità è armonia, è perdono, è pace. Unitevi all'Unità dell'Onnipotente, e la vivrete: vi farete collanti del suo Amore che riforma l'Unità. Ti benedico".

 


23 gennaio 2011
"Soltanto nell'Unità del Signore Santissimo
c'è autentica Verità fra di voi: c'è una vera fraternità"

"Mia piccola Maria, nei bambini maltrattati, violati, vilipesi Io sono. Sono Io in essi che vivo la mia Passione e, per la loro innocenza, essi si fanno santi. La loro sofferenza diventa olocausto, offerta santa. Io sono presente in loro che soffro. Questo peccato verso gli innocenti grida, grida …è il mio grido che si eleva di dolore verso il trono del Padre mio e richiede riparazione; eppure di queste creature io ne faccio santità e riscatto per molti: storia benedetta che non verrà mai dimenticata.

Stasera ancora nella Parola Iddio richiama gli uomini a vivere l'unità, la sua Unità; a farvi voi, non solo simili, ma parte di Lui. Soltanto nell'Unità del Signore Santissimo c'è autentica Verità fra di voi: c'è una vera fraternità. Quanto spesso l'uomo si sottopone ad una falsa unità che si piega ai compromessi, al peccato, agli interessi propri, pur di avere un accordo, pur di vivere una falsa pace e non essere distolto dalla quiete del proprio vivere, che non è Unità. Proprio questo stato di falsità vuole farvi vivere il demonio che, mentre credete ci sia accordo e unione, nel peccato che ristagna, esso corrode e sconquassa, portandovi alla divisione di sé stesso e alla separazione nell'eternità. Invece per vivere l'Unità di Dio molto spesso bisogna combattere, porsi in lotta per essere fedele e coerente alla Verità della Fede, ad una vita che aderisce all'Insegnamento di Cristo.

Bisogna lottare per essere, ed annunciare la Verità, diffondere il bene, e per questo si rimane poi isolati; ma è isolamento che diviene, si fa offerta santa, riscatto, per far rivivere ai fratelli l'Unità di Dio. Quante famiglie si sottopongono e si adeguano o accolgono, per non perdere la vicinanza e l'unione con i figli, il loro peccato: ne occultano il male e non sanno che questo comporterà responsabilità grande dinanzi al Giudizio di Dio e una separazione dal figlio, che poi si perde per sempre.

Ci vuole l'accoglienza del figlio non l'alleanza con il suo peccato: dare per lui il dono di sé, che si offre nel Sacrificio, nella preghiera, nel digiuno, nella adesione dell'insegnamento del Vangelo e dei Comandamenti, dato che siete chiamati a partorirli non solo nel corpo, ma anche nello spirito, per la vita eterna. Breve sarà la separazione: molti ritorneranno e si congiungeranno di nuovo in vita, altri in Cielo, ove li riavrete sempre accanto. Non basterà l'eternità per la riconoscenza e l'amore: insieme vivrete e godrete nell'Unità con Dio. Vivete la Giustizia e la Misericordia per darne il frutto nella Carità, nell'adesione alla Verità del mio Vangelo. Ti benedico.

 


24 gennaio 2011
"Pregate lo Spirito Santo per far sì che diffonda la sua Sapienza
che è trasparenza della Verità"

"Mia piccola Maria, Io sono con i bambini maltrattati: in essi Io vivo. Stasera la Parola vi richiama ad essere avveduti, ad avere discernimento: pregare e invocare la Spirito Santo perché vi dia luce per saper riconoscere ciò che è bene da ciò che è male. Il demonio fa confusione e inquina le acque del pensiero per far sì che la creatura umana non ne veda la trasparenza e non abbia riconoscenza delle sue origini: che è Dio. Egli accusa per creare confusione all'uomo. Così come ai miei tempi, lo stesso oggi il diavolo mi accusa: "Lui caccia il demonio in nome di Belzebù, …compie prodigi per il potere di satana!", cosicché non venga creduta la mia Parola e né la mia Opera. Egli continua ad intorbidare le acque e le sporca, con il suo putridume, in modo che l'uomo non sappia più riconoscere il bene dal male; cerca in tutti i mezzi di svalorizzare il buono, il bene, e sbandierare il peccato come un valore: lo inneggia a bene supremo. L'essere umano perde così il senso del peccato, e si perde lui stesso. Accusa i figli benedetti perché vuole togliere ogni ostacolo, ogni argine alla diffusione del suo regno. Accusa e perseguita il Giusto per diffondere l'ingiustizia, accusa l'onestà per diffondere il disonesto, accusa il puro per diffondere l'impurità. Egli discrimina chi mi segue e mi è fedele, perché non sia dato credito alla sua testimonianza, e così poter spargere il suo male. Accusa e perseguita i miei figli perché non siano visti e riconosciuti per il bene che sono, ma distrutti per il fango che egli getta loro, e cerca di ucciderli al mondo perché non abbiano a riflettere la luce mia. Pregate lo Spirito Santo per far sì che diffonda la sua Sapienza che è trasparenza della Verità, che dà luce e discernimento per comprendere le opere che sono da Dio e le opere che sono da satana. Ti benedico".

 


25 gennaio 2011
"Il desiderio del vero: ne basta un poco nella buona volontà,
e Iddio ne fa leva per farne Luce"

"Mia piccola Maria, …li porto tutti al mio Cuore! Stasera la Chiesa ricorda San Paolo, uomo forte nell'errore per poi esser uomo forte nella Verità. Egli cresce in modo austero, educato severamente nella rigidità dei precetti e delle leggi ebraiche. Da bambino soffrì molto per questa dura disciplina che gli plasmerà e coprirà il pensiero, e gli darà durezza al cuore. Paolo si fa così ligio in questa legge da perseguitare in modo feroce i cristiani, credendo di fare opera gradita a Dio. Sarà duro e senza pietà anche verso donne e bambini, portandoli al patibolo. Eppure Io vi dico che spesso egli, rimanendo solo, …le loro grida, le loro suppliche rimbombavano nella sua mente e, in alcuni sprazzi di luce, si domandava come fosse possibile tanta adesione e tanta fedeltà a tale Dottrina, sino a morirne. Da Chi ne veniva la forza? Sicché un giorno, nel suo grido, mi rivolse la preghiera: "Signore, li sto perseguitando perché sono contrari al tuo credo, ma se le mie mani fossero macchiate di sangue innocente dammene luce, ed io ti servirò fedelmente…!".

Cosa ha convertito San Paolo? Cosa gli ha trasformato il cuore? Il desiderio di aver luce nella Verità, la ricerca di ciò che fosse giusto, ma non solo: la sua conversione nasce dai martiri, da questi miei figli che vanno a morire per Me, offrendo il loro perdono e le loro preci per i loro persecutori. Offrono il proprio martirio anche per San Paolo. Tramite questa offerta e la ricerca, il desiderio del vero: questo ha fatto sì che gli giungesse la risposta di Dio, offrendo a lui sì tanta Luce da far comprendere l'oscurità del suo essere e del suo operato e la via retta che conduce al Cielo. San Paolo si conformerà pienamente al cristianesimo, affrontando e accogliendo persecuzioni e tormenti di ogni genere, per diffondere la Luce ricevuta, la Luce che Cristo gli ha donato, sì da farsi trave, colonna della Chiesa, che ancora vi si sostiene.

Quante volte San Paolo penserà, nelle sue tribolazioni e nelle sue prigionie, ai suoi fratelli cristiani, martiri per mano sua! Quante lacrime per essi, dato che ormai ne comprendeva il patimento! Quante preghiere elevate a loro! Queste anime diverranno i suoi più grandi amici, dato che questi Santi lo accompagneranno e gli daranno forza in tutte le sue traversie. Li ha accanto in Cielo come i più cari tra i fratelli.

San Paolo oggi vi ricorda la conversione; e cosa vi conduce ad essa? Il desiderio del vero: ne basta un poco nella buona volontà, e Iddio ne fa leva per farne Luce, per donarvi il pentimento ed il cambiamento di vita. Conversione che non è solo per i grandi peccatori, per coloro che hanno compiuto grandi misfatti, ma per i tanti cristiani che vivono impantanati e ristagnanti in un cristianesimo che langue, in uno spirito che rimane superficiale, chiuso a sé: dona niente o poco in confronto alla Luce che il Signore Dio dona e chiede di diffondere. Il cristiano è chiamato a vivere in profondità, ad andare alla radice di un cristianesimo, che si fa intenso e fruttuoso per essere luce in sé e dare luce. E il Signore chiama ogni figlio a darne sino a quando essa non è completa. Ti benedico".

 


26 gennaio 2011
"Stasera il Vangelo vi presenta la figura del seminatore che sono Io"

"Mia piccola Maria, Io dilato la tua preghiera; essa non rimane circoscritta alle tue intenzioni o alla tua famiglia. Io la dilato per molti altri figli. Stasera il Vangelo vi presenta la figura del seminatore che sono Io, che è Iddio Santissimo, che crea il seme della Parola e crea la terra della anima vostra, per far sì che esse si uniscano e, fecondata, possa nascere la vita. Il Vangelo vi presenta i vari impedimenti a questa fusione feconda, che sono: la durezza, le spine, l'aridità, gli insetti velenosi, le erbacce cattive che equivalgono alla durezze del cuore, le spine dei travagli e delle preoccupazioni umane, le erbacce delle tentazioni a cui si cade, l'aridità della incredulità e della mancanza di carità; gli insetti velenosi sono i diavoli che attaccano lì ove germogliano le tenere piantine, poiché non vuole ne nasca il raccolto della santità.

Il seminatore è pure il sacerdote ed anche il cristiano: colui che si unisce al Padre celeste, che ha fatto germogliare in sé la sua Parola; sicché egli si fa portatore che diffonde, a sua volta, il seme di Vita. Egli ha il compito non solo di seminare, ma di formare, lavorare, plasmare il terreno delle anime, di togliere durezze, spine, erbacce… allontanare gli insetti, rendere umida e morbida la terra, in modo che il seme possa penetrare ed entrare nella profondità dei solchi che egli ha preparato nella sua educazione spirituale, nella sua opera e nel suo sacrificio; dato che, se la terra è responsabile se non produce frutto; e se rimane sterile, lo è anche per chi non l'ha lavorata: non si è adoperato all'opera del suo raccolto.

Cosa sono, figlia mia, queste "Gocce di luce" se non la mia Parola creata che si fa seme e te ne crea l'attitudine ad accoglierle per far sì che da te si sparga e si diffonda il suo seme per portare la mia vita alle anime altrui? Sicché ti fai seminatore che aiuta nella formazione, e nella sua preparazione ad accogliere il seme e farti semina che, tramite la tua sofferenza e la tua preghiera verso tutti coloro che, uniti a Dio, si liberano, si plasmano a terra feconda, per far sì che la Parola di Dio seminata viva e dia frutto, e che in essa si fa a sua volta semina che ne diffonde il bene ricevuto. Ti benedico".

 


27 gennaio 2011
"Non si deve coprire il peccato!"

"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi richiama a sapervi porre in ascolto, a saper guardare oltre: verso Dio! "…Chi ha orecchi per udire, intenda!". Dio parla continuamente all'uomo, e non solo mediante la Santa Parola, ma con la vita dei Santi che ne portano testimonianza, con l'evolversi del tempo e delle sue stagioni, con il nascere di ogni esistenza e del suo perire, così come in ogni storia nelle sue vicende, Dio parla. Bussa al cuore umano, ad ogni creatura per essere ascoltato nei mille modi in cui Egli sa fare. Ma chi veramente ascolta? La maggior parte dei figli si assorda dei rumori del mondo: il loro sguardo si protende alla terra e al suo fango, e non sa più recepire il suono della Voce del Signore che chiama; la luce che gli verrebbe data non riceve più il sole della Sapienza divina, che dà senso all'esistenza. Non si può divenire così il lievito che maggiora i doni di Dio per evolverli a santità. Il cuore si fa vuoto, duro, e l'uomo giustifica sé stesso e il suo male, ma diviene terribile nel giudizio altrui e non perdona, non compatisce! Egli non sa più vedere il proprio peccato come male, in quanto la coscienza si è acquietata, lo ha già recepito in sé, accolto come suo seme, e lo copre.

Non si deve coprire il peccato! Dinanzi ad esso sempre bisogna recepirlo per quel che è: ferita mortale nell'anima e offesa fatta a Dio, rottura della sua Alleanza! Bisogna continuamente stupirsi e meravigliarsene non per essere di condanna al peccatore, ma per porsi con dolore alla sua sanità, per porsi a riparare, guarire, sanare. Figli miei, solo chi si pone nell'ascolto di Dio che parla, sa recepirne la Luce, divenire sale, che dà senso all'agire proprio e altrui, si fa lievito che maggiora nella santità sua e di ogni uomo: sia egli un sacerdote o un religioso o qualsiasi fedele che, in modo autentico, si pongono nel mio ascolto; non possono rimanere gli stessi di prima. La loro vita si capovolge, si trasforma, si evolve, per raggiungere la santità. Ti benedico".

 


30 gennaio 2011
"Beati voi se piangete!"

"Oggi il Vangelo vi richiama a vivere le Beatitudini. …Chi cerco? …Su chi mi poso, …chi vado a cercare? Forse i potenti, i ricchi, i dotti del mondo…? Ho forse bisogno delle grandezze, delle razionalità del filosofare umano? Perché si possa credere che "Io Sono" e possa dire: "Ecco, con tanto poco Io compio, e che le opere non possono che venire da Me, Io uso i poveri, i piccoli, i dimenticati". Si creda così alle opere di santità, di cui essi non possono e si manifesta così il mio Potere, e la mia Presenza.

Beati voi se piangete! … se siete nelle prove, dato che ciò è segno di riscatto e purificazione, della benedizione di Dio, che ancora vi usa misericordia e salvezza. Io mi poso sui deboli, sui miseri, sugli insignificanti della terra: coloro che sono ritenuti insignificanti e stolti, per l'agire del mondo, poiché in essi Io vengo e manifesto la mia Opera. In questi figli vengono rivelate le mie meraviglie perché siano di confusione per i potenti e i ricchi, e rivelazione che esse sono mie, nascono da Me, dato che essi non potrebbero! Beati voi che piangete, che siete nella prova, poiché essa è segno di riscatto e purificazione, è segno della benedizione di Dio, che ancora vi usa misericordia e salvezza. Beati voi quando, pur al termine della vita, sopraggiunge la malattia; è grazia che vi viene concessa poiché in essa c'è il segno che il Signore vi dona perdono, lava e vi prepara alla vita eterna: quell'anima non andrà perduta! Nell'adesione alla Beatitudine c'è la via che riconduce al Cielo, alla sua Benedizione eterna.

Beati voi quando, restando fedeli, siete perseguitati per la fede e per l'adesione alla giustizia! Le vostre lacrime e le vostre giuste battaglie non saranno dimenticate; sono i passi che vi conducono spediti al retto sentiero verso il Paradiso. Ma poveri, poveri figli quando, ricchi e potenti, rimangono nel gaudio di sé per l'intera esistenza e muoiono gaudenti nel riso vuoto! Cosa potranno portare? …Non hanno asciugato lacrime, non hanno condiviso beni, hanno prevaricato e oppresso il fratello. Hanno pasciuto sé stessi nel riso vuoto, che non ha riscatto e né purificazione. Andranno per la strada che non ha incontro con la Benedizione, ma nella patria maledetta.

Oggi ricordate la giornata della lebbra che penetra e ferisce le membra, ma che ricopre e devasta anche lo spirito: nel peccato. Cosa potete fare se non vivere le Beatitudini, che conducono alla sua guarigione? Nella Beatitudine voi lavate il male, ne purificate le scorie, medicate le piaghe. Nella conversione di tutte le creature, che si attua nella Beatitudine, viene sanata ogni forma di piaga fisica e spirituale. Ti benedico".

 


31 gennaio 2011
"Tutt'ora Giovanni prega e intercede per i giovani,
ma piange, guardando la gioventù di questi tempi"

"Mia piccola Maria, oggi ricordate il mio Giovanni Bosco, cuore donativo e generoso, pronto e rinnegarsi pur di esser d'aiuto sempre e ovunque: guida, sostegno, luce, corda alla quale molti giovani, e non solo, si aggrappano per non cadere nel buio, ed avere la salvezza. Giovannino, che cresce formandosi a un'educazione pur severa e nel rigore, vede intorno a sé molti piccoli e adolescenti abbandonati a sé: maltrattati, costretti, sin dalla più tenera età, ai duri lavori, non difesi, condotti anche a vivere disonestamente per le condizioni di miseria e di ignoranza perché senza punti di riferimento; il suo cuore si strugge a grande pietà per essi e, sin da fanciullo, si dà da fare per organizzare giochi e acrobazie per rallegrare il cuore dei più piccoli e fanciulli coetanei. Capirà presto che ciò non sarà sufficiente; c'è bisogno che questi figli incontrino l'amore di Dio perché abbiano il senso che, oltre il disamore, l'abbandono, le percosse, l'ingiustizia, la loro vita ha motivazione: è amata da Dio! Vale quindi la pena di cambiarla per viverne i valori che insegna il Vangelo nell'onestà del lavoro, nella veridicità, nella fedeltà…

Quanti si salveranno tramite Giovanni, che dal gioco conduce a vivere i Sacramenti, che dalla accoglienza conduce al perdono e alla preghiera, all'amore e alla conoscenza di Dio e della Madre Santissima, alla quale affidarsi! Molti di loro comprenderanno che si vive, pur nel dolore, ma per riscattare e amare. E molti, nel corso dei secoli scorsi, si sono salvati tramite la pedagogia di San Giovanni Bosco che, con le lacrime, la preghiera, il cammino, ponendosi in prima persona, opera, difende, ama, sino a dare tutto di sé per la salvezza dei giovani.

Tutt'ora Giovanni prega e intercede per i giovani, ma piange, guardando la gioventù di questi tempi …mai così invasata dal diavolo come in questi ultimi decenni! Il Signore li ha fatti nascere belli e puri, ma la società inquinata, che hanno già trovato sulla terra, li devasta. Non c'è posa a trovare luogo di verità e di bene per loro. É rimasto così poco! Anche negli oratori spesso grida la bestemmia del nemico. Figli che non hanno ricevuto la preghiera, non hanno ricevuto la fede da genitori che li hanno riempiti di cose e di egoismo, …poveri figli! Tornate a pregare per essi con veemenza…! Questa lotta è lotta contro il nemico per strapparglieli.

Cosa fa stasera il vostro Maestro nel Vangelo verso l'indemoniato invasato da una moltitudine di diavoli, che lo fanno battere e gridare nei colpi delle pietre giorno e notte?... Caccio il male da lui!

Tornate ad esorcizzare tramite l'orazione, tornate a benedire sul capo o da lontano continuamente, usate i sacramentali, tornate a ricevere l'Eucaristia, a partecipare alla santa Messa per essi, ed offrire il Santo Sacrificio per consacrare al Cuore mio e della Madre Santa i vostri figli. Fate fare esorcismi, non coalizzatevi con il loro peccato per farveli amici, ma amateli per combattere il loro male, per ripartorirli alla vita dello Spirito e della Grazia di Dio; e molti, molti, ancora ne salverete. Ti benedico".