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Ave Maria!
4 agosto 2016
"La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la
rifugge!"
"Mia piccola Maria, è il mio desiderio: Io ardo che i
miei figli desiderino e invochino la mia Sapienza, e a chi
autenticamente mi prega per Essa Io ne trasfondo il cuore.
Oggi la prima lettura vi richiama a ricercarla. La Sapienza
divina è stoltezza per il mondo che la rifugge; e la
cosiddetta sapienza umana, ricercata dall'uomo, è
sconsiderata per il Cielo, poiché il suo pensiero è
contrario a quello divino: sono due nature che si oppongono.
La prima ricerca il Volere di Dio che è Sommo bene, la cui
Parola profusa è trasparenza di Giustizia e di Verità, che
non può che donarvi l'assoluta sua bontà. L'altra, quella
umana, è erronea e porta al peccato, e per di più,
persistendo nella sua continua ricerca, rischia di far
precipitare agli inferi.
La Sapienza dello Spirito è il radioso giorno che illumina
già nell'alba della vostra vita terrena sino a raggiungere
la pienezza nel giorno nel Regno. La sua Luce si trasfonde
nel mio Insegnamento. Seguite il vostro Maestro e Signore,
la cui Parola non ha inganno, ma vi dona la salvezza. Siate
aderenti ad Essa, accoglietela in ogni sua lettera, e non
permettete che ne venga travisato il senso! E se qualcuno la
cambia e ne vuole modificare il messaggio, sia per voi
anatema, venisse pure dalla Chiesa, dal Santo Padre, o da
altro, poiché ciò che cerca di trasformarla e cambiarne il
senso è menzogna del nemico; mentre la santa parola è fedele
a Sé stessa nella Verità ieri, oggi e sempre!
Meditate il Santo Vangelo, fate riferimento ad Esso! E anche
se il mondo si oscurasse, la sua tenebra s'infittisse, e i
sacerdoti vi dessero mille interpretazioni diverse, voi
guardate dritto al Vangelo, che è faro che dà chiarore, pur
nel buio più oscuro della notte: continua ad illuminarvi,
portandovi sicuri al mio porto. É la Sapienza divina che
irradia la vostra coscienza che dà, non solo discernimento
al bene, ma ve ne dà fortezza e amore per adempierlo. É la
mia Sapienza che illumina il cammino alla conquista dei
Cieli nell'assoluto amore di Dio che non si piega ai
compromessi, e non Lo si ama al secondo o terzo posto; ma è
un amore primario che investe il possesso nell'interezza
dell'essere, e che solo in questa fusione vissuta, vi dà
ragione, capacità, ardore di accogliere la croce come amica,
senza mai rifiutarla. É nell'adesione a questo amore che vi
riveste, e della Croce che vi salva, la conquista del posto
della vostra Risurrezione.
Ricercate, amate la mia Sapienza! Se in voi è vissuta, siete
rivestiti della sua lucentezza, vi fate fiammelle, lampi,
falò che vi irradiano in ogni vostra parola, sguardi, tocco
e passo della vostra persona, che ne lascia la sua impronta.
Ti benedico".
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10 agosto 2016
"Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste
profezie?"
"Mia piccola Maria, ma perché così paurosa, e temi così
tanto di queste profezie? Esse, figlia mia, anche quando
sono autentiche e vengono da Dio, sono sempre relative:
possono cambiare negli eventi annunciati, e ciò dipende dal
comportamento dell'uomo, dalla preghiera che si è elevata, e
di tante creature che si sono a Me offerte. E dinanzi a tali
donazioni, il mio Cuore si intenerisce, e quel che è
predetto può variare. Ricorda: Iddio non è il Dio della
distruzione, ma il Signore della costruzione, che genera
perennemente, e fa rifiorire continuamente a nuova vita".
Oggi ricordate San Lorenzo, che si è offerto in oblazione e
sacrificio al Padre Santissimo per la Chiesa e i suoi figli,
a loro salvezza. Lorenzo si lasciò consumare nel fuoco per
donarsi tutto a tutti, e le scintille che ne divampavano e
lo consumarono, si irradiarono e si diffusero ovunque, e le
sue ceneri, trasportate e diffuse dagli Angeli sull'intera
terra. Ecco, il martirio dei miei eletti non è ancorato e
fermo al tempo vissuto, ma esso si protrae per tutte le
generazioni. Rimane presente dinanzi allo sguardo
dell'Eterno, e ne porta il frutto del suo bene in ogni
secolo, e per l'eternità.
Non dice stasera il Vangelo "Se il seme non muore alla terra
non porta frutto, se non marcisce e se non si amalgama ad
essa, si annulla il suo fine, e non nasce la pianta. Così
voi! Siete tutti chiamati a morire a voi stessi, a divenire
donazione per l'altro: se non tutti chiamati ad un martirio
fisico, di sangue, spesso è il martirio dello spirito, che
non è meno meritorio e gradito all'Altissimo Signore; un
martirio che vive nell'offerta di sé, in un sacrificio che
dura tutta la vita nell'ordinarietà di ogni giorno e della
propria missione, attuata però in una fedeltà a Dio che
costa e diviene evangelizzazione e testimonianza al suo
amore. Iddio ne raccoglie ogni respiro, sino all'ultimo
anelito, e il suo bene non rimane fermo al tempo del ciclo
della sua età, ma perdura, nel suo frutto, per sempre. Esso
feconda l'intero genere umano nella sua eredità di bene.
Cosa dice la prima lettura stasera? "Chi semina con
larghezza con larghezza raccoglierà!". Chi avrà
abbondantemente seminato, abbondante sarà il suo raccolto.
"Chi ha largheggiato e dato ai poveri, la sua giustizia
durerà in eterno!". Chi ha grandemente dato ne riceverà
altrettanto, e in più; chi ha seguito nel santo timore il
Signore, nella sua benedizione, avrà in eredità una ricca
figliolanza che riporterà il germe della sua raccolta di
benedizione.
Anime mie, si nasce per essere dono all'altro: non si varca
il Cielo se non si è dato. Ti benedico".
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12 agosto 2016
"Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della
carne,
nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo
fetore?"
"Mia piccola Maria, io guardo questa città soccombere sotto
le bombe, mancano alla popolazione anche le necessità
primarie; e seppur essa non grida a Me il suo bisogno,
l'aiuto, ma ad altro Dio, e non mi conoscono, ho per essi
una grande compassione, e cerco ogni varco per portare
soccorso. Chiederò conto della loro responsabilità a coloro
che si dichiarano popoli cristiani, e poi arrecano tale
distruzione.
Stasera nel vangelo viene dichiarato apertamente: ci sono
eunuchi che nascono tali dal grembo materno, altri che ne
vengono fatti dagli uomini, altri ancora che si rendono
eunuchi per il Regno dei Cieli. Oggi la purezza e la castità
non sono più considerati un valore, ma una sconfitta, una
perdita: la sessualità è vista come un bene assoluto,
indispensabile, vitale, così impossibile da poter vivere
nella sua rinuncia. Eppure il Creatore l' ha donato agli
sposi, per la loro fecondità, e perché mantenesse vitale la
loro unione; ma per chi non vive tale stato sacramentale è
richiesta la purezza, la rinuncia ai sensi della carne; e se
il Padre Santissimo richiede una cosa è perché l'uomo può
attuarlo. "Nulla è impossibile a Dio!", dice la Santa
Parola, e Dio ne dà la totalità della Grazia perché abbiate
a rispettare la sacralità del vostro corpo, dato che esso è
tempio dello Spirito Santo: Egli ne prende dimora e
possesso.
Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della
carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo
fetore? Egli ve ne offre tutti i mezzi nei Sacramenti e
nella preghiera, sì da poter essere serenamente casti; ed
anche se dovesse sopravvenire la debolezza e la sua caduta,
al vostro rinnovato desiderio di castità e pentimento, Egli
ha il potere di riverginizzare il vostro intimo, di
restituirvi e ridarvi il primitivo candore.
Anche i miei Santi sono stati tentati, ma hanno combattuto
e, nella resistenza e vincita al peccato, si sono
fortificati ed hanno superato. Oggi invece si spalancano le
braccia, si corre dietro alla lussuria, e l'umanità è
divenuta una putredine di carne corrotta che l'avvinghia e
la tiene schiava del demonio.
Il peccato dell'impurità ha il potere di oscurare l'intera
persona: coltri di tenebra, fango che copre e investe
l'essere sì da non fargli vedere e riconoscere più né Dio e
né il prossimo, di cui se ne fa suo uso e consumo. In tale
piaga l'uomo s'imprigiona, ne diviene schiavitù che corrompe
il pensiero e ne devasta lo spirito: perde l'impronta di Dio
, poiché in tale male l'essere umano ha la capacità di
perdere ogni argine e limite, da farsi ad immagine di
bestia. E ove più è la sua dignità? É cacciato il Signore, e
cosa può prendere dimora in lui se non il diavolo che lo
tiene legato alle sue direttive? Persino nel matrimonio
entrano molte perversioni, e chi le vive porta a corruzione
e a divisione il matrimonio: la maledizione penetra nella
loro casa portandone conseguenze sui figli.
Vivete la purezza, la castità, e diverrete liberi con Dio:
essa vi innalza nello spirito. Andate dalla Madonna,
ricopritevi del suo Manto! Nella sua trasparenza d'innocenza
immacolata vive la Santissima Trinità. Ella vi darà di Sé:
il biancore della neve sì candita ove non è deposto granello
di ombra; ve ne ammanta da poter vivere pienamente questo
stato di virtù, per far sì che in voi possa il Santissimo
Signore tornare a prendere dimora. Allora Io sarò con voi:
vivrò, amerò e morirò con voi. Ti benedico".
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13 agosto 2016
"Io mi protendo sulla città di Aleppo e cerco ogni varco per
portare aiuto"
"Mia piccola Maria, Io mi protendo sulla città di Aleppo e
cerco ogni varco per portare aiuto, la potenza di Dio tutto
potrebbe, ma sono legato alla promessa data del libero agire
umano che non posso oltrepassare. Appena però c'è un
consenso a Me, un richiamo sincero, un desiderio di bene da
attuare, cerco ogni fessura, ogni pausa di battaglia, per
portare il mio soccorso.
Ecco, dichiara oggi il Vangelo, "E credete voi che Io sia
venuto a portare la pace la pace sulla terra? No, Io vi
dico: la divisione!". Io sono l'Assoluto Bene, l'assoluta
coerenza e Verità, la mia Pace, la mia Unità è assimilarvi
ad esse! Tutto ciò che è male: il compromesso, la menzogna,
si divide da Me; non possono queste due realtà coesistere
insieme o fare alleanza, poiché sono contrarie, avverse
nella loro natura: o si sceglierà l'una o l'altra.
Gli uomini riescono a fare un calderone, e fanno miscuglio:
un po' di bene con il male, un po' di compromesso e un po'
di fedeltà, un po' di vero con il falso, e ne esce una
realtà malata, contaminata, avariata e corrotta. Il demonio
fomenta, istiga, perché l'umanità trasgredisca il mio
Insegnamento, e l'uomo decade per appagare sé stesso, e non
combattere. Io mi pongo , sono al centro, tra la terra e il
Cielo: l'uomo e il nemico, come segno di scelta, di
divisione, di lotta: o con Me o contro di Me, o con Dio o
con satana! Sono segno che nella mia Persona si rivela nella
verità che si erge, scrutando e vagliando le coscienze,
segno che pone irritazione che si vuole escludere,
uccidendomi: nel rifiuto, nel rinnegamento, nel compromesso.
La mia scelta richiede il combattimento che nella sua
adesione costa spesso sofferenze e persecuzioni, lacrime e,
a volte, il sangue!
La prima lotta è con sé stessi: nella rinuncia ai propri
istinti e alle attrattive delle false luci del mondo per
aderire alla mia sequela. La seconda lotta è con chi vivete:
i vostri familiari, amici, parenti, eccetera, con l'ambiente
che vi circonda, quando cerca di portarvi al loro errore e
vi ostruisce, vi combatte nella persecuzione, e voi dovete
lottare nella fedeltà a Me con la testimonianza e nella
preghiera. Terza lotta, nell'opera che compite, nel lavoro
che attuate, nell'opera educativa, per far sì che il vostro
agire sia diffusione del mio bene, adesione ai miei dettami,
anche per a loro salvezza.
Chi mi segue è nella battaglia. Chi vedete dilettarsi nei
suoi piaceri e nel suo stare bene è perché non vuole fare
fatica e né lottare; mentre, se mi amate, ad una falsa
quiete per il proprio egoismo scegliete il Padre vostro, e a
Lui vi dirigete per l'eterno. Voi, figli miei, che mi
seguite, siete i miei Prodi, i miei valorosi Cavalieri,
armati dallo scudo della preghiera, della spada della fede,
protetti dal manto della Verità. Io sono con voi, sono a
capo di questa battaglia: non vi lascio soli. Siete alla
conquista del mio Regno, della Patria Celeste: combattete
contro i miei nemici e per la difesa dei vostri fratelli!
Voi pensate: "Ma quanto è dura questa guerra!", e di
persistere in essa chissà quanti anni; ma il vostro tempo è
simile ad un lampo che affiora tra le nubi, come una stella
cadente: un attimo di luce che rifulge. La mia Unità con voi
è per sempre! Ti benedico".
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15 agosto 2016
"Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore,
al mio;
il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio
divino"
"Mia piccola Maria, oggi celebrate l'Assunzione della Madre
Santissima che s'innalza, radiosa di luce, su tutte le
creature celesti. Ella vibra nel suo canto d'amore
all'Altissimo in una melodia celestiale che il Padre
Santissimo, incantato, desidera sempre ascoltare. La Madonna
ha acquisito questo posto d'eccellenza per i doni, i meriti,
le sue sofferenze. Per i doni ricevuti dal suo Creatore
nell'Immacolata Concezione, nella Maternità divina, nella
gloriosa Assunzione, eccetera, a cui ha pienamente
corrisposto. Per i suoi meriti: quali l'obbedienza, la
fedeltà, l'offerta di sé, che si è annullata nella sua
Persona per farsi pura donazione alla Volontà Santissima di
Dio, e per la salvezza degli uomini, per l'adorazione
perfetta, per l'amore con cui l'ha servito e glorificato.
Per il patimento vissuto sotto la Croce, per l'adesione alle
sofferenze di Cristo, in cui Ella, per i dolori e le pene, è
morta interiormente con suo Figlio, il grido di strazio con
il suo Figliolo tra le braccia si è innalzato sino al trono
divino, quello stesso grido di purificazione per le sue
creature che persiste nella sua intercessione, in Cielo si è
trasformato in un canto, nel canto di lode e adorazione al
suo Signore.
Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore,
al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio
divino, nell'adesione del mio Volere adempiuto nella
pienezza della perfetta unità; il suo amore si è fuso al mio
amore per divenire un'unica essenza, un'unica offerta,
un'unica Eucaristia. Se la Madre Santissima ha vissuto in Sé
l'Incarnazione, è Colei che si è più incarnata nel Figlio
divino, un'unica Unità ed Entità. Lei ha vissuto ciò che gli
uomini devono acquisire nella loro ascesi di Grazia e meriti
propri. É Colei che è sempre stata l'originaria umanità
senza peccato originale, arricchita dei tesori e meriti del
Salvatore e della mia Redenzione, Maria è l'essere umano
perfetto che ha glorificato pienamente l'Eccelso Sovrano; in
Lei nessuna ruga, né difetto, esente da ogni malattia, e non
toccata dalla morte fisica e dalla sua corruzione, dato che
già innocente, cristificata, e divinizzata. Guardate a Lei!
Amatela per raggiungerla! Lei vi soccorrerà, non solo nella
vita, ma vi sarà accanto nel transito e nel Giudizio. Beati
coloro che la onorano e pregano, che si rivestono delle sua
virtù e desideri! Lei vi condurrà nel suo giardino, il più
bello del Paradiso. Ti benedico".
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18 agosto 2016
"Verrà saziata la fame d'Amore, di Giustizia, di Verità, di
ogni bisogno e desiderio
che non sono state appagate sulla
terra.
Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a
parteciparne"
"Mia piccola Maria, il Padre Santissimo ha preparato nel
Regno un grande banchetto per voi, un banchetto di festa in
cui sovrabbonda ogni provvidenza, ogni abbondanza e delizia
nel quale verranno sfamate e dissetate tutte le fami e le
seti degli uomini. Verrà saziata la fame d'Amore, di
Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non
sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché
tutti vengano a parteciparne; ma gli uomini, come in ogni
tempo, mi posticipano ai loro interessi, ai loro affetti,
persino al loro tempo libero: vengo bistrattato, rifiutato e
non ascoltato; e questo accade perché non credono in Me e
non mi amano. Solo quando giungeranno ai pressi della mia
Persona, non avendo l'abito degno della Grazia, non potranno
più beneficiarne.
Se sapeste come chiamo! Ma la mia Parola è impegnativa:
mette in discussione sé stessi. Vi chiamo a purificarvi e ad
ornarvi nell'abito di Grazia, e questo lo si può se si vive
l'adorazione e la Carità. La mia Parola è contrapposta al
mondo, e se sapeste come l'infingardo fa di tutto per
recarvi stordimento perché non venga recepita, o la travisa
per far sì che non sia accolta nella sua integra Verità;
egli vi dà subito i suoi pagamenti di sterco nei suoi
piaceri istantanei, e gli uomini accorrono per sfamarsene; e
in questo modo l'abito della loro anima si fa pesante, si
ricopre delle sue lordure: li rende sordi e duri alla mia
chiamata.
Come poter cambiare le cose? Lo dice la prima lettura: la
mia Parola vi libera dal vostro cuore di pietra per donarvi
un cuore di carne. Venite per ora voi, anime mie, ed Io
abbatterò i vostri muri. Vi darò un cuore di bontà, di pace,
veritiero perché possiate divenire i miei megafoni, anche
solo delle campanelle che con Me si uniscono per chiamare
forte i vostri fratelli. Il vostro suono di verità, sempre
più potente e unito, stordirà il nemico, lo renderà incapace
del suo falso richiamo, perché i figli possano riascoltare,
con l'udito di uno spirito liberato, la mia voce. Ti
benedico".
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20 agosto 2016
"Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali
si lascia andare la massa.
Sappiate andare contro corrente,
pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo!"
"Mia piccola Maria, Io entro e guardo, ne vedo ogni
intenzione, ogni pena e desiderio del cuore; la mia
Eucaristia è Farmaco di salvezza che inizia subito a sanare
a secondo della disposizione umana: Per don C. ti dico: egli
sta rischiando gravemente, pone in pericolo la sua anima di
cadere nella perdizione: il demonio prende sempre più
possesso in lui; è bene che vada in altro monastero ove non
si senta più tutelato e difeso, ed non abbia la libertà di
poter fare quello che vuole, ma venga posto ai Dettami che
lo mettano nella situazione di fare una scelta, poiché la
piaga, se non viene curata, si farà purulenta.
Ecco, mi viene chiesto stasera nel Vangelo: "Signore, sono
pochi quelli che si salvano?". Ed Io esorto: "Entrate nella
porta stretta!", che è una porta angusta, scomoda,
disagevole, alla quale costerà fatica doversi plasmare alla
sua entrata. Essa è simile ad un viottolo di montagna da
percorrere: impervio, difficoltoso, ricco di intralci, ma
conduce in alto; mentre l'altra via che vi si apre è larga,
agiata e comoda, ricca di attrattive, e la moltitudine la
percorre, ma ove conduce? Perché scegliere la porta stretta?
Perché vi è richiesto il Sacrificio. Il Paradiso và
conquistato, e si conquista con la lotta, con lo sforzo e la
fatica per raggiungerlo.
Non sarebbe Giustizia, se Iddio ripagasse chi, per suo
amore, ha patito e combattuto per il bene, con la stessa
moneta a chi ha solo goduto e sollazzato. Vi esorto: non
seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la
massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà
duro! Siate fedeli al mio Vangelo, al Magistero della
Chiesa, e non inchinatevi al demonio e al mondo! Non
lasciatevi prendere dall'ambizione e dai possessi, dalla
bramosia, dal sesso che vi conducono ad infrangervi,
sbattendovi ai suoi aguzzi scogli! Sappiate testimoniarmi,
anche a costo di rinunce, di ingiustizie, di solitudine,
perché sia la vostra offerta oblazione di cui Dio gradisca e
si compiaccia, dato che Egli vi premierà nella sua
munificenza divina.
La vita è un dono, ma poi vi è richiesta di nuovo. E ciò che
possedete, non solo vi verrà tolto, ma verrà dato ad altri.
E con la morte non ci sarà l'oblio, non perirà lo spirito:
l'Alito immesso dal Padre Celeste in voi è eterno, e verrete
saldati dell'opera vostra o in premio o a condanna; e a che
cosa ne è valso se finirete negli anfratti oscuri
dell'inferno?
Piegatevi, figli miei, alla porta stretta! E, per entrarvi,
dovete piegarvi all'adorazione di Dio e al servizio dei
fratelli; e ci si piega solo chi, in verità, è umile. Se
notate che nella creatura non c'è adorazione e né servizio,
comprenderete che egli vive per sé stesso, e si avvia alla
sua perdizione. Chiedete all'Altissimo Padre la forza nella
fede, nella preghiera l'anelito della perseveranza nella sua
speranza; unitevi alla Madonna perché vi ammantiate della
sua umiltà per far sì che siate capaci di accedere a tale
piccola porta, varcate la strettoia della sua soglia, e cosa
non si spalancherà davanti a voi!... La sconfinata Luce e
l'infinito gaudio, e quale gaudio…! Ti benedico".
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22 agosto 2016
"Sento il grido di sofferenza delle creature:
sono il
Consolatore mirabile, il Principe della pace!
Sono a braccia
aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino"
"Mia piccola Maria, Io vedo le strade e le piazze bagnate
dal sangue. Sento il grido di sofferenza delle creature:
sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a
braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi
chiamino, mi invochino nella loro conversione, ed Io subito
accorrerei, mi precipiterei in loro soccorso.
Dice la prima lettura stasera: una luce risplende nel cielo,
una grande luce, che annuncia la mia Venuta, la mia Nascita,
ma perché essa giunga c'è stato bisogno di un'altra luce più
tenue, delicata, nascosta: la luce al suo prima apparire
dell'alba, dell'aurora al sorger del dì, che è mia Madre,
che porta con sé la possibilità del sorgere della luce
radiosa del giorno pieno che viene ad illuminare la terra
intera in Me, Cristo Signore.
Oggi celebrate Maria Regina: Ella è Regina dei Cieli, sulla
terra, nella Chiesa. É Regina dei Cieli dato che, nella sua
Maternità divina ha acquisito gli attributi e l'onore della
Regalità di Dio. Maria si è fatta Regina nella sua santità
vissuta che ha attuato e unito a quella di tutti i Santi;
sicché Ella, simile ad un cristallo purissimo, ad un
diamante perfetto, viene rifulsa e compenetrata in tutte le
sue sfaccettature della Luce dell'Altissimo Sovrano, che
filtra attraverso di Lei, trapassandola interamente della
sua luminosità, nel quale vuole vedere riflessa l'immagine
delle sue creature. Il fuoco che divampa dall'Altissimo La
ricolma, L'irradia, La feconda, senza estinguersi, in un
processo perenne, sicché Ella è in gestazione continua della
Luce divina per dare la sua Vita. Regina il cui tributo ed
esultanza è inneggiato e riconosciuto da tutti i Beati, e
dagli Angeli del Cielo che, nella sua Regalità, La venerano.
É Regina sulla terra poiché Madre degli uomini. É a Lei che
dovete la vostra nascita per il Regno e per il sorgere della
vostra di Luce alla mia Grazia, poiché è dal suo Fiat che
viene,che sorge il Redentore e si è potuta attuare la
Redenzione. É per i suoi Dolori che si fa Corredenzione,
cioè Cooperatrice alla salvezza vostra, e vi viene riaperto
il Regno. Lei è il Grembo che il Padre Celeste vi ha dato
perché nascesse Cristo, e ne nascessero i cristiani. Beati
coloro che La pregano, L'amano e La vivono! Ella regnerà nei
vostri cuori, e vi renderà regali.
É Regina della Chiesa! Maria è il Trionfo agli occhi del
Padre Santissimo in Essa. E dove Maria è venerata e vissuta
ritorna la Grazia e la fede. Il demonio cerca continuamente
di ricoprire la sua Luce, di offuscarla, di banalizzarla, di
relegarla ad una devozione per i poveri ignoranti e per
vecchiette, ad eventi folkloristici e tradizioni. Non si è
ancora sondata la sua ricchezza di doni e di Sapienza, il
Potere che Iddio Le ha donato. Non può la Luce
dell'Altissimo Re, il Magnificente Sovrano, la Maestà
infinita essere oscurata da nessuno, e quella di sua Madre o
dei santi, di quelli che Lo amano, non fanno che
impreziosire e arricchire, a secondo della loro intensità,
con il loro radiore, la sua.
Benedetti e Beati quelli che lo comprendono e lo attuano!
Dove c'è la Madonna, che vibra e palpita del suo Cuore,
ritorna a rifiorire la mia presenza e la mia Grazia, torna
la santità vissuta nelle parrocchie, nel Sacerdozio, nelle
famiglie. La Madre Santissima unisce l'uomo a Dio perché
anche Egli si faccia Re. Ti benedico".
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24 agosto 2016
"Il male acquista potere, che ne invade e
corrompe la terra con la sua putredine,
sicché essa ne è
scossa, e non potrà contenere tale massa malefica
che
proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo
Creatore!"
"Mia piccola Maria, questi giorni sono per te un dono di
Dio, e ne riceverai ritemprate le tue energie spirituali e
fisiche. Ecco, dice il Vangelo oggi: vedrete il Figlio
dell'uomo salire al Cielo e sedere alla destra del Padre e,
miriadi di Angeli ascendere verso di Me, la cui visione sarà
palese a tutte le genti sgomente, e ai diavoli attoniti,
poiché Essa manifesterà la mia vittoria. La terra è stata
bagnata dal mio divin Sangue e fecondata dalla mia
Risurrezione, ma la terra oggi vive della corruzione che il
peccato ostinato e compiuto la invade nel sangue del
fratello di cui sono bagnate le sue strade, dall'aria
avvelenata della menzogna, della bestemmia, dai riti
satanici che imperversano, e si faranno più numerose le file
dei suoi affiliati e dei suoi sacrifici, sicché il male
acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la
sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà
contenere tale massa malefica che proromperà nella sua
rivolta. La natura è fedele al suo Creatore, vive adempiendo
perennemente la sua alleanza e il peccato che la inquina e
la devasta, è contraria alla sua essenza, l'amalgamarsi nel
suo incontro è simile ad una forte scossa elettrica che
rifiuta il suo senso e il suo possesso; e la terra si
rivolta contro gli uomini che l'hanno fomentata. Per questo
vengono i terremoti.
Cosa si può fare? Le lacrime dei giusti, le lacrime della
sofferenza, il pianto di chi invoca con cuore retto e leale
Dio, il Sacrificio del Santissimo Sacramento che se viene
vissuto, lava il male, placa la terra, la trattiene, e frena
il nemico.
Oggi che guardate alla figura di San Bartolomeo, che ha
patito un sì atroce martirio, lo ha potuto perché egli aveva
vissuto la trasparenza della sua integrità morale da sempre,
che non si è piegata al peccato, ma retta è rimasta dinanzi
al Signore. Cercate di essere simili a San Bartolomeo nella
rettitudine, nell'onestà degli intenti, nella verità del
pensiero, e voi vi farete canali comunicanti che contengono
e trasportano le acque della purezza, che travasano nella
terra. Ti benedico".
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25 agosto 2016
"Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e
quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a
questa vita ne segue un'altra, con che si giustificheranno?"
"Mia piccola Maria, si distenda il tuo cuore alla pace,
particolarmente in questo luogo. Dice il Vangelo: "Non
sapete quando il Signore verrà, quando verrà a richiedere la
vostra vita: all'improvviso di notte come un ladro, quando
non ve lo aspettate, poiché non tutti hanno la grazia di
morire sul loro letto ed avere il tempo, nella malattia, di
ravvedersi; quante disgrazie, uccisioni, incidenti
terremoti, eccetera… dato che Io dico che se il padrone di
casa sapesse quando viene il ladro a scardinargli la casa
starebbe desto e pronto per far sì che non si attui il suo
piano.
Ma siamo giunti in tempi in cui l'uomo, seppur conoscesse la
data della sua morte, i più, credereste che si
preoccuperebbero della loro salvezza? Ci sarà chi penserebbe
a sistemare i propri affari incompiuti, chi a sollazzarsi
per spremere ai giorni rimasti le ultime gioie, chi si
lascerebbe prendere dalla disperazione, forse i migliori di
essi si preoccuperebbero ad accudire e risolvere i problemi
per chi rimarrà dopo di loro per il benessere dei loro cari.
Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si
renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita
ne segue un'altra, con che si giustificheranno? Non potranno
dire: "Non sapevamo!", poiché lo dice la prima lettura nella
Santa Parola: "Vi è data ogni conoscenza e grazia: Iddio ha
stampato la sua Legge nella sua scelta al bene nella vostra
coscienza, perciò vi esorto, figli, siate avveduti: figli
saggi sempre pronti e desti perché in cuore vostro possiate
liberamente dire: "Signore, sono qui sereno, e ti attendo
sempre".
Abbiate un'anima radiosa, pura, amante nella Carità! Pregate
e statemi uniti! Allora in qualsiasi tempo giunge la vostra
dipartita, non saranno le braccia del nemico a cingervi per
portarvi via, ma troverete le Mie che vi avvolgeranno
all'eterno gaudio. Ti benedico".
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26 agosto 2016
"La fede comporta la sua manifestazione nella
carità, comporta la sua testimonianza
nell'opera compiuta e
donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo
vissuto"
"Mia piccola Maria, Io sono con te, alimenta la tua fede! Il
vangelo di oggi vi presenta le Vergini sagge che sono in
attesa, con la lampada accesa, del Signore che viene. Esse
alimentano la luce della lampada perché sono deste e pronte
al mio arrivo. É la Luce della fede che vibra nei loro
cuori, e come la mantengono e l'accrescono? Nell'attesa e
nella speranza, con la preghiera e l'opera. La fede è
grazia, è dono gratuito del Cielo, che però non va solo poi
conservata, ma alimentata, maggiorata alla sua crescita ,
poiché non deve illuminare solo la sua persona, ma in lei
tutta la casa: è un tesoro che arricchisce chi la riceve per
farsi dono che impreziosisce l'altro. Dato che, se uno ha
ricevuto, non per suo merito, la fede, ma istillata dalla
sua educazione, da esperienze vissute, incontri fondanti ad
essa, eccetera, e afferma il suo Credo a parole, ma non fa
nulla, con l'attesa e la speranza, con la preghiera e
l'opera, la sua luce si affievolirà fino a spegnersi e
finire nell'oscurità delle tenebre. Io vi dico che il suo
Credo gli sarà di maggiore responsabilità e condanna.
Mentre, se un altro, non credendo, non sentendo in sé
prorompere la fede, se è però nella sua ricerca, se con
desiderio la ambisce, se con invocazioni chiede al Cielo
continuamente di averla, come dice il Padre nel Vangelo:
"Signore, aiutami nella mia incredulità!", Io vi dico che la
sua ricerca, il suo desiderio, che è stato continuo nella
sua esistenza, gli verrà accreditato a Fede. Credere non è
amare. La fede comporta la sua manifestazione nella carità,
comporta la sua testimonianza nell'opera compiuta e donata,
che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto. É
simile ad una pianta che riceve tutto il suo nutrimento
dalla terra creata, ma tale abbondanza la trattiene a sé:
non dà fronde per il riparo, né bellezza alla sua mancata
fioritura, né Provvidenza e sostegno con il suo frutto; la
Grazia ricevuta muore in sé con la sua sterilità.
La fede è dono. Pensate ad un povero figlio che, pur avendo
ricevuto la lampada accesa tra le mani, con il suo errato
comportamento, finisce per non alimentarla: la sua fievole
fiammella si esaurirà e, nell'oscurità non vedrà più. Non
saprà più riconoscere nemmeno quale sia la porta dalla quale
accederà il Signore che viene, rimanendo a brancolare nel
suo buio, disperso. Dato che la Luce richiama la luce, e si
unisce alla luce, le tenebre richiamano le tenebre. Ti
benedico".
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27 agosto 2016
"Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi
degni di poterla ricevere.
Dite sempre prima di ogni
Comunione: "Ti ricevo, Signore, per mezzo
del Cuore di tua
Madre perché io mi possa accostare a Te!"
"Mia piccola Maria, ricordati: Io sono sempre con te! Non
sentirti mai sola! Perché Io non ti lascio mai. Quando
sembra che tu sia più abbandonata, Io ti sono ancora più
vicino. Oggi la Parola vi presenta la virtù cardine di ogni
santità: nell'umiltà. L'umiltà è la base di ogni
edificazione spirituale: è il cemento e la trave che la
sostengono e ne tiene avvolta e difesa la casa della vostra
anima. Dice il mio Vangelo stasera: "Chi si umilia sarà
innalzato, e chi si innalza sarà umiliato". Voi mi direte:
"Signore, noi vediamo tanti superbi e boriosi tracotanti che
imperversano nel mondo e non vengano umiliati, ma sono i
vincitori sulla terra!". Figli miei, su questo suolo terreno
essi sembrano vincere, avranno vantaggi umani, un trionfo
transitorio ed effimero, ma giungerà, giunge il Banchetto
del Re che chiama alle sue Nozze, così come dice la mia
parabola, ed allora Io dirò: "A coloro che si sono situati
ai primi posti: "amico, non ti è lecito occupare tale posto,
non è per te, poniti all'ultimo!". Sarà umiliato dinanzi a
tutti, se non addirittura venga cacciato!
Il superbo è pieno di sé: la sua tracotanza e ambizione lo
ricolma, sì che non può comprendere e riconoscere la natura
superiore di Dio ed accoglierla, e in lui non varca Luce.
Solo chi si fa piccolo, chi è povero di sé, che vede e
riconosce i propri limiti e miserie, si fa umile. Egli è
simile ad un vaso vuoto: non possiede, non ha nulla di sé, e
per questo il Padre Celeste accorre alla sua povertà,
rivestendolo e colmandolo dei suoi tesori e nobiltà da farne
un vaso prezioso e pregiato per la sua casa
L'umile non si riconosce mai tale; è sempre alla ricerca di
questa virtù che non è mai a sufficienza, ma continuamente
la si deve ricercare perché anche la crescita nello Spirito
sia continua. Solo l'umile si pone in ascolto di Dio, e si
pone al suo servizio. L'umile è colui che si abbandona, ha
fiducia, obbedisce ed ama. Il suo pensiero è nel mio, il suo
cuore ama nel mio, le sue mani si congiungono alle mie, e
con lui Dio compie le sue Opere.
Ove c'è umiltà nasce ciò che appartiene al Cielo poiché Dio
ne è attratto, ed accorre. Come poter acquisire tale virtù?
Andate dalla Madonna! Amatela, recitate sempre il Santo
Rosario: Ella è tutta composta di umiltà. Il Signore ha
guardato l'umiltà della sua Serva, ed ha fatto con Lei cose
grandi! Lo Spirito Santo con l'umiltà di Maria si è tutto
fuso e compenetrato che, non solo la sua Persona, ma il suo
manto, la stessa ombra ne irradia: travasa e trasuda di
spirito di umiltà: vi basta l'ombra del lembo del suo manto
perché voi ve ne possiate ammantare e assorbirne.
Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi
degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni
Comunione: "Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua
Madre perché io mi possa accostare a Te!". Adoranti di Essa,
Io, vostro Signore, pare che non parli, ma vibro e agisco; e
se chiedete con desiderio: "Gesù, donami un po'
dell'umiltà!", Io, l'Umile, che mi sono inabissato dai Troni
delle altezze divine all'umanità, ve ne darò in abbondanza.
Ti benedico".
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28 agosto 2016
"Chiedete l'umiltà, siate umili! Chi ha l'umiltà possiede
tutto!
Solo nell'umiltà voi potete comprendere"
"Mia piccola Maria, figlia cara, ti sono vicino! Io sono
sempre con te: credi, credi che Io sono con te! Dio è
Umiltà. Non meditate abbastanza come il Padre Santissimo sia
l'Umile. Egli, la Potenza infinita, il Trionfo della Gloria,
la Magnificenza nella sua Persona, godeva del gaudio eccelso
del suo Regno, nella sua Maestà glorificata, nella sua gioia
esultante e bastante a Sé stesso, eppure ha voluto
condividere e donare la sua felicità nella meraviglia datavi
nella creazione e nella vita all'uomo. E chi potrebbe essere
tale generosità se non chi è umile? Non s'è trattenuto per
Sé come tesoro geloso la sua ricchezza: il Potente ne ha
elargito nella sua abbondanza.
Iddio che è la grandezza, che inneggia nel trionfo
dell'adorazione celeste, è l'Umile, poiché nel suo infinito
potere sì fa piccolo, non disdegna di farsi uomo proprio
perché sì grande nella preziosità della nobiltà della sua
sostanza, Io discendo e mi unisco a noi, evidenziando che
sono l'Umiltà. Dio lascia le delizie e le altezze delle sue
meraviglie e tripudi, che non possono contenersi nei limiti
e negli argini del finito, di cui voi non potete conoscere e
comprendere ciò che sono, entra nelle angustie del tempo e
dello spazio; nella corporeità umana che delinea i confini,
e mi faccio Bambino: piccolo, povero, sconosciuto,
perseguitato: entro nel dolore, ne assaporo ogni
tribolazione, vivo lo stillicidio della carne e la
corruttibilità della morte, per dare a voi la vittoria su di
essa, e la risurrezione.
Chi se non l'Umile può avervi amato tanto? E non vi lascia
soli, ma continua nella sua sussistenza: viene a condividere
con la creatura il suo finito per fonderlo al suo infinito ,
al suo peccato la sua Grazia, alla sua pochezza la sua
ricchezza. Egli, l' Incontenibile, a cui gli universi e gli
spazi interi che conoscete, e altri di cui non sapete, Egli
racchiude e supera, i suoi confini sono nello sconfinato, e
non possono delinearsi e contenere. Il Santissimo entra in
un puntino, in un Pane bianco, per dare a voi il suo
Nutrimento.
Lo Spirito Santo, che è l'Iddio Signore, cui l'ardore del
suo Fuoco è incendio inesauribile, che divampa del suo
Amore, della sua Santità, della sua Luce che sovrasta ogni
natura, Egli viene a soccorrervi con la sua sostanza , che è
potenza nel nascondimento, e vi offre i Sacramenti, il
soccorso all'esistenza: vuole vivere la comunione con gli
uomini, entrare in possesso della creatura per arricchirla
dell'abbondanza dei tesori, che Egli è.
Chiedete l'umiltà, siate umili! Chi ha l'umiltà possiede
tutto! Solo nell'umiltà voi potete comprendere: acquisire ed
amare Dio, che viene e vuole far conoscere l'amore suo. Solo
chi è umile si fa forte e può scardinare con forza la porta
del Paradiso, varcarne la soglia e conquistarlo. Solo chi è
umile può abbracciarsi e rincontrarsi con l'Umiltà divina.
L'umile si ricongiunge all'Assoluta Umiltà. Ti benedico".
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29 agosto 2016
"Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera,
è perché i
miei Ministri non incarnano più la mia Parola"
"Mia piccola Maria, credi, credi, che Io benedico e mi
effondo con la mia benedizione su chi preghi, e non aver
paura. Io ti dirò come comportarsi a casa, e ti sarò vicino.
Le cose di Dio non possono essere comprese che nello
spirito. Dice la prima lettura: la Sapienza divina non è
capita dal mondo; sono due realtà contrapposte, due strade
che rimangono distanti. In una Iddio, che è lo Spirito,
Giustizia e Misericordia purissima, attende l'incontro con
l'altra: il mondo , nella sua materia, è carne infusa di
peccato; non comprende la natura del Padre Celeste. Per
questo giungo Io, per essere il punto il punto di
congiunzione, che riporta la carne al suo Spirito, che l'ha
creata, per fare in modo che capisca, accolga, ami e viva le
cose di Dio.
Entro in una sinagoga, nel Vangelo di oggi, e la sola mia
presenza già rivela la presenza del nemico, la sua menzogna
non può sostenere la Verità, che Io sono. La mia sola Parola
"Taci!" lo caccia, ne ha il potere, l'autorità, ne è
superiore e lo vince, liberandone l'uomo che ne è
prigioniero. Gli uomini presenti dicono: "Come può? Chi gli
dà l'autorità di proferire tale ordine? Ma Io sono il Verbo,
la Parola, ma Incarnata, che è vissuta, attuata
nell'interezza del mio Essere: il mio Alito, il mio Battito,
il mio Sguardo, il mio tocco, ogni cosa di Me è Energia che
vibra di Santità ed ha il potere di guarire, liberare,
convertire.
Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei
Ministri non incarnano più la mia Parola; in essa, se
vissuta, c'è l'autorità e la medicina che risana da ogni
male. Se il Ministro la vive diviene un tutt'Uno con Me;
egli ha in sé Iddio, e la sua Sapienza si rivela e si fa
attrattiva, simile ad una calamita che riconduce la povera
umanità decaduta a rinascere, infondendo il suo spirito a
santità.
Tornate, figli mie, tornate ad essere spirito!! Riscoprirete
la bellezza e la pienezza del vostro Ministero, ogni vostro
passo, preghiera, atto, si farà liberazione, e voi
smaschererete ogni falsità, che pur cerca di nascondersi nel
poco bene, per ricondurre tutto alla trasparenza di ogni mia
Verità, che è assoluta. Ti benedico".
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31 agosto 2016
"Oggi l'iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti
i suoi ambiti…"
"Mia piccola Maria, fa male, è dolore! Lo so. Pensa anche
quanto anche per Me sia dolore vedere i miei figli
rifiutarmi, vederli distruggersi e non venire a Me! Ma
bisogna persistere nella speranza e nella preghiera che un
giorno ci sarà cambiamento.
Oggi nel Vangelo, Io entro nella casa di Pietro, e ne risano
la suocera ammalata, divorata dalla febbre altissima nella
quale sta rischiando la vita. Al mio solo comando la febbre
la lascia e istantaneamente è risanata. La mia opera di
liberazione si diffonde ed è continua tra i sofferenti, le
genti del popolo; impongo loro le mani e ne sano da ogni
genere di infermità, particolarmente da quelle fomentate e
che hanno origine demoniaca.
Il diavolo ha il potere non solo di invadere e devastare lo
spirito, ma distruggere la mente e le membra. Io sono venuto
tra gli uomini proprio per liberarli dalle sue spire, e
guarirli. Sempre poi iddio si compiace di donare un'altra
croce per la salvezza, ma croce di pace, di amore, di
offerta. Il mio Ministero di liberazione continua nella
Chiesa, nei sacerdoti; non dimenticate che la prima opera è
la battaglia contro le tenebre: essere portatoti di luce per
sconfiggere l'oscurità del demonio. Quanti sono però i
sacerdoti che ancora vi credono? Quanti coloro che attuano
tale Ministero? Soprattutto mediante il Sacramento della
Confessione. Vedo spesso anime alla ricerca di un Confessore
e non trovarne, pur se essi sono presenti nelle vicinanze, e
i miei figli raminghi e addolorati rimanere nei loro
peccati.
La santità di un sacerdozio si rivela dal tempo che occupa
nel confessionale. Quanti sono poi quelli che impongono le
mani sul capo dei fedeli, aspergendo sempre l'olio degli
infermi, usando i sacramentali, e tutto ciò che la Chiesa
offre per la liberazione? Dato che se fosse attuato ovunque,
quanti figli risanati da ogni male, particolarmente da
quelli originati da satana che oggi imperversa, e su coloro
che hanno la croce della malattia o altro per volere divino
venirne fortificati, consolati, riprendere vigore nel loro
percorso di purificazione e di donazione! Per fare in modo
comunque che i sacerdoti possano attuare opera di
liberazione sulle creature, essi prima devono confessarsi
spesso, farsi imporre le mani sul capo e ricevere
benedizioni perché ne siano illuminati e rinvigoriti, non
pensando mai o riconoscendosi arrivati, bastanti a sé stessi
o superiori, migliori per la propria condizione consacrata,
perché il demonio continuamente cerca di paralizzarli nella
loro azione, proprio perché non vadano ad operare sulle
genti.
Se il sacerdozio vivesse questo la Chiesa sarebbe un faro di
luce alla cui illuminazione accecherebbe l'avversario, il
sale di Sapienza che annienterebbe ogni sua falsità, l'amore
forte e diffusivo che lo annienterebbe e ne toglierebbe il
potere.
Oggi l'iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i
suoi ambiti: non c'è quasi più luogo sacro, conventi,
monasteri, parrocchie, eccetera che egli non abbia infettato
e portato il suo inquinamento e la sua tenebra. Cosa ci
vuole per far si che si abbia la comprensione e la capacità
per attuare tale Ministero? Essere accoglienti allo Spirito;
per esserlo bisogna essere umili, e per avere l'umiltà
bisogna chiedere al grazia al Cielo, ed amare la Madonna.
Questa è la chiave, il segreto, per vivere lo Spirito e
vincere il demonio. Egli fa di tutto per addormentare i
sacerdoti perché non possano agire, e i sacerdoti non
vigilano, non si tutelano, ammantandosi di adorazione e di
Maria.
Il sacerdozio che ama e vive Maria non potrà andare perduto.
Ella ama teneramente questi suoi figli. Se sapeste con
quanta sollecitudine si pone presso di loro come la più
amorevoli delle madri, persino quando essi sbagliano! Come
mai tanto amore è così poco corrisposto? Costa loro tanto
amare questa Madre? Ti benedico". |
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