Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Settembre 2012

"Se portate Cristo in voi, voi parlate di Me, operate di Me, di Me portate il richiamo,
e non solo le reti, ma poi i cesti si faranno sempre più ricolmi di pesci, di anime"

 

 

Ave Maria!

 

2 settembre 2012
"Figli miei, la bella figura, fatta davanti agli uomini, passa; chi se ne ricorda più?
Ma l'amore vero, concreto, partecipato, rimane per sempre"

"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo riprendo fortemente i farisei, richiamandoli a vivere con autenticità una vita che sia partecipazione, vissuta nella Parola divina. Essi si sono costruiti una religione fine a sé stessi che estromette la Grazia di Dio la quale santifica nell'adesione alla Volontà divina. Gli uomini hanno sempre un certo timore nell'anima, seppur celato, della potenza dell'Onnipotente, ma cercano comunque di raggirare la medesima sua Santa Parola cercando di ingraziarsi Iddio in riti esteriori, in decime pagate, in abluzioni e tradizioni puramente umane che sono per essi quasi un pagamento, un riscatto, pagato a Dio per i propri errori. Tacciono così la propria coscienza e continuano a perseverare nei loro peccati: non cambiano il cuore, non si pongono in conversione.

Io richiamo all'essenzialità del Messaggio della Santa Legge, che è la Verità, la Misericordia, la Carità. Se non vivete questo, quale senso hanno le offerte umane dinanzi al Padre Santissimo? Richiamo voi cristiani: a cosa vi serviranno le belle parole, le catechesi, le processioni, i ceri e le candele in voto, le molte devozioni o se avete portato sulle spalle la statua della Madonna, i pellegrinaggi, se poi non vivete da cristiani veraci il mio Insegnamento? Tutto ciò è come una cornice, per quanto preziosa; ma se incornici una tela vuota, non dipinta, che senso ha? Invece la vostra vita cristiana vissuta si fa dipinto compiuto; solo allora la cornice avrà utilità e significato; maggiormente lo impreziosisce e ne dà valore.

Figli miei, la bella figura, fatta davanti agli uomini, passa; e chi se ne ricorda più? Ma l'amore vero, concreto, partecipato, rimane per sempre. Abbiate prima il pensiero puro, il cuore retto e leale, la mani ricche di carità, e allora tutto il resto viene benedetto e santificato dal Padre Celeste che lo accredita a vostro merito e ne fa tesoro di salvezza. Ti benedico".

 


 

4 settembre 2012
"La Santissima Madre… unisce la vostra natura umana
alla potenza dello Spirito delle Tre Santissime Persone per trasformarvi"

"Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi dice: è lo Spirito che valuta, che ha discernimento e comprende le cose dello spirito! Chi può conoscere le profondità dell'uomo se non il suo stesso spirito? Chi i segni di Dio se non il medesimo Spirito, dato che posseggono la stessa sostanza e sono della stessa natura? Lo Spirito infonde la conoscenza, dà luce alla sapienza, apre la mente e i cuori. Chi è parte di Esso ha capacità di capire ove soffia realmente, ed è sua Opera. Lo Spirito ha il potere ed è superiore alla materia che Egli cambia, trasfonde, infonde e ne compenetra di sé per fa sì che la stessa materia non sia più dell'umanità terrena ma s'innalzi ad essere carne spiritualizzata, divina. É lo Spirito che ha potere sulle forze oscure poiché con la sua luce acceca, scaccia le tenebre e le domina.

Dinanzi al posseduto del vangelo che mi grida: "cosa vuoi da Me? Io so chi sei, sei il Santo di Dio!", la mia Parola, la mia Persona ha il potere e scaccia il diavolo liberando la creatura perché Io Gesù Cristo ho il possesso di tutte le potenze dello Spirito. Le possiedo nella sua interezza somma. Come avere lo Spirito? Pregate, invocate, amate Me il Signore, che vi infondo e dono lo Spirito; e tanto più v'immergete nella mia Persona maggiormente ne possederete. Pregate lo Spirito Santo che opera in voi cristificandovi; Egli cercherà di stamparvi la mia Immagine, di assimilarvi a Me poiché sono Colui che Lo possiede nella sua magnificenza. Pregate e amate la Santissima Madre: Lei, Figlia del Padre, Madre del Figlio e Sposa dello Spirito Santo, unisce la vostra natura umana alla potenza dello Spirito delle Tre Santissime Persone per trasformarvi, modellarvi, ricrearvi a creature spirituali che vivono della profondità dello Spirito. Ti benedico".

 


 

6 settembre 2012
"Se portate Cristo in voi, voi parlate di Me, operate di Me, di Me portate il richiamo,
e non solo le reti, ma poi i cesti si faranno sempre più ricolmi di pesci, di anime"

"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo Pietro, dopo aver invano pescato per tutta la notte, mi si accosta ed Io lo invito a prendere di nuovo il largo, dicendomi: "Sulla tua Parola getterò le reti!"; e per questo suo atto di fiducia in Me, il pescato sarà abbondante. E cosa avevo fatto Io fino a poco prima? Avevo pregato, avevo predicato la Parola che Io sono, e che in Me è massima espressione e potenza. Il mare è creazione di Dio, i pesci sono le anime, le reti sono i mezzi, i Sacramenti, che Iddio ha dato perché esse possano essere pescate e ricondotte nella barca della Chiesa.

E come mai allora oggi le chiese sono così vuote e le conversioni e le vocazioni così scarse? Perché la Parola non è predicata nella verità, non è accompagnata da una profonda ed interiore preghiera e non è vissuta nella propria vita perché, se così fosse, essa porterebbe di certo il suo abbondante raccolto di anime. "Vi farò pescatori di uomini", ma lo potrete se vivrete in adesione al vostro Maestro, però se la vostra Parola è solo umana …sono parole vuote che non costruiscono, anche se arricchite di citazioni dotte: è sapienza di uomo che, come dice san Paolo: è stoltezza davanti a Dio, e non feconda nello Spirito.

O uomini di Chiesa, che cercate i mille rimedi per attrarre le genti, e spesso così terreni, non pensate che manchi la Parola di Dio incarnata in voi? Perché se così fosse e l'avreste, essa si farebbe fuoco che accende, luce che attira, simile ad una calamita, i pesci alle reti. La Parola è feconda se si accende nella santità di Dio. Dal frutto, dal pescato della vostra vita, che nello Spirito cresce e si moltiplica, voi potete dire di aver gettato le reti sulla mia Parola.

Figli, fate vivere ciò che Io dico; non siano chiacchiere al vento: così come i muri hanno bisogno del cemento per congiungere i mattoni ed innalzarsi, così la Parola divina è il Fuoco dello Spirito che attrae e accende la vita; se manca non c'è edificazione. Se portate Cristo in voi, voi parlate di Me, operate di Me, di Me portate il richiamo, e non solo le reti, ma poi i cesti si faranno sempre più ricolmi di pesci, di anime che verranno portate al grande Pescatore che le benedirà e le santificherà perché siano degne della Mensa di un Re. Ti benedico".

 


7 settembre 2012
"La vita spirituale è fatta di gioie e dolori: sono necessarie entrambe"

"Mia piccola Maria, oggi nel vangelo mi si accostano per chiedermi come mai i miei discepoli non digiunassero come i discepoli di Giovanni o dei farisei. Ed Io rispondo: "Si può digiunare mentre lo Sposo è presente? Verranno giorni in cui lo Sposo verrà tolto ai loro occhi, e digiuneranno". Si può digiunare in un banchetto di nozze, mentre si è in luna di miele, quando si ha il cuore colmo di gioia e si vive l'innamoramento con Dio e la dolcezza del suo incontro? Ma di quale digiuno Io parlo? Non delle rinunce, dei sacrifici che gli uomini possono offrire a Dio, ma del digiuno della sua Presenza.

Ci sono stati Santi che hanno vissuto le estasi, hanno contemplato e gustato la bellezza del Signore, le meraviglie anticipate del suo Regno, l'appagamento di un'effusione nell'anima che nel mondo umanamente non si può ricevere. Essi però in tale stato di beatitudine non vivevano il digiuno poiché, anche quando poi tornavano a vivere della loro austerità i loro atti d'amore davanti al Padre Celeste che li accoglieva e li benediceva, dato che erano corroborati ed offerti nel suo Amore che santifica, non era comunque un vero digiuno: quando si è nutriti dell'amore che sostiene, ricolma, consola, gratifica, ne dà pienezza e senso sìcché non offre quasi peso, certe privazioni sono addolcite dall'amore. Quando invece giungono le prove, le aridità, le persecuzioni, le durezze della vita, e soprattutto l'assenza della presenza del Signore ove tutto sembra oscuro, freddo e sterile: questo è il vero digiuno.

I Santi, dopo aver gustato la presenza e le dolcezze dello Sposo, la sua mancanza era ciò che faceva gemere e piangere lacrime e suppliche di struggente nostalgia. L'amore vi viene dato da Dio: i doni, i carismi, le apparizioni, … sono cose altissime e nobili che cercano di aiutare le creature per ricondurle al Cielo, ma appartengono all'Eterno: non c'è la vostra fatica, il vostro apporto, mentre la sofferenza, il dolore è vostro, vi appartiene; e ciò che realmente vi costa potete offrirglielo. Quando si vivano le prove, le croci, in abbandono alla Volontà divina, allora l'offerta dei sacrifici e dei digiuni, anche fisici, diventano altamente meritori e santi.

La vita spirituale è fatta di gioie e dolori: sono necessarie entrambe. Per far sì che le sofferenze non schiaccino l'uomo e lo abbattano, le gioie vi vengono donate dal Padre Santissimo, sono le oasi del vostro cammino che vi ritemprano e vi danno forza nel percorrere l'esistenza: sono il calore e la luce per i tempi di oscurità. Ma in verità vi dico che ciò che più è proficuo sono i tempi del digiuno: sarà la croce che avrete portato, che avrà saldato gli errori, saggiato in essa la fedeltà e l'autenticità del vostro amore e del vostro credo, avrà nobilitato e santificato la vostra anima, i vostri cari ed altri, poiché avrete realmente dato al Signore vostro Dio. TI benedico".

 


 

9 settembre 2012
"Aprite allo Spirito perché se il numero dei sordomuti nel corpo è limitato,
i sordomuti nello spirito hanno un numero illimitato nel mondo"

"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo mi portano un sordo muto perché Io lo risani, ed Io gli dico, alitando su di lui: "Apriti, apriti!", Apriti alla Grazia perché torni il suono all'udito e la favella alla parola. Dico a tutti: "Apritevi! Apritemi il cuore: aprite l'anima all'amore di Dio! Non chiudete la porta al suo richiamo. Aprite allo Spirito perché se il numero dei sordomuti nel corpo è limitato, i sordomuti nello spirito hanno un numero illimitato nel mondo: sono incapaci di ascoltare la Parola divina e di aprire la bocca per lodare l'Altissimo ed intercedere nella preghiera. Infatti se i molti tornassero alla Grazia nello spirito, all'ascolto sincero e recepito della Santa Parola, di certo tanti verrebbero sanati pure nel corpo.

Apritevi all'amore verso i fratelli, voi così chiusi e duri, restii a dare voi stessi, così timorosi sempre di perdere i propri possessi: le cose, il tempo, l'attenzione, e di dare a volte solo le briciole, sordi al richiamo del bisogno del fratello, muti nell'incapacità di dare consigli, consolazione, sostegno, ascolto, sorriso, in modo ché le vostre mani si aprano nell'opera e si congiungano nell'orazione. Date assistenza agli infermi e ai malati, conforto e sostegno alla solitudine degli anziani.

Orate per le anime purganti che gridano: "Come mai gli uomini sulla terra non sentono il nostro dolore?". E vi fate sempre più sordi e muti nello spirito mentre la carità è grazia ad ogni salute. Ti benedico".

 


 

11 settembre 2012
"Ma come mai tanto male rimane agli uomini?
Come mai tante oscurità, tante malattie, e tanto peccato ancora perdura?
Perché mai come in questi tempi i sacerdoti mi sono lontani"

"Mia piccola Maria, è bene che tu vada a confessarti, dato che la confessione dona forza e ti ritempra per il proseguo del cammino spirituale. Stasera nel vangelo viene detto di Me: "Da Lui usciva una Forza prodigiosa, un' Energia che sanava tutti i mali!". Eleggo, dopo intensa preghiera, i miei Apostoli per far sì che s'immergano in Me, nella mia Missione perché, assimilandosi alla mia Persona, essi ricevano ed assorbano tale Energia che li renderà mia testimonianza sino alla fine per far in modo che portino essi stessi salute al popolo.

Ancora oggi chiamo i sacerdoti, uno ad uno, come gli Apostoli, per far sì che si assimilino in Me e ricevano tale Energia nello spirito perché mi siano testimoni e portino salvezza e santità alle genti. Ma come mai tanto male rimane agli uomini? Come mai tante oscurità, tante malattie, e tanto peccato ancora perdura? Perché mai come in questi tempi i sacerdoti mi sono lontani: pochi sono coloro rimastimi veramente fedeli, puri, veraci, generosi e di cuore. Essi mi sono lontani, e per questo non ci sono molte guarigioni, conversioni, verità vissuta, dato che essi non si assimilano, non si fondono a Me, a Me che sono l'Energia dello Spirito che tutto accende e ricrea nella vita.

Cosa fate voi per poter avere utilità per il bene comune nei strumenti elettrici? Dovete porre il filo nella presa della corrente per ricevere energia e se ne porta così l'effetto dell'uso. Ugualmente è nello spirito: c'è bisogno che i sacerdoti si tuffino, s'immergano, vivano lo Spirito mio per riceverlo, e solo allora potranno dare salute. Simili al loro Maestro e Signore devono pregare; Io, pur essendo e possedendo pura Energia spirituale, nella mia umanità l'ho alimentata continuamente nella preghiera e nella Comunione con il Padre mio, mentre essi pregano poco o nulla perché il loro cuore è distante da Me. Come Me devono tuffarsi poi nella folla tra le genti per portare il frutto del dono ricevuto al mondo, in modo che, ricevendolo, si sani, si purifichi, si rinnovi, e viva.

Oggi sono così pochi ad essermi in questo modo fedeli! Per lo più si sono fatti chiusi, freddi, razionali, e se non compiono tali opere è perché non vi credono più e dicono: "Poteva compierle Gesù Cristo, non noi!". Invece Io dico che se vivessero di tale ardore nella fede ne compierebbero anche di maggiori. Pregate voi, anime mie, per essi, e fate qualche sacrificio per far sì che tornino al Cuore mio e a quello di mia Madre. Solo accanto a questi Sacri Cuori ritorna a vibrare l'Energia dello Spirito.

Ogni sacerdote che torna a vivere in Me, torna ad amare, ed amando le creature in Me, ha potere di salvarle pur dal male grande di questo mondo. Ti benedico".

 


 

12 settembre 2012
"Maria, Maria, risuona la terra al Cielo da innumerevoli generazioni
per chiedere soccorso, aiuto e grazia: al cui suono la Madre Santa si piega all'ascolto"

"Mia piccola Maria, rallegrati, gioisci poiché i tempi si avvicinano e la grazia viene esaudita perché, credi, che non può esserci che verità durante la Santa Messa. Oggi la Chiesa celebra il Santissimo Nome di Maria, Nome dolcissimo, amabile, santo, il cui significato è Pace e porta salvezza poiché in Maria si apre la vita nuova redenta per l'intera umanità e per ogni uomo.

…Maria, Maria, risuona il creato e il mondo del regno spirituale. Maria, al cui Nome s'inchinano i Beati del Cielo, al cui Nome le anime purganti rivolgono suppliche per avere sconto, pietà e accesso al gaudio.

Maria, Maria, risuona la terra al Cielo da innumerevoli generazioni per chiedere soccorso, aiuto e grazia: al cui suono la Madre Santa si piega all'ascolto; e le sue mani si aprono, ricolme di grazie che hanno fatto discendere per ricoprire, colmare, abbondare da secoli gli uomini.

Maria, Maria!... Da sempre, sin dagli albori del mondo, il Padre Creatore richiamò al suo Pensiero tale Nome perché in esso era racchiuso e intrinsecamente innestato e avvolto il Nome di Gesù Cristo, suo Figlio. Maria, portatrice della sua Vita che Ella accenderà nel suo Grembo nel suo Figlio e, da Lui, in ogni creatura per farla rinascere alla Grazia.

Mamma, Mamma!... quante volte, e continuamente, è stato il mio richiamo per avere il suo appoggio, la sua consolazione, la sua unione: Mamma!... è racchiusa l'intera sua natura nel Nome che porta, ed è dolcezza, amabilità, è santità di un amore materno che da Me nasce e si dilaga a tutte le creature.

Maria, Maria!...chiama e risponde lo Spirito Santo all'intimo colloquio con la sua Sposa, e con veemenza d'amore La ricolma e La feconda continuamente del suo Spirito: al suo Nome teneramente l'accarezza, e gode e si glorifica al suo Sguardo, contemplandola di ciò che Maria è, e rappresenta: l'immagine della perfezione di ciò che l'umanità dev'essere e raggiungere.

Maria, così tenera ed accogliente, pietosa e amante; eppure in questo Nome Ella è forte e pronta al combattimento contro il male: Maria terrore dei demòni! Più la si prega, più la si invoca e la si ama, più si ripete il suo Nome e più l'anima si plasma alla sua Persona e a ciò che Ella è; ci si riforma a sua immagine e cioè: alla Creatura al cui Nome, assieme a quello di Gesù, il Padre Onnipotente maggiormente si diletta, si glorifica e ricerca. Ove nasce il Cuore e lo Spirito di Maria il demonio fugge: non ci può stare.

Se nelle famiglie, nelle case, nei seminari, tra i religiosi, tra i sacerdoti, se tra la gente si tornasse ad amare e a pregare la Madonna con verità, con devozione perseverante e in profondità, i demoni lascerebbero il pensiero, la prigionia delle menti, dei corpi delle case e dei luoghi: le creature sarebbero libere di vivere per adempiere i desideri della Volontà di Dio: Ti benedico".

 


 

16 settembre 2012
"Mai tempi furono così difficili... ma per questo Io vi sono più vicino. Pregate!"

"Mia piccola Maria, abbi fede, sii forte! Io sono con te. Stasera il vangelo vi esorta: "Chi perderà la propria vita per il vangelo e per causa mia, si salverà; chi vivrà per acquistare il mondo si perderà". E voi mi direte: "Signore, noi cerchiamo, lottiamo per operare il bene, ma veniamo poi perseguitati, bastonati, incompresi: è come se ci trovassimo di fronte una valanga di male che sommerge, e facciamo grande fatica per avanzare". Io vi dico: figli miei, è vero; mai tempi furono così difficili… ma per questo Io vi sono più vicino. Pregate! Siate uniti alla preghiera, fate il più possibile la Comunione, vivete accanto a mia Madre: ciò darà forza e perseveranza, ravviverà la vostra fede e avanzerete, dato che Io sono con voi e supero ogni valanga: sono il Vittorioso!

E chi è che perde la vita per il vangelo? Chi porta la sua croce ogni giorno e mi segue perché portare la croce è perdere la vita per questo mondo, è dare sempre sé stesso agli altri. E chi porta la sua croce? Chi non pensa come gli uomini ma come Dio, dato che per il mondo perdere la vita nel portare la croce è sconfitta, è fallimento, mentre la realizzazione, l'affermazione di sé, è vittoria.

L'Onnipotente ribalta nel suo modo di vedere ed innalza la croce al vero trionfo.

"Signore mio, direte, come è possibile, e come si può attuare?". "Figli miei, dico agli Apostoli e dico a voi: "Chi sono Io per voi?! …Sono l'amore del vostro cuore? Allora amerete ciò che dico e lo vivrete. …Sono per voi prioritario nella vita? Allora mi seguirete poiché crederete nelle mie parole. … Sono per voi non un'astrazione, per quanto amabile, ma una Persona vera, reale, presente? Allora sarete fiduciosi della mia assistenza. Sono Io, che infondo in voi la fede, l'alimento e ravvivo la speranza, vi genero la carità. Vivete e credete in questa mia certezza.

Adornatevi della carità, come dice san Giacomo: essa attesta la fede che si concretizza nella realtà ed è segno per la creatura: irrorate così il mio Amore che ancor prima arricchisce voi stessi, illumina la vostra anima, dà gioia al cuore. Non attendete contraccambio dall'uomo; date, guardando Me, perché spesso capita che nella stessa ricompensa umana non c'è giustizia nella misura in cui avete dato. Attendete solo la ricompensa che viene dal Cielo che solo può darne: un dono di pienezza. Farete in questo modo che la vostra esistenza sia una scia di profumo che vi accompagnerà nel bene offerto e ancor più santo e meritorio, se non compreso o sfruttato.

Io vedo e non dimentico; e se ancora siete incerti e titubanti, venite a Me: portatevi dinanzi al tabernacolo e pregate; tornate a sgranare il Rosario, ed Io darò luce a queste parole perché si stampino nella vostra vita e vivano. Ti benedico".

 


 

18 settembre 2012
"No, figli miei, i carismi da desiderare ardentemente sono:
l'amore, il servizio, la fedeltà"

"Mia piccola Maria, mi protendo e benedico tutti quelli che mi porti e anche la grazia che chiedi viene attuata, ma sappi attendere… Nella Santa Parola San Paolo descrive bene le similitudine tra il Corpo mistico della Chiesa e il corpo umano. Io sono il Corpo intero, totale, che riassume in sé la potenza e la facoltà di tutte le sue membra che siete voi, figli miei: sono Medico, Maestro, Profeta, Signore, Salvatore…, ma voi non potete racchiuderle tutte, il vostro compendio è nel dono che Iddio vi ha dato a servizio per il bene comune, così come ogni organo del corpo è necessario e vitale per il buon funzionamento dell'intero organismo.

Vi viene richiesto di ardire, di richiedere i carismi più grandi, più alti; e cosa bisogna richiedere e anelare più che l'esser profeti, maestri, medici, capacità del miracolo o altro… forse desiderare l'intera potenza di Dio? No, figli miei, i carismi da desiderare ardentemente sono: l'amore, il servizio, la fedeltà: solo in essi voi potete vivere bene il compito dato e portarlo a frutto. Se non possedete l'amore, il servizio, la fedeltà, i carismi più elevati si spengono, muoiono, rimangono sterili.

Io attraverso il paese di Naim e incontro un corteo funebre che fa lamento di dolore su un giovinetto morto: lo accompagna la madre straziata. A tale visione il mio Cuore travasa di commozione e tenerezza: essa è l'immagine che mi porta alla mia morte e sepoltura, al dolore di mia Madre, ma anche alla mia Risurrezione. E si fa segno della Chiesa che accompagna i figli, che muoiono corrosi dal decadimento del peccato, che dà una sofferenza che non trova speranza: il mio incontro è il Soffio vitale che ridona la vita e risurrezione ad essa nella mia Grazia. Do pace al dolore di questa madre, do speranza nella fede a questa gente, do vita nuova a questo giovinetto. E perché lo posso? Perché sono il Signore, l'Eterno, a cui tutto è possibile, in cui è racchiusa ogni potenza? Sì, è vero, ma lo posso poiché sono l'Amore al servizio nella fedeltà.

Anche voi, anime mie, se possedete questi tesori, questi carismi, che identificano la sostanza di Dio, qualsiasi sia la mansione, la missione o il compito che vivete, sia pur quello più umile come spazzare la terra o dare un bicchiere d'acqua agli assetati…, se li possedete, voi in ogni circostanza porterete pace, speranza nella fede e risurrezione mia in ogni luogo e stato di vita. Ti benedico".

 


 

19 settembre 2012
"Oggi che la Chiesa ricorda la Madonna della Salette con il suo grave messaggio,
Io vi dico: quanto non è stato ascoltato!
Eppure esso, oggi come non mai, è attuale e si adempie"

"Mia piccola Maria, sento il tuo dolore e la tua solitudine e ti sono vicino. Tu accompagni la mia solitudine e il disamore che ricevo dagli uomini. Stasera nel vangelo vi viene messa in evidenza l'incostanza, l'incoerenza dell'uomo. Quale sia la chiamata di Dio al suo cammino, sia che sia nella gioia tra suoni di flauto e cetra, o che sia nell'austerità e nella penitenza: egli trova da recriminare con giudizi e sentenze di accusa per esimersi da tale cammino e giustificare il suo allontanamento. Nel vangelo, dinanzi al Battista che richiama a Dio nella via del digiuno e della penitenza per porsi a conversione, le genti dicono: "É indemoniato!" Dinanzi a Me che mangio e bevo con i peccatori, dicono: "É un mangione e un beone che fa intreccio e combutta con i pubblicani ".

Oggi le cose non sono cambiate: o nel pianto o nel sorriso, se non si vuole l'Alleanza con l'amore del Padre, l'uomo ha da porre la sua critica e il suo rifiuto; trasgredisce in questo modo i Comandamenti divini e spesso anche la legge umana quando essa richiama al giusto dovere, dicendo tra sé: "Tanto Dio non c'è, e chi mi potrà accusare? Chi mi potrà scoprire e porre in giudizio?". Oppure: "…Tanto il Signore tarda a venire, ed io intanto vivo ciò che voglio, e pure il male: ho tempo poi per ravvedermi…". Ma Io, figli miei, ah, se vengo…! Giorno passa al giorno dopo e sembra che il tempo scorra normalmente e sia lungo; ma poi giunge improvviso il mio intervento. Dinanzi al mio vangelo che richiama insistentemente, dinanzi a tante rivelazioni autentiche dei mie profeti e ai richiami di mia Madre in tanti luoghi delle terra, gli uomini persistono disconoscendo tale Sapienza che è mia verità.

Oggi che la Chiesa ricorda la Madonna della Salette con il suo grave messaggio, Io vi dico: " …Quanto non è stato ascoltato! Eppure esso, oggi come non mai, è attuale e si adempie. La corruzione è salita ai più alti vertici e corrode l'umanità, ma giunge anche la sofferenza e la prova per purificarne il peccato commesso e per poter ancora salvare l'uomo. Però non basterà, per cui giungerò Io vostro Signore e Maestro che si farà Giudice; e chi avrà vissuto nella mia Misericordia troverà un Giudizio di misericordia, e chi avrà vissuto trasgredendo senza farsi scrupolo dell'Onnipotente e dei fratelli, troverà un giudizio di condanna, e grande sarà la mia severità, cosicché alla Sapienza sia resa giustizia davanti a tutti gli uomini e riconosciuta giusta dinanzi ai suoi figli. Ti benedico".

 


 

21 settembre 2012
"Ma voi pregate! Siate testimoni per coloro che mi sono lontani"

"Mia piccola Maria, stasera i farisei si scandalizzano di Me: "Come mai il vostro Maestro mangia con i peccatori e i pubblicani?", e mi ritengono un mangione e un beone che combutta con i peccatori per trarne il proprio diletto. Essi non comprendono che l'Amore di Dio supera la loro intransigenza, il loro zelo farisaico, che si ritiene al di sopra della salvezza, per cui il Padre Santissimo va alla ricerca di ciò che è perduto per portarlo dalla morte alla Vita. Io andavo verso coloro che difficilmente venivano ad ascoltare la mia Parola. Sarei andato anche nei luoghi più oscuri, nelle bettole più malsane, ove mi sarebbe stato concesso andare, pur di salvare una creatura.

Andavo incontro a queste povere anime lontane dalla Grazia per far sì che la mia Persona e il mio Insegnamento spezzassero loro le catene con satana e portasse luce alla loro anima. I pranzi mi erano spesso di grande sacrificio, non perché disprezzassi il cibo che è dono del Creatore, anche nel suo gusto, ma l'opulenza a cui dovevo spesso cercare di sottrarmi. Sentivo intorno a Me digrignare i denti dei diavoli e l'energia avversa che avvolgeva tali figli, ma sapevo che di essi molti, nel mio incontro, si sarebbero salvati.

Chiamo Matteo, ed egli lascia il banco delle imposte con i suoi commerci e, al mio richiamo: "Seguimi!", egli lascia il suo passato, abbandona i cattivi costumi, tutto, per venire a Me. Come mai alcuni mi seguono e altri non ascolteranno?

-Primo: Per essere ascoltati ci vuole l'orazione che prepara lo spirito, ed Io pregavo per ore nelle notti il Padre che preparasse la terra dello spirito al mio incontro.

-Secondo: ci vuole la testimonianza di una vita che vive e attesta quello che si insegna.

Terzo: Quelli che ascolteranno sono coloro in cui è rimasta traccia di una certa bontà, una luce pur fievole, che non si è spenta, una ricerca di ciò che è giusto e autentico; e su questo stato la mia Parola ha l'ascolto e lavora nel cuore perché tornino a Me. Invece se l'animo è maligno, se il cuore è completamente oscuro, difficilmente si aprirà all'ascolto o vorrà accettarmi. Su di essi, se non vorranno, non potrò nulla per la loro salvezza.

Ma voi pregate! Siate testimoni per coloro che mi sono lontani, siate voi, nelle occasioni che vi si presentano, ad operare per loro perché se ancora c'è del bene, molti ne ricondurrete a Dio, e pur per un' anima sola che torna, avrete voi acquistato il Regno e una ricchezza di un pagamento infinito in Cielo. Ti benedico".

 


 

22 settembre 2012
"Iddio trionfa ed ha gloria nella povertà del cuore, nella semplicità di spirito,
nell'abbandono fiducioso in chi, come l'infante, che sa fare?
Ama i suoi genitori e riattende il loro amore"

"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo vi annuncio la mia prossima Passione, i miei atroci dolori. Ma gli Apostoli non solo non comprendono ma si mettono in disputa per dichiarare chi fosse il più grande, il più meritevole per i propri pregi e qualità. Io prendo un bimbo e lo pongo al centro di essi, abbracciandolo, perché fosse segno che chi vuole essere grande si faccia bambino, chi vuole grandezza si faccia piccolo, al servizio dei piccoli, poiché solo chi si pone realmente al loro servizio si fa simile ad essi per poterli comprendere ed aiutare.

Ov'è la grandezza di un bambino? Nella sua purezza, nella sua umiltà, nella sua piccolezza. Iddio trionfa ed ha gloria nella povertà del cuore, nella semplicità di spirito, nell'abbandono fiducioso in chi, come l'infante, che sa fare? Ama i suoi genitori e riattende il loro amore. Si abbandona fiducioso alle loro cure, attendendo ogni bene. Un bimbo piccolo vive incentrando la sua attenzione al gioco, che è per lui un lavoro, un'opera, nel quale ha entusiasmo e gioia nel compierlo, e lo fa crescere. Ama e gioca senza cercare primi posti o grandezze: è fine a sé questo gioco che partecipa come un compito, attendendo poi tutto dagli adulti.

Se gli uomini vivessero in questo stato non avrebbero gelosie, rivalità, invidie, contese, non cercherebbero di primeggiare, prevaricando su gli altri e causando guerre: ci sarebbe pace. Per questo vi dico: Io il Signore, l'Innocente, non ho ambito in terra la grandezza, ma ho ricevuto un seggio di Croce, ho sofferto e sono stato crocifisso negli spasimi come nessun altro uomo. A voi non è richiesta la medesima atroce sofferenza e l'essere crocifisso, ma quando giunge la prova, il dolore, la tentazione che vi fa penare, siate come bambini, e nell'umiltà voi sconfiggerete il demonio che vi tenta e saprete portare con pace, amore e fiducia il tempo che è duro.

Cosa fanno i bimbi piccoli quando stanno male? Si pongono, si avvolgono, si accartocciano tra le braccia di mamma e papà: si rifugiano fiduciosi, attendendo da essi il loro bene.

Figli miei, vivete per il gioco che Dio vi ha dato da fare in un'opera che è servizio, amando, senza ritenervi meritevoli dei vostri successi, ma poveri, il cui bene e la sua grazia derivano dal Padre Celeste. Passano le grandezze, i posti di rilievo, passano anche i dolori: rimane l'amore. Ti benedico".

 


 

23 settembre 2012
"Stasera nel vangelo c'è la disputa tra gli Apostoli su chi fosse il più grande,
ed Io rispondo: la grandezza è nel servizio: chi serve è grande!"

"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo c'è la disputa tra gli Apostoli su chi fosse il più grande, ed Io rispondo: La grandezza è nel servizio: chi serve è grande! E chi è che serve? Chi ama, chi è umile ed obbediente. Solo chi vive in questo stato, la sua opera offre una carità autentica. Non cercate posti di rilievo, non ambite a chissà quali seggi! Abbandonatevi a Dio che, seppur vi ponesse in posti di responsabilità, di governo, o foste regnanti, vi richiederebbe di farlo non per dominare ed assoggettare ma per porsi al servizio altrui. Ma quanti sono quelli che realmente servono? Gli uomini per lo più vogliono essere serviti ed asservire. Il mondo inculca un modo di pensare inverso: "…Sii grande, domina e sarai felice!".

In verità vi dico che i despoti non sono mai felici, mentre chi incontra la Sapienza di servire nell'amore lo è. Dal mondo ci si attende questa filosofia di vita, ma sapeste che dolore scoprirlo in così tante realtà, anche all'interno della Chiesa ove spesso ci si ricopre di un falso servizio, i cui intenti reali sono solo il prestigio e acquisire posti di rilievo, e una buona apparenza. Ne deriva però un servizio non santificato dall'Amore. Molti vengono con cuore sincero e disponibilità per servire, ma poiché spesso vengono poi dominati, vilipesi, sfruttati, dato che la loro bontà viene ritenuta debolezza e incapacità da poter sfruttare per i propri scopi, molte di queste creature, sottoposte a tali ingiustizie, si ritraggono e abbandonano il servizio. Cosa fare in questi casi? Figli miei, in questi tempi è ancor più dura che nel tempo passato perché il servizio non è considerato, per la maggioranza, un valore, ma una perdita poiché nel pensiero comune chi emerge è il vincitore che domina. Io vi dico: pur se incompresi, derisi e umiliati, o se altri se ne avvantaggiano, date a Me il vostro servizio. Chiedete forza; Io lo sosterrò. Io darò l'amore per corroborarlo e santificarlo. Io darò luce alla vostra opera sicché ovunque operiate la vostra sia una scia luminosa che rende migliore e nobilita il mondo in una carità che Iddio non dimentica e premia. Quante creature nell'amore avrete salvate per arricchirne il Cielo! Ti benedico".

 


 

26 settembre 2012
"Non aggiungete nulla alle sue Parole, e cioè non aggiungete parole umane
perché Dio non vi riprenda e vi trovi bugiardi"

"Mia piccola Maria, ogni Parola di Dio è purificata nel Fuoco, come dice il libro dei Proverbi; e qual è questo Fuoco che la purifica? É la Santità di Dio che la irrora e la fedeltà e la sofferenza con la quale l'uomo l'attesta. Non aggiungete nulla alla sua Parola: e cioè non aggiungete ad Essa le vostre parole umane perché Dio non vi riprenda e vi trovi bugiardi; è Fuoco che purifica quando la Parola, data alla creatura, è inerente alla Verità del divino Insegnamento: mai vi si discosta; e la creatura ne adempie il dono ricevuto, temprandolo e purificandolo nel suo Amore vissuto che ne firma l'autenticità con la propria sofferenza.

Io convoco i Dodici perché sulla mia Parola essi, poveri del mondo, vadano e l'annuncino, liberando gli ossessi, sanando i malati. E la mia Parola è Spirito di Fuoco che compie. Su di essa essi compiono la purificazione di un Fuoco che è Santo, ma che si rivela nella fedeltà, nell'amore e nei suoi dolori; e da ciò nascono frutti di evangelizzazione, di liberazione e guarigione.

Anche per voi, figli miei, figli di questi tempi, la Parola di Dio è Fuoco che purifica nello Spirito Santo, che trasmette la sua santificazione, purifica santificando; e santifica nella misura in cui l'uomo l'accoglie e si dispone a riceverla. È Fuoco la Parola divina mediante lo Spirito Santo nel Purgatorio ove l'anima si purifica perché nella sua vita non ha compiuto la purezza della Parola di Dio. La Parola di Dio è purificazione di Fuoco in Cielo, ove non c'è più bisogno di purificazione, ma essa vive nell'ardore dell' Adorazione che si fa purificazione nella sua continua elevazione all'Altissimo e alla sua conoscenza. Ti benedico".

 


 

27 settembre 2012
"Figli miei, ciò che era ieri e vi ha preceduto viene presto cancellato;
passa la storia con i suoi eventi, e toccherà anche a voi, e cosa vi resterà?"

"Mia piccola Maria, stasera Erode chiede di Me: "Chi è Costui di cui si parla, che compie tali cose?". E cercava di potermi vedere. Chi sono Io? Io sono Colui che vive sempre: sono "l'Eternità", la Porta che vi apre la Vita eterna. In Me la storia, l'umanità ed ogni uomo ha significato, prende motivazione del suo esistere. Io do valore alla sua esistenza che in Me non perisce ma si fa impronta tangibile che non potrà essere dissolta, in Me acquista saldezza del perdurare eterno. Io attraverso l'impronta del vostro tempo umano con il Fuoco del mio Amore divino per farla indelebile per il Cielo.

Dice Qoelèt: "Vanità delle vanità, tutto è vanità, …tutto passa!". Ogni uomo nasce per morire: il vecchio dà il passo al neonato, le generazioni s'intercalano a vicenda l'una all'altra, e di tutti i passi degli uomini sulla terra cosa resta? Di chi degli antichi se ne ha memoria: chi erano, cosa hanno fatto? Qual' è il valore di una vita che passa tanto in fretta? Il numero degli anni è contato: è solo un battito d'ali la vita di un uomo dinanzi al Signore, Sovrano del tempo, che non è scandito dai suoi ritmi poiché infinito, eppure tanto ci si affanna per ciò che perisce, tanto si combatte e ci si affatica per ciò che si perde nel mondo. Che significato ha aver vissuto? Il sole dà il passo al tramonto e la notte s'allontana per ridare chiarore al giorno, s'alternano le stagioni e l'evolversi della natura in un ciclo vitale che non ha posa sino al suo termine. Per quale utilità?

Figli miei, ciò che era ieri e vi ha preceduto viene presto cancellato; passa la storia con i suoi eventi, e toccherà anche a voi, e cosa vi resterà? Io sono la vostra memoria, il presente e il futuro, Io sono la Porta che apre al Regno che dà ogni spiegazione e porta compimento al Cielo di ogni esistenza. A voi le chiavi per aprire: amando Me voi amate, e dell'amore irrorate il tempo che vi è stato dato da vivere poiché è quest'amore che irrora, irradia, soffia in voi l'Energia vitale di Dio per un perenne esistere nella Gloria. Ti benedica".

 


 

28 settembre 2012
"Io desidero essere una parte di voi, e voi siate l'altra parte di Me:
che l'uomo e Cristo si formino ad Unità e ne nasca l'Amore di Dio:
una creatura mia amante"

"Mia piccola Maria, stasera il Qoelèt continua nel porvi la relatività del tempo. Il tempo va e viene: porta via con sé tutti gli eventi che l'hanno attraversato. É relativo poiché tutto passa ma è anche importante perché dà modo a voi di recepirlo e arricchirlo dei miei tesori, della mia Persona. Nel Vangelo Io chiedo: "Chi dice la gente che Io sia?". E dico a voi: "Chi sono Io per voi?". Sono una figura astratta, relegata a tempi lontani, o solo alla lettura di libri? Sono un Dio lontano, assente? Mi pensate? Mi amate? Mi vivete? Mi fate partecipe della vostra vita? Cosa voglio che Io sia per voi?

Io desidero essere una parte di voi, e voi siate l'altra parte di Me: che l'uomo e Cristo si formino ad Unità e ne nasca l'Amore di Dio: una creatura mia amante. Desidero accompagnare e partecipare del vostro tempo: essere presente nel tempo della nascita come in quello della morte, nel tempo del lavoro e della fatica come nel tempo del riposo; con voi nei giorni delle gioie come in quelli del dolore, sicché ogni momento sia timbrato dal Fuoco santo della mia Presenza che stampa, imprime la sua tangibilità e la rende eterna, la firma per la Gloria celeste.

Voi siete simili ad una distesa immensa di sabbia: ognuno di voi la varca, lasciando le sue impronte, ma basta una folata di vento, o che le acque dei mari la lambiscano, che l'impronta viene cancellata. Ma se, unita alla vostra impronta c'è la Mia, se avete camminato con Me accanto, allora il vostro percorso sarà continuo e perenne per la distesa dei Cieli ove ognuno di voi sarà ricordato per chi è stato e per quel che ha compiuto, per come ha valorizzato nel Fuoco del mio Amore il tempo che non potrà più essere cancellato. Ti benedico".

 


 

30 settembre 2012
"Le anime sono per il Signore e non per i Movimenti,
e per il lustro che ne vogliono conseguire con la ricchezza di numero"

"Mia piccola Maria, stasera nella Santa Parola accorrono a Mosè con tono grave perché alcuni anziani hanno profetizzato in Nome di Dio e chiedono a lui che ciò venga impedito. Mosè però risponde: "Sei forse geloso tu per me?... Ce ne fossero di profeti nel popolo del Signore!". Nel vangelo Giovanni viene a dirmi che qualcuno scacciava i diavoli in mio Nome e gli Apostoli volevano impedirglielo. Ma Io rispondo. "Non glielo impedite perché chi è con Me e compie nel mio Nome non può essermi contro; insieme stiamo costruendo il medesimo Regno. Quanto tutto ciò accade nella Chiesa!... Ci sono gelosie, contese, si soffre in cuor proprio o ci si oppone con rivalse ai carismi altrui, desiderandone per sé.

Quanti sacerdoti sono invidiosi del successo dei propri confratelli, o Pastori che cercano di condurre le proprie pecore, imponendo il proprio modo di vedere, pur così umano e lontano dalla spiritualità, soffocando le aspirazioni sante di molte anime. Ci sono altri che con insistenza spingono le anime a seguire la via di quel Santo o di quel Gruppo, ritenendo secondo il proprio giudizio che quella via sia il massimo percorso per la santità, il meglio della Chiesa, sentendosi dedentori dell'intera verità che spingono a seguire quel dato Movimento, pensando che sia racchiusa l'interezza, la completa conoscenza di Dio, obbligando e piegando le coscienze al Gruppo come via fondamentale e fine a sé stesso.

Figli miei, Iddio è l'Immensità che non si può contenere, la ricchezza la cui conoscenza non ha fine: ognuno ed ogni realtà della Chiesa porta un segno, una luce che lo distingue, ma mai la sua pienezza, mai la sua magnificenza o totalità. Pregate, Pastori, operatori nella Chiesa, e a chi è data responsabilità di guida, pregate prima di indicare un Cammino, che le anime sono per il Signore e non per i Movimenti e per il lustro che ne vogliono conseguire con la ricchezza di numero. Pregate perché per ogni anima ci sia il giusto percorso e la reale via il cui il Padre Santissimo la chiama.

Non abbiate contese, non ambite ai carismi altrui; se Iddio non ve ne ha dati è perché non sono adatti a voi. Se c'è questa gelosia c'è ancor molto amor proprio e siete lontani da Dio; e nell'invidia che brucia entra il diavolo che fomenta e crea divisioni. Siate umili! L'umile che ama il suo Signore è gioioso, è felice dei carismi, dei doni altrui, della santità del fratello e del bene che ne comporta: questi crea unità che aiuta nella costruzione, nell'edificazione di una Chiesa Santa.

Cosa dovete invece desiderare se non il combattimento contro il male, se non il rifiuto del peccato? Cosa aborrire se non quando si prevarica sui poveri, si scandalizzano i piccoli, quando si ingrassa sé stessi e ci si diletta nei piaceri del mondo, affamando e privando del giusto salario gli altri, prevaricando sui beni altrui?... Per questo vi dico che sarebbe meglio che costoro, che compiono tali abomini, fossero gettati con una macina al collo nelle acque, o che si amputassero o si cavassero qualsiasi organo che abbia provocato tali misfatti pur di salvarsi dell'inferno.

In verità vi dico che per coloro che deridono ogni giustizia potranno pur scampare dalla condanna e dal giudizio umano, ma non potranno scampare la mia che è Giustizia che, se non è stata corroborata da pentimento e riparazione, filtrerà ogni gesto: darà sazietà e riscatto in pienezza, e con gravità, ad ogni ingiustizia subita. Ma ne chiederò conto anche a voi se non avete operato nell'unità del bene perché ciò ha permesso la possibilità di non arrestare tali scandali.

Siate uniti, uniti nel medesimo cammino d'amore verso Dio, pur nella diversità di carismi: la medesima lotta contro il nemico, unendo i doni che Iddio vi ha dato per l'edificazione comune di una costanza spirituale che fa da muro, fa da baluardo al male: lo arresta, lo sconfigge. Ti benedico".