|
Ave Maria!
2 agosto 2010
"San Francesco ha supplicato tanta grazia,
prostrato tra la cenere con lacrime"
"Mia piccola Maria, ancora dubiti che Io
non abbia perdonato tutti i tuoi peccati? Figlia mia, in
ogni Confessione ottieni la remissione di tutti i tuoi
peccati e vieni ulteriormente lavata e benedetta, e il
pianto su di essi ti purifica, e aiuta molti fratelli al
pentimento. Oggi, giorno del perdono d'Assisi, Io sono con
le braccia spalancate per accogliere tutti i miei figli.
Sono con il Cuore proteso per dare a tutti il mio perdono.
Non vedo però le chiese gremite per cercare il mio perdono,
non vedo file al confessionale per lucrare tanta indulgenza,
che vi risana, e se pentiti sinceramente, vi ridona l'abito
innocente di bambino dopo il battesimo.
San Francesco ha supplicato tanta grazia, prostrato tra la
cenere con lacrime, implorando la Misericordia e il perdono
sui suoi fratelli. Già lo avete ottenuto per il suo
sacrificio e la sua santità, ma chi ne usufruisce? Chi ne fa
uso di cotal bene? Sono varie le anime che vi accorrono, ma
dove è la moltitudine dei miei figli? Pensi bene, figlia
mia: se tutti gli uomini si prostrassero in ginocchio,
pentiti del peccato, chiedessero perdono al Padre
Santissimo, lo otterrebbero, e Iddio dimenticherebbe in un
istante la totalità del male compiuto: le malattie
scomparirebbero, le ingiustizie, le tribolazioni, le
persecuzioni e ogni corruzione. Iddio ne farebbe una
generazione nuova, risorta e benedetta, nella quale vivere
il suo Regno d'amore.
San Francesco prega in Cielo per i frati perché siano più
audaci, e vadano per le vie delle città e dei paesi, nei
luoghi più sperduti, suonando il campanello, per invitare
gli uomini al pentimento e al ricorso del mio perdono. Io
sono sempre con le braccia aperte: il mio perdono, la
remissione delle colpe, la mia Misericordia vive e vivrà
fino alla fine dei tempi. Ma voi, figli miei, di quanto
tempo disponete? Basta un pentimento sincero per avere
un'eternità di Paradiso.
Venite a lucrare i doni che Dio offre sempre, mezzi molto
semplici, per la vostra salvezza. Venite ad accogliere e a
riceverne il bene. Io vi attendo. Ti benedico".
▲
3 agosto 2010
"Guardate fissi a Me, datemi la mano!"
"Stasera nel Vangelo Io cammino sulle
acque, e gli Apostoli, pieni di paura, gridano: "É un
fantasma!". Cosa sono queste acque, mia diletta, se non le
acque delle lacrime, dei dolori, delle prove, della fatica
dell'esistenza, ove Io passo sopra con la mia Persona per
santificarle? Per far sì che si facciano limpide e preziose,
e vi lavino perché voi possiate esser lavati ed essere
presentati puri e belli dinanzi al Padre mio? Pietro vi cade
al primo soffio forte del vento, ma al suo solo grido di
aiuto Io accorro e lo salvo.
Figli miei, Io vi offro il mio braccio perché voi non
precipitiate in esse, non vi sommergano e non vi conducano
negli abissi ove vivono i mostri marini. Guardate fissi a
Me, datemi la mano! Io stesso vi guido e vi tengo nel
percorrere l'intero tratto del suo percorso, nonostante i
venti, le onde e le tempeste. Vi faccio persino da Ponte,
dato che voi, su di Me portati, non ne veniate sommersi,
giungendo dalla riva della terra all'altra riva del Regno
eterno. Bisogna avere fede nella mia Persona, mirare fissi
al mio Sguardo.
Cosa Io ho fatto per l'intera notte precedente? Ho pregato,
e intensamente! La preghiera fissa e protesa a Me vi dona la
fede, la vivifica! Dal mio Sguardo avrete luce e forza, e la
vostra mano si stringe tra le mie: che Io vi porti sulle mie
spalle e non cadiate. Molti ormai non pregano più.
Discostano lo sguardo mio, non gridano più aiuto alla mia
Persona e al mio soccorso; vedono mostri marini che
galleggiano sulla acque travestiti da sirene, e ad essi si
appoggiano fiduciosi, pensando di tenersi a galla e godere
della bellezza del mare, senza fare fatiche, senza essere
toccati del suo furore e dalle sue tempeste; ma per breve
tratto vengono ingannati. Poi i mostri conducono questi
figli dentro le acque sino agli abissi, ai suoi sprofondi,
fin quando l'alito, il respiro in loro, non c'è più; quel
poco di spirito infuso che possedevano muore per sempre.
Figli miei, pregate! Nella preghiera voi divenite il mio
Sguardo nel quale molti possono ancora guardare e ritrovare
il mio, rispecchiarsi per essere guidati. Possono trovare in
voi quella fede che li conduce a Me, e farvi ponte voi
stessi, che concretamente li portate sulle vostre spalle,
voi che mi siete uniti, li conducete salvi fino alla mia
Casa. A Casa! Ti benedico".
▲
4 agosto 2010
"Oggi quanti genitori piangono per i figli!"
"Mia piccola Maria, sì, Io ti lascio gridare come la Cananea
perché sembra che Io non risponda al tuo grido. Ma tu gridi
per la salvezza dei tuoi figli, e non solo per quelli
portati nella carne, ma per i tanti, pur indiavolati nello
spirito.
Oggi nel Vangelo la Cananea grida, grida per sua figlia
indemoniata, e la lascio gridare per saggiare la sua fede,
l'autenticità della sua conversione. Ha vissuto una vita
errata nel peccato e la sua figliola ne ha preso le
conseguenze. Ora nel dolore sta facendo la scelta di una
vita che si fa santa, riconoscendo ed accogliendo la mia
Persona. "Non è bene dare da mangiare il pane ai cani e
toglierlo ai figli!". Non è bene dare la mia Carne, che è
Cristo, il Signore Santissimo, a chi vive del male. Ma se
questi si pone in cambiamento, se il suo grido si eleva per
chiedere venia e crede nella mia Parola, ecco, per il suo
riscatto Io mi dono a Pane di salvezza e guarigione. Esso
risana, libera e dà vita nuova.
Oggi quanti genitori piangono per i figli, una gioventù per
lo più vessata dal male; molti tra di loro sono indemoniati.
E il demonio tira loro la corda per legarli a sé e condurli
a morte. Di chi è però la maggiore responsabilità? Degli
adulti. Che cosa hanno fatto per questi figli? Che mondo gli
hanno preparato? Li hanno ricolmati di cose, allontanandoli
da Dio. Hanno insegnato l'egoismo e deriso la Legge del
Signore; non hanno preparato le loro anime, non hanno
educato spiritualmente. Da piccoli non li hanno affidati a
Me: "Lasciate che i bambini vengano a Me!"…, a Gesù, che
sono la Tenerezza, la Guida, il Maestro delle loro anime, e
le plasmo. Non hanno vissuto e visto la preghiera dei
genitori, la partecipazione vera e amata ai Sacramenti, la
gioia della carità, la generosità del dono. E cosa ne è
avvenuto? Quale il raccolto? La maggior parte delle famiglie
ha vissuto in questo modo e ne porta le conseguenze in un
frutto marcio, amaro.
Per la minima parte di quei genitori e familiari che hanno
pregato e insegnato la Legge di Dio e che ora vedono,
nonostante l'esempio e l'orazione, che la società del male
devasta, infetta e corrompe anche i loro figli, Io dico:
"non perdetevi d'animo!", "perseverate!", poiché l'amore
materno e quello paterno, che grida verso di Me, crede in
Me, ha molto potere dinanzi al Signore e viene accolto.
Se spesso lascio gridare è per saggiare la fede, è perché il
vostro grido porterà a salvezza i tanti giovani per i quali
nessuno, nemmeno i genitori, pregano, e così possano
salvarsi. Io vi dico che molti si convertiranno e altri
verranno da Me accolti. Pur se giungessero alla morte, li
prendo con Me, per il vostro amore. La vostra preghiera li
ha accompagnati; se il demonio li infetta, essa li lava, li
disinfetta; l'amore unito alla mia Persona sconfigge sempre
satana.
Oggi ricordate San Giovanni Maria Vianney, il Curato D'ars.
Ai parroci di cui è Patrono Io dico: "Anche voi siete
genitori, padri e madri che devono amare, con cuore paterno
e materno, i figli che vi sono stati affidati e, simili alla
Cananea, gridate per essi. Le chiese che vedete vuote, le
famiglie disastrate, per lo più lontane dai Sacramenti,
invasati e spesso posseduti dal maligno. Cosa fanno i
parroci per salvarli? Come salvare anime e liberare dai
demoni? Gridate come la Cananea, gridate a Me la richiesta
della loro liberazione! Io non vedo ginocchia piegate, non
vedo penitenza, adorazioni, ore di confessionale, digiuni,
cuori preoccupati e innamorati della salvezza delle anime
poiché, attraverso questo, voi vi unite a Me e permettete
che il mio Pane Santo possa giungere ad essi e cacciare il
nemico.
Miei cari genitori, non perdetevi d'animo! Perseverate,
pregate, offritemi le pene che essi vi danno poiché è il
travaglio del parto, che non è più fisico, ma porta alla
nascita di una creatura nuova nello spirito. Ti benedico".
▲
5 agosto 2010
"Nasce Maria che è la Grazia e il dono che il Padre offre
all'umanità"
"Mia piccola Maria, Io vedo già nel tuo cuore le creature e
le intenzioni, e ognuno di essi è simile ad un solco nel
quale depositare il seme di Me stesso, perché ne nasca la
pianta rigogliosa, che Io vi attendo.
Oggi ricordate e celebrate la Madonna della Neve: neve
perchè candita e lieve come la neve in questo giorno in cui
è realmente nata. Dal Cielo piovono copiosi i petali bianchi
e canditi, simili proprio alla neve, che sono le grazie che
Lei apporterà all'umanità, per ricoprirla del suo candore e
della sua purezza. Nasce una grande luce nel grembo di
Sant'Anna: il Padre Creatore alita in esso la sovrabbondanza
delle sue grazie su questa Creatura; l'anima di Maria si
accende di questa Fiamma, e il suo Alito Santo La percorre
tutta e La forma. Nel giorno in cui Ella nasce, una nuova
grande luce L'accompagna, e scende, piovendo Grazie dal
Cielo, che continuerà sino alla fine dei tempi.
Nasce Maria che è la Grazia e il dono che il Padre offre
all'umanità; nasce per l'allegrezza di Dio e per l'allegria
degli uomini.
Iddio Padre riversa e dona su questa Bambina parte della sua
Maternità. Egli viene, attraverso di Lei, a rivelare, in
modo concreto, carnale, ciò che Egli è: "Padre e Madre"; ciò
che gli uomini non potevano ancora comprendere, e che in
Maria si fa testimonianza visibile, tangibile. In Sé Ella
accoglie la Maternità creatrice del Padre Eterno, che darà
vita in Lei al Figlio di Dio.
Dio è Padre e Madre, non ha suddivisioni, mutazioni: la sua
essenza non è divisa in parti, Egli è completezza, è la
Perfezione nell'interezza, il Tutto, la Totalità, al quale
nulla è mancante. La Madonna Lo rivela, Lo manifesta, ed è
segno visibile di una parte della Maternità che Dio è. Ella
accoglie in Sé l'innocenza, la trasparenza, il biancore
della Purezza, dell'innocenza di Dio e l'Opera sua che Egli
crea, dando vita a Cristo e alle anime.
Tuffatevi in Maria! Nessuna creatura umana è più vicina al
Signore, nessuna è compartecipe della Santissima Trinità
come Maria. La Madonna ne ha preso in Sé i suoi sentimenti,
il suo Pensiero, il suo "dare vita". In Cristo ne ha preso
il Cuore. Tuffandovi nella Madre Santissima, venite
ricoperti di tanto candore, entrate nell'intimità della
conoscenza del Cuore di Gesù Cristo e della Sapienza della
Maternità creatrice di Dio. Tutti gli Angeli e i Santi
insieme non ne posseggono le medesime virtù e la stessa
santità.
Entrate nel Cuore Immacolato che vi regala con gioia,
abbondantemente, ciò che possiede. Cos'è la vittoria del
Cuore Immacolato? Quando la Chiesa, i sacerdoti, gli uomini
ameranno e vivranno in questo Cuore verranno infusi e
conosceranno la Maternità di Dio e parteciperanno della sua
tenerezza, della sua compassione, della dolcezza, della
pietà, della misericordia, della generosità, i sentimenti
suoi materni, che creano vita, pace, verità, che affineranno
i cuori umani, che non potranno che volgersi a santità. Ti
benedico".
▲
7 agosto 2010
"Avremo tempo, ci convertiremo in tarda età, prima
divertiamoci!"
"Il mio Sangue è salutare, è vera medicina che risana ogni
volta il malato. Qui sono molti da curare, figlia mia! Abbi
fede, guarda ad Abramo nella Parola di stasera, che ha
creduto ciò che non era pensabile, ciò che non era
comprensibile e accettabile umanamente; ma dato che ha avuto
fede in Me, nella mia Parola, si è realizzato. Credere in
ciò che non si comprende e a volte, che è pure
incomprensibile, ma ci si fida di Dio: questa è la fede che
vi viene anche richiesta. La fede vi dà vita, vi mantiene
operosi nella vocazione data, vi mantiene vigilanti e
attenti nell'attesa, così come vi comando: 'con i fianchi
cinti e le lampade accese', per far sì che quando Io vengo
vi trovi pronti, uniti a Me, desti nell'opera alla quale vi
ho chiamati. Cosa se non la fede, che alimenta la speranza,
vi può tener desti, pronti, sempre nell'attesa, simili alle
sentinelle che guardano all'orizzonte che il Signore torni?
Che permetta che non prendiate sonno! La fede, figli miei,
vi dà la vista, vi allontana quel sonno malsano e malato con
il quale il demonio addormenta per condurre poi alla morte.
Voi non sapete il tempo, quando il campanello suoni per la
vostra partenza. Quanti sono ancora bambini, quanti la cui
canizie è avanzata, ma quanti hanno il color dei capelli
ancora oscuro! Non sapete. Per questo siate desti! Chi
rimane desto e unito a Me non teme: è pronto! Molti dicono:
"Avremo tempo, ci convertiremo in tarda età. Prima
divertiamoci, godiamo, poi chiederemo perdono e ci
prepareremo alla vita eterna!". Figli miei, quanti vi
giungono in giovinezza impreparati, dormienti! Hanno le
lampade spente. Io suono il campanello per chiamarli, ma
essi al buio non trovano più la strada, al mio Ritorno.
Beati coloro che sono svegli nell'attesa! La fede indica le
loro opere: mi amano, mi hanno servito. Ed Io ricambio al
loro servizio, servendoli. Li conduco al Banchetto celeste
ove mi faccio servitore. Li servirò nella pienezza della
gioia. Non più nulla desidereranno poiché il loro cuore sarà
colmo, trabocca della mia gioia. Ti benedico".
▲
9 agosto 2010
"Guardate alla Santa…Edith Stein,
che non si è piegata ai
compromessi"
"Guardate alla Santa di stasera di cui celebrate la memoria:
Edith Stein, che non si è piegata ai compromessi ma è andata
avanti fino in fondo, sempre fedele alla Verità: per amore
della verità ella ha compreso, nella sua ricerca, che il
Vangelo è l'adempimento e la Rivelazione delle Sacre
Scritture, e si fa battezzare, si fa cristiana. Ciò
arrecherà divisione con la sua famiglia ebrea, e alle sue
celebrazioni alle quali era legatissima. Per amore della
Verità ella sottopone la filosofia, la cultura, la morale a
Cristo per dare valore alla mia Persona: in Me tutto ciò ha
un senso e un fine.
Per essermi fedele, Lei così fine e delicata, si sottopone
al rigore, alla durezza del Carmelo, e non abbandona e per
amore alla Verità, sino alla fine, ella mi è testimone con
il martirio.
Figli miei, così come dice stasera il Vangelo: "Chi perderà
la sua vita per Me la riacquisterà. Chi cercherà di
trattenerla a sé, la perderà". Solo se il chicco del seme
entra nella profondità della terra e muore porterà frutto.
Venite a Me, figli miei, seguitemi; non abbiate timore: Io
vi darò la vita! Ti benedico".
▲
10 agosto 2010
"Le fiamme del fuoco naturale sono inferiori
al calore dello
Spirito Santo, che arde in Lorenzo"
"Abbondante è la semina, abbondante sarà il raccolto!", dice
la Parola stasera. Nella misura in cui vi donate vi
arricchite. Se poco si semina, poco è il raccolto; se poco
avete dato poco riceverete. Cosa è la ricchezza che vi
attende in Cielo? Essa è formata da ciò che voi avete dato
sulla terra; e tanto più voi siete generosi, tanto più i
forzieri dei tesori celesti si colmano.
Oggi Io vi chiamo a dare, a farvi dono in questo tempo in
cui avete più del necessario, ma quanto il cuore degli
uomini si è fatto chiuso! Quanto poco o nulla si fa e si dà
per Iddio e per i fratelli! Non si dona il cuore, non si
dona il tempo, non si donano gli averi, che si stringono a
sé in un possesso che vi limita e vi rende sempre più
poveri.
Guardate oggi a San Lorenzo così appassionato, dal cuore di
ragazzino, e pieno di gioia nel dare con le mani sempre
aperte e colme per il Signore e per i fratelli, quando anche
non avesse avuto più da offrire. Egli era pronto: offre sé
stesso, la sua persona in martirio. Lorenzo, pieno di
Spirito Santo, con il Fuoco e l'ardore dello Spirito si fa
dono, e lo Spirito lo ha accompagnato nel martirio. Le
fiamme del fuoco naturale sono inferiori al calore dello
Spirito Santo, che arde in Lorenzo. E lo Spirito soffia,
soffia un venticello leggero che attenua molto la fiamma
fisica. Lorenzo ne ha sofferenza ma ne riceve e ne sente la
forza e persino il desiderio di scherzare e darsi per essere
tutto a tutti. Donate, figli miei! Nel dono vi arricchite
per il Regno dei Cieli. Ti benedico".
▲
11 agosto 2010
"Santa Chiara, la mia Chiara! Trasparente e pura come la
sorgente"
"Oggi ricordate e celebrate Santa Chiara, la mia Chiara!
Trasparente e pura come la sorgente di alta montagna, ove ci
si riflette e si vede il fondo delle sue acque cristalline
da scrutarne ogni piccola pietra e persino la ghiaia che vi
è, così fresca e limpida, che mi disseta e ristora, nella
quale trovo riposo.
Chiara è l'usignolo che canta per Me, e lascia che sia
chiusa nella gabbia perché il suo canto sia ancor più forte,
più bello per il suo Signore, per essermi di diletto. Ella
scruta ogni pensiero per far sì che esso minimamente mi
offenda, e cerca continuamente lo Sguardo mio per amarmi e
darmi lode. Chiara che è passata in punta di piedi sulla
terra eppure ha lasciato il solco della sua impronta nei
secoli della storia. Sono quei Santi per cui Io gioisco e
dico: "É stato bene aver creato l'uomo, che abbia vissuto la
redenzione e offerto la santificazione".
Ancora cerco Chiara in tutte la anime: quel sole luminoso
nel quale mi rispecchio, che è: l'onestà, il retto agire, la
purezza del pensiero, la rettitudine, che cerco nella
Chiesa, nei sacerdoti, nei fedeli; ma quanti la vivono?
Ci sono ancora delle fiaccole trasparenti in alcune anime
claustrali, o nei miei piccoli amanti, ma gli altri miei
figli?... Se desiderate essere Chiara, venite a Me, venite
da mia Madre; Noi vi ammanteremo e vi rivestiremo della
nostra trasparenza, della nostra purezza, dell'innocenza
della nostra santità. Voi sarete così simili a lei: le nuove
Chiare che illuminano di Luce mia il mondo. Sarete quei Tau
che sono il segno visibile e concreto che si forma
attraverso di voi e che arresta dinanzi ad esso tanti
dolori, tanti affanni, tante traversie e calamità della
terra. E ci sarà pace! Ti benedico".
▲
12 agosto 2010
"Ci sono però perdoni duri umanamente da dare, così
difficili"
"Mia piccola Maria, ogni nodo dato alla Madre Santissima
viene districato, disciolto: il nodo di ogni problema. Ella
lo porta a Sé e lo pone nel suo Cuore in linea diretta sulla
Luce che scende dal Cuore di Dio, che brucia ogni intreccio,
ogni legame negativo perché si disciolga.
Date alla Madonna! Non c'è nodo che non venga districato. Se
non lo vedete realizzato qui sulla terra, certo avviene
nella sua pienezza nell'altra vita.
Quale nodo è il perdono da dare a cui vi richiama il Vangelo
nella parabola di stasera! Tanto più l'uomo è nell'orgoglio
tanto più è difficile perdonare. Solo se si tocca il proprio
io, si pesta un piede, che non si perdona… Ci sono però
perdoni duri umanamente da dare, così difficili quando si
vive continuamente nell'ingiustizia, nell'oppressione, nella
persecuzione. Quando c'è l'uccisione e la violenza arrecata,
di ogni tipo. Sì, è dura! Per questo vi dico: 'Datemi le
vostre ferite, la vostra incapacità al perdonare. Piegate le
ginocchia e chiedete a Me, che ho perdonato a chi mi mordeva
la carne e strappava i capelli e ogni genere di tormento.
Andate dalla Madre di Misericordia, che ha solo perdonato;
non conosce rancore. Andate a Lei che vedeva suo Figlio
dilaniato e distrutto dagli uomini. Date e chiedete a questi
Cuori Santissimi poiché il perdono è divino. É una grazia, e
vi discende come una medicina dal Cielo, vi risana la ferita
e vi ridà speranza e orizzonti nuovi, che si aprono nello
scorrere dell'esistenza; e il vostro perdono fa sì che
scenda dal Cielo questa pioggia di farmaco che va a risanare
anche coloro che vi hanno recato offesa. Nel perdono c'è la
rinascita, c'è la vita.
Date al Signore la vostra incapacità, offrite la vostra
preghiera e la sofferenza nell'umiltà delle vostre lacrime.
Iddio soccorre. Chi può perdonare? Chi ne è capace? Chi è
stato perdonato, che ha ricevuto, che si è tuffato nella
misericordia di Dio allora può divenire misericordia, e
nella sua misericordia far rinascere vita. Ti benedico".
▲
14 agosto 2010
"Come ha vissuto Maria negli ultimi tempi della sua vita?"
"Stasera voi ricordate, onorate e celebrate la Madre
Santissima nella sua Assunzione. E in Cielo in questo giorno
solenne tutti canti e le melodie inneggianti sono rivolte a
Lei; è simile al suono di tutte le campane del mondo che
suonano in modo armonioso e perfetto per giubilare per
questo prodigio. Gli Angeli, i Santi, i Beati contemplano e
rivedono il tempo dell'Assunzione della Madonna, la rivivono
nelle sue emozioni.
Come ha vissuto Maria negli ultimi tempi della sua vita?
Ella viveva protesa e innalzata al Cielo, quasi sembrava non
toccasse il suolo, e quando il suo Sguardo si protende
all'orazione e alla lode a Dio, ecco che si innalza verso
l'alto; pare che niente più La trattenga a terra. Il suo
Corpo è tutto spiritualizzato,vive in un'estasi d'amore
continua, anela e arde dal desiderio di congiungersi al
Padre diletto, al Figlio amato, allo Sposo Santissimo. La
sua missione terrena è compiuta, e il Padre La chiama; solo
una cosa La trattiene ed è l'amore per Giovanni, che L'ama
come un ragazzino, che non sa vivere senza le sue cure e la
sua presenza materna; e Lei lo prepara al distacco con
tenerezza, e invitandolo alla speranza: Lei gli sarà sempre
accanto!
IL Padre celeste chiama e Maria, nella sua estasi, arsa
d'amore, viene pervasa da un torpore che La fa dormire. In
questo sonno soave gli Angeli La sollevano e La conducono
nella sua totale essenza, nella completezza della sua
Persona, tra i canti e le lodi verso l'Altissimo: una scia
luminosa si parte dal suo trono e L'accompagna. Ecco, Ella
finalmente si congiunge con 'l'Amato'! Così come Iddio, nel
torpore, crea da Adamo Eva, e la fa nascere alla vita umana,
così nel torpore del suo Alito santo, la Nuova Eva viene
innalzata alla vita del Cielo ove finalmente si congiunge a
Colui che É, che può dire: "Lei è veramente Carne della mia
Carne, Sangue del mio Sangue, Spirito del mi Spirito".
Cosa ha reso Maria così spiritualizzata? Le opere della
carne sono morte in Lei; la carne è divenuta tutto Spirito,
si è divinizzata. Sotto la Croce il Figlio muore, e nella
sua morte muoiono le opere cattive della carne per dare
vittoria alla Grazia, allo Spirito e far risorgere un corpo
spiritualizzato e risorto. La Madre, unita a Cristo sotto la
Croce, vive questa morte e questa Rinascita, ed è la prima
Creatura umana che annuncia e anticipa, nella sua
Assunzione, la nuova vita creata. É la Madre di Dio che
anticipa, nella sua Assunzione, la Rinascita di tutti i
figli, l'intera umanità. Ne è figura, grazia, preparazione,
e scìa.
Io vengo nel mondo ed annuncio la Parola di Dio, che vi
rende (se vissuta!) spirituali, vi fa parte di Me. Ma vi
dono una Madre che ha accolto e vissuto in Sé l'interezza,
la totalità del 'sì' alla Parola divina, sicché questa
Parola si è fatta Carne e Sangue mio, la Persona del Cristo.
Andate alla Madre, entrate nel grembo della sua Immacolata
Concezione, prendete il latte che scaturisce dal suo Cuore
Immacolato. Ella ha il compito di aiutare ad incarnare la
santa Parola in voi, per far sì che si faccia Carne, Sangue
e Spirito di Cristo.
Cari figli miei, vi innalzate verso il Cielo. Il vostro
corpo, un giorno, si congiunge allo spirito che avete così
santificato, si fa corpo spiritualizzato, divinizzato, che
simili a Maria, potrà godere dell'Amato, di Dio; siete ormai
parte di Lui. Ti benedico!".
▲
15 agosto 2010
"L'Assunta è la Condottiera che combatte e protegge i suoi
figli"
"Mia piccola Maria, come puoi essere sola se Io ti tengo la
mano e l'altra la tiene la Madonna, ed hai accanto il tuo
Angelo custode? Non puoi esser sola.
Oggi, nel giorno dell'Assunta, sono molte le grazie che si
protendono verso la terra. La Madre intercede per tutta
l'umanità, e in modo particolare per i malati, per i
carcerati, per far sì che la luce riesca a penetrare in
tanta oscurità. Sulle carceri del Purgatorio ove le
cateratte di questo luogo si aprono e a miriadi ne escono,
dato che ne hanno indulgenza e sconto di pena per Mediazione
della Madonna, che li invita amorosa: "Venite figli, tornate
a casa!".
Beati quelli che in questo giorno muoiono ed elevano a Lei
lo sguardo e chiedono venia al Padre Santissimo; molto verrà
condonato e andranno in Cielo. L'Assunta è la Condottiera
che combatte e protegge i suoi figli; è Lei, così come
descrive l'Apocalisse, la Donna che, continuamente incinta
del genere umano, dà nascita alla vita di Dio. Ella si pone
di fronte al combattimento con il dragone rosso, che cerca
di uccidere i suoi figli.
Sì, questa Donna simboleggia, come dice il sacerdote, la
Chiesa. É la Chiesa che combatte contro il male nella storia
delle generazioni; ma Lei è la Madre della Chiesa, è Colei
che ne ha dato il "Figlio" che santifica, dà vita e senso
alla Chiesa. É Lei che ha offerto l'antidoto contro il
veleno del serpente antico ai suoi morsi mortali. Lei è la
Donna forte che è umiltà, fede e sacrificio, di cui vive
nella somma delle virtù, che tutte La comprendono; Ella è
rivestita di santità più di tutti i Santi insieme. Ma la
gemma che ne spicca, la magnificenza della sua essenza che
ne scaturisce, è la 'Maternità': Maria è la Madre che
genera, combatte, intercede e dà vita per tutta l'umanità!
Quale dono la Santissima Trinità vi ha dato in questa Madre!
Ti benedico".
▲
16 agosto 2010
"Datemi il cuore, amatemi! Solo nell'amore voi vivrete i
Comandamenti"
"Stasera il giovane ricco, nel Vangelo, mi chiede come fare
per ottenere la vita eterna, ed Io gli rispondo: "Segui,
obbedisci ai dieci Comandamenti!". Al suo consenso ad essi
gli richiedo ciò che più gli è caro: gli averi. A questa
richiesta il suo volto si fa scuro e si allontana. Pure a
voi che chiedete e desiderate la vita eterna Io dico:
"Seguite, vivete i dieci Comandamenti, ma vivendo prima il
1°: la fusione, l'adorazione, la comunione con Dio. Ciò lo
potete se darete ciò che siete, ciò di cui il Signore vi ha
fatto dono, quel che vivete, la vostra persona. Solo se
darete voi stessi e vi unite a Me allora i Comandamenti
vissuti, l'esistenza viene benedetta e santificata da
Cristo, dato che Io là vivo e là offro in voi. Diverranno
meriti infiniti, ricchezze che si ampliano e si dilatano per
la vita eterna.
Quanti però, pur venendo in Chiesa, e pur nel rigore del
rispetto della legge, mi sono lontani. Trattengono a sé ciò
che gli è più caro; e tenendo per sé, come possono fondersi
nella Comunione con Dio? Direte: 'Ma siamo così poveri!'.
Non è così! Tutti hanno beni; Iddio nella sua provvidenza ha
fornito ogni uomo del suo bagaglio; nessuno nasce sprovvisto
dei suoi doni. Datemi la giovinezza, datemi la salute,
datemi il tempo. Datemi la creatività, l'intelligenza, ciò
che possedete. Datemi la malattia, ogni cosa, ed Io, fuso in
voi, la trasformerò in un miracolo di santità, in beni
preziosi che vi accompagnano per sempre. Datemi il cuore,
amatemi! Solo nell'amore voi vivrete i Comandamenti per
essere e farne carità mia. In questo modo Io vi farò miei
cristiani, miei testimoni, generatori d'anime per la vita
eterna. Ti benedico".
▲
17 agosto 2010
"Venite a Me! Io vi renderò ricchi, ricchi di ciò che Io
sono"
"Stasera, nel Vangelo, vi richiamo a cercare la vera
ricchezza. Difficilmente un ricco entrerà nel Regno dei
Cieli. Non perché Iddio non voglia accogliere, ma perché il
ricco fa il suo cuore duro, idolatra se stesso, e ciò che
possiede; e per mantenere le sue ricchezze, o aumentarne il
vantaggio, spesso sottopone e assoggetta gli altri, domina i
fratelli. Si fa dio nella sua persona ed esclude il vero
Dio.
Non ambite alla ricchezza terrena, ma accontentatevi, siate
lieti del necessario, di ciò che vi offre il Signore, e
sappiate condividere le vostre ricchezze, che non sono solo
quelle materiali, ma pure dei doni del vostro essere con i
fratelli, poiché il Padre Celeste è munifico, è generoso, e
benedice la vostra carità, la raddoppia, la triplica nella
grazia e sui vostri bisogni, su di voi e i vostri cari.
Meditate: che forse che gli uomini dei tempi passati:
potenti, nobili, sovrani, chissà di quali famose casate, non
sono periti? Le loro tombe forse sono ornate di pregevoli
marmi ma dentro c'è la medesima corruzione.
Guardate a Me che vi indico la vera ricchezza che conduce
allo Spirito, alla virtù del cuore, alla santità dell'anima,
che non v'abbandoneranno mai; vi saranno i tesori e gli
abiti di tessuti preziosi e finissimi che vi rivestiranno
nel Regno dei cieli. Io ho lasciato le Altezze dei Cieli e
le sue meraviglie, la ricchezza che Dio è, cui nulla è
mancante e tutto contiene e farmi povero perché voi,
abbracciando la mia povertà, in essa acquistiate la
ricchezza del Cielo da dove vengo.
Non attaccatevi alle cose della terra: portano tutte alla
fogna, all'usura, ad esser rubate e prese da altri. Non
idolatrate altri essere umani, i cosiddetti 'famosi' che si
espongono sul palco per vivere di gloria, e intanto rubano
gloria a Dio, allontanando le creature dall'adorazione
dovuta al vero Dio. Idolatrano se stessi, s'incensano di
applausi e in essi ricevono già la loro ricompensa, ma sono
creature con il medesimo respiro e muoiono nella stessa
corruzione. Non fatevi idoli ma vivete dell'amore di Dio che
vi conduce in alto a vivere dei suoi scrigni regali che sono
reali, eterni e hanno letizia e gioia somma.
Poiché, figli miei, così come dico nel Vangelo: " Se anche
guadagnaste il mondo intero, ma poi perdeste l'anima vostra,
a cosa è valso?" . I ricchi, che si sono saziati e
appesantiti di ogni ricchezza della terra, spesso in essa
finiscono: sono i poveri dei poveri ove nell'inferno non
hanno più nulla e gridano per l'eterno la loro estrema
miseria. Venite a Me! Io vi renderò ricchi, ricchi di ciò
che Io sono. Ti benedico".
▲
20 agosto 2010
"Io stesso dall'alto spirerò forte il Soffio del mio Alito:
vi aliterò lo Spirito Santo"
"Mia piccola Maria, ciò che sentivi nel cuore durante la
Santa Messa Io te lo apro e lo rivelo pienamente. Da chi
proviene la vita? Da chi ne ha l'origine? Dio vi ha dato
vita, da Lui nasce, ne dà sussistenza e la alimenta; a Lui
deve tornare. É simile alla pianta che deve rimanere unita
alle sue origini perché possa vivere ed innalzare i propri
rami verso il cielo.
Ezechiele vede una spianata enorme, la cui vastità si perde
di ossa umane, un immenso popolo di ossa inaridite, prive di
vita, ed Io gli dico: "Profetizza su di esse!". E queste
ossa tornano a recuperare e riformare il composto umano in
tutti i suoi elementi. Gli dissi: "Profetizza allo
Spirito!". Così viene alitato il mio Alito Santo, che è lo
Spirito, poiché è lo Spirito che ridona vita piena, ne fa
creature viventi, presenti, che sanno amare, comprendono,
agiscono.
Ma da cosa è composto lo Spirito? Qual è la sua Essenza? Lo
Spirito è Amore: Dio è Amore e nell'Amore sussiste e crea;
senza di Esso si muore. É la Linfa che, dalle radici, nutre
l'intera pianta perché possa protendersi e produrre con i
suoi fiori, poi i suoi frutti e di ciò rendere gloria al suo
Creatore. Per questo quando il fariseo mi domanda: " Qual è
il comandamento più grande?". Io dico a lui e a voi:
"Adempite il 1° Comando! Amate il Signore Dio vostro con
tutto il cuore, la mente e le vostre forze!".
Nel cuore: per far sì che nessun affetto superi l'amore di
Dio, in quanto si fanno idolatrie, mentre l'amore divino
avvolge tutti gli affetti e li rende santi.
Con tutta la mente: perché non viviate nell'oscurità, in ciò
che è parola falsa, ma crediate e viviate nel pensiero del
Padre Santissimo, che vi mantiene nella luce della Verità.
Con tutte le forze: dato che dovrete lottare, con fede,
contro tutti gli dèi, che i demoni vi scaglieranno contro
nella battaglia dell'esistenza per fare in modo che voi
abiuriate e non vi poniate nell'adorazione dell'unico vero
Dio. Nell'Amore lo spirito ha vita; di quest'amore, che ne è
il compendio nel 1° comandamento, voi vivete.
Oggi Io dall'alto vedo la terra simile ad una spianata di
morti che camminano, che sono periti nell'anima: il loro
spirito è morto, dato che non amano, non si nutrono
dell'amore di Dio. Sono ossa inaridite che avanzano nel
passo, spedite, verso gli inferi. Io stesso dall'alto
spirerò forte il Soffio del mio Alito; vi aliterò lo Spirito
Santo, che scenderà su questa morte perché nello Spirito
ritorni ad avere vita. Ti benedico".
▲
22 agosto 2010
"Quanti si salveranno, Signore?"
"Mia piccola Maria, sì che ti faccio dono continuo della mia
Parola! É simile ad un fiore che germoglia già durante la
Santa Messa e che si apre nel cuore, si spalanca nella sua
fioritura completa nella Santa Comunione, dando così tutta
la sua essenza, il suo profumo, la sua bellezza, per far sì
che, tramite te, i miei figli possano gustarne.
Stasera nel Vangelo mi si chiede: "Quanti si salveranno,
Signore?". Io dico: "figli, la salvezza è per tutti, per
tutti è aperto il Regno, e ad ognuno Iddio ha fissato il
posto; ma molti, molti non vi entreranno. Il Padre vi aveva
già dato, per amore e in modo gratuito, il Paradiso
terrestre, che era già Cielo nel quale poter conversare con
Lui, nel quale niente era mancante e la gioia era piena.
L'uomo ha preferito credere ed ascoltare la voce del nemico,
che ha infettato con il suo veleno, ed è entrata la morte.
Iddio però vuole i suoi figli tutti salvi, e per questo
manda Me. Io sono divenuto lo strumento, la chiave che lo
riapre, che vi offre il Cielo.
In quella notte del Getzemani, tra i dolori più cocenti e i
tormenti, cosa credete che mi abbia fatto sudare Sangue?
Dovevo bere il calice ricolmo delle nefandezze, dello
sterco, della putredine che infesta nell'uomo, sapendo che
lo avrei bevuto non solo per chi si sarebbe salvato, ma per
i tanti per i quali sarebbe stato inutile, per quelli che
avrebbero rifiutato e reso vano tanto supplizio. Il mio
Sacrificio accoglie e si apre per dare a tutti la
possibilità del Regno: a tutti, nessuno escluso.
Io mi faccio Porta perché vi possiate tornare. Io mi faccio
Porta perché vi possiate accedere ed entrare.
Ora però, figli miei, vi è richiesta la vostra piccola
parte, la vostra sofferenza, il biglietto che dovete pagare
per entrarvi. Dovete portare riflessa in voi la mia
somiglianza, la mia Immagine; ed Io sono il Crocifisso,
perché possiate essere riconosciuti come mia appartenenza ed
accedere. Io vi dirò:" Entrate, figli miei, siete parte di
Me e giusti eredi della mia Casa!".
La Croce, anime mie, vi serve per prendere i miei
lineamenti, per acquisire i mie meriti; senza di essa vi
discostate da Me, cadete, siete preda di nuovo del raggiro,
del morso velenoso del serpente e ne portate il suo male, ne
assimilate i tratti. Per questo molti, venendo alla mia
porta e bussando, non li riceverò: non è riflessa la mia
Persona, non possono entrare. Si sono fatti stranieri,
assimilando l'altro, che hanno asservito con piaceri e
diletti, con l'ingiustizia, il rifiuto di Dio e l'apostasia,
con l'oppressione ai fratelli e il male fatto nel peccato, e
non lavato nel mio Sangue, non purificato nella mia
Misericordia, per cui è rimasto tale, non giustificato; può
solo scendere negli inferi ove le grida bestiali non hanno
fine e l'oscurità e il terrore è perenne, pur se poco o
nulla la Chiesa ne fa memoria dell'inferno. Io vi dico:
"Accoglietemi, vivetemi, per entrare nella mia porta,
vivetemi per amare, e avrete il Regno". Ti benedico".
▲
23 agosto 2010
"La correzione vi aiuta e migliorarvi"
" Mia piccola Maria, vengo a te e ti porto la mia rugiada,
la mia linfa, il mio nutrimento. Io sostengo e governo ogni
tuo giorno.
Stasera nella Santa Parola si parla della correzione
fraterna, così difficile da dare in un rapporto, in una
amicizia, ad un fratello poiché si teme di urtare la
suscettibilità dell'altro e di perdere l'amico. Invece la
correzione fraterna è cosa lodevole, ottima. Se data in
verità e per il bene dell'altro, per aiutarlo al cambiamento
e a ravvedersi. Sappiate che se dalle creature che vi vivono
intorno non siete mai ripresi, non vi è mai correzione, ma
vi è adulazione: vi colmano di complimenti e vi incensano,
non c'è verità; essi così fanno per ricevere,
contraccambiate a sé, altrettante attenzioni e lodi, ma non
vi amano. Coloro che vi riprendono e sapete in coscienza che
sono nel vero, vi stanno aiutando a crescere; ascoltandoli
cementerete un'amicizia della quale vi potete fidare e
autentica è la fraternità.
Quando, pur dando correzioni buone, c'è uno spirito superbo,
orgoglioso: già alle prime parole il volto si rabbuia, gli
occhi si sgranano e la lingua schizza veleno nella risposta.
Se c'è uno spirito umile, buono, pur se sente una ferita che
dà dolore, brucia il suo amor proprio, poi nel silenzio del
suo cuore, nel pensiero intimo con la sua coscienza sa che è
verità e l'accoglie, vi si adequa e comprende che è per il
suo bene: avrete acquistato un amico per sempre. Spesso i
propri errori, le proprie miserie sono nascoste ai propri
occhi, mentre più facilmente si rivelano allo sguardo
altrui. La correzione vi aiuta e migliorarvi.
I medesimi Comandamenti sono correzioni che Dio ha posto
come argini e via nel percorso dell'esistenza umana, e ciò
limita e delimita la libertà nel suo intero agire, ma senza
di essi, l'uomo precipita nei burroni, perisce nei suoi
istinti. É correzione che va data al bambino, al fanciullo
dai genitori la sua educazione, una correzione fatta con
autorevolezza e amore che aiuterà a dare una crescita
equilibrata, salda, che porterà a giusta maturazione. Senza
di essa il figlio cresce nel vuoto, nell'anarchia di una
vita senza senso, debole al sacrificio e all'impegno della
vita.
É correzione quella che vi dona il Signore poiché vi ama
nelle varie prove, pur dolorose, che per tutti, prima o poi
affronteranno, e se anche non le comprendete, hanno la loro
utilità e sono un bene per voi. Vi purificano dal peccato,
vi danno coscienza della limitazione umana, della sua
povertà e della necessità, il bisogno di Dio Padre, che è il
Signore della vostra esistenza. Vi faccio crescere ed
evolvere nella salita dello Spirito alla santità. Molti di
fronte ad esse si ribellano e rispondono con la bestemmia al
mio Nome, e imprecando contro la mia Volontà. Ma ciò forse
li aiuta? Essa inasprisce lo spirito, apre più profondamente
le ferite, limita la speranza. E ci si rivolta. Questo stato
non porta salvezza, ma maggior dolore.
Pregate invece, pregate! Nella preghiera vi viene dato tutto
l'aiuto necessario e i mezzi; vi viene data la pace, la
fortezza per sostenere; voi ne avrete luce. Non la temerete,
ma l'amerete e ne porterete molto frutto, il frutto della
santità. Ti benedico".
▲
24 agosto 2010
"Il martirio è sostenuto dalla Grazia di Dio
che supplisce
alle proprie paure"
"Stasera ricordate il mio San Bartolomeo, che ha dato la
vita per la formazione della Chiesa e a testimonianza della
mia Persona. Apostolo che tra i dodici che hanno irrorato di
sangue con il loro martirio e sono i 12 basamenti sui quali,
su di essi si è formata e cresciuta la Santa Chiesa. Sono
ancora essi che formano le 12 colonne della Gerusalemme
celeste, sulle quali si siedono su troni, vivono di luce
riflessa del loro Dio che è per sempre in mezzo ad essi.
Chi ha sostenuto il martirio degli innumerevoli martiri
della storia? Quelli mangiati dai leoni, quelli crocifissi,
coloro che sono stati riarsi dalle fiamme, altri lapidati, e
così con tanti altri atroci supplizi! Persino giovinetti e
bambini che muoiono vigorosi e ardimentosi per essere
testimoni della propria fede. In essi vive l'ardore
dell'Amore di Dio, che fa dimenticare la priorità della
propria vita sì da dimenticarsi, fiduciosi nella speranza
del Cielo e del loro donarsi per il raccolto e la vita che
ne rinasce. Il martirio è sostenuto dalla Grazia di Dio che
supplisce alle proprie paure. Dallo Spirito Santo che ne dà
energia e forza. Basta il sì iniziale al dono di sé e
nell'atto di fiducia a cui ci si abbandona; Iddio offre ciò
che occorre per sostenersi ad esso.
Nel momento stesso del martirio già il Cielo si rivela, la
Luce dello Spirito irradia e si presenta visibile ai loro
occhi che, confortati da tale visione, vengono con ansia,
desiderio, trepidazione. A molti si fa visibile la scala in
cui gli Angeli salgono e scendono in processione verso il
Trono di Dio; ed essi in tale apparizione possono già
ascoltare e gustare le delizie del Paradiso che li sta
chiamando; ed è già concretezza.
Ora dinanzi a tanta testimonianza con il sangue, ove sono
oggi i miei cristiani, ove il loro coraggio, l'ardimento, il
consenso di sé per attestare alla propria fede? Dov'è il
loro valore? Cristiani che si adombrano alla prima pena, che
fuggono alla propria ombra e non sanno combattere? Io pongo
dinanzi ad essi persino i piccoli, le fanciulle, i
giovinetti che non hanno temuto che, pur tremando, non hanno
trattenuto per sé pur di difendere la mia causa che è anche
la vostra.
Io presento oggi Bartolomeo di cui il martirio è stato un
supplizio terribile, eppure egli lo ha vissuto con lo
sguardo e il cuore già addolcito nella visione del Cielo e
nella bellezza delle sue meraviglie, già colorate delle
realtà celesti, per cui ha sorriso.
Figli miei, rifugiatevi nell'amore mio, pregate e chiedete
la grazia in ogni persecuzione e testimonianza, che non è
solo quella cruenta del sangue; ed Io, il Signore, vi
sosterrò, ve ne darò parole e difesa. Io sarò con voi a
viverle. Ti benedico".
▲
26 agosto 2010
"É ancora il diavolo che perseguita la donna
in quanto ella
è portatrice di vita"
"Mia piccola Maria, questo libro farà un gran bene (*);
riporterà in molti la certezza della mia presenza fra voi;
rafforzerà la fede e l'amore di Dio.
Oggi è festa della Madonna di Czestochowa, che in Polonia è
così onorata. Oggi nel suo Santuario molte sono le preci e i
pellegrini che a Lei si elevano. La Madre è però mesta; il
popolo polacco non rispecchia più quell'adesione piena alla
Legge divina e l'amore a Lei: quanto giunge dall'occidente è
entrato, per una pretesa libertà, si è così molto inquinato
e dilagato di peccato; però per i molti che ancora La
pregano e La onorano Lei intercede e sostiene la Polonia.
É la Madre Nera: "nera" si pone tra i figli che sono i più
miseri e diseredati del mondo, "donna", e quindi in varie
parti della terra, assoggettata e sottoposta, fin dalla
notte dei tempi. "Nera" perché nella donna nera viene
vissuta la persecuzione nella sottomissione e nel dominio,
in un servizio di schiavitù, che spesso s'identifica,
nell'essere femminile, ad un animale di appartenenza, simile
alle capre, alle pecore ed ad altre bestiole di casa.
"Ferita sul Volto" poiché violata dalle innumerevoli
violenze fisiche e morali che Lei raccoglie in Sé: quelle
vissute nell'umano e Lei le rappresenta particolarmente in
quanto donna; le unisce a Sé e le porta al suo divino
Bambino, le offre al Padre nella sua Maternità Santissima.
Le prende in Sé queste violenze, che si fanno così riscatto
e rinascita, rivincita e vittoria.
É ancora il diavolo che perseguita la donna in quanto ella è
portatrice di vita. Rivede in lei la possibilità creatrice
del Padre e la sembianza, l'immagine di Lei, della Madre
Santissima, la Nuova Eva, che nasce per sconfiggerlo. Maria,
con le sue figlie, gli si pone innanzi e nella loro
sofferenza unita a Lei, partorisce una nuova umanità. É
Colei che schiaccia il serpente e lo vince; egli cerca di
colpire il suo calcagno, ma la stessa sofferenza inflitta
nella Maternità Santissima di Maria si ritorce contro il
diavolo, divenendo risurrezione per l'umano genere.
In Cielo la Madonna si schiarisce sempre più nella sua
trasparenza nella quale l'Altissimo tutta La attraversa:
vengono tolte e sanate le ferite, ogni segno di violenza e
gioisce presentandole al divino Bambino con tutte le
creature, suoi figli, particolarmente con tutte le sue
figlie, che hanno con Lei combattuto e sono risorte con Lei.
Nell'invito di Cristo sulla Croce: "Donna, ecco tuo
figlio!", Io invito la Madre ad accogliere in Sé l'umanità
in Giovanni, ma richiamo nella 'Donna' tutte le donne di
ogni tempo, che nella loro storia sono chiamate a prendere
in sé, nel cuore e nella propria maternità, pur ferita, ogni
uomo per ricrearlo al bene di Dio. Ti benedico".
(*) Sta per uscire il libro "Gocce di luce"
▲
27 agosto 2010
"Quando non siete ascoltati dai vostri figli, perseverate!"
"Mia piccola Maria, tu desideri vedere il cielo, guardare
l'azzurro del cielo, la luce, le bellezze del creato, ma,
figlia mia, Io sono il tuo Cielo, la luce, e le meraviglie
in Me tutte si contemplano, anche se esse di Me portano
significato.
Il libro sarà una mia grande vittoria.
Stasera ricordate Santa Monica: 'santa' perché ha vissuto la
perseveranza, la coerenza in una fede rinnovata nella prova
e nel sacrificio. L'orazione e la fede hanno in lei
ravvivato e mantenuto la speranza. La preghiera di una vita,
le cui lacrime si effondevano sino al mio Cuore e
discendevano sulla terra dell'anima di Agostino, suo figlio:
terra dura la sua, per far sì che si amalgamasse a Me, si
rendesse morbida perché in essa potessero essere fecondate
innumerevoli anime, generazioni di creature che si
risarebbero santificate, seguendo la sua via e il suo
insegnamento, che avrebbero formato la sua famiglia.
Tanta prova e tanta attesa in Monica proprio perché ne
doveva nascere la santità e la salvezza di generazioni di
agostiniani, per cui ella può ben considerarsi la madre di
essi. La sua maternità così sacrificata ha dato luce alla
nascita di questi figli. Monica è stata la 'Vergine saggia'
di cui parla oggi il Vangelo, che ha tenuto acceso la
lampada della fede, pur nell'oscurità del cammino e in un
tempo così lungo in cui lo Sposo, che attendeva, pareva
tardare. Ha fatto luce con la sua fede, alimentata
nell'orazione certa della mia Parola. É mia promessa, sta
scritto che il Padre accoglie la preghiera del figlio se
chiede una cosa buona e ne dà frutto.
Così voi, figli miei, quando non siete ascoltati dai vostri
figli, perseverate, non v'abbattete, ma nella perseveranza,
nella coerenza, nella fede che vi alimenta la speranza,
pregate sempre per essi. Dopo aver loro parlato e dato buon
esempio non v'accanite, ma chiedete al Padre, parlate con
Lui dei vostri figli. É Parola mia, è mia promessa: in
questa vostra preghiera c'è la loro salvezza. Ti benedico".
▲
28 agosto 2010
"L'umiltà"
"Stasera ancora la mia Parola vi richiama alla virtù che più
mi è cara, dato che è madre di tutte le virtù e dalla quale
hanno origine e per mezzo di essa è via alla santità. Il
Cielo è un banchetto eterno, ricolmo di pietanze succulente
che variano e si maggiorano nei suoi gusti e che sono le
meraviglie senza fine di Dio. I Beati vi siedono, ognuno ha
il suo posto. I primi posti però sono occupati dagli umili
più umili, da coloro che l'hanno vissuta in intensità, che
sono stati "l'umiltà". Anche per quelli che, essendo stati
grandi peccatori hanno lavato le anime loro con lacrime
cocenti, di un contrito dolore che ha piegato l'anima loro e
l'ha resa terra umida e fertile nella quale Iddio ha operato
e si è glorificato. Hanno dato piena disposizione di sé
lasciando che l'Altissimo Signore operasse completamente e
ne prendesse l'intera gloria.
Questi posti sono dati a secondo del posto occupato nel
mondo e da come è stato vissuto. Il mio sguardo si posa alla
terra e vedo che tutti cercano i primi posti, tutti vogliono
essere ricordati, ammirati, venire premiati, avere lodi e
meriti. Ci si pone sui pulpiti per ricevere plausi e stima
anche e molto nella Chiesa.
Pur nelle opere buone, nel fare la cosiddetta beneficenza e
il soccorso all'altro quanto protagonismo! Quanto desiderio
e bramosia di riconoscenza e apprezzamento al bene fatto!
Quanta ricompensa e gloria umana ricevuta! E il mio sguardo
si volta altrove. Io cerco gli umili; ce ne sono, ma una
minoranza esile della moltitudine. Chi vuole essere
all'ultimo posto? Chi vuole essere dimenticato? Chi lascia
che gli altri gli passino innanzi e lo precedano? Chi opera
nel segreto e nel nascondimento: che fa le opere di Dio per
dare solo a Lui il compiacimento? L'umile non parla di sé,
si dimentica, non è nell'applauso, si nasconde. Non ama
essere al centro, rimane in fondo. Non accompagna e pone in
vista per i tributi e le gratificazioni umane il bene fatto,
ma lascia che sia un tesoro prezioso da darsi come primizia
solo al Padre celeste perché ne abbia diletto. A Lui la
gloria e il merito. Su l'umile Iddio posa lo sguardo e posa
la mano sua, il suo Cuore vi si distende, la sua Parola si
rivela, ha il suo riposo.
In Cielo queste anime ancora si nascondono, si pongono in
fondo a tutti, dietro agli altri, si ritengono indegni;
allora Io mi alzo e chiamo: 'Vieni avanti, figlio mio, vieni
qui dinanzi al mio trono, nel posto ove vengono rivelate le
opere d'amore che sono fiori che allietano il mio sguardo e
danno a te la gioia e la ricompensa d'essermi innanzi in
eterno'. Ti benedico".
▲
30 agosto 2010
"Difficilmente un profeta viene accolto e compreso tra i
suoi"
"Mia piccola Maria, ormai la porta è aperta, non c'è più da
attendere. Per il libro ti dico che nasce dal mio Cuore:
sono le gemme che scaturiscono da Esso per far sì che
discendano su di voi ed acquisite così la mia Sapienza, le
assimiliate facendo parte di Me. La Sapienza di Dio supera
l'umano, è nella Verità; ma quando l'uomo lo comprende e
l'accoglie?
Nel Vangelo di stasera Io vado a Nazareth e nella sinagoga
srotolo il sacro Libro, leggendo la profezia che mi annunzia
e si attua in Me. Dinanzi alla mia Sapienza che suscita
meraviglia e nella quale si presenta la mia Persona, quelli
del mio paese non badano alla sua Verità ma si scandalizzano
di Me:…"Da chi gli viene questa sapienza? Non è Egli il
figlio del carpentiere, di Giuseppe? Non è cresciuto tra
noi, con quelli della sua famiglia?...". E cercano,
scandalizzati, persino di uccidermi.
Difficilmente un profeta viene accolto e compreso tra i suoi
e da quelli di casa. Difficilmente un figlio che si fa
profeta e mi annuncia nella sua vita, o si dona nella sua
consacrazione religiosa, non viene perseguitato e creduto.
Ugualmente per una donna, sulla quale i miei doni di
profezia si posano ed ella mi ama e vive autenticamente il
suo amore primario per Iddio, viene perseguitata e non
capita. Perché ciò accade? Perché quelli di casa divengono
un possesso, non possono sfuggire alla proprietà. É un
possesso, se un figlio, per i genitori, se una donna
sposata, per il marito e così via; e non sanno che l'amore
di Dio supera l'umano e ogni sua ristrettezza?
Per questo vi dono queste mie Gocce di luce per fare in modo
che le creature in esse acquisiscano il mio pensiero e la
mia vera Sapienza. Può mai esserci un grande profeta e
nascere tra voi, nella vostra famiglia? Nel vostro misero
paese direbbero ancora oggi: "…e come mai?!...". Perché gli
uomini attendono ciò che è eclatante, le grandezze e i
prodigi che vengono da lontano, dai palazzi dei grandi e
dagli eminenti dotti, e non possono uscire nell'intimità
propria familiare del proprio focolare, nella conoscenza
delle creature conosciute e usuali. …Quanto il pensiero
umano deve cambiare…!
San Paolo grida che non parla nella sapienza dell'uomo, che
pur sbalordisce e lascia meraviglie nel suo sapere, ma egli
annuncia la Sapienza dello Spirito che si rivela in Cristo:
"Predico Cristo e Cristo crocifisso!". Contemplandolo nella
Croce si assimila la vera Sapienza di Dio, che non è
eclatante ma reale. Chi può riconoscere in un uomo Dio che
nella crocifissione può essere solo un perdente, la potenza
dell'Altissimo che riscatta, dà vittoria su ogni male ed è
risurrezione?
Io vengo ad insegnare, sono il 'Maestro' per dirvi:
"Ascoltate e pregate, pregate e ascoltate per far sì che in
voi entri il pensiero mio che è pensiero che vive e si attua
nella Verità". Ti benedico".
▲
31 agosto 2010
"Pregate e irroratevi dello Spirito
e voi sarete un
esorcismo ovunque siete"
"Mia piccola Maria, la preghiera alla mia Santissima
Passione per i sacerdoti dell'intero anno Io l'accolgo,
figlia, ma sappi che essi saranno sempre uniti alla tua
orazione.
Dalla Sapienza divina viene scacciato il diavolo. Io entro
nella sinagoga di Cafarnao e la mia Parola è fuoco dello
Spirito che alita e si riversa sulla gente. Dinanzi ad essa
il demonio si scuote, si agita, si rivela: non può stare ove
è Dio, e grida: "Sei venuto per rovinarci? Io so Chi tu
sei".. Ma Io gli intimo: "Taci!", perché non deve essere
permessa la parola al diavolo. Egli emette, al solo suo
suono, veleno che si sparge ovunque. É dalla Sapienza
divina, è dalla Parola di Dio che inizia il primo esorcismo.
Nella Parola irrorata dallo Spirito, ove realmente è la
presenza del Signore, il demonio non può stare: si ribella,
grida, fugge, mentre dinanzi alla sapienza umana, pur dotta,
colta, egli rimane al suo posto e se la ride di voi. Come
poter avere questo Spirito, e poter esserne irrorati per far
sì che ci sia una predicazione santa, un sacerdozio che
annuncia nell'amore autentico di Dio? Nella preghiera e
nella adesione alla fedeltà di vita della Legge divina. In
esse voi acquistate lo Spirito e Lo annunciate.
Dall'ascolto della Santa Parola bisogna, oltre agli
esorcismi, inviare e indicare ai posseduti, ai vessati, la
confessione, i sacramenti, la conversione, un cambiamento
cristiano sincero. Dato che se non si segue questo
itinerario di liberazione, il demonio ritorna più grintoso e
arrabbiato di prima. Se ci fosse una predicazione nella
quale lo Spirito aleggiasse tra le vostre parole, in una
vita corroborata, intessuta e infusa di Lui, nelle chiese,
nelle sale in cui vi riunite quanti diavoli si
scatenerebbero! Invece rimangono tutti nel silenzio. La
Chiesa poco combatte, anzi a volte non si pone nemmeno in
battaglia ed ecco il proliferare del suo regno, non solo tra
i cristiani, ma ancor più tra i paesi di altre religioni.
Poiché il diavolo trova in essi tutti gli argini aperti,
nessuna barriera e ne fa suo impero. Quanta responsabilità
dei miei cristiani, della Chiesa! Essi sono il lievito santo
che espande con la loro preghiera lo Spirito lontano, per
difendere e liberare tanti altri fratelli, pur in luoghi
remoti e distanti. Figli miei, pregate e irroratevi dello
Spirito e voi sarete un esorcismo ovunque siete. Ti
benedico".
|
|