Gocce di luce: Gesù parla ad un'anima

       
       

Aprile 2013

In questo tempo di recessione la comunione dei beni
quante difficoltà supererebbe, quante fragilità sosterrebbe, e quanta miseria sarebbe sconfitta!

 

 

Ave Maria!

 

3 aprile 2013
"Tutt'ora Io mi pongo in cammino con l'umanità, mi accompagno alla sua tristezza,
alla sua incredulità, per dare luce alla sua speranza e giovialità"

"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo mi accosto ai discepoli di Emmaus, che parlano di Me: mi accompagno al loro cammino, mi accompagno alla loro tristezza e alla loro incredulità per dare luce alla loro speranza, per dare giovialità in una fede ritrovata. Essi però non mi riconoscono, non comprendono chi Io sia; non danno risposta e senso agli Eventi da Me vissuti poiché i loro occhi erano ricoperti da scaglie: non sanno vedere. Essi erano limitati nelle loro valutazioni dal giudizio e dal pensiero umano. Per questo Io mi pongo ad insegnare, ed elenco i brani della Santa Parola, che già in essa preannunciano di Me, che parlano della sua attuazione nella mia Persona; ma ancora non comprendono. Solo alla Mensa, nello spezzare il Pane mio, dinanzi all'Eucaristia, lo Spirito Santo prorompe con la sua Luce che dà rivelazione della mia Natura, il senso della mia vittoria, l'acquisizione di un amore divino che li ricolma e li allieta sì da dire: "Ecco perché già alla sua Parola ci incendiava il cuore…!".

Sempre e tutt'ora Io mi pongo in cammino con l'umanità, mi accompagno alla sua tristezza, alla sua incredulità, per dare luce alla sua speranza e giovialità in una fede ritrovata: gioia nell'amore di Dio. Ma, ahimé, essa non comprende la mia Persona, l'avvenuta vittoria, il senso della sua conquista e di una fede che arricchisce e ricolma nell'amore divino! Questo accade perche lontani dalla Santa Parola: non la si ascolta, non la si medita, non la si vive. Accade perché lontani dall'Eucaristia, o non vissuta bene in stato di grazia, in un animo veritiero. Se la Santa Parola e l'Eucaristia fossero vissute bene, lo Spirito Santo proromperebbe ed attuerebbe un'esplosione silenziosa che farebbe luce nella sua rivelazione della mia Natura, del trionfo ottenuto nella Risurrezione, nell'irradiazione di un amore che ricolma la vostra fede quando essa è spenta.

Allora, in questo modo, ripieni di Risurrezione, che rivive in voi, non potrete trattenerla a voi stessi; essa è un motore che si accende, che vuole avviarsi, e ci si avvia verso i fratelli: ai tanti malfermi e paralitici nello spirito che sono fermi nelle strade del mondo; e simili a San Pietro e a San Paolo, dinanzi a loro direte: "Non abbiamo da dare oro o argento, ma quello che vive nel nostro cuore ve lo offriamo tutto… ed è quell'amore per Cristo che vibra ed arde in noi! Ed è quell'amore che trascende, quando c'è, che risana, che dà testimonianza, ridà vigore, nuovo vigore alle membra di anime intorpidite, che riprendono di nuovo il cammino, riprendono i loro passi verso di Me, ed Io ritorno ad accompagnare e ad insegnare: le riporto all'Eucaristia in modo che dal loro percorso eucaristico le conduca poi al Cielo. Ti benedico".

 


4 aprile 2013
"Accogliete la vostra croce! Non la combattete, non la maledite!"

"Mia piccola Maria, Io benedico questi Stati, e sempre mi protendo per portare la pace; continuamente Io opero per essa, ma sono gli uomini che vi si discostano. Stasera nel Vangelo Io entro nel luogo ove sono rinchiusi i miei Apostoli e dico loro: "Pace a voi!". Porto la pace al loro cuore smarrito e timoroso, rafforzando la loro fede, dato che senza pace non si può agire. Ecco, vengo a rincuorare con la mia Presenza: sono il medesimo Maestro, e porto in Me i Segni del mio dolore. Essi devono fondersi nei miei Segni, nelle mie Piaghe: Carne nella carne, Cuore nel cuore, per far sì che, fusi in Me, siano rinvigoriti della mia Essenza, di ciò che sono: sono una Carne spiritualizzata risorta.

Vi ho acquistato la pace per mezzo della mia Croce risorta. Ove Io sono vive la pace; non posso essere nella guerra e nell'odio, nella divisione, dato che ciò è contrario alla mia natura, ai miei sentimenti; ma mi appresso, mi accosto all'uomo dubbioso, tentato, e che è alla ricerca, per portare pace al suo spirito tormentato, per dare equilibrio, armonia, poiché la pace è un grande dono, essenziale, per poter vivere bene; senza di essa, nel tormento, non si può agire nel bene, non si possiede più spirito critico e discernimento nel vero: si viene ottenebrati e condotti al male. Il demonio fa di tutto per portarvi al conflitto, alla lotta, mediante la divisione; Io, il Signore, invece opero continuamente attraverso l'unione dei cuori di cui Io sono il collante nel mio amore, poiché sono il Principe, il Sovrano, il Dio della pace. Solo se la possedete voi ne divenite diffusori. Come potete portare unione, armonia, letizia ove c'è discordia, lotta, opposizione, tra i vostri cari, nel vostro ambiente, ovunque operiate, se neppure voi stessi, prima degli altri, la possedete? E come ottenerla? Accogliendo Me.

Come agli Apostoli Io vi porto la pace, ma vi chiedo di unirvi alle mie Piaghe risorte, a farvi parte di Me: Carne nella carne, Cuore nel cuore, per assimilarvi alla Grazia che sono. Nel vivere ciò che insegno, all'attuazione della Parola che Io sono. E se pur lontano dalla mia conoscenza chi mi cerca in verità, mi ritrova; e nella conversione e rettitudine l'uomo ritrova la pace.

Io mi pongo dinanzi agli Apostoli sia per rafforzare e concretizzare che Io sono il medesimo Maestro, uomo come essi e come voi, che ha mangiato e condiviso la vostra fisicità, che faccio parte della vostra storia. E mangio dinanzi ad essi per far sì che nella confidenza riacquistino fiducia e si acquietino nella pace mia. Simili a voi ho vissuto la Croce. Come uomo ho conosciuto ogni dolore e limite umano, e per questo vi dico: "Accogliete la vostra croce! Non la combattete, non la maledite! In questo stato vi troverete l'affanno e l'angoscia, ma nell'accettazione e nell'amarla per Me, voi acquistate in essa la pace; sicché come Me le vostre stigmate, se non nei miei stessi Segni, ma altrove nel corpo e nello spirito, diverranno fari luminosissimi in Cielo, che esprimeranno il vostro dolore risorto: potrete vivere il Banchetto nel Regno, sia nel nutrirvi in eterno alla Mensa dell'Eucaristia gloriosa, ma anche di un banchetto conviviale nel quale le pietanze, anche nuove e sconosciute, ma sì saporose e succulente, di gradimenti celestiali poiché offerti dal Padre Celeste, voi potrete con Me condividerle, non per fame, dato che non sussisterà più digestione: esse si dissolveranno; ma solo per diletto, per vivere la convivialità e la comunione nel banchetto del'Eden glorioso. Lo potrete se prima avrete vissuto in uno stato di contesto fatto di pace, Alleanza con Me sulla terra, con Me vostro Signore, che sono la Pace. Ti benedico".

 


5 aprile 2013
"Pregate la mia Santissima Passione che vi conduce a risorgere"

"Mia piccola Maria, la Madonna … li prende tutti nel suo abbraccio ed irradia su di loro la Fiamma d'amore del suo Cuore Immacolato. Stasera nel Vangelo gli Apostoli, incontrando Tommaso, che era stato assente alla mia apparizione, dicono: "Abbiamo visto il Signore!", ma egli, incredulo rispose: " Se non metto le dita nelle sue piaghe e la mano nel suo costato non crederò!". Al susseguente incontro, dinanzi alla mia Persona di Crocifisso Risorto, dinanzi alle mie Piaghe trafitte e gloriose Io gli dissi: "Metti le tue dita nelle mie Piaghe e la tua mano nel mio Costato, e non essere più incredulo, ma credente!".

Molti dicono: "Anch'io, se vedessi il Cristo in Persona, crederei!" Ma Io vi attesto che: Tommaso ha creduto perché mi ha visto, ma egli era predisposto alla mia ricerca, al mio amore: mi amava. Invece per i molti non è la visione di Me che li ricondurrebbe a Dio. Pensate a quanti, nei miei tempi terreni, mi hanno veduto, incontrato, mi sono stati accanto ed hanno veduto i miei prodigi, eppure non hanno creduto in Me e sono andati perduti; mentre molti altri, pur non avendomi visto, hanno creduto e si sono anche santificati. Cosa è che cambia in questo atteggiamento? É la fede! Ci vuole la fede per credere, e la fede è, sì, una grazia di Dio, un dono del Cielo, ma per sussistere ha bisogno della vostra buona disposizione, della vostra adesione. Se un uomo non credente non se ne fa un problema, rimane nel suo vuoto e si getta soltanto nella materia, come potrà ricevere la fede? Invece se una creatura, pur nel dubbio, si pone alla ricerca del vero, se in modo autentico chiede al Cielo e prega per conoscermi, Iddio gli verrà incontro, si porrà accanto al suo dubbio e di certo si farà trovare, donandogli la fede.

Come arricchirsi della fede? Io vi ho già risposto: "Mettete le dita nelle mie Piaghe, la mano nel mio Costato, e meditate, onorate, contemplandole darete gloria al mio dolore, al sacrificio patito per voi: pregate la mia Santissima Passione che vi conduce a risorgere, e darete onore e frutto al suo vissuto, e molti, per la vostra preghiera, torneranno ad avere fede. Unitevi alla mia Carne trafitta, nutritevi ad Essa nell'Eucaristia, vivete quest'unione che è Comunione nell'amore, e verrete arricchiti dell'amore di Dio. Entrate nella Piaga del costato, alla sua profondità del Cuore, ed amatelo! Verrete così ricolmati di quell'amore che, in voi partecipato, porterà molti ad esso. Ed Io vi dico che da increduli si faranno credenti. Ti benedico".

 


6 aprile 2013
Primo sabato del mese:
"A questo serve la devozione alla Madonna:
per la vostra incarnazione nello Spirito Santo "

"Mia piccola Maria, ad ogni Comunione Io accresco la tua fede e la rafforzo, dò sostegno al tuo cammino. Stasera nella Santa Parola dico: "Ecco, Io vengo per fare la tua Volontà!". Prendo corpo perché possa compiere la Volontà del Padre mio. Lo posso per l'accoglienza e nell'accoglienza di mia Madre, per e alla sua Carne offerta e allo Spirito Santo che aleggia e penetra in Lei, fondendo i due elementi: Carne di Maria e Spirito Santo. Io nasco e prendo un Corpo, prendo Carne nell'umanità.

Ora tocca a voi vivere la vostra incarnazione che non è più solo un processo discendente: lo Spirito che scende sull'uomo, ma ascendente: l'essere umano che si protende verso l'alto, allo Spirito, per far sì che, nella fusione con Lui, si faccia carne spiritualizzata. E come è possibile ciò? Il Vangelo vi risponde: con Maria e lo Spirito Santo, amando la Madonna! Lei ha il compito d'incarnarvi a Dio e nello Spirito Santo che La ricolma, e che, per suo mezzo, vi offre i suoi attributi, la sua Energia santificante, per far sì che, da esseri naturali, vi facciate creature celestiali e che, uniti al suo Cuore, ai sentimenti della Madre, voi vi formiate, vi plasmiate, in questo processo di trasformazione, al Cielo.

A questo serve la devozione alla Madonna: per la vostra incarnazione nello Spirito Santo. Ove Lei è amata, accorre lo Spirito Santo. Egli ne è irresistibilmente attratto: viene ed opera, formandovi a Sé. Ma è richiesta la vostra collaborazione che si adempie nel corrispondere e compiere la Volontà Santissima del Padre Eterno, che per ognuno ha dato il suo piccolo o grande campo da lavorare: ognuno è una vigna, o un giardino, ed ha un suo compito in cui deve operare. La Madonna ha vissuto il culmine, l'esplosione delle vette nella fusione con la Santissima Trinità, ma ha poi dovuto mettere a frutto, in un'opera concreta, tale Incarnazione con l'Altissimo, in una Maternità naturale e divina, vissuta e partecipata fino all'ultimo, fino al suo ultimo gemito, ed è ancora operante nella gloria. Ora voi, nell'unione a Dio che vi forgia, vi dà forza, vi eleva, vi muta, voi dovete compiere il suo Volere nel portare il frutto della vostra santificazione, l'opera compiuta che è il raccolto della vostra avvenuta incarnazione che porterà glorificazione al Padre vostro. Amate la Madonna, unitevi a Lei! Ove è amata Maria discende lo Spirito Santo che vi forgia, vi cambia a santità. Invocate la presenza del suo Santo Sposo: nella Loro unione e fusione in voi si realizza di nuovo la nascita nel cuore e nell'anima di Gesù Cristo. Ti benedico".

 


7 aprile 2013
"In questo tempo di recessione la comunione dei beni quante difficoltà supererebbe,
quante fragilità sosterrebbe, quanta miseria sarebbe sconfitta!"

"Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo dico a Nicodemo: "Bisogna rinascere dall'alto per avere vita!". E cosa s'intende per 'l'alto' se non le altezze del Cielo, la santità nello Spirito? E chi conosce più di Me il Cielo dal quale provengo: le sue ampiezze, le sue profondità, i suoi Misteri? Io sono il Cielo e la Via per giungervi: chi si immerge in Me acquista e vive il Cielo e si assimila allo Spirito di cui ne ho piena sapienza, ricchezza, possesso. Chi può contenere tutto lo Spirito e che può sviscerare le parti sue più segrete e la sua conoscenza se non il vostro Signore e Maestro? Venendo a Me, alla mia Persona, voi lo acquistate e, per quanto non raggiungiate mete di santità o di grandezze mistiche, in Me voi ne conoscerete la strada; vi faccio da scala per raggiungerlo e vi indico il cammino che ve ne fa già partecipi, vi fa salire ad esso; e questa salita è ascesa nella carità: è la Carità!

Nella prima lettura vengono deposti ai piedi degli Apostoli gli interi beni posseduti dalla Comunità per far sì che tutti ne condividessero, e nessuno si accreditasse a suo solo personale consumo la propria proprietà, ma venisse posta in dono per il bene comune. Tale condivisione e comunione dava forza, sostegno, ed era liberatoria da paure e angosce e dalla miseria e dall'indigenza, non solo quella materiale ma che diventa ricchezza dello spirito poiché la sua carità si faceva amore diffusivo, tesoro e salita al Cielo per ogni fratello. Tutto avete ricevuto dal Padre Santissimo; ogni cosa vi proviene da Lui, ogni vostro bene, ed Egli vi richiede che anche voi ne facciate condivisione con l'altro. Gratuitamente avete avuto, gratuitamente date! Nella carità c'è l'attuazione dell'amore che è la natura, la sostanza dello Spirito.

In questo tempo di recessione la comunione dei beni quante difficoltà supererebbe, quante fragilità sosterrebbe! E quanta miseria sarebbe sconfitta, dato che nella comunione della comunità vissuta si acquisterebbe fortezza e sostegno. Se questo non accade, se non c'è partecipazione al bisogno altrui, che farebbe superare tale crisi economica e morale, è perché non c'è propensione al Cielo, nascita ad esso, non c'è salita dello spirito, non c'è incontro autentico alla mia Persona. Tornate, vi dico, tornate al mio divin Cuore e al Cuore della Madre mia: Cuori che vi infonderanno lo Spirito Santo, lo Spirito che vi fa risorgere a nuova vita, che vi fa vivere la carità. Ti benedico".

 


11 aprile 2013
"Grande sarà la mia Misericordia per questi giovani trovatisi a vivere
in questo periodo storico particolare e devastato dal male!"

"Mia piccola Maria, puoi dire a G. che un figlio di tante lacrime di una madre che così veementemente mi invoca non può andare perduto. Anche per questi ragazzi per cui mi preghi, ti dico che molti se ne salveranno: grande sarà la mia Misericordia per questi giovani trovatisi a vivere in questo periodo storico particolare e devastato dal male!

Stasera nel Vangelo vi viene detto: la testimonianza del Cielo vi parla delle cose del Cielo: è nobile, vi innalza; mentre quella della terra parla delle cose della terra che vi ricopre, vi soccombe e seppellisce. La mia testimonianza è verace, e vi dico ciò che è sua appartenenza e vi porta la sua pace, la sua unione, il suo amore, indicandola in una via di verità percorsa nei divini Comandi. Eppure questa mia testimonianza spesso per lo più non è accolta; e la terra, privata della luce del Cielo, si fa oscura, imprigiona nei suoi limiti, nella sua temporaneità, vi ricopre delle sue coltri e vi fa morire. Le ossa rimangono alla terra, lo spirito vola verso le altezze celesti. Non che Io voglia disconoscere il mondo: il Padre Santissimo lo ha creato, ma che non si faccia un pantano, melma e putredine che vi sommerga, ma che venga ospitato e nobilitato dalla leggerezza, dai colori dello Spirito che ne fa un Giardino celestiale, un Eden nel quale poter di nuovo incontrarsi e rivivere un colloquio d'amore fra Me e voi.

Perché tanta violenza? Tutte queste famiglie che si disgregano, i ragazzi che si distruggono? La terra con la sua materia prevale, il suo vuoto pervade in una fame persistente che richiede di essere ricolmata e saziata, pur nel male, per non provare l'angoscia di una morte che già corrode, e la si appaga negli istinti che legano e ulteriormente affannano e fanno morire. Ciò accade perché non c'è più il Cielo, non si sa guardare più verso l'alto, oltre le nuvole, alla ricerca dell'infinito di Dio e del suo universo. Non si sa contemplare più la bellezza del creato e cercarne l'origine: chi ne ha dato il soffio, la sua accensione?... Non ci si incanta al miracolo della nascita dell'uomo e che in ogni creatura perdura la vita.

Non si rimane edificati dinanzi ad una Chiesa che, pur colpita dal maligno e coperta nei suoi peccati, essa persiste ed è presente con il suo bene e il suo insegnamento; non c'è meraviglia, non si ricerca il Mistero della ricchezza dei Sacramenti a voi donati: perché ci siete? Ove andate? Cosa vi attende alla sua ricerca? Se sondate la profondità del senso dell'esistenza si riapre la speranza e si ritorna a Me, e alla testimonianza che ne è l'unica e piena risposta. E tornando al mio Cuore che si apre a voi, cosa ne vedreste?... Il Cielo! Il Cielo, nel quale vi voglio immergere e che porterà la sua pace, l'unità e l'amore che daranno significato al vostro esistere: scoperta, conoscenza e sazietà di un amore autentico che darebbe pienezza alla vostra gioia. Ti benedico".

 


13 aprile 2013
"É bene fare la Volontà di Dio, non quella degli uomini!"

"Mia piccola Maria, stasera la santa Parola e il Vangelo mettono in evidenza il mandato e l'operato di Pietro, voce a difesa e tutela con la propria persona, della Chiesa. Il Sommo Sacerdote pone sotto giudizio Pietro e gli Apostoli poiché hanno diffuso la dottrina cristiana riempiendone Gerusalemme. Pietro, a titolo dell'autorità conferitagli da Cristo nel suo Primato, si pone dinanzi ai suoi dicendo: "É bene fare la Volontà di Dio, non quella degli uomini!". E ciò a sottolineare la loro disponibilità a dare la vita per la loro adesione al mandato affidatogli dal Padre Eterno. Bisogna dare priorità al Signore, vivere il primo Comandamento in modo che la dottrina, l'apostolato, abbia successo nella sua diffusione, dato che, se essa si dispone e si piega al volere degli uomini, divenendo secondaria, sarà vana la predicazione, pur se adornata di belle parole e di difficili concetti: sarà come il vento, dispersiva, e non porterà anime al Signore. A questa obbedienza di adesione al Padre e al suo Insegnamento, Io vengo a premiare con la nuova presenza della mia Persona perché sia anche rafforzamento, sostegno, alla loro fede e per porre ancora in rilievo ad essere segno che, nella certezza e ubbidienza al mio Volere, abbondante sarà il pescato di anime.

La Barca della Chiesa, nell'adempimento del mio primato, si riempirà di figli. Chiedo che poi vengano a nutrirsi: "Venite a mangiare, figlioli!". Venite alla mia Mensa, condividete il mio Pane, Me stesso, per corroborarvi, impreziosirvi di un amore divino che si faccia vitale, operante, essenziale, e ne chiedo conferma a Pietro per tre volte: "Mi ami tu?", dato che a questo amore vissuto, preponderante, fondamentale e veritiero della mia Persona è il trionfo, il successo, il raccolto gremito e ricco di un Papato attivo, vivo, fruttuoso che porta i miei benefici effetti. Nell'amore mio si è veri Pastori e si possono pascolare le mie pecore. Chiedo a Pietro la priorità dell'amore divino che, unito all'Eucaristia, si fa donazione di sé stessi fino al martirio per il bene della Chiesa. Ciò che chiedo però al Grande Mandato del Papa lo chiedo pure a voi, piccoli figli, al vostro pur piccolo mandato: all'adesione, al consenso vissuto di questo amore con Me, non superficiale, vuoto, nell'esteriorità, ma profondo, partecipato, Io vi domando: "Mi ami tu?". Ed Io lo so se sei sincero, se è reale questo amore e se vive in te, in unione all'Eucaristia, nella quale ci si fa donazione di se stesso. E allora questa comunione si farà parto: molti tra i tuoi cari torneranno a Me e così la pesca di molti altri figli, simili a miei piccoli apostoli. Ti benedico".

 

 

 

Ave Maria! Carissimi, come vedete le Gocce di luce di aprile e maggio 2013 sono assai ridotte di numero e ciò è dovuto al fatto che la piccola Maria, per seri motivi di salute non ha potuto partecipare tutti i giorni, come prima, alla Santa Messa: Gesù parla al suo cuore, come già sapete, durante il ringraziamento alla Santa Comunione, e poi lei scrive tutto sul suo quaderno, come fa ormai da alcuni anni in qua. E senza la Santa Messa le Gocce di luce non nascono… Sosteniamo con la nostra preghiera questa 'piccola del Regno di Dio', e pregate anche per me! Noi preghiamo per tutti voi e per le vostre care famiglie, assieme alle quali vi benedico in Gesù e Maria. Pace e gioia! Don Armando Maria